LA PAROLA AI GIURATI

Regia: Sidney Lumet

Cast: Martin Balsam (I giurato), John Fiedler (II giurato), Lee J. Cobb (III giurato), E.G. Marshall (IV giurato), Jack Klugman (V giurato), Edward Binns (VI giurato), Jack Warden (VII giurato), Henry Fonda (VIII giurato), Joseph Sweeney (IX giurato), Ed Begley (X giurato), George Voskovec (XI giurato), Robert Webber (XII giurato)

Trama: Un giurato dissenziente in un processo per omicidio prova lentamente a convincere gli altri che il caso non è così chiaro come sembrava in aula.


DONNA: Caro, finalmente. Meno male che ti è andata bene, hai visto? Sono proprio contenta di poterti riabbracciare.
IMPUTATO: Congratulazioni, avvocato.
AVVOCATO: Grazie, grazie.
USCIERE: Shhh! Parlate piano, per favore!
IMPUTATO: Andiamo a casa.
GIUDICE: Per concludere, questo è un caso lungo e complesso di omicidio di primo grado. E l'omicidio premeditato è il delitto più grave di cui si occupino le nostre corti d'assise. Avete ascoltato i testimoni, vi è stato illustrato il codice per quanto si riferisce al presente caso, è ora vostro dovere concentrarvi e cercare di separare i fatti dalla fantasia. Un uomo è morto, la vita di un altro è in gioco. Se esisterà nelle vostre menti un solo dubbio circa la colpevolezza dell'accusato, allora voi dovete emettere un verdetto di innocenza. Se però tale ragionevole dubbio non sussiste, allora voi dovrete, in coscienza, dichiarare che l'accusato è colpevole. Qualunque sia la vostra decisione, il verdetto deve essere unanime. Nel caso che voi dichiariate l'accusato colpevole, la Corte respingerà qualsiasi raccomandazione di clemenza: la sentenza di morte sarà senz'altro esecutiva. Vi si affida una grave responsabilità. Grazie, signori giurati.
CANCELLIERE: I giurati supplenti sono liberi. La giuria si può ritirare.



XII GIURATO: Ah, si crepa dal caldo qui dentro.
III GIURATO: Non dobbiamo mica starci tutta la vita.
VI GIURATO: Perfino le finestre sono chiuse.
VII GIURATO: Si soffoca. Una gomma?
VIII GIURATO: No, grazie.
VI GIURATO: Oh, questo non viene.
VII GIURATO: Un momento.
VI GIURATO: Mi dia una mano, per favore.
VII GIURATO: Lo sa?
VI GIURATO: Eh?
VII GIURATO: Ho telefonato all'ufficio meteorologico. Oggi sarà la giornata più calda dell'anno.
VI GIURATO: Che allegria!
VII GIURATO: Potevano metterci l'aria condizionata, almeno.
CANCELLIERE: Lei si chiama?
VI GIURATO: Eh... ecco, Scott.
CANCELLIERE: Grazie. Signori, siete tutti qui. Ora, qualsiasi cosa vogliate, basta bussare alla porta. Io sono lì fuori.
V GIURATO: Non sapevo che ci mettessero sotto chiave.
X GIURATO: Certo che chiudono a chiave. Che credeva?
V GIURATO: Non lo so. Non ci avevo mai pensato.
X GIURATO: A che servono quelli?
I GIURATO: Beh, nel caso dovessimo fare una votazione.
X GIURATO: Che bella idea! Potremmo farlo eleggere senatore.
I GIURATO: Possono sempre servire, no?
III GIURATO: Lei che ne dice?
II GIURATO: Eh, non lo so. Lo trovo interessante.
III GIURATO: Sì? Io quasi m'addormentavo.
II GIURATO: Voglio dire, non avevo mai fatto parte di una giuria.
III GIURATO: No? Io invece un sacco di volte. Che rabbia sentire quegli avvocati che chiacchierano e chiacchierano anche quando si tratta d'un caso lampante come questo. Ha mai sentito tante chiacchiere per niente?
II GIURATO: Beh, è nel loro diritto.
III GIURATO: Macché diritto... È il sistema. Questi giovani criminali bisognerebbe metterli al passo prima che combinino dei guai. Si risparmierebbe tempo e denaro. Allora, cominciamo?
VII GIURATO: Sì, forza. Probabilmente abbiamo tutti altro da fare.
I GIURATO: Intendevo cominciare con cinque minuti di intervallo. C'è un signore al gabinetto.
III GIURATO: E va bene.
V GIURATO: Dobbiamo sederci per ordine?
I GIURATO: Non lo so, penso... penso di sì.
V GIURATO: Prego, questa è la mia sedia.
XII GIURATO: Ah, mi scusi.
V GIURATO: Non c'è di che.
XII GIURATO: Ehi, mica male la vista, eh? Che ne dice di questo caso? È molto interessante, secondo me. Nessun... dubbio, sa com'è. È una fortuna che ci sia toccato un omicidio. Temevo fosse una rapina o un furto. Sono così noiosi... È il palazzo Woolworth quello?
VIII GIURATO: Esatto.
XII GIURATO: Eh, eh, è buffo, però. Ho vissuto qui tutta la mia vita e non ci sono mai entrato.
III GIURATO: Se uno dovesse credere a tutte quelle balle, come quella del cinematografo, per esempio.
VII GIURATO: Già, ha detto bene. E tutta la storia del coltello? Come si fa a chiedere a gente matura di credere a certe fandonie?
X GIURATO: Non c'è da meravigliarsi, sa con chi abbiamo a che fare.
VII GIURATO: Ah, sì, certo. Il clacson funziona. Ora provi i fari.
X GIURATO: Eh, eh.
VII GIURATO: Cos'è, raffreddato?
X GIURATO: Eccome. Questi raffreddori d'estate ti uccidono. Non posso neanche toccarmi il naso, è terribile.
VII GIURATO: Eh, lo dice a me... Ne ho appena avuto uno. Oh, andiamo, signor Presidente! Cominciamo, su.
I GIURATO: E quel tale è ancora al gabinetto.
VII GIURATO: E guardi che ora è.
III GIURATO: Novità? Non ho avuto il tempo di leggere un giornale, stamane.
IV GIURATO: Guardavo solo come ha chiuso la borsa.
III GIURATO: Lei è nell'alta finanza?
IV GIURATO: Agente di cambio.
III GIURATO: Io ho un'agenzia di espressi per città. "Chiamate e rispondiamo", il nome è un'idea di mia moglie. Ho trentasette dipendenti. E ho cominciato dal niente.
I GIURATO: Su, andiamo, signori. Ognuno al suo posto.
VII GIURATO: Ci siamo tutti adesso?
I GIURATO: Ah, sì, sì, prego.
VII GIURATO: Vediamo di liquidarla presto. Non so se voi abbiate da fare, ma io ho i biglietti per la partita di stasera, Yankees-Cleveland. C'è quel ragazzo, quel Modjelewski, che gioca, tipo fenomenale quello. Batte... shhhang! Batte come un martello. Sa, shhhang! Lei va pazzo per il baseball, vero?
