GHOSTBUSTERS - ACCHIAPPAFANTASMI

Regia: Ivan Reitman

Cast: Bill Murray (Peter), Dan Aykroyd (Ray), Harold Ramis (Egon), Ernie Hudson (Winston), Sigourney Weaver (Dana), Rick Moranis (Louis)

Trama: I cittadini di New York sono nel panico. Chi li salverà dall'invasione ectoplasmatica? Il loro destino è nelle mani di tre sgangherati studenti universitari in parapsicologia che si improvvisano esperti del mestiere. Muniti delle più "sofisticate tecnologie" e di strampalate invenzioni, daranno vita alla Squadra Acchiappafantasmi, il pronto intervento per spiriti e spiritelli. E allora si salvi chi può!


ALICE: Aaah! Aaah! Aaaah!


PETER VENKMAN: Va bene. Ora rivolto un’altra carta. Voglio che tu ti concentri. Voglio che tu mi dica che cosa pensi che sia.
STUDENTE: Un quadrato.
PETER: Ben arguito. Ma errato. Astraiti. Allora, dimmi cosa pensi che sia.
JENNIFER: Cos’è? Una stella?
PETER: E sì che è una stella!
JENNIFER: Aaah!
PETER: Molto bene. Benissimo. Okay, allora... Concèntrati. Che cos’è?
STUDENTE: Un cerchio!
PETER: Quasi. Ma decisamente errato! Okay. Allora? Pronta?
JENNIFER: Sì.
PETER: Brava.
JENNIFER: Okay.
PETER: Che cos’è? Coraggio.
JENNIFER: Il numero 8.
PETER: Incredibile. Sono cinque su cinque. Non... non è che hai visto?
JENNIFER: No, no.
PETER: Non stai barando, eh?
JENNIFER: No, lo giuro, mi vengono così, eh, eh!
PETER: Okay. Nervoso?
STUDENTE: S-sì. Non mi piace questo.
PETER: Beh, ne hai altre settantacinque sole. Okay? Questa cos’è?
STUDENTE: Un po' di linee ondulate?
PETER: Mi dispiace. Non è proprio la tua giornata!
STUDENTE: Lo so ma... No. No, no. Io, io... Ehm, No, vede, ecco, io, io... Aaaah! Io mi sto cominciando a stancare!
PETER: Ti sei offerto volontario, no? Ti paghiamo, non è vero?
STUDENTE: Già! Ma non sapevo che mi dava anche le scosse elettriche! Ma insomma, che cosa cerca di provare?
PETER: Sto studiando gli effetti delle sollecitazioni negative sulla percezione extrasensoriale.
STUDENTE: Gli effetti? Glieli dico io quali sono gli effetti! Che mi incazzo a morte!
PETER: Beh, allora forse la mia teoria è esatta!
STUDENTE: Si tenga i cinque dollari. Chiuso!
PETER: E sia, ragazzo! Tanto vale che ti ci abitui.
È il tipo di risentimento che la tua capacità provocherà in alcune persone.
JENNIFER: E lei pensa che ce l’abbia, dottor Venkman?
PETER: Tu non sei una fortuita, cara.
RAYMOND "RAY" STANTZ: Ehi! Ci siamo! Questa è la volta che ci siamo! Sono arrivate le lenti ultraviolette per la videocamera? E quel nastro vergine? Quello che hai cancellato ieri. Mi serve!
PETER: Vuoi scusarmi per un istante?
JENNIFER: Certo.
PETER: Ora che sto per entrare nel vivo! Ehm, richiede altro tempo questo soggetto. Puoi tornare tra un ora, un ora e mezza?
RAY: Peter, alle 13:41, nella sede della biblioteca pubblica di New York, nella Quinta Avenue, a dieci persone è apparso in fluttuazione libera un torso di consistenza vaporosa. Faceva volare i libri soffiandoci a distanza, terrorizzando una povera bibliotecaria!
PETER: Sono molto eccitato, sono molto compiaciuto. Voglio che tu vada là immediatamente, verifica e ritorna da me.
RAY: No, no.
PETER: E sentiamoci.
RAY: No, no, no. Peter tu vieni con noi stavolta. Spengler c’è già stato. Le valenze di energia psicocinetica sono oltre i valori massimi, l’ago è impazzito. Questa volta ci siamo vicini, lo sento!
PETER: Lo sento anch’io. Ci siamo vicinissimi. Ah, io devo andare, Jennifer, ma con te voglio lavorare ancora. Potresti tornare questa sera, non so, diciamo, alle se...
JENNIFER: Alle otto?
PETER: Io stavo giusto per dire: "alle otto"?
JENNIFER: Ah, ah, ah!
PETER: Sei un fenomeno omologato.


PETER: Lasciati dire che t'è andato fuori strada il cervello con questa storia dei fantasmi. Voi vi siete scalmanati incontrando e ossequiando tutti gli schizofrenici di New York che sventolavano esperienze paranormali. E che avete visto?
RAY: Tu dimentichi, Peter, che ho assistito in immersione a un'inspiegabile migrazione di massa di spugne.
PETER: Ray, le spugne migrarono di circa quaranta centimetri. Egooon!
EGON SPENGLER: Oh, siete qui.
PETER: Sì. Cosa abbiamo?
EGON: Roba grossa, Peter. Roba grossa. C'è decisamente qualcosa.
PETER: Egon, mi fai tornare a mente la volta che cercasti di trapanarti il cranio. Te lo ricordi?
EGON: Poteva funzionare, se non mi fermavi.
ROGER DELACORTE: Salve, sono Roger Delacorte. Siete i signori dell'università?
PETER: Sì. Io sono il dottor Venkman, il dottor Stantz, e questo è Egon.
RAY: Salve.
DELACORTE: Vi aspettavo con ansia. Spero che risolveremo presto e... in silenzio.
PETER: Non precipitiamo. Ancora non abbiamo la diagnosi.
ALICE: Gambe non ricordo di averne viste, ma le braccia le aveva perchè ha cercato di afferrarmi.
RAY: Braccia? Non vedo l'ora di vederla, questa cosa.
PETER: Alice, ora le farò un paio di domande di rito, d'accordo? Lei o qualche membro della sua famiglia ha mai avuto diagnosi di schizofrenia o di infermità mentale?
ALICE: Mio zio credeva d'essere San Giuseppe.
PETER: Io ci metterei un bel sì. Ehm...abitualmente usa droghe? Stimolanti? Alcool?
ALICE: No.
PETER: No,no. Era per chiedere. E lei, Alice, è mestruata al momento?
ROGER: Ma scusi, questo che c'entra?
PETER: Non rompiamo. Si inchini alla scienza.
EGON: Ray, si muove. Andiamo. Guarda. Questa è forte, Ray.
RAY: Ammucchiamento simmetrico. Come nella turbolenza massiva di Filadelfia, nel 1947.
PETER:
È vero. Nessun umano ammucchierebbe libri così.
RAY: Ascoltate! Non c'è una puzza? A proposito di attività telecinetica! Guardate che casino!
EGON: Ray! Guarda qui.
RAY: Residuo ectoplasmatico.
EGON: Venkman, prendine un campione.
RAY: È autentico.
PETER: Qualcuno perde il moccio e vuoi conservarlo?
EGON: Vorrei analizzarlo.
RAY: Ce n'è dell'altro, qui.
EGON: E io qui ho dei valori più alti.
PETER: Whoa! Ah! Oh! Ah!
EGON: Di qua.
RAY: Andiamo.
PETER: Ah. Bleah! Egon, il tuo muco.
RAY: Eh!
PETER: Ah! Ti era mai successo? Ah, prima volta.
EGON: È qui.
RAY: A figura intera. Ed è autentica.
PETER: Ora che si fa? Venite qui un istante a parlare, per favore. Volete venire qui un istante, per favore? Ma vieni qui. Vieni qui, mammola! Allora, che si fa?
RAY: Non lo so. Tu che dici?
PETER: Piantala!
RAY: Stabiliamo il contatto. Uno di noi dovrebbe cercare di parlarci.
EGON: Buona idea.
PETER: Salve! Io sono Peter. Lei di dov'è? Cioè, di dov'era?
FANTASMA: Shhh!
PETER: Va bene, okay, la routine non funziona.
RAY: Okay, io ho un piano, so esattamente cosa fare. State vicini. State vicini. So io! Voi fate quello che dico! Siete pronti? Pronti? Pigliala!
FANTASMA: Aaah!
EGON, PETER & RAY: Aaaaah!
DELACORTE: L'avete visto? Che cos'era?
PETER: Ci sentiamo poi.
EGON: Aspetta!