II GIURATO: Già.
VII GIURATO: Beh, come ci sediamo?
I GIURATO: E... ho pensato di sederci in ordine di numero. Uno sono io, due, tre, quattro, cinque, e così via attorno al tavolo, se siete tutti d'accordo, signori.
X GIURATO: Ma che importanza ha?
IV GIURATO: Direi che è logico, no?
VI GIURATO: Come volete.
X GIURATO: Tanta fatica per niente.
XII GIURATO: Allora io mi siedo qui.
I GIURATO: Sì, sì, uno, due, tre, quattro, cinque, e così via.
VI GIURATO: Allora a partire dalla sua sinistra.
I GIURATO: Uno, due, tre, quattro, e così via.
XII GIURATO: Che impressione le ha fatto il Procuratore Generale?
I GIURATO: Lei è il numero due.
XI GIURATO: Hm? Come ha detto?
XII GIURATO: L'ho trovato in gamba. Come ha trattato tutti i punti, uno per uno. Di sèguito. Mi ha molto colpito.
XI GIURATO: Direi che... è molto competente.
XII GIURATO: E anche che foga, non è vero?
XI GIURATO: Già.
XII GIURATO: Che energia.
I GIURATO: Bene, volete concentrarvi un minuto? Eh... signore, dica, vorremmo cominciare. Quel signore alla finestra.
II GIURATO: Vorremmo cominciare.
VIII GIURATO: Oh, chiedo scusa.
I GIURATO: Prego.
X GIURATO: Uccidere il padre così, come niente...
I GIURATO: Si accomodi.
XII GIURATO: Ah, senta, di cose così sui giornali se ne leggono tutti i giorni.
X GIURATO: Eh, sì, lo so...
I GIURATO: Eh, signori...
X GIURATO: ... ma sono cose che fanno sempre un certo effetto. Anche se quell'uomo se lo meritava. Non trova, lei?
I GIURATO: Eh... tutti... tutti presenti?
VI GIURATO: Il vecchio è sempre dentro.
I GIURATO: Scusi, le dispiacerebbe bussargli alla porta?
VI GIURATO: Le pare.
VII GIURATO: Lei è un tifoso degli Yankees?
V GIURATO: No, del Baltimora.
VII GIURATO: Baltimora?
V GIURATO: Hm.
VII GIURATO: Non è una squadra che dà troppe soddisfazioni, eh? Hm... chi hanno? Voglio dire, cos'hanno oltre a una buona difesa?
I GIURATO: Allora, vorremmo cominciare.
IX GIURATO: Oh, perdonate, signori, non volevo farvi aspettare.
VII GIURATO: Baltimora...
I GIURATO: Bene, signori, ehm... posso avere la vostra attenzione? Siamo liberi di trattare la questione nel modo che preferiamo, non imporrò nessuna procedura, e possiamo, ecco, discutere prima e poi votare, questo naturalmente è un modo. Oppure, beh... possiamo anche votare sùbito.
IV GIURATO: Credo che si usi una votazione preliminare.
VII GIURATO: Sì, ecco, bravo, votiamo. Così forse ce ne andiamo sùbito via.
I GIURATO: Ah. Bene, allora, io credo che... voi certo sappiate che è omicidio di primo grado, questo, e se per noi l'accusato è colpevole, eh... dobbiamo mandarlo alla sedia elettrica. E... E non c'è appello.
IV GIURATO: Lo sappiamo tutti.
X GIURATO: Beh, sentiamo i vari pareri.
I GIURATO: D'accordo. C'è qualcuno che non vuol votare?
XII GIURATO: Per me va bene. Per voi?
VI GIURATO: Va bene.
I GIURATO: Bene, allora. E ricordatevi che il verdetto deve essere unanime in ogni senso. Questa è la legge. Allora, siamo pronti? Dunque, tutti quelli che votano colpevole alzino la mano. Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette... otto, nove, dieci, undici. Allora, undici colpevole. Qualcuno vota innocente? Uno. Bene, grazie. Undici colpevole, uno innocente. Sappiamo la situazione.
X GIURATO: Ah, buon dio, ce n'è sempre uno, ah, ah, ah.
VII GIURATO: Beh, e ora che si fa?
VIII GIURATO: Ora discutiamo.
X GIURATO: Ah, buon dio, ah, ah!
III GIURATO: Crede davvero che sia innocente?
VIII GIURATO: Non lo so.
III GIURATO: Lei è stato in aula come tutti noi, ha sentito come noi. Quel ragazzo è un assassino, si vede sùbito.
VIII GIURATO: Ha solo diciotto anni.
III GIURATO: Sono sufficienti. E ha piantato dentro suo padre quattro pollici di coltello. Lo hanno provato in una dozzina di modi diversi in aula. Vuole che glieli enumeri?
VIII GIURATO: No.
X GIURATO: E allora cosa vuole?
VIII GIURATO: Voglio solo discuterne.
VII GIURATO: Beh, e che c'è da discutere? Undici di noi lo giudicano colpevole. E nessuno ci pensa due volte.
X GIURATO: Voglio chiederle una cosa. Lei crede alla sua versione?
VIII GIURATO: Non so se ci credo o meno. Può darsi di no.
VII GIURATO: E allora com'è che vota innocente?
VIII GIURATO: Vedendo che per undici era colpevole ho creduto che non fosse facile mandare a morte un ragazzo senza discuterne un po' prima.
VII GIURATO: Be', chi ha detto che è facile?
VIII GIURATO: Oh, nessuno.
VII GIURATO: Solo perché ho votato sùbito? Io credo davvero che sia colpevole, e non mi farebbe cambiare idea neanche parlandone per cent'anni.
VIII GIURATO: Non voglio farle cambiare idea. È che... si tratta di una vita umana qui. Non si può deciderne in cinque minuti. E se ci sbagliassimo?
VII GIURATO: E se ci sbagliassimo? E se questo palazzo ci cadesse in testa? Tutto può succedere.
VIII GIURATO: Esatto.
VII GIURATO: Che importanza ha quanto ci mettiamo? Supponiamo che si decide in cinque minuti, e con ciò?
VIII GIURATO: Prendiamoci un'ora. La partita non comincia che alle otto.
I GIURATO: Chi ha qualcosa dire?
IX GIURATO: Accetto di restar qui per un'ora.
X GIURATO: Bene. Ho sentito una bella storiella ieri sera...
VIII GIURATO: Non è per questo che siamo qui.
X GIURATO: Avanti, allora, me lo dica lei. Perché siamo qui?
VIII GIURATO: Non lo so. Forse non c'è ragione. Sentite, questo ragazzo ha penato tutta la sua vita, è nato nei bassifondi, ha perso la madre a nove anni, un anno e mezzo in un orfanotrofio mentre... mentre suo padre era in carcere per truffa. Non è certo un bell'inizio, è un... è un ragazzo selvaggio, è stato così sempre. È stato così sempre perché ha subìto uno shock una volta al giorno ogni giorno. I suoi sono dei miserevoli 18 anni. Io credo solo che meriti qualche parola, nient'altro.