PETER: Ih, ih, ih, ih! Pigliala! Era lì tutto il tuo piano? Pigliala! Molto scientifico.
RAY: Ah, io ero sovreccitato. Insomma, non... non è stato incredibile, Peter? Voglio dire: abbiamo veramente toccato il piano etereo. Sai che potrebbe voler dire per l'università?
PETER: Più macroscopico dei microcircuiti, Ray. Sono molto emozionato.
EGON: Non definirei l'esperienza del tutto vana. Secondo questi nuovi dati forse abbiamo un'eccellente occasione di catturare un fantasma e di conservarlo indefinitamente.
RAY: Ma è fantastico! Se il tasso di ionizzazione è costante per qualsiasi ectoplasma, potremmo anche rompere molti grugni, in senso spirituale, chiaro.
PETER: Spengler, dici sul serio, catturare fantasmi?
EGON: Io non scherzo mai.
PETER: Ritiro alcune delle cose che ho detto di te in passato. L'hai... l'hai meritata, sì.


RAY: Le possibilità sono illimitate. Ehi, il Rettore!
PETER: Io fido che ci trasferirà in alloggi migliori, nella Facoltà.
YAEGER: No, siete trasferiti fuori della Facoltà. Il Consiglio dei Reggenti ha deciso di sospendervi la sovvenzione. Dovete lasciare quest'edificio immediatamente.
PETER: Ma questo è assurdo. Io esigo una spiegazione.
YAEGER: Bene. Questa università non intende più concedere alcun fondo, di nessun genere, per le vostre attività di gruppo.
PETER: Ma i ragazzi ci adorano.
YAEGER: Dottor Venkman, noi riteniamo che scopo della scienza sia servire l'umanità. Lei sembra considerare la scienza una sorta di inganno, di zimbello. Le sue teorie sono lo strame delle credenze popolari, i suoi metodi sono rozzi, e le sue conclusioni altamente discutibili. Lei è un mediocre scienziato, dottor Venkman.
PETER: Capisco.
YAEGER: E non c'è posto per lei in questa Facoltà. Né in questa università.


RAY: È un'enorme batosta. Scòrdati l'MIT o Stanford ora. Non ci toccherebbero neanche coi guantoni da boxe.
PETER: Ah, ti preoccupi sempre tanto per la tua reputazione. Einstein fece le cose migliori quando era impiegato all'Ufficio brevetti.
RAY: Ma lo sai quanto guadagna un impiegato?
PETER: No.
RAY: Francamente preferivo l'università. Ci davano soldi e apparecchi senza dover produrre niente. Non hai provato a starne fuori. Tu non sai che vuol dire.
PETER: No.
RAY: Io ho lavorato nel settore privato. Pretendono risultati.
PETER: Per una qualsiasi ragione, Ray, chiamala fato, chiamala fortuna, chiamala karma, ho la convinzione che tutto accade per un motivo. E io penso che noi eravamo destinati ad essere cacciati da questa fogna.
RAY: Per quale motivo?
PETER: Perché ci mettiamo in affari per conto nostro.
RAY: L'ectocontenitore che io e Spengler abbiamo in mente richiederà ingenti fondi di finanziamento. Dove li andiamo a cercare?
PETER: Non lo so. Non lo so.


PETER: Non avrai mai a pentirtene, Ray.
RAY: Ma era la casa dei miei genitori.
È dove sono nato.
PETER: Non è che perderai la casa. Ma chi non ha tre ipoteche di questi tempi?
RAY: Al 29%? Non ci hai neanche discusso, con quello!
EGON: Ray, per tua informazione: solo di interesse per i primi cinque anni questo scherzo ti costa 95mila dollari.
PETER: Ma vi volete calmare? Noi siamo sulla soglia di consacrare una scienza, l'indispensabile servizio di difesa del prossimo decennio. Indagini professionali paranormali ed eliminazioni. I soli diritti di sfruttamento ci arricchiranno oltre i nostri più sfrenati sogni.


AGENTE IMMOBILIARE: C'è spazio per uffici, la zona notte e doccia a ragionevole distanza, e un bel cucinone al piano di sopra.
PETER:
È che mi sembra un po' caruccia come "occasione unica, ripristinabile, a basso costo". Tu che ne pensi, Egon?
EGON: Che questo edificio dovrebbe essere evacuato. C'è un grave logoramento di tutte le strutture portanti, impianti idrico ed elettrico del tutto inadeguati alle nostre esigenze. E il circondario sembra una zona smilitarizzata.
RAY: Ehi! Questa pertica funziona! Wow! Questa casa è fantastica! Quando possiamo entrarci? Provate questa pertica! Vado a prendere la roba. Ehi! Dovremmo stare qui, stanotte. Dormirci. Sapete, collaudarla.
PETER: Credo che la prendiamo.
AGENTE IMMOBILIARE: Bene.


DANA BARRETT: Salve.
LOUIS TULLY: Oh, Dana, sei tu.
DANA: Oh, ciao. Sì, Louis, sono io.
LOUIS: Avevo ordinato in farmacia un po' di...
DANA: Oh, stai male?
LOUIS: Oh, no, no. Sto bene. Sto da dio. Ho solo ordinato altre vitamine, eccetera. Stavo facendo ginnastica.
DANA: Oh.
LOUIS: Registro mezz'ora di ginnastica in tv, poi metto l'ascolto veloce così dura dieci minuti e faccio il corso accelerato. Vuoi entrare, ti offro una minerale?
DANA: Ah, no, tanto volentieri, Louis, ma ora devo andare. Ho le prove, scusami.
LOUIS: Non importa. Mi prenoto per un'altra volta. Ho sempre tanta minerale non gasata e cibi genuini in casa, ma questo lo sai già.
DANA: Eh, sì, lo so già.
LOUIS: Ah, senti, a proposito. Do un grosso party per tutti i miei clienti, è il mio quarto anniversario da fiscalista, e anche se fai da te la denuncia - errore! - io ti invito lo stesso perché sei la mia vicina.
DANA: Beh, grazie, Louis, farò veramente il possibile.
LOUIS: Senti, a proposito. Non lasciare il televisore così alto quando esci. Un verme ha telefonato all'amministratore.
DANA: Strano, non ricordo di averla lasciata accesa.
LOUIS: Sai io che ho fatto? Sono salito sul davanzale. Volevo staccare il cavo, ma non ci arrivavo. Ho alzato il volume anche al mio televisore perché pensassero che tutt'e due...
DANA: Addio, Louis.
LOUIS: ... gli apparecchi avevan qualcosa. Okay, allora arrivederci, ti chiamo io! Ora faccio una doccia!
RAY: Sieti disturbati da strani rumori nel pieno della notte?
EGON: Provate un senso di terrore in cantina o in soffitta?
PETER: Voi o i vostri familiari avete mai visto spiriti, spiritelli o fantasmi?
RAY: Se la risposta è sì, non esitate, prendete il telefono e chiamate i professionisti!
EGON, PETER & RAY: Gli Acchiappafantasmi!
RAY: 24 ore su 24 per soddisfare le vostre esigenze di eliminazione del sovrannaturale!
EGON, PETER & RAY: Siamo pronti a credere in voi!
DANA: Oh!
ZUUL: Zuul!
DANA: Aaah!


PETER: Ma non sarà troppo sofisticato? Non credi che la gente passerà di qui e non noterà quel cartello? Non può parcheggiare qui!
RAY: Ah! Ecco tolto il pensiero, ho trovato la macchina. Basta sistemare le sospensioni... la frizione, l'impianto elettrico, la trasmissione, e la scatola dello sterzo.
PETER: Quanto?
RAY: Solo 4.800 dollari, rifacendo le fasce elastiche, la marmitta e altre sciocchezze.
PETER: Janine, telefonate?
JANINE MELNITZ: No.
PETER: Nessun messaggio?
JANINE: No.
PETER: Nessun cliente?
JANINE: No, dottor Venkman.
PETER: Posto d'oro, eh? Batta qualcosa, la macchina è a nolo. Si paga. Non mi fissi così con quello sguardo da cernia. Janine! Scusi per lo sguardo da cernia. Starò nel mio ufficio.
JANINE: Ha le mani d'oro, io lo vedo. E scommetto che le piace anche leggere.
EGON: La stampa è morta.
JANINE: Ah, davvero? Ma che cosa affascinante, sapesse io quanto leggo. Qualcuno pensa che sono troppo intellettuale, ma per me è un modo favoloso di passare il tempo libero. Io vado anche a scuola di tango. Lei non ha qualche hobby?
EGON: Colleziono spore, muffe e funghi.
DANA: Salve. Ahm, mi scusi.
È que... è questo l'ufficio degli Acchiappafantasmi?
JANINE: Sì. Sì, sì. Posso fare qualcosa?
DANA: Non ho un appuntamento. Vorrei parlare con qualcuno.
PETER: Sono Peter Venkman.
DANA: Ah...
PETER: Posso aiutarla?
DANA: Ah, beh... Eh... io... io non lo so... è che quello che ho da dire può sembrare un po' insolito.
PETER: Oh, questa è storia di tutti i giorni in questo Centro. Venga nel mio ufficio, signorina...
DANA: Ah, Barrett.
PETER: Sì, sì.
DANA: Dana Barrett. E quella voce diceva "Zuul". Sono fuggita sbattendo la porta del frigo.
È stato due giorni fa, io... io non sono più tornata a casa mia.
PETER: In genere quel tipo di manifestazione non si ha nel frigorifero di marca. Che cosa pensa che fosse?
DANA: Beh, se avessi saputo cos'era non sarei qui ora.
PETER: Hm. Egon, che ne pensi?
EGON: Sta dicendo la verità. Almeno ne è convinta.
DANA: Ma certo che è la verità, ve lo giuro. E poi chi potrebbe inventare una storia così?
PETER: C'è gente che vuol richiamare l'attenzione, altri sono solo gente pazza che infila questa porta.
RAY: Lo sa che cosa? Esperienze passate che si reinseriscono nel presente.
EGON: O una memoria di razza dell'inconscio collettivo. Non escluderei la chiaroveggenza e neanche il contatto telepatico.
DANA: Mi dispiace, ma io non credo a nessuna di queste cose.
PETER: Oh, beh, fa lo stesso. Nemmeno io. Ma ci sono alcune cose che facciamo, procedimenti standard in casi come questo, che spesso ci danno dei risultati.
RAY: Beh, io potrei andare al Catasto e vedere i particolari di struttura dell'edificio. Magari ha precedenti di turbolenza psichica.
PETER: Bene, buona idea.
EGON: Io cerco il nome Zuul nella letteratura fondamentale.
RAY: Catalogo Space?
EGON: Ecto-Guida del Tobin.
RAY: Ah-ah.
PETER: Bene, io... io riporto la signorina a casa sua e le guardo dentro il... Guardo dentro la casa della signorina, okay?
DANA: Okay. Grazie.