X GIURATO: Non ho paura di dirle, signore mio, che non merita un bel niente. Ha avuto un regolare processo, no? Sa cosa costa un processo simile? Ringrazi il cielo, non so se mi spiego. Senta, siamo gente matura, qui. Abbiamo udito i fatti, no? Non vorrà dirmi che dovremmo credere a quel ragazzo, sapendo ciò che è. Senta, io ho vissuto fra loro tutta la mia vita. Non c'è da credere a una parola, una parola. Sono tutti bugiardi nati.
IX GIURATO: Solo un ignorante può parlare così.
X GIURATO: Ehi, dico!
IX GIURATO: Lei crede d'essere nato con il monopolio della verità? Qualcuno dovrebbe spiegare certe cose a quest'uomo.
VII GIURATO: Via, non è domenica, lasciamo stare le prediche, per favore.
I GIURATO: Calma. Abbiamo un còmpito, esplichiamolo.
XII GIURATO: Fiocchi di riso, è uno dei prodotti a cui faccio pubblicità. "I fiocchi che si mangian con gli occhi". Lo slogan è mio.
XI GIURATO: È di effetto.
XII GIURATO: Eh, già.
I GIURATO: Senta, le dispiace di...
XII GIURATO: Mi scusi. Gli scarabocchi mi aiutano a pensare.
I GIURATO: Dobbiamo tutti contribuire, è inutile perdere tempo.
XII GIURATO: Certo.
I GIURATO: Dunque, eh... Ora, se quel signore laggiù che non è d'accordo con noi volesse dirci perché, noi potremmo dimostrargli dov'è che sbaglia.
XII GIURATO: Sentite, forse ho una buona idea. Non ci ho tanto pensato, ma mi sembra che spetti a... a tutti noi convincere questo signore che ha torto e noi ragione. Se ciascuno di noi parlasse un paio di minuti... Beh, era solo una mia idea.
I GIURATO: No, no, no, lo trovo giusto. Eh... andiamo per ordine di posto, eh? Dica lei per primo.
II GIURATO: Ecco, io lo ritengo colpevole. È difficile a dirsi, ma l'ho trovato evidente fin dall'inizio. Nessuno ha provato il contrario.
VIII GIURATO: Nessuno deve provare il contrario. L'obbligo della prova lo ha l'accusa. L'imputato non deve aprire bocca. Lo dice la Costituzione.
II GIURATO: E, certo, lo so questo. Ma io volevo dire... Beh, non lo ritengo innocente. Insomma, c'è pure chi l'ha visto.
I GIURATO: Va bene.
III GIURATO: Ecco il mio parere, senza alcun risentimento personale. Voglio soltanto esaminare i fatti. Numero uno. Il vecchio abitava esattamente sotto la stanza dove avvenne l'omicidio. Dieci minuti dopo mezzanotte, la sera del delitto, udì un gran chiasso, disse che pareva una zuffa. E sentì il ragazzo gridare: "Ti ammazzo". Sùbito dopo udì un corpo cadere a terra. Corse alla porta, la aprì, e vide il ragazzo correre giù per le scale e uscire di casa. Chiamò la polizia, quando arrivarono trovarono la vittima con un coltello nel petto. L'ora della morte fu stabilita circa a mezzanotte. Ora, questi sono fatti. Non li può confutare. Il ragazzo è colpevole. Anch'io sono sentimentale come gli altri. So che ha 18 anni, ma... deve pur pagare per ciò che ha fatto.
VII GIURATO: Sono d'accordo.
I GIURATO: Bene. Ha finito?
III GIURATO: Sì.
I GIURATO: Lei.
IV GIURATO: È ovvio per me in ogni caso che il racconto del ragazzo è inventato. Afferma che era al cinema al momento del delitto, ma un'ora più tardi non ricordava né il titolo del film né il nome degli attori.
III GIURATO: Esatto.
IV GIURATO: E nessuno lo vide entrare o uscire dal locale.
X GIURATO: Già. E la donna della casa di fronte? La sua testimonianza mi sembra decisiva.
XI GIURATO: È vero. La donna ha visto commettere il delitto.
I GIURATO: Via, signori, vi prego, andiamo con ordine.
X GIURATO: Un minuto. Abbiamo una donna che era nel suo letto. Non poteva dormire, moriva dal caldo, fino a qui ci siamo, eh? Ebbene, guarda fuori dalla finestra e nella casa di fronte vede il ragazzo colpire col coltello suo padre. È mezzanotte e dieci, tutto combina. Conosceva il ragazzo da quando è nato. Le finestre si guardano, in mezzo passa la ferrovia rialzata. Giura di averlo visto.
VIII GIURATO: Attraverso i finestrini di un treno che passava.
X GIURATO: Già. Ma sul treno non c'erano passeggeri. Stava andando al deposito. Le luci erano spente, ed è stato dimostrato in aula che di notte attraverso i finestrini di un treno a luci spente, si può vedere ciò che accade al di là.
VIII GIURATO: Vorrei farle una domanda. Se lei non crede a quel ragazzo come mai crede alla donna? Neanche quella è una dei quartieri alti, no?
X GIURATO: Lei è molto spiritoso, vero?
I GIURATO: Via, signori! signori!
VII GIURATO: Si sieda. Si sieda. Si sieda, via.
X GIURATO: Perché ha fatto il furbo? Parola mia, io...
I GIURATO: Andiamo, non concluderemo niente litigando. A chi tocca adesso?
VII GIURATO: A lui, al numero cinque.
V GIURATO: Posso farne a meno?
I GIURATO: Beh, è nel suo diritto. Lei, signore? Che cosa ha da dire?
VI GIURATO: Vede, io... non so, credo di essermi convinto fin dall'inizio dell'udienza. Ecco, mi domando qual era il movente. È molto importante perché, se non esiste un movente, perché accusarlo? Comunque la... la testimonianza delle persone che abitano nell'appartamento accanto a quello del ragazzo, anche quella è importante. Non hanno accennato a una lite, a una discussione, fra il vecchio e suo figlio verso le sette di sera? Certo potrei sbagliarmi, ma...
XI GIURATO: Erano le 8:00.
VIII GIURATO: Erano le 8:00, è vero, hanno sentito litigare, non hanno capito di che si trattava. Hanno sentito il padre colpire il ragazzo due volte, e poi hanno visto il ragazzo uscire di casa arrabbiato. Ma questo cosa prova?
VI GIURATO: Non si tratta di provare nulla, ma è un fattore determinante.
VIII GIURATO: Lei ha detto che ciò forniva il movente. Anche il Procuratore Generale l'ha detto. Io non ritengo fosse un fattore determinante. Il ragazzo è stato picchiato tante volte in vita sua che la violenza rappresenta la normalità per quanto lo riguarda. Non vedo, non vedo come due schiaffi potessero spingerlo a uccidere suo padre.
IV GIURATO: Possono essere stati due di troppo. La goccia che fa traboccare il vaso.
I GIURATO: Nient'altro?
VI GIURATO: No.
I GIURATO: Bene. Il prossimo?
VII GIURATO: Ma che altro volete? Io non lo so. Se ne può discutere all'infinito, è sempre lo stesso. Il ragazzo è quello che è. Guardiamo i precedenti: Tribunale dei Minorenni per sassate al maestro. A 15 anni fu mandato al riformatorio, furto di un'auto. Arrestato per accattonaggio, poi per rissa a mano armata. Pare sia un maestro col coltello. Un perfetto gentiluomo!
VIII GIURATO: Fin da quando aveva cinque anni suo padre lo picchiava regolarmente.
VII GIURATO: E con ciò? Un ragazzo così...
L'avrei fatto anch'io. Con un ragazzo così.
III GIURATO: Ecco come sono i ragazzi del giorno d'oggi. Quand'ero piccolo chiamavo mio padre "signore". Davvero, "signore". Lo sentite oggi un ragazzo chiamare "signore" il padre?
VIII GIURATO: Pare che i padri non lo ritengano più così importante.
III GIURATO: Lei ha figlioli?
VIII GIURATO: Tre.
III GIURATO: Io ne ho uno. Ha 22 anni. Un giorno, a nove anni, scappò per non fare a pugni. Io lo vidi. Ne fui amareggiato, quasi disgustato. Gli dissi: "Farò un uomo di te, anche se dovessi spezzarti in due, vedrai". Ne ho fatto un uomo. Quando aveva 16 anni litigammo. Mi colpì alla mascella, ed era robusto. Non lo vedo da due anni. I ragazzi. Vatti a sacrificare... Beh, continuiamo.
IV GIURATO: Stiamo perdendo il filo. Questo ragazzo, diciamo, è il prodotto di una famiglia distrutta e di un ambiente corrotto. Ma non possiamo farci niente. Siamo qui per stabilire se è innocente o colpevole, non per approfondire i motivi per cui egli divenne così. È nato nei bassifondi, cioè nel vivaio dei criminali, questa è una vecchia storia. Non è un segreto: i ragazzi cresciuti nei bassifondi sono una minaccia potenziale per la società.
VI GIURATO: Ora, io penso...
X GIURATO: Amico, lo può dire forte. I ragazzi che escono da quell'ambiente sono un pericolo pubblico. Non vorrei averci nulla a che fare, parola mia.
V GIURATO: Senta, senta... Senta... Io... io ci ho passato tutta la mia infanzia.
X GIURATO: [...]
V GIURATO: Un momento, prego. Io... giocavo sempre in cortili bui, pieni di spazzatura. Forse ne ho ancora la puzza su di me.
I GIURATO: Andiamo, via, non facciamo questioni personali.
V GIURATO: Ma se stava dicendo...
XII GIURATO: Si calmi, signore, non alludeva a lei. Non sia così suscettibile.
XI GIURATO; È una suscettibilità comprensibile.
I GIURATO: Suvvia, smettiamola di discutere. Stiamo perdendo tempo. Eh... Signore, tocca a lei, coraggio.
VIII GIURATO: Anch'io devo parlare? Credevo che tutti voi doveste cercare di convincere me.
XII GIURATO: Già, era così.
I GIURATO: L'avevo dimenticato, ha ragione.
X GIURATO: E che differenza fa? È lui che ci fa trattenere qui. Sentiamo che cosa ha da dirci.
I GIURATO: Aspettate un minuto: abbiamo deciso di fare le cose in un certo modo, penso che dovremmo fare come ho detto.
X GIURATO: Oh, ma la smetta di fare il bambino!
I GIURATO: Come sarebbe a dire?
X GIURATO: Non mi sono spiegato bene? Non faccia il bambino.
I GIURATO: Senta, io sto cercando solo di mantenere un certo ordine. Ecco, faccia lei. Si prenda lei la responsabilità. Io terrò la bocca chiusa.
X GIURATO: Ma perché si scalda tanto? Si calmi, via.
I GIURATO: Sono calmissimo, io. Vuole andare al mio posto? Ci vada, allora se ci tiene tanto.
X GIURATO: Sono cose da non credere.
I GIURATO: Pensa che mi ci diverta?
XII GIURATO: Lasci perdere, la cosa non è così importante.
I GIURATO: Non è importante? E allora, su, ci provi lei.
XII GIURATO: No, no, no. Non vogliamo cambiare. Lei è un ottimo Presidente, si segga.
VII GIURATO: Ma sì, sì, lei va benone, a meraviglia. Solo cerchi di sbrigarsi un po', eh?
X GIURATO: Beh, sentiamo qualcun altro.
VIII GIURATO: Se volete che vi dica come la penso, sono disposto a farlo.
I GIURATO: E allora parli lei.
VIII GIURATO: Non devo dire niente di eccezionale. Ne so quanto voi. Dalle testimonianze il ragazzo appare colpevole, forse lo è. Sono stato in aula per sei giorni ad ascoltare mentre si costruiva l'accusa. Tutti sembravano così sicuri che ho cominciato ad avere una strana impressione di questo processo. Mi è sembrato tutto troppo sicuro. Avrei voluto fare tante domande, forse non significavano niente, ma... Ho avuto la sensazione che l'avvocato difensore non interrogasse adeguatamente i testimoni. Trascurava troppe cose, magari dei dettagli, e...
X GIURATO: Quali dettagli? Quando quelli là non fanno domande, è perché già conoscono le risposte, sanno che ci rimetterebbero.
VIII GIURATO: Però è anche possibile che un avvocato sia semplicemente stupido, no? Ripeto, è possibile.
VII GIURATO: Parla come se conoscesse mio cognato.
VIII GIURATO: Ah, ah. Ecco, io mi sono messo nei panni del ragazzo. Avrei chiesto un altro avvocato, credo. In fondo, se fosse stata in gioco la mia vita avrei voluto un avvocato che mettesse sulle spine i testimoni o almeno che ci provasse. Vedete, c'è un cosiddetto testimone del delitto e un altro che afferma di aver udito commetterlo e di aver visto il ragazzo fuggire, e poi ci sono un sacco di prove indirette. Ma in effetti quelle due testimonianze sono stati i cardini di tutta l'accusa. E se non fossero vere?
XII GIURATO: Che vuol dire se non fossero vere? A che servirebbero i testimoni allora?
VIII GIURATO: Non potrebbero sbagliarsi?
XII GIURATO: Ma, scusi, quella gente ha testimoniato sotto giuramento.
VIII GIURATO: Sono esseri umani e possono sbagliare. Non possono essersi sbagliati?
XII GIURATO: Be', no. Credo di no.
VIII GIURATO: Ne è sicuro?
XII GIURATO: Be', andiamo, nessuno può esserne sicuro. Questa non è una scienza esatta.
VIII GIURATO: Infatti, non lo è.
III GIURATO: Bene, allora veniamo al punto. E il coltello a serramanico trovato nel petto del vecchio?
II GIURATO: Un momento. Non hanno ancora parlato tutti. Non si andava per ordine?
III GIURATO: Potranno parlare dopo, ma adesso non interrompa. Perché non parla del coltello che quel galantuomo di ragazzo ha ammesso d'aver comprato la sera del delitto? Parliamone un po'.
VIII GIURATO: D'accordo, parliamone. Avanti, signori, vediamolo. Gradirei rivederlo, signor Presidente.