PETER: La prego, mi lasci. Se qualcosa dovrà accadere, io voglio che accada a me, prima.
DANA: Armadio a muro.
PETER: Odiano questo. Mi piace torturarli. Va bene, ragazzi. Sono il dottor Venkman. Bello spazioso. Lei sola?
DANA: Sì.
PETER: Bene.
DANA: Cos'è quello che sta facendo?
PETER: È tecnico. Uno dei nostri giocattoli.
DANA: Ah, sì. È la camera da letto, ma lì non è successo mai niente.
PETER: Che delitto!
DANA: Lei non si comporta come uno scienziato.
PETER: Di solito sono impettiti.
DANA:
È più come presentatore di telequiz.
PETER: Quella è la cucina, eh? Dana, sono le uova?
DANA: Sì. Vede, ero là. Le uova sono saltate fuori dal guscio e hanno sfrigolato qui sul piano di lavoro.
PETER: Eh, quello è il difetto.
DANA: Ed è allora che ho cominciato a sentire quell'orribile rumore che veniva dal frigorifero. Dottor Venkman, lei è venuto fin qua. Non vorrebbe guardare nel frigorifero?
PETER: Sì. Sì, meglio controllare. Buon suggerimento. Oh, mio Dio. Ma questa è la fiera del precotto!
DANA: Oh, accidenti! Senta, non c'era.
PETER: Davvero lei mangia questa roba?
DANA: Senta, prima non c'era. Non c'era niente qui. C'era un grande spazio e c'era una specie di fabbricato in fiamme. E c'erano creature che si contorcevano, che grugnivano, ringhiavano... E dalle fiamme è uscita una voce che diceva "Zuul". Ed era proprio qui.
PETER: Mi dispiace, ma non sto rilevando nessun segnale.
DANA: Beh, ma è sicuro di usarlo correttamente quell'affare?
PETER: Sì, non è... Credo di sì. Ma sono certo che non ci sono bestie là dentro.
DANA: Questa è grande. O c'è un mostro in cucina o io sono completamente pazza.
PETER: Io non credo che sia pazza.
DANA: Grazie. Questo mi fa sentire molto meglio.
PETER: Lasci che io le dica qualcosa di me. Torno a casa dal lavoro, a casa mia, e non ho altro che il mio lavoro, e non c'è altro nella mia vita. E incontro lei, e...
DANA: Dottor Venkman.
PETER: E... E dico, dio c'è qualcuno con lo stesso problema che ho io.
DANA: Sì, abbiamo un problema in comune. Lei.
PETER: E allora io mi butto. Sono innamorato pazzo di te.
DANA: Ah!
È da non crederci. Per favore, se ne vuole andare?
PETER: E lei mi scacciò dalla sua vita. Pensava che ero un verme, che ero ributtante e forse non era la sola che lo pensava.
DANA: Lei è tanto strano. Ah! No.
PETER:
È forse un no?
DANA: No, no, no, no.
PETER: Io le darò una grande prova.
DANA: Non è necessario.
PETER: Sì. Sì, risolverò il suo piccolo problemino.
DANA: Okay.
PETER: E allora dirà: "Peter Venkman è un uomo che porta le cose in porto".
DANA: Bene.
PETER: Chissà quale molla lo spinge.
DANA: Già, chissà.
PETER: Chissà se a lui interesserebbe sapere la mia molla qual è.
DANA: Bene.
PETER: Scommetto che lei si metterà a pensare a me, appena sarò uscito.
DANA: Eh, scommetto di sì.
PETER: Non un bacio?


PETER: Alla nostra prima cliente.
RAY: Alla nostra prima e sola cliente.
PETER: Ritirerò qualcosa dal fondo cassa. Dovrò offrirle una cena. Non possiamo perderla.
RAY: Ehm, questo lauto banchetto è stato pagato vendendo la cassa del fondo cassa.
PETER: Mastica piano. Fallo durare.
JANINE: Pronto, Acchiappafantasmi. Sì, certo che sono seri. Lei ha...? Davvero? Non scherza? Ah-ah. Beh, senta, mi dia il suo indirizzo. Ah-ah. Naturalmente. Oh, la discrezione più assoluta. Grazie. Ce n'è un altro!
RAY: Chiamata! Oooh! Scendete!