III GIURATO: Lo sappiamo tutti com'è fatto. Che scopo c'è di rivederlo?
IV GIURATO: Il signore ha diritto di vedere i corpi del reato.
I GIURATO: Vuole portarci il coltello?
CANCELLIERE: Sì, sùbito.
I GIURATO: Grazie. Grazie.
IV GIURATO: Il coltello e come è stato comprato è una prova di un certo valore.
VIII GIURATO: Certo.
IV GIURATO: Ehm... Esaminiamo i fatti uno alla volta, adesso. Primo: il ragazzo è uscito di casa alle 8:00 la sera del delitto dopo essere stato ripetutamente schiaffeggiato dal padre.
VI GIURATO: No, no, no, non ha parlato di schiaffi, ma di pugni. C'è una differenza tra uno schiaffo e un pugno.
IV GIURATO: Ripetutamente colpito dal padre. Secondo: è andato di filato da un rigattiere e ha comprato un coltello a...
V GIURATO: A serramanico.
IV GIURATO: Un coltello a serramanico. Non era un coltello qualsiasi. Era intarsiato in modo insolito sulla lama e sul manico. Il rigattiere ha dichiarato che era l'unico del genere che avesse mai avuto in negozio. Terzo: ha incontrato alcuni amici davanti a un locale verso le 8:45. D'accordo fino a qui?
VIII GIURATO: Sì, d'accordo.
III GIURATO: Perfettamente.
IV GIURATO: Ha chiacchierato con loro per circa un'ora e li ha lasciati alle 9:45, gli aveva mostrato il coltello a serramanico. Quarto: loro hanno riconosciuto nell'arma del delitto quello stesso coltello. Quinto: è arrivato a casa alle 10:00 circa. Ora è qui che le asserzioni del ragazzo e quelle del Tribunale differiscono leggermente. Lui afferma di essere andato al cinema circa le 11:00, di essere tornato a casa all'1:10, di aver trovato il padre morto e la Polizia ad aspettarlo.
VIII GIURATO: Ha anche detto che i due poliziotti che lo hanno arrestato gli hanno fatto rotolare un piano di scale.
IV GIURATO: Ora, cosa ne è stato del coltello? Lui afferma che gli è caduto da un buco dalla tasca mentre era al cinema, quindi fra le 11:00 e l'1:10, e che non l'ha più rivisto. Via, questa è una fandonia. Credo sia ben chiaro che il ragazzo quella sera non andò affatto al cinema. Nessuno dei vicini l'ha visto uscire alle 11:00, nessuno l'ha notato al cinema, e non ha saputo neanche ricordare il titolo del film. Ecco come sono andate le cose: il ragazzo rimase a casa, litigò di nuovo con suo padre, lo pugnalò, e poi uscì a mezzanotte e dieci. Ha persino cancellato le impronte dal coltello. Vuole ancora raccontarmi che il coltello è davvero caduto da un buco della sua tasca, che qualcuno lo ha raccolto per strada, è andato a casa del ragazzo e ha pugnalato suo padre per vedere se il coltello bucava?
VIII GIURATO: No, dico solo che il ragazzo può averlo perduto, e che qualcun altro ha ucciso suo padre con un coltello simile. È possibile.
III GIURATO: Guardi questo coltello. Non è un coltello comune. Non ne ho mai visto uno eguale. E lo stesso dice il rigattiere che lo ha venduto. Perché dovremmo accettare una coincidenza così improbabile?
VIII GIURATO: Dico soltanto che una coincidenza è possibile.
III GIURATO: E io dico che non è possibile.



VII GIURATO: Da dove è uscito?
VI GIURATO: È la copia esatta!
III GIURATO: Oh, questa poi!
IV GIURATO: Incredibile! Dove l'ha preso?
VII GIURATO: Sono andato in giro per un paio d'ore ieri sera, ho passeggiato per quel quartiere. L'ho comprato in un negozio dei pegni a due passi dalla casa del ragazzo. Costa sei dollari.
IV GIURATO: È contro la legge comprare un coltello a serramanico.
VIII GIURATO: Esatto. Ho infranto la legge.
III GIURATO: Senta, ci ha fatto un magnifico scherzo. Ora però vuole dirmi che cosa ha voluto provare? Forse ci sono altri dieci coltelli così, e con ciò?
VIII GIURATO: Forse ci sono.
III Cosa significa? Ha trovato un altro coltello come quello. Cos'è, la scoperta del secolo, per caso?
XII GIURATO: Vuole convincerci che qualcun altro ha ucciso quell'uomo con un coltello esattamente uguale?
VII GIURATO: Non ci crederebbe nessuno!
VIII GIURATO: È possibile!
IV GIURATO: Ma non è probabile.
I GIURATO: Signori, signori, rimettiamoci a sedere. Non c'è motivo di girare per la stanza.
II GIURATO: È interessante che abbia trovato un coltello identico a quello del ragazzo.
III GIURATO: Cosa ci trova di interessante? Non scherziamo!
II GIURATO: Non lo so. Mi pare interessante.
III GIURATO: Siamo ancora in undici qui a giudicarlo colpevole.
X GIURATO: Ma cosa spera? Non farà cambiare parere a nessuno. Se quello che vuole è farci dichiarare al giudice che siamo in disaccordo, faccia pure. Il ragazzo verrà processato di nuovo e condannato.
VIII GIURATO: Forse ha ragione.
VII GIURATO: E allora cosa vuole fare? Staremo qui tutta la notte.
IX GIURATO: Che cos'è una notte? C'è una vita in gioco.
VII GIURATO: Perché non mettiamo su casa qui, eh? Mandiamo il poliziotto giù a prendere un mazzo di carte e pensiamo su questa storia per tutta la notte.
II GIURATO: Non dovrebbe scherzarci sopra.
I GIURATO: Secondo lei cosa dovrei fare?
X GIURATO: Oh, sentite, non vedo cosa c'entri tutta questa storia del coltello! Hanno visto il ragazzo pugnalare suo padre. Cos'altro vogliono? Potete chiacchierare quanto volete, non so se mi spiego. Io ho tre autorimesse che vanno in malora mentre voi parlate! Su, andiamo al sodo e usciamo di qui!
XI GIURATO: Il coltello era importante per il giudice istruttore. Ci ha dedicato un giorno intero.
X GIURATO: Quello è appena entrato in magistratura. Cosa diavolo ne capisce?
I GIURATO: Torniamo al sodo. Queste divagazioni ci fanno solo perdere tempo.
III GIURATO: Beh, che decide? Lei solo la pensa diversamente.
VIII GIURATO: Ho una proposta da farvi. Chiederò un'altra votazione. Adesso vorrei che voi undici votaste, ma a scheda segreta. Io mi asterrò. Se ci saranno undici voti concordi, io non insisterò, e il giudice avrà un verdetto di colpevolezza. Ma se qualcuno vota innocente, resteremo qui a discuterne. Ecco tutto. Se ci state, sono pronto.
VII GIURATO: E va bene, facciamo questo sforzo.