PETER: Ehi, si è visto un fantasma?
DIRETTORE D'ALBERGO: Grazie per essere venuti così presto.
PETER: Ah!
DIRETTORE: I clienti cominciano a fare domande, e io sono a corto di pretesti.
PETER: È accaduto altre volte?
DIRETTORE: Beh, molti dei vecchi dipendenti sanno del dodicesimo piano, dei fastidi, voglio dire. Però erano cessati da anni.
PETER: Coraggio.
DIRETTORE: E da due settimane... Ma non erano mai stati così gravi.
PETER: Sì.
EGON: Ne ha mai riferito a nessuno?
DIRETTORE: Oh, cielo, no!
PETER: No.
DIRETTORE: No, no, no, no, mai riferito. Il proprietario non vuole che ne parliamo. Speravo che si potesse fare tutto in silenzio stasera.
PETER: Certo, certo. Sì, signore, non tema. Trattiamo queste cose continuamente.
OSPITE: Voi chi dovreste essere? Una specie di cosmonauti?
PETER: Eh! No, disinfestatori, hanno visto uno scarafaggio al dodicesimo.
OSPITE: Deve essere grosso questo scarafaggio.
PETER: Enorme. Stacca le teste a morsi.
RAY: Sale?
OSPITE: Grazie, aspetto il prossimo.
RAY: Io sto pensando che quest'equipaggiamento un vero e proprio collaudo non l'ha mai avuto.
EGON: Me lo sto rimproverando.
PETER: Anch'io.
RAY: Non ha senso preoccuparsi ora.
PETER: Perché preoccuparsi? Ognuno di noi porta sulla schiena un acceleratore nucleare non autorizzato.
RAY: Sì. Prepariamoci. Accendimi.
EGON & RAY: Aaaaaah!
PETER: Stop!
CAMERIERA: Ma che v'ho fatto io?
EGON: Scusi.
PETER: Scusi.
RAY: Mi scusi.
PETER: L'abbiamo presa per un'altra. Collaudo positivo.
RAY: Sì. Direi di sì. Forse è meglio separarci.
EGON: Buona idea.
PETER: Sì, così possiamo fare più danno.
RAY: Venkman! Venkman! Disgustoso bioccolo. E dovrò catturarlo io.
PETER: Rispondi, Ray.
RAY: Venkman! L'ho visto! L'ho visto! L'ho visto!
PETER: È qui adesso, Ray. Sta guardando proprio me.
RAY: È un aborto di tubero, vero?
PETER: Temo ti possa sentire, Ray.
RAY: Non muoverti. Non ti farà del male.
PETER: Aaah! Aaah! Aaah!
RAY: Venkman! Venkman! Sono io! Venkman, che è successo? Sei ferito?
PETER: Mi ha smerdato.
RAY: Fantastico! Contatto fisico autentico! Puoi muoverti?
EGON: Ray! Ray, rispondimi!
PETER: Mi sento di un fetido...
RAY: Spengler, sono con Venkman. L'ha smerdato!
EGON: Splendido, Ray! Serbamene un campione! Venite giù sùbito. È entrato ora nella sala da ballo.
RAY: Okay, scendiamo sùbito. Okay, signore, se lei e il personale attenderanno qui, ci occuperemo noi di tutto. Eccolo là! Sul soffitto!
PETER: È lui, l'inzaccheratore.
RAY: Per bene, ragazzi. Pronti? Vai! Il tavolo? Sono stato io, è colpa mia.
PETER: Fa niente, il tavolo ha attutito la caduta.
EGON: Una cosa molto importante ho scordato di dirti.
PETER: Quale?
EGON: Mai incrociare i flussi.
PETER: Perché?
EGON: Sarebbe male.
PETER: Faccio sempre confusione tra il bene e il male, che intendi per male?
EGON: Immagina che la vita come tu la conosci si fermi istantaneamente, e ogni molecola del tuo corpo esploda alla velocità della luce.
RAY: Inversione protonica totale!
PETER: E quello è male. Okay, è un importante ragguaglio, grazie, Egon. Va bene, Ray, tu a sinistra. Egon, tu a destra. Okay, Ray, palla alta all'incrocio dei pali. Vai! Egon! Basta, ora, lì!
EGON: Uoh-uoh-uoh-uoh-uoh!
PETER: Uoh-Uoh-uoh-uoh-uoh! Bel lavoro, Tex!
DIRETTORE: Io l'assicuro, signora Van Hoffman, non c'è problema per la sala. Sarà riordinata in tempo per l'arrivo dei suoi ospiti.
RAY: L'ultima dose l'ha debilitato, ma si muoverà! Ecco, occorre spazio per la trappola. Fatemi spazio!
DIRETTORE: Oh, signora, mi scusi.
RAY: La trappola dev'essere libera.
PETER: Alt! Alt! Alt! Alt! Alt! Ho sempre sognato di farlo. E... Eh! Il vaso non si è mosso.
RAY: Pronti al mio segnale di go! Spengler, da te voglio un raggio di circonfusione, okay? Go! Okay! Tienlo lassù! Si muoverà! Tienlo su! Go!
EGON: Funziona, Ray!
RAY: Ora portalo giù, portalo giù. Ce l'hai? Non incrociare i flussi!
PETER: Non ci provi, eh?, a smerdarmi ora che ho l'invertitore protonico, eh?
EGON: Venkman, accorcia il flusso! Non mi vorrai fondere la faccia!
RAY: Ora apro la trappola, attenti, non la guardate direttamente!
EGON: Io l'ho guardata, Ray!
RAY: Fermate i flussi appena chiudo la trappola. Pronti? La sto chiudendo! Ora!
EGON: È dentro.
PETER: Ehi!
RAY: Non è stata una gran faticaccia, eh?
DIRETTORE: Signor Smith, presto, lei mi apria quella porta. Donald, tu da parte.
PETER: Venimmo, vedemmo e lo inculammo!
DIRETTORE: Lo avete visto? Che cos'è?
RAY: L'abbiamo preso!
DIRETTORE: Ma... ma che cos'è? Ce ne saranno altri?
RAY: Signore, ciò che avevate è ciò che da noi viene definito fantasma interattivo non terminale, o vapore a erranza di quinta classe.
È uno di quelli cattivi.
PETER: E ora... parliamo di cose serie. Per l'intrappolamento le dovremmo chiedere quattro pezzi grossi, quattromila dollari, ma è settimana di sconti speciali per il refill protonico e lo stoccaggio della bestia, e quello verrà solo mille dollari, per fortuna vostra.
DIRETTORE: Cinquemila dollari? Mi sembrano un'esagerazione. Non ve li do.
PETER: Va bene, possiamo sempre rimetterlo dov'era. Grazie, Ray.
RAY: Certamente, dottor Venkman.
DIRETTORE: No, no! No, no, no! No, no! No! E va bene. Li avrete.
PETER: Grazie infinite. Ci vediamo, eh?
RAY: Grazie, sempre a disposizione. Largo, che qui c'è un vapore a piena erranza di quinta classe!


ROGER GRIMSBY: Buongiorno, sono Roger Grimsby. Oggi in tutta la costa orientale si fa un gran parlare di numerosi casi di attività paranormale. Pretese apparizioni e relativi eventi soprannaturali vengono segnalati in tutto il territorio dei tre Stati. Sembra che tutti vogliano...
ROY BRADY: Chi non ha sentito storie di spiriti la sera nei campeggi? Anche mia nonna raccontava di una locomotiva fantasma che decollava a razzo dietro la fattoria dov'era nata e cresciuta, ma ora, come se un'imprevedibile autorità...
RAY: Fate largo, prego!
LARRY KING: Salve, qui Larry King. L'argomento di oggi: fantasmi e acchiappafantasmi. Aumentano le polemiche, altre apparizioni segnalate. C'è chi sostiene che questi disinfestatori professionisti dell'etereo siano la causa di tutto.
EGON: L'ho preso! L'ho preso! Pete! Ray!
CASEY KASEM: Sempre in prima pagina, in tutto il Paese, gli Acchiappafantasmi hanno colpito ancora, questa volta in un night alla moda, il "The rose". I ragazzi in grigio hanno incrociato i guanti con un pestifero poltergeist, poi si sono dati alle danze con alcune delle belle signore che avevano assistito al fenomeno. Qui è Casey Kasem, e ora il conto alla rovescia.
PETER: 24 ore al giorno, festivi non esclusi. Il lavoro non ci spaventa. Il conto non vi spaventa.
JANINE:
È solo una nebbia o ha anche le braccia e le gambe?
JOE FRANKLIN: Come si dice in tv, sono certo che c'è un grosso interrogativo che si pongono tutti: lei è l'uomo che può darci la risposta. Come sta Elvis Presley? L'ha visto ultimamente?


JANINE: Dica, lei crede agli UFO, alle proiezioni astrali, alla telepatia, crede alla ESP, alla chiaroveggenza, alla fotografia spiritica, alla telecinesi, ai medium scriventi e non scriventi, al mostro di Loch Ness, e alla teoria sull'Atlantide?
WINSTON ZEDDEMORE: Ah, beh, se c'è lo stipendio fisso, io credo in tutto quello che dice.
RAY: Ah, io devo dormire un po'. Sto scricchiolando.
PETER: Ah, non... non ti vedo bene.
RAY: Ah, no?
PETER: Beh, ti ho visto meglio. Prima non ti vedevo mica così.
JANINE: Sì, vuole attendere, prego?
PETER: Ecco, quella di Brooklyn ha saldato con carta di credito.
JANINE: Il foglio lavoro per questa notte.
RAY: Ah, altri due in garanzia rivisitati.
JANINE: Questo è Winston Zeddemore, è qui per l'assunzione.
RAY: Magnifico, sei assunto. Ray Stanz. Eh, Peter Venkman.
WINSTON: Ah!
PETER: Congratulazioni.
WINSTON: Grazie.
RAY: Mi dai una mano? Hm? Benvenuto a bordo.


DANA: Chissà dove li trovano questi direttori stranieri. Gli dovrebbero dire che non gli conviene ringhiare così in tedesco.
VIOLINISTA: Beh, non credo che abbia le competenze per dirigere una delle massime orchestre sinfoniche.
DANA: Ah, mi vuoi aspettare qui un minuto?
VIOLINISTA: Ah? Ah, certo.
DANA: Dottor Venkman, questa sì che è una sorpresa.
PETER: È stata una prova meravigliosa.
DANA: L'ha sentita?
PETER: Sì. Lei è la migliore della sua fila.
DANA: Oh, grazie. Che orecchio: riuscire a sentire me sola con tutto il pieno d'orchestra.
PETER: Ah, io non accetto questo sfottò da lei. C'è gente che fa la coda per sfottermi.
DANA: Lo so, è una grossa celebrità ora. Ha qualche notizia per me sul mio caso?
PETER: Chi è quella salma?
DANA: Si dà che quella salma sia uno dei più grandi musicisti del mondo. Insomma, ha o no qualche notizia per me, per favore?
PETER: Beh, certo, ma preferisco dargliela in privato.
DANA: Perché non me la dice ora?
PETER: Va bene. Ho trovato qualcosa sul nome Zuul. Il nome Zuul apparteneva a un semidio adorato verso il 6.000 avanti Cristo dagli... Dove va l'accento?
DANA: Ittiti.
PETER: Ittiti, dai Mesopotami e dai Sumeri.
DANA: Zuul era un succube di Gozer. E chi è Gozer?
PETER: Gozer era molto forte in Sumeria, un pezzo grosso.
DANA: Beh, e che ci faceva nel mio frigorifero?
PETER: A quello sto lavorando. Senta, se ci potessimo vedere giovedì, venerdì sera, diciamo sulle nove, sa...
DANA: Io...
PETER: Potremmo scambiarci qualche notizia.
DANA: Io giovedì non posso. Io ho preso un impegno.
PETER: Signorina, lei sembra pensare che c'è qualcosa di storto quassù, e dice in cuor suo "a questo piace passare le serate fuori, e passarle con le sue clienti". No. Eccezionalmente faccio un'eccezione nel suo caso...
DANA: Certo, sì.
PETER: ... perché... io la rispetto. Sarò antico ma io la rispetto come artista. Anche per come è messa: è strepitoso questo coordinato che indossa oggi, sa?
DANA: Oh, no. Okay. D'accordo, ci vediamo giovedì.
PETER: Porterò "Guida agli elfi". La leggeremo a tavola.
DANA: Eh...
VIOLINISTA: Chi diavolo è quello?
DANA: Solo un amico.
VIOLINISTA: Un amico?
DANA: Un vecchio amico.
PETER: Addio! Beh, ci vediamo giovedì! Mi spiace, non ho fatto in tempo a conoscerla! Sono contento che si senta molto meglio!
È un po' pallidino, però! Un po' di sole!
VIOLINISTA: Ma cosa fa?
DANA: È uno... scienziato.


RAY: Qui è dove stocchiamo tutti i vapori, entità e inzaccheranti che catturiamo. È semplicissimo. Questa è una trappola piena. Aprire. Sbloccare il congegno. Inserire la trappola. Togliere. Chiudere. Bloccare il congegno. Inserire griglia d'ingresso. Neutralizzare il campo. E... luce verde, trappola libera. L'entità è incarcerata qui, nel nostro dispositivo di stoccaggio.
JANINE: C'è uno della Protezione dell'ambiente, sta aspettando nel suo ufficio.
PETER: Ma cosa vogliono da noi?
JANINE: Non lo so. Quello che so è che lavoro da due settimane senza una pausa e che mi avevate promesso di assumere altro personale.
PETER: Janine, un elemento con i tuoi requisiti non avrebbe nessuna difficoltà a trovare un lavoro migliore. Non so, a scelta, in un supermercato o in un'impresa delle pulizie. Vogliamo rispondere?
JANINE: Ho lasciato posti migliori. L'Acchiappafantasmi! Cosa vuole?
PETER: Serve qualcosa?
WALTER PECK: Sono Walter Peck. Io rappresento l'Agenzia della protezione dell'ambiente del Terzo Distretto.
PETER: Ottimo. Come va laggiù?
PECK: Lei è Peter Venkman?
PETER: Sì, io sono il dottor Venkman.
PECK: Esattamente dottore in cosa, signor Venkman?
PETER: Beh, io sono laureato in parapsicologia e psicologia.
PECK: Ah, sì? E adesso acchiappa fantasmi.
PETER: Sì, diciamo così.
PECK: E quanti fantasmi ha acchiappato, signor Venkman?
PETER: Non sono autorizzato a dirlo.
PECK: E dove li mette questi fantasmi una volta che li ha presi?
PETER: Nel nostro dispositivo di stoccaggio.
PECK: E questo dispositivo di stoccaggio è situato in questo edificio?
PETER: Sì.
PECK: E posso vederlo questo dispositivo?
PETER: No.
PECK: E perché no, signor Venkman?
PETER: Perché lei non ha usato la paroletta magica.
PECK: Qual è la paroletta magica, signor Venkman?
PETER: Per favore.
PECK: Per favore, vorrei vedere il dispositivo di stoccaggio.
PETER: E perché vuol vedere il dispositivo di stoccaggio?
PECK: Perché sono curioso, credo. Voglio saperne di più di ciò che fate qui. Ne abbiamo sentite di tutti i colori dai mass-media, e vogliamo valutare tutti i possibili danni recati all'ambiente dalla vostra attività. Per esempio la presenza di eventuali scorie sicuramente nocive nella vostra cantina. Ora, o lei mi fa vedere che cosa c'è là sotto, o io ritornerò con un mandato.
PETER: Vada a prenderlo, il mandato, e io la citerò per non giustificato addebito.
PECK: A sua scelta e preferenza, signor Venkman.
EGON: Sono preoccupato, è pieno zeppo lì, e tutti i dati più recenti mi danno qualcosa di grosso all'orizzonte.
WINSTON: Come sarebbe "grosso"?
EGON: Beh, diciamo che questo plumcake rappresenti la quantità normale di energia psicocinetica nell'area di New York. Secondo il rilevamento di stamani questo dovrebbe essere lungo dodici metri e del peso approssimativo di trecento chili.
WINSTON: Un bel plumcake!
RAY: Saremmo sull'orlo di una quadriconvergenza, un'onda di energia psicocinetica di allarmanti proporzioni.
PETER: Abbiamo avuto la visita dell'Agenzia della protezione dell'ambiente. Come regge la griglia?
EGON: Non bene.
WINSTON: Digli del plumcake.
PETER: Che c'entra il plumcake?


LOUIS: Oh, Dana, sei tu!
DANA: Salve, Louis.
LOUIS: Vieni, entra sùbito, che ti perdi un party di classe.
DANA: Sì, beh, verrei, Louis, ma ho un appuntamento stasera.
LOUIS: Hai un appuntamento? Stasera?
DANA: Beh, io... Io... Mi dispiace, Louis. L'ho dimenticato.
LOUIS: Oh, ma va bene, puoi portare anche lui.
DANA: Va bene. Magari ci faremo un salto, okay?
LOUIS: Fantastico! Dirò a tutti che vieni. Giocheremo a Monopoli, poi balleremo un po' il break e... Ehi! Fatemi entrare! Sono Louis! Qualcuno mi faccia entrare!
DANA: Pronto? Oh, ciao, mamma. Eh, ho avuto da fare. Beh, no, va tutto bene. Sì, lo so, solo quella... quell'unica volta. Oh, sì. Quello sì. Quello no. Ah, mamma, devo andare, ho un appuntamento. Sì. No, nessuno che conosci. Beh, è un Acchiappafantasmi. Sai, quelli in tv. Sì, beh, ti farò sapere. Okay. Bacioni a papà. Bene. Ciao. Ciao. Oh, merda! Aaaah! Aaaah! Aaaah!


PHYLLIS PUFFET: Senti, non avresti un Excedrin o un Tylenol extra forte?
LOUIS: Oddio, credo di avere solo questo, acetilsalicilico, scusa.
PHYLLIS: Ah-ah.
LOUIS: Vedi, riesco ad averne seicento compresse costano allo stesso prezzo di trecento di quelle di marca. C'è un guadagno netto di trecento emicranie. Ehi, quello è salmone autentico Nuova Scozia, giapponese, 24,95 a lattina. A me costa soltanto dodici in quanto lo deduco. Deduco tutto il party, come spesa di rappresentanza, perciò ho invitato clienti invece di amici. Beh, ti diverti, Marv? Ehi, perché non prendete il Camembert?
È a temperatura ambiente. Non è troppo caldo qui per il Camembert?
ANDREA: Louis, io me ne vado a casa.
LOUIS: Oh, no, ancora no. Senti, forse se cominciamo a ballare forse ballano anche gli altri.
ANDREA: Okay.
LOUIS: Oh, non muoverti. Devo andare ad aprire. Ted! Annette! Oh, come sono contento! Come va? Datemi tutto. Ehi, tutti: questi sono Ted e Annette Fleming!
ANNETTE FLEMING: Oh, ciao!
LOUIS: Ted ha un'impresetta lavamoquettes in amministrazione controllata. Annette fece la cessione del quinto dello stipendio due anni fa. Hanno ancora 15mila dollari di mutuo sulla casa all'8%, quindi stanno a posto. Allora! Nessuno vuol giocare a Monopoli? Okay, chi ha portato il cane?
OSPITI: Aaaah! Aaaah!
VICINO: Ah!
LOUIS: Aiuto! C'è un orso sciolto in casa mia! Aaah! Aaah!
UOMO: Cosa?
PORTIERE: Un orso nel suo appartamento!
DONNA: Aaah!
LOUIS: Mi sentiranno alla prossima riunione di condominio. Sono vietati animali e rumori molesti. Ah! Ah! Ehi! Fate... Fate entrare. Ci dev'essere un ingresso! Devo entrare! Qualcuno mi faccia entra... Bel cagnino. Oh, che bella bestiola. Forse ho un bell'ossetto per te. Aaaah!