I GIURATO: Approvo in pieno. Tutti d'accordo? Qualcuno non lo è? Bene, passate in giro. Forza.



I GIURATO: Colpevole. Colpevole. Colpevole. Colpevole. Colpevole. Colpevole. Colpevole. Colpevole. Colpevole. Innocente. Colpevole.
X GIURATO: Ma è una cosa incredibile!
VII GIURATO: Ecco un altro masticadubbi!
X GIURATO: E va bene. Chi è? Avanti, voglio conoscerlo!
XI GIURATO: Mi scusi, era un voto segreto. Eravamo tutti d'accordo, no? Se il dissidente vuole mantenere il segreto...
III GIURATO: Segreto? Come sarebbe segreto? Non vi sono segreti in una giuria! Lo so io chi è stato. Parola mia, lei è straordinario. Lei sta qui e vota colpevole come tutti noi, e basta che un imbonitore mellifluo contesti le nostre idee e le parli di un povero ragazzo che non ha potuto fare a meno di ammazzare il padre, lei cambia il voto! Se questo non dà il voltastomaco! Perché non fa una colletta per la giovane vittima?
V GIURATO: Ehi, un momento, senta... Le proibisco di parlare in questo modo!
III GIURATO: Naaa...
V GIURATO: Ma chi crede di essere? Chi crede di essere?
IV GIURATO: Calma, calma. Lasci perdere. Si eccita facilmente. È un tipo eccitabile. Lo lasci perdere.
III GIURATO: Eccitabile? Per forza sono eccitabile! Cerchiamo di punire un colpevole giudicandolo come si merita! A un tratto qualcuno comincia a raccontare delle favole e noi lo stiamo a sentire!
I GIURATO: Calma, calma!
III GIURATO: Cosa le ha fatto cambiare idea?
IX GIURATO: Sono stato io a cambiare idea, non lui.
XII GIURATO: Ah, bravo!
VII GIURATO: Lo sapevo.
IX GIURATO: Vuole che le dica il perché?
VII GIURATO: No, non voglio che mi dica il perché.
IX GIURATO: Vorrei comunque chiarirlo, se non le dispiace.
X GIURATO: Siamo obbligati a ascoltarlo?
Dobbiamo proprio stare a sentirlo?
VI GIURATO: Il signore vuole parlare.
IX GIURATO: Grazie. Questo signore era solo contro tutti noi. Ora, non dice che il ragazzo è innocente, dice solo che non ne è sicuro. Non è facile sostenere da solo il ridicolo di tutti. Trovo che meritava un appoggio, e io gliel'ho dato, rispetto i suoi scrupoli. Il ragazzo è probabilmente colpevole, ma voglio saperne di più. Quindi ora i voti sono dieci a due. Sto ancora parlando, non ha il diritto di lasciare il suo posto!
VIII GIURATO: Non l'ascolta, e non l'ascolterà. Sediamoci.
IV GIURATO: Andiamo avanti?
I GIURATO: No, io penso che sarebbe meglio sospendere. In fondo manca uno di noi, e credo che si debba aspettarlo.
XII GIURATO: E va bene.
I GIURATO: Vi pare?
XII GIURATO: Pare che siamo proprio arenati, eh? Voglio dire, il voltafaccia del vecchio, piuttosto inaspettato. Vorrei poter trovare una via d'uscita. Vede, nella pubblicità... Le ho detto che lavoro in quel settore?
I GIURATO: Tenga.
CANCELLIERE: Grazie.
XI GIURATO: Hm-hm.
XII GIURATO: Sa, nella pubblicità si incontra della strana gente. Be', non proprio strana, forse è soltanto che hanno una strana maniera di esprimersi, mi spiego? Beh, immagino che sarà così nel suo mestiere, no? Lei cosa fa?
XI GIURATO: L'orologiaio.
XII GIURATO: Ah, davvero? È esatto che i migliori orologiai vengono dall'Europa? Comunque, le dicevo: in un'agenzia, quando si arriva a un punto così... Dico, un'agenzia di pubblicità, quando si arriva a un punto morto come questo, c'è sempre un tizio pronto con un'idea. È incredibile. Mi fanno crepar dal ridere come annunciano le loro idee, certe volte, perché, vede... Per esempio, si alza un contabile e dice: "Ragazzi, ho... ho un'idea. Facciamola sventolare e vediamo se qualcuno la saluta". Eh, eh! È idiota, ma è buffa!
III GIURATO: Ero... un po' eccitato prima. Non volevo offenderla. Vedo che lei non è di quelli che permette ai sentimenti di influenzarla. E...
VI GIURATO: Che avrà il ventilatore? Non riesco a farlo funzionare.



VII GIURATO: Be-be-be... Ba-ba-ba ba-bam... Lei è commerciante?
VIII GIURATO: Architetto.
VII GIURATO: Ah. Secondo me ha sbagliato mestiere. Lei è un venditore nato. Io uso una tecnica diversa. Uno scherzo, una bevuta, un trucco, secondo i casi. Capisce? Già. Prenderli per il loro verso, è il mio motto. Ho fatto 27mila dollari l'altr'anno vendendo marmellate. Mica male. Insomma, trattandosi di marmellata... Perché lo fa? Si diverte? O ha battuto la testa da piccolo e non si è ancora riavuto?
VIII GIURATO: Può darsi.
VII GIURATO: Voi benpensanti siete tutti uguali. Vi date sempre da fare per chi ha torto marcio. Dica, perché spreca il suo tempo? Perché non spende cinque dollari in elemosine? Forse si sentirà meglio. Quello è colpevole. È chiaro come la luce del sole. Perché non la smettiamo di perder tempo qui? Diventeremo tutti rauchi a forza di discutere.
VIII GIURATO: Che differenza le fa diventarlo qui o alla partita?
VII GIURATO: Oh, nessuna differenza. Nessuna differenza.
VI GIURATO: Un bel gruppetto, eh?
VIII GIURATO: Sono persone come tutte le altre.
VI GIURATO: Però, che giornata soffocante. Pensa ci vorrà ancora molto?
VIII GIURATO: Non lo so.
VI GIURATO: E' colpevole, sicuro. Non esiste il minimo dubbio. Dovremmo già aver finito. Non che me ne importi, badi. Ma col caldo... Ehm... Lei lo ritiene innocente?
VIII GIURATO: Non lo so. E' possibile.
VI GIURATO: Io non la conosco, ma scommetto che sta prendendo un granchio madornale. Sta sciupando il suo tempo. Dovremmo farla finita.
VIII GIURATO: Supponga che fosse lei l'imputato.
VI GIURATO: No, non sono abituato a fare supposizioni. Mi limito a lavorare, le supposizioni le fa il mio principale. Ma voglio farne una. Supponga di riuscire a convincerci tutti, e che il ragazzo abbia davvero pugnalato suo padre.



VII GIURATO: Pronti?
II GIURATO: Qui.
VII GIURATO: Mi spiace, bellezza, no. Bello sforzo!
XII GIURATO: Aah! Ha visto?
I GIURATI: Bene, signori, ai vostri posti.
II GIURATO: Finisce che ceniamo qui.