PETER: Che è successo?
POLIZIOTTO: Un deficiente ha portato un coguaro a una festa. Si è inferocito.
PETER: Ah. Eh, scusi, salgo un attimo da Dana Barrett. Grazie.
DONNA: Ti, u, elle, elle, ipsilon.
POLIZIOTTO: Come ha detto, scusi?
UOMO: Ti, u, elle, elle, ipsilon.
POLIZIOTTO: Senta, per favore: c'è il padrone di casa?
DONNA: No.
I UOMO:
È scappato.
II UOMO: Si è fiondato fuori come un lampo.
PETER: Salve. Ha tutto un altro look stasera, eh?
ZUUL: Sei tu il Mastro di chiavi?
PETER: No, che io sappia.
ZUUL: Sei tu il Mastro di chiavi?
PETER: Sì. Sono un suo amico. M'ha detto di aspettarlo qui. Non ho capito il tuo nome.
ZUUL: Io sono Zuul, il Guardia di porta.
PETER: Ah. Beh, che si fa oggi, Zuul?
ZUUL: Dobbiamo approntare per l'avvento di Gozer.
PETER: Di Gozer, eh?
ZUUL: Il Distruggitore.
PETER: Usciamo lo stesso? Potremmo mettere un po' in ordine se aspetti qualcuno.
ZUUL: Vuoi tu questo corpo?
PETER: È una domanda trucco? Mi sa che le rose hanno funzionato, eh?
ZUUL: Godimi ora, subcreatura.
PETER: Non c'è più dialogo ormai. Oh! Oh! Vacci piano! Ne... ne ho fatto una regola di... di non possedere mai le possedute. Veramente è più un indirizzo, che una regola. Sai, io posso...
ZUUL: Ti voglio dentro di me.
PETER: Eh, eh, eh, eh! E allora... No, no, non posso. Sembra che tu ne abbia almeno altri due là dentro. Si rischia l'affollamento. Dai, dai! Io... Perché non smetti di tentare di... di sconvolgere e turbare il dottor Venkman e ti rilassi, eh? Stenditi. Rilassati, metti le mani sul torace... Quello che mi preme è parlare con Dana. Voglio parlare con Dana. Dana? Sono Peter.
ZUUL: Non c'è nessuna Dana, c'è soltanto Zuul.
PETER: Oh, Zuulietta pazzerella. Andiamo, su. Io voglio parlare con Dana. Dana. E rilassati, andiamo. Dana? Dana? Posso parlare con Dana?
ZUUL: Non c'è nessuna Dana, solo Zuul.
PETER: Che vocina da soprano leggero tiri fuori. Su, ora io conto fino a tre, Zuuliet. Se non riesco a parlare con Dana saranno acidissimi cavoli in questo appartamento. Uno... due... due e mezzo... Ti prego, scendi.


VINZ CLORTHO: Devo trovare il Distruggitore. Guardia di porta. Io sono Vinz. Vinz Clortho, Mastro di chiavi di Gozer, Volguus Zildrohar, Signore del Sebouillia. Sei il Guardia di porta?
COCCHIERE: Ehi, lui tira la carrozza, chi tratta sono io. Vuol salire?
VINZ: Attendi il segnale, e ogni prigioniero sarà scarcerato. Perirai nella fiamma! Come la tua schiava!
COCCHIERE: Ma che stronzo!


JANINE: È qui per prelevare o per scaricare?
POLIZIOTTO: Per scaricare.
JANINE: Un momentino.
POLIZIOTTO: Lei è un Acchiappafantasmi?
EGON: Sì.
POLIZIOTTO: Abbiamo fermato uno. Non sappiamo cosa farne. Alla Neuro non lo vogliono, e ho paura a metterlo in gabbia. E siccome voi siete della partita, ho pensato bene di sentire voi.
EGON: Va bene.
VINZ: Sei tu il Guardia di porta?
EGON: Meglio che lo portiate dentro.
JANINE: Com'è buono occuparsi di quel poverino. Ma sa che lei è un vero umanitario?
EGON: Non credo che sia un umano. Come ha detto che si chiamava?
VINZ: Vinz Clortho, Mastro di chiavi di Gozer.
JANINE: Beh, qui sulla patente c'è scritto Louis Tully. Abita in Central Park West. Gradisce un po' di caffè, signor Tully?
VINZ: Gradisco?
EGON: Sì, ne prenda un po'.
VINZ: Sì, ne prenda un po'.
EGON: Vinz, prima ha detto che stava aspettando un segnale. Che segnale sta aspettando?
VINZ: Gozer il viaggiatore. Egli giungerà in una delle sue forme prescelte. Durante la rettificazione dei Vuldronaii egli giunse come un vasto semovente Torb. Poi, durante la riconciliazione degli ultimi supplicanti Meketrex scelsero una nuova forma per lui, quella di enorme Sloar! Molti Shub e Zuul perirono arrostiti nelle profondità dello Sloar quel giorno, giuro a Dio!
JANINE: Egon.
EGON: Mi scusi.
JANINE: C'è qualcosa di molto strano in quell'individuo. Io generalmente sono molto psichica, e ho la tremenda sensazione che qualcosa di orribile potrebbe accaderti. Ho paura che tu muoia.
EGON: Vado io. Pronto?
PETER: Egon, sono Peter.
EGON: Grazie, grazie.
PETER: Ho qualche notizia dal mondo di Gozer.
EGON: Dimmi pure, Peter.
PETER: Sono qui con Dana Barrett. Sembra che Gozinga abbia fatto qualche mossa sulla mia potenziale ragazza.
EGON: Come sta?
PETER: Potremmo portarla come ospite d'onore a "Gli animali ci guardano". L'ho appena bucata con 300 centimetri cubi di Torazina. Farà un sonnellino ora. Ma... mi dice di essere il Guardia di porta. Ha un senso questo per te?
EGON: Forse sì. Sono qui con il Mastro di chiavi. L'ho appena conosciuto.
PETER: Ah, magnifico. Questi due andranno messi insieme.
EGON: Io credo che sarebbe estremamente pericoloso.
PETER: Okay. Tienilo stretto. Io sarò là tra poco.
EGON: Bene. Ah, grazie, Vinz. Dobbiamo trovare Ray. Serve qui immediatamente.
PETER: Brutte notizie, gioia. Io devo andare al lavoro. Ehi, tu resti a letto finché non torno, hm?


WINSTON: Ehi, Ray, tu ci credi in Dio?
RAY: Non ci hanno presentati.
WINSTON: Io ci credo. E adoro la classe di Gesù, lo sai?
RAY: La copertura è fatta di una lega di magnesio e tungsteno.
WINSTON: Cos'è che ti preoccupa tanto?
RAY: Questi sono i disegni della struttura in ferro dell'edificio dove sta Dana Barrett. Sono molto, molto strani.
WINSTON: Ehi, Ray, ti ricordi qualcosa della Bibbia riguardo agli ultimi giorni, quando i defunti escono dalle fosse?
RAY: Io ricordo l'Apocalisse, 7:12. E io vidi quando si aprì il sesto sigillo, e io vidi che si fece un gran terremoto, e il sole si fece nero come un cilicio di crine, e la luna si fece come sangue.
WINSTON: E gli oceani bollirono, e le stelle caddero.
RAY: Il giorno del Giudizio.
WINSTON: Il giorno del Giudizio.
RAY: Ogni antica religione ha il suo mito riguardo alla fine del mondo.
WINSTON: Mito? Ah! Ray, a te non ha mai sfiorato l'idea che forse il motivo per cui noi siamo presi è perché i defunti sono già usciti dalle loro fosse?
RAY: Sentiamo un po' di musica?
WINSTON: Eh. Sì.


PECK: Di qua.
JANINE: Scusate! Scusate! Un momento! Dove credete di andare?
PECK: Si tolga di mezzo, o sarà arrestata perché ostacola le funzioni di un pubblico ufficiale.
JANINE: Oh, no, no, no, no. Io l'ho visto in tv che non potete entrare senza mandato di arresto o di sperequazione.
PECK: Ordine di cessazione di attività, sequestro di beni mobili e immobili, ordine di sospensione di raccolta per rifiuti di natura sospetta, e ordine federale di accesso e ispezione.
EGON: Vinz, c'è un altro test a cui ti vorrei sottoporre, se...
JANINE: Egon, ho cercato di fermarli! Ha detto che hanno un mandato.
EGON: Scusi, ma questa è proprietà privata.
PECK: Stacchi tutto. Stacchi tutto, qui.
EGON: Io l'avverto. Fermare questi impianti sarebbe estremamente rischioso.
PECK: Le dico io cos'è rischioso. Subirete un processo federale per almeno una decina di reati contro l'ambiente. Ora, o stacca lei l'energia, o la staccheremo noi.
EGON: Questo è un dispositivo con alto voltaggio di contenimento, a laser. Bloccarlo così sarebbe come lanciare una bomba sulla città.
PECK: Non mi catechizzi! Non sono grottescamente sciocco come quelli che voi truffate!
PETER: Riposo, agente. Sono Peter Venkman, forse c'è stato un lieve malinteso e voglio darvi la massima collaborazione.
PECK: Se lo scordi, Venkman. Ha avuto l'occasione di collaborare, ma ha trovato più divertente insultarmi. Beh, ora tocca a me, cacasenno.
EGON: Vuole disattivare la griglia di protezione.
PETER: La disattivi ora, e noi non ci riterremo responsabili di quello che accadrà.
PECK: Al contrario, voi sarete responsabili.
PETER: No, noi non saremo responsabili.
PECK: Stacchi tutto!
PETER: Non la disattivi! Io l'ho avveritita.
TECNICO: Io non avevo mai visto un impianto del genere, io non so se...
PECK: Non mi interessa affatto la sua opinione. Isoli quest'impianto.
PETER: Amico mio, non sia sciocco.
CAPITANO: Stia indietro!
PECK: Se lo fa un'altra volta può sparargli.
CAPITANO: Fa' il tuo lavoro, colletto bianco, e non insegnarmi a fare il mio!
PETER: Mille grazie, agente.
PECK: Staccare!
TECNICO: Oh, Cristo.
EGON: Evacuate l'edificio!
PETER: Oooh!
VINZ: Ci siamo! Questo è il segnale!
JANINE: Sì, è il segnale davvero! Andremo tutti a spasso!
I PASSANTE: Guarda lassù!
II PASSANTE: Cos'è successo?
III PASSANTE: Ma che accidenti è stato?
RAY: Che è successo?
EGON
È esploso l'impianto di stoccaggio. Ha disattivato la griglia di protezione.
RAY: Oddio!
WINSTON:
È male, vero?
RAY: Sì.
PETER: Dov'è il Mastro di chiavi?
EGON: Oh, Cristo!
RAY: Chi è il Mastro di chiavi?
EGON: Andiamo!
PECK: Fermi! Voglio che arrestiate quest'uomo! Costoro hanno criminalmente violato la legge per la protezione dell'ambiente! E quest'esplosione ne è la diretta conseguenza!
EGON: Tuo nonno!
PECK: Fermatelo! Arrestatelo!
EGON: Pazzo incosciente!


UOMO D'AFFARI: Columbia Building, 57. Faccia presto, però, che la vita è breve.


WINSTON: Ehi, guardia! Vorrei... vorrei fare una telefonata! Io ci lavoro per questi! E poi neanche c'ero!
EGON: La struttura di questa copertura è esattamente come il tipo di tracker telemetrico usato dalla NASA per identificare le pulsar morte nell'oltrespazio.
RAY: Saldato a freddo. Travi con tondino di selenio puro.
PETER:
È chiaro per tutti fino a qui? E allora? Mi sa che oggi non le fanno più così, eh?
RAY: No!
È che nessuno le ha mai fatte così! Insomma, l'architetto era un superuomo, un genio! O un autentico pazzo.
PETER: Ray, per un momento fai finta che io non sappia un accidente di metallurgia, di ingegneria e di fisica, e dimmi soltanto cosa cavolo succede.
RAY: Non hai studiato niente. L'intero edificio è un'immane antenna superconduttiva, che fu progettata e costruita espressamente allo scopo di assorbire e di concentrare la turbolenza spiritica. La tua ragazza abita nell'attico d'angolo della Centrale Fantasmi.
PETER: Non è la mia ragazza. E... la trovo interessante perché è una cliente, e perché dorme sopra le coperte. A un metro e venti sopra le coperte. E abbaia, sbava, artiglia...
EGON: Non la ragazza, Peter. Il fabbricato. Qualcosa di terribile sta per entrare nel nostro mondo, e questo fabbricato ne è ovviamente la porta. L'architetto si chiamava Ivo Shandor, l'ho trovato sul Tobin, "Guida spiritica". Era anche un medico, praticava la chirurgia come atto voluttuario, e nel 1920 fondò una setta segreta.
PETER: Aspetta, indovino: gli adoratori di Gozer.
EGON: Bene.
PETER: Senza studiare.
EGON: Dopo la prima guerra mondiale, Shandor decise che la società era troppo marcia per sopravvivere.
PETER: Hm!
EGON: E non era il solo.
PETER: E no.
EGON: Aveva circa un migliaio di seguaci quando morì. Celebravano riti sulla grande terrazza. Riti bizzarri che erano volti a determinare la fine del mondo. E ora si ha l'impressione che questo possa veramente capitare.
PETER: In odor / di santità. Whoa-whoa-whoa-whoa. Certo convien...
RAY: Dobbiamo andar via di qui.
PETER: Certo convien...
RAY: Parlare con un giudice, o che so...
WINSTON: Ehi! Un momento! Ehi! Ehi! Ehi! Ehi! Ehi!
PETER: ... trovarsi già...
WINSTON: Aspettate! Ma davvero andiamo da un giudice e gli diciamo che un ammuffito re babilonese capiterà in Central Park West e comincerà a demolire la città?
EGON: Sumero, non babilonese.
PETER: È tutta un'altra cosa.
WINSTON: Senza offesa, ma io voglio un mio avvocato.
GUARDIA: Acchiappafantasmi, il Sindaco vuol parlare con voi. Tutta Manhattan impazzisce. Andiamo!
PETER: Ragazzi, scusatemi tanto, ma il sindaco ha da sottopormi qualcosa.


VINZ: Io sono il Mastro di chiavi.
ZUUL: E io sono il Guardia di porta.


AGENTE: Indietro!
PETER: Ehilà!
AGENTI: State indietro! Fate largo! Indietro! Indietro! Così! Indietro!
SINDACO LENNY CLOTCH: Ho la città che sta per esplodere, e voi ragazzi non sapete che pesci pigliare?
COMMISSARIO: Ancora non abbiamo avuto il tempo di fare tutti i necessari accertamenti, quindi...
CAPO VIGILI DEL FUOCO: Eh, stiamo bloccando le strade, i ponti... Il cerchio si sta chiudendo.
AIUTANTE DEL SINDACO: Ci sono gli Acchiappafantasmi, sindaco.
SINDACO: Gli Acchiappafantasmi? Entrino gli Acchiappafantasmi! Ehi, dov'è questo Peck?
PECK: Sono qua. Sono io Walter Peck, signore, e sono pronto a fare un completo rapporto. Costoro sono consumati venditori di fumo. Usano gas sensori e nervini per provocare allucinazioni. La gente crede di vedere fantasmi, e chiama questi impostori che artatamente si presentano per affrontare il problema con uno show di false luci elettroniche.
RAY: Tutto andava bene negli impianti, finché una griglia non è stata disattivata da questo cappone.
PECK: Hanno causato un'esplosione!
SINDACO: È questo è vero?
PETER: Sì, è vero, sì. Quest'uomo non ha le palle.
PECK: Ma io ti...
SINDACO: Ehi, andiamo, smettete! Basta! Smettete! Basta!
PECK: Va bene! Va bene!
RAY: Calma, calma!
PETER: Eppure è palloso!
SINDACO: Questo è il Municipio! Insomma, cosa si fa qui? John! Dite qualcosa!
CAPO VIGILI DEL FUOCO: Io so che non è suoni e luci che ho visto stamani. Io avevo visto ogni forma di combustione nota all'uomo, ma questo mi lascia a bocca aperta.
COMMISSARIO: I muri nel 53esimo distretto sanguinavano. Come lo spiega questo?
ARCIVESCOVO: Buonasera, signori.
SINDACO: Oh, vostra Eminenza. Ah!
ARCIVESCOVO: Come stai, Lenny?
SINDACO: Ti vedo bene, Mike. Siamo in un vero guaio qui. Che mi consigli tu?
ARCIVESCOVO: Lenny, ufficialmente la chiesa non prenderà alcuna posizione sulle implicazioni religiose di questi... fenomeni. Personalmente, Lenny, io credo che sia un segno del Signore. Ma qui lo dico e qui lo nego.
PETER: Abile mossa, Mike.
SINDACO: Io non indirò una conferenza stampa per dire a tutti di cominciare a pregare.
WINSTON: Eh, io sono Winston Zeddemore, vostro onore. Ero nella compagnia solo da due settimane, ma devo dirglielo, queste cose sono vere. Da quando sto con questa gente io ho visto cose da farla diventare bianco.
PETER: Beh, lei può credere al Signor Beck!
PECK: Il mio nome è Peck!
PETER: O può accettare il fatto che questa città sta andando verso un disastro di proporzioni bibliche!
SINDACO: Cosa intende per bibliche?
RAY: Intende cose da Vecchio Testamento, signor sindaco.
PETER: Sì.
RAY: Proprio roba del tipo collera divina...
PETER: Esatto, esatto!
RAY: ... fuoco e zolfo che piovono dai cieli, fiumi e oceani che bollono!
EGON: Quarant'anni di tenebre, eruzioni, terremoti!
WINSTON: Morti che escono dalle fosse!
PETER: Sacrifici umani, cani e gatti che vivono insieme! Masse isteriche!
SINDACO: Basta! Ho il panorama! Ma se sbagliate?
PETER: Eh, beh, se sbaglio tanto meglio, ce ne andiamo in galera, pacifici, in silenzio, sarà una gioia. Ma se ho ragione, e riusciremo a fermare questa cosa, Lenny, tu avrai salvato le vite di milioni di potenziali elettori.
PECK: Non credo che sarà seriamente intenzionato ad ascoltare costoro!
SINDACO: Mettetelo fuori.
PETER: Addio.
PECK: La rovino, Venkman. Io la rovino.
PETER: Le manderò un bel cestino di arance, eh?
PECK: Io la rovino, se lo ricordi!
PETER: Eh, ci mancherà molto!
SINDACO: Va bene, va bene. Abbiamo un lavoro da fare. Allora, che cosa vi occorre?