I GIURATO: Dunque, signori, riprendiamo la seduta. Su, chi vuole incominciare?
III GIURATO: Io.
I GIURATO: Coraggio.
III GIURATO: Lei, laggiù. Il vecchio che abita al piano di sopra dice di aver sentito il ragazzo gridare: "Ti ammazzo". Dopo un secondo udì il corpo sul pavimento. Corse alla porta e vide il ragazzo correre giù per le scale e uscire dalla casa. Non la fa pensare questo?
VIII GIURATO: Mi fa pensare se il vecchio abbia potuto sentire chiaramente la voce attraverso il soffitto.
III GIURATO: Non l'ha sentita attraverso il soffitto. La finestra era aperta come quella di sopra: la notte era afosa.
VIII GIURATO: Era un altro appartamento, e non è facile riconoscere una voce specialmente se uno grida.
XII GIURATO: L'ha riconosciuta in aula.
I GIURATO: È vero, e ricominciamo dalla donna che abita di fronte. Attraverso la finestra aperta vide il ragazzo che pugnalava suo padre. Non le basta questo?
VIII GIURATO: No.
VII GIURATO: Però questo tipo è straordinario, è come rivolgersi a un muro.
IV GIURATO: La donna disse di aver veduto commettere l'assassinio attraverso i finestrini d'un treno che passava. Il treno portava sei vetture. Lei vide la scena attraverso le ultime due. Ricorda i particolari più insignificanti. Come può ancora negarlo?
VIII GIURATO: Nessuno di voi ha idea di quanto ci metta a passare... Non è un gioco, questo!
III GIURATO: Lei l'ha visto?
I GIURATO: Sì.
III GIURATO: Che faccia tosta!
I GIURATO: Ascolti...
III GIURATO: Ha una gran faccia tosta!
I GIURATO: Andiamo, stia zitto. Non ha importanza.
III GIURATO: Non è un gioco?
I GIURATO: Andiamo...
III GIURATO: Ma chi crede di essere?
I GIURATO: Lasciatelo dire.
VIII GIURATO: Nessuno di vuoi ha un'idea di quanto ci metta un treno a velocità media a oltrepassare un certo punto?
IV GIURATO: Cosa c'entra tutto questo?
VIII GIURATO: Quanto? Indovini.
IV GIURATO: Non ne ho la minima idea.
VIII GIURATO: Lei, quanto dice?
V GIURATO: Non lo so. Dieci, dodici secondi.
VIII GIURATO: Ci si è avvicinato. Nessun altro?
XI GIURATO: Anch'io direi lo stesso.
X GIURATO: Avanti, a che serve questo indovinello?
VIII GIURATO: Lei che dice?
II GIURATO: Dieci secondi, direi.
IV GIURATO: Bene, diciamo dieci secondi. Dove vuole arrivare?
VIII GIURATO: Ecco! Ci vogliono dieci secondi perché un treno oltrepassi un dato punto. Ora diciamo che questo punto sia la finestra della stanza dove si è svolto il delitto.
Allungando una mano si possono quasi toccare le rotaie, è esatto? Ora io vi chiedo: avete mai abitato vicino alla ferrovia rialzata?
VI GIURATO: Io ho appena finito di imbiancare un appartamento che dà sulla ferrovia rialzata. Ci sono stato tre giorni.
VIII GIURATO: Che effetto faceva?
VI GIURATO: Che effetto?
VIII GIURATO: Il rumore!
VI GIURATO: Oh, spaventoso, ma chi ci badava? Avevamo...
VIII GIURATO: Io ho abitato in un appartamento vicino alla ferrovia. Quando la finestra è aperta e il treno passa, il rumore è insopportabile. Non si riesce a sentire nient'altro.
III GIURATO: Esperienza interessante. Vuol concludere?
VIII GIURATO: Certo, ma solo un minuto. Prendiamo due diverse testimonianze e cerchiamo di confrontarle. Primo: il vecchio dell'appartamento di sotto dice di aver sentito il ragazzo dire: "Ti ammazzo", e immediatamente dopo un corpo che cadeva in terra. Un secondo dopo, esatto?
VI GIURATO: Esatto.
VIII GIURATO: Secondo: la donna affacciata alla finestra dirimpetto giura di aver guardato fuori e di aver visto la scena attraverso le due ultime vetture del treno. Le due ultime vetture.
III GIURATO: Cosa vuol dimostrare?
VIII GIURATO: Scusi solo un minuto. Siamo d'accordo che ci vogliono dieci secondi perché un treno oltrepassi un certo punto. Siccome la donna vide il delitto attraverso le due ultime vetture,
possiamo presumere che il corpo cadde in terra proprio mentre il treno passava. Il treno era passato fragorosamente davanti alla finestra del vecchio per dieci secondi prima che il corpo cadesse in terra. Il vecchio, secondo la sua testimonianza - "Ti ammazzo", rumore del corpo immediatamente dopo - avrebbe dovuto sentire la voce del ragazzo sopra il fragore del treno che passava, e non è possibile che l'abbia udita!
III GIURATO: Che idiozia! Certo che l'ha udita!
VIII GIURATO: Ma come ha fatto a sentirla?
III GIURATO: Dice che gridava con tutto il fiato! Certo che l'ha sentita!
VIII GIURATO: Anche se ha sentito qualcosa non poteva riconoscere la voce in quel fragore!
III GIURATO: Lei si basa su una questione di secondi. Nessuno può essere così preciso.
VIII GIURATO: Le testimonianze che possono mandare un ragazzo alla sedia elettrica dovrebbero essere precise.
V GIURATO: Io non credo che possa aver sentito.
VI GIURATO: Forse no, ma insomma, con tutto quel rumore...
III GIURATO: Ah, ma che sciocchezze state dicendo?
VI GIURATO: Ragionandoci su, non può aver sentito.
III GIURATO: Ma affermandolo che ci guadagna?
IX GIURATO: Vorrà mettersi in vista.
III GIURATO: Lei non fa che sfornare idee brillanti! Perché non le manda a un giornale? Le pagano tre dollari l'una!
VI GIURATO: Come si permette di parlargli a questo modo? Uno che parla così a un uomo d'età dovrebbe essere preso a calci, sa? Dovrebbe avere più rispetto! Gli si rivolga di nuovo con quel tono, e le faccio passare la voglia. Ora vada avanti, e dica tutto ciò che vuole. Perché pensa che il vecchio abbia mentito?
IX GIURATO: In aula ho voluto osservarlo molto attentamente. Aveva la giacca strappata, sotto l'ascella. Voi l'avete notato? Non per questo, ma mi ha fatto un effetto penoso. Era... era un povero vecchio con la giacca rotta. Ha raggiunto lentamente la sua sedia. Trascinava una gamba, ma cercava di nasconderlo, perché se ne vergognava. Credo di capire quell'uomo meglio di chiunque. Si tratta di un vecchio, spaurito, insignificante e tranquillo, che è stato nessuno per tutta la vita. Che non è mai emerso e di cui la stampa non si è mai occupata. Nessuno lo conosce, nessuno lo nomina. Nessuno gli chiede un parere dopo 75 anni. Signori, è una cosa tristissima non significar niente. Un uomo così vuole essere ascoltato, nominato. Almeno una sola volta, è importante per lui.