PETER: Vai, brucia qualche semaforo! Ciao, New York! Ciao! Ciao a tutti, ciao, ciao. Ciao. Si farà quel che si può! Ray! Il dottor Ray Stantz, che è il cuore di noi Acchiappafantasmi! Grazie! Ti amano. Ti amano qui, ti amano. Bella quella camicia, amico, grazie, grazie. Grazie, grazie. Dobbiamo scappare: appuntamento con fantasma! Okay. In qualsiasi caso siamo professionali.
RAY: Ho paura che dovremo fare dello straordinario, questa volta!
ASTANTI: Eccoli là! Eccoli là! Sono vivi! Evviva!
È vivo!
PETER: Ah! Non ero preparato per questo. Va bene! Tranquilli, che siamo come nuovi! Ce la faremo! Giocano pesante!
ASTANTI: Acchiappafantasmi! Acchiappafantasmi! Acchiappafantasmi! Acchiappafantasmi!
PETER: Vogliono il gioco pesante?
EGON, PETER, RAY & WINSTON: L'avranno! L'avranno!
ASTANTI: Acchiappafantasmi! Acchiappafantasmi! Acchiappafantasmi!


PETER: Beh. A che piano siamo? Eh?
RAY: Sento che siamo intorno alla dozzina...
PETER: Avvertimi quando senti che siamo a... alla ventina che io ti tiro la volata!
RAY: Ventiduesimo. Non è questo?
PETER: Sì.
EGON: Art Déco. Molto carino.
RAY: Dove sta?
PETER: In fondo al corridoio.
RAY: Ah. Ehi, dove va questa scala?
PETER: Va di sopra! Okay, avanti! Forza, avanti, ragazzi! Andate. Avanti, avanti. Dana! Okay, e allora?
È un cane.
RAY: È una donna.
EGON: È Gozer.
WINSTON: Io credevo che fosse un uomo.
EGON: Gozer diventa quello che vuole.
PETER: Chiunque sia dovrà passare sui nostri corpi!
RAY: Giusto.
PETER: Va' a prenderla, Ray!
RAY: Gozer il gozeriano? Buonasera! Io come rappresentate legalmente designato dalla città, contea e stato di New York, ti ordino di cessare qualsiasi attività soprannaturale e di tornare subito al tuo luogo d'origine o alla più vicina delle dimensioni parallele!
PETER: Basta così, grazie infinite, Ray!
GOZER: Sei tu un dio?
RAY: No.
GOZER: Allora... muori!
EGON, PETER, RAY & WINSTON: Aaah! Aaah!
WINSTON: Ray, quando qualcuno ti chiede se sei un dio, tu gli devi dire sì!
PETER: Va bene, la signora è da tostare! Strumento pronto?
EGON, RAY & WINSTON: In mano!
PETER: Protoni?
EGON, RAY & WINSTON: Fumanti!
PETER: Ugello fuori!
EGON, RAY & WINSTON: Fuori!
PETER: Mostrate alla troia preistorica come si lavora all'assessorato. Dentro! Un poco sfacciatella, vero?
EGON: Meglio tirare a tutto flusso.
RAY: Mirate sotto la spazzola!
PETER: Non difficile.
RAY: L'abbiamo neutronizzata.
È avvenuta una totale inversione di particella.
WINSTON: Anche stavolta venimmo, vedemmo...
PETER: ... e senza indugio la fottemmo!
WINSTON: Ah, ah!
PETER: Ah, ah!
EGON: Ray, qui è di una gravità estrema.
RAY: Oh, no!
PETER: Cos'è?
EGON: Attenti!
GOZER: Subcreature! Gozer il gozeriano, Gozer il Distruggitore, Volguus Zildrohar, il viaggiatore è giunto! Scegliete e perite.
RAY: Che significa scegliete? Per noi non è chiaro!
GOZER: Scegliete. Scegliete la forma del Distruggitore.
PETER: Oh, oh, ho capito, ho capito, oh, oh! Molto carino. A qualunque cosa pensiamo, se pensiamo ad Adolfo Hitler, Hitler appare e ci distrugge, è chiaro? Fate il vuoto in testa! Fate il vuoto, non pensate a niente, è la sola via di salvezza!
GOZER: La scelta è fatta.
PETER: Nooo!
GOZER: Il viaggiatore è giunto.
PETER: Qua non ha scelto nessuno un accidente! Tu hai scelto qualcosa?
EGON: No!
PETER: E tu?
WINSTON: La mia mente era in bianco.
PETER: E neanch'io ho scelto niente.
RAY: Non è colpa mia. C'è entrato così, da sé.
PETER: Cosa? Cosa c'è entrato così, da sé?
RAY: Io... io... ho cercato di pensare...
EGON: Guardate!
RAY: No! Non può essere!
PETER: Che cos'è?
RAY: Non può essere!
PETER: Che cos'hai pensato, Ray?
RAY: Oh, merda! È l'uomo della pubblicità dei marshmallow.
PETER: Ma non è una cosa che vedi tutti i giorni.
RAY: Cercavo di pensare a cose innocue. A qualcosa che ho amato nell'infanzia. A qualcosa che non avrebbe mai portato distruzione. Al pupazzo dei boli di lichene.
PETER: Gran bella pensata, Ray.
RAY: Non c'è niente di più soffice e dolce di quei candidi gnocchi di lichene!
PETER: Ray è completamente partito, Egon. Di te che ne è restato?
EGON: Mi dispiace, Venkman, il terrore travalica la mia capacità di razionalizzare.
WINSTON: Oh, no.
PETER: Porca vacca miseria! Nessuno va a zonzo sopra una chiesa della mia città!
RAY: Uno, due, tre, arrostitelo! Che fine ingloriosa! Uccisi da uno spacciatore di gnocchi di lichene.
PETER: Forse abbiamo sbagliato tutto. Lo avete visto come è vestito? È un marinaio, è qui a New York. Lo portiamo a scopare e non avremo più noie.
EGON: Ho un'idea radicale. Il processo è reversibile. Noi possiamo invertire il flusso di particella.
RAY: Come?
EGON: Incrociando i flussi.
PETER: Scusami, Egon, non dicesti che incrociare i flussi era male?
EGON: Non c'è che incrociare i flussi.
PETER: Eh, metti a rischio le nostre vite e quella della nostra cliente, cara signora che ci ha pagato in anticipo prima di diventare cane.
EGON: Non necessariamente. Decisamente c'è una lievissima probabilità di sopravvivere.
PETER: Come mi piace questo piano! E mi eccita farne parte! Facciamolo!
WINSTON: Oh, magnifico! Chiederò una riduzione di stipendio.
RAY: Oh!
EGON: Presto!
PETER: Ci vediamo dall'altra parte.
RAY: È stato un bel lavorare con lei, Dottore. Incrocia anche tu, Spengler! Incrocia anche tu, Winston! Insistete, ragazzi! Insistete!
EGON, PETER, RAY & WINSTON: Aaah!
RAY: Ah... Winston? Sei incolume?
WINSTON: Eh, eh!
RAY: Venkman? Spengler?
EGON: Oh...
RAY: Venkman! Spengler! Oh, Spengler. Sei tutto intero?
EGON: Mi sento come il tappetino di un taxi.
RAY: Venkman!
PETER: Sì? Dove sei?
RAY: Grazie a dio.
EGON: Eh, eh. Eh.
RAY: Stai bene?
EGON: Sì. Sto bene.
RAY: Tu stai bene?
WINSTON: Sto bene. E tu bene?
RAY: Sì. Tu bene?
PETER: Bene.
RAY: C'è puzza di pelo di cane alla griglia. Oh, Venkman! Venkman, scusa, mi dispiace, io... io... l'ho detto senza pensare a...
DANA: No.
RAY: Guardate!
LOUIS: Qualcuno accenda le luci! Aiuto! Qualcuno!
PETER: Andate dal piccoletto!
LOUIS: Che è successo?
DANA: Oh! Dove sono? Oh, ciao.
RAY: Tutto a posto?
LOUIS: Oh, l'amministratore chissà che incazzatura.
RAY: Sta bene, sì?
LOUIS: Voi chi siete?
RAY: Gli Acchiappafantasmi.
LOUIS: Chi vi fa le tasse?
RAY: Sa, signor Tully, che lei è un uomo fortunatissimo?
LOUIS: Lo so.
RAY: Ha partecipato al più grande evento paranormale interdimensionale dopo l'esplosione Tunguska del 1909.
LOUIS:
È stato grandioso.
EGON: Ci darebbe un campione di tessuto cerebrale?
LOUIS: Okay.
WINSTON: Io ti amo, New York! Ah, ah, ah!


JANINE: Egon!
LOUIS: Allora, come va? Non c'è nessuno che mi vuole intervistare? Testimone oculare! Io c'ero! Voglio andare in macchina con loro!

 

 
 
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