Sarebbe duro per lui ora ritornare nel buio. Io vi assicuro...
VII GIURATO: Che sta cercando di dirci? Mentirebbe solo per sentirsi importante almeno una volta?
IX GIURATO: No. Non mentirebbe, credo, ma forse ha persuaso se stesso di aver sentito quelle parole e di aver riconosciuto il ragazzo.
X GIURATO: Questa è la più fantastica storia che abbia mai udito. Come può immaginare una cosa simile? Lei che può saperne?



II GIURATO: Eh... Chi vuole una pastiglia per la gola?
VIII GIURATO: Grazie, volentieri.
XII GIURATO: Io ancora non vedo come qualcuno possa pensare che sia innocente.
VIII GIURATO: C'è qualche altra cosa che vorrei discutere. Grazie. Ho dimostrato che il vecchio non può aver sentito il ragazzo dire "ti ammazzo", ma supponiamo...
X GIURATO: Lei non ha dimostrato niente! Ma che diavolo dice?
VIII GIURATO: Un momento. Supponiamo che abbia sentito quella frase. Quante volte l'abbiamo usata, noi tutti? Migliaia di volte. "Ti ucciderei, tesoro", "Figliolo, se non mi lasci in pace finisce che ti ammazzo". Lo diciamo tutti i giorni, ma non significa che ammazzeremmo davvero qualcuno.
III GIURATO: Ehi, aspetti! Di che sta cercando di convincerci? Ha gridato "ti ammazzo" con tutto il fiato che aveva. C'era l'intenzione e come! Quando si dice una cosa simile con quel tono, si vuol farla!
II GIURATO: Beh, non lo so. Per esempio, io ho litigato con un tale che lavora con me in banca, una settimana fa. Mi ha dato dell'idiota e io l'ho minacciato.
III GIURATO: Questo signore cerca di farvi credere cose che non sono. Il ragazzo ha detto che l'avrebbe ucciso e l'ha ucciso.
VIII GIURATO: Mi dica, crede davvero che abbia urlato una frase del genere perché tutto il vicinato lo sentisse? Io non credo. È troppo svelto per farlo.
X GIURATO: Svelto? È un volgare analfabeta. Chi gli ha imparato mai niente?
XI GIURATO: Insegnato... mai niente.
V GIURATO: Presidente,
vorrei cambiare il mio voto a innocente.
III GIURATO: Che cosa?
V GIURATO: Mi ha sentito.
I GIURATO: Ne è sicuro?
V GIURATO: Sì, sicuro.
I GIURATO: La situazione è nove a tre per colpevole.
VI GIURATO: Ah, ma questo poi è il colmo, eh? E su cosa si basa? Sulle storie che quello inventa? Perché non scrive su una di quelle cretine riviste poliziesche? Farebbe fortuna. Ma se lo stesso avvocato del ragazzo sapeva di non farcela! Fino dal principio l'avvocato lo sapeva, lo si vedeva. Per la miseria, ma dico io, questo tipo è davvero straordinario. Il ragazzo aveva un avvocato, no? Lo ha esposto lui il caso, non lei. E com'è che lei ha tanto da dire?
V GIURATO: Gli avvocati non sono infallibili.
VII GIURATO: Baltimora, la prego! Eh?
VIII GIURATO: Era un avvocato d'ufficio.
VII GIURATO: Eh? E questo che vorrebbe dire?
VIII GIURATO: Potrebbe dire un sacco di cose, che non voleva interessarsene e che gli seccava difenderlo. È una causa che non gli frutta niente, né soldi, né gloria, e scarsa possibilità di vincere. Non è una prospettiva attraente per un giovane avvocato. Doveva aver fede nel suo cliente per imbastire una buona difesa. E come lei ha fatto notare, ovviamente non l'ha fatto.
VII GIURATO: E sfido che non l'ha fatto! Chi ci sarebbe riuscito? Forse la madre del ragazzo, o qualcuno che... Senta, guardi un po' che ora è. Eh? Andiamo, su!
XI GIURATO: Scusatemi, ho preso qui alcune note e...
X GIURATO: Note.
XI GIURATO: ... vorrei, per favore, dire qualcosa. Sono stato a sentire attentamente... e mi sembra che questo signore abbia fatto molte buone obiezioni. Da come è stata imbastita la causa, il ragazzo sembra colpevole, siamo d'accordo, ma se approfondissimo...
X GIURATO: Andiamo, via!
XI GIURATO: C'è una domanda che vorrei fare. Supponiamo che il ragazzo abbia veramente commesso il delitto, e precisamente alle 12:11. Ora, come è stato preso dalla polizia? È tornato a casa... all'1:10 circa, ed è stato arrestato da due agenti nell'ingresso di casa sua. Ora, la mia domanda è questa: se aveva ucciso lui suo padre, perché è tornato a casa un'ora dopo? Non aveva paura che l'arrestassero?
XII GIURATO: Eh, tornò a prendere il coltello. Non è bello lasciare coltelli nel petto della gente.
VII GIURATO: Già, specialmente dei parenti.
XII GIURATO: Eh, eh, eh!
IV GIURATO: Non vedo niente di strano in questo, perché sapeva che il coltello sarebbe stato riconosciuto. Doveva precedere la polizia.
XI GIURATO: Ma se sapeva che il coltello poteva essere riconosciuto, perché lo lasciò lì dopo il delitto?
IV GIURATO: Beh, possiamo supporre che il ragazzo fosse in preda al panico sùbito dopo aver ucciso il padre. Quando alla fine si calmò si rese conto di aver dimenticato il coltello.
XI GIURATO: Allora dipende da che cosa intende per panico. Secondo me doveva essere abbastanza calmo per assicurarsi che non ci fossero impronte sul coltello. Ora, quando è iniziato il suo panico, e quando è finito?
III GIURATO: Senta, lei ha votato contro. Da che parte sta?
XI GIURATO: Non ritengo di dover essere legato a una parte o a un'altra. Sto solo facendo delle domande.
XII GIURATO: Ecco la prima risposta che mi viene. Mah... Se fossi stato io a commettere il delitto, sarei senz'altro ritornato a prendere il coltello. Avrei pensato che nessuno mi avrebbe visto uscire, e che sarei stato sicuro fino al giorno seguente. Dopo tutto era nel mezzo della notte, il cadavere non l'avrebbero trovato fino al giorno dopo.
XI GIURATO: Mi scusi, ecco la mia obiezione. La donna della casa di fronte ha detto che sùbito dopo aver assistito al delitto, e cioè un attimo dopo che il treno era passato, dette un grido, e poi corse a telefonare alla polizia. Ora, il ragazzo deve avere sentito il suo grido. Quindi sapeva che qualcuno l'aveva visto. Non posso credere che sarebbe tornato indietro.
IV GIURATO: Due cose. Una: nel suo stato può non aver sentito il grido, forse non era neanche molto forte. L'altra: se lo ha sentito, può non averlo collegato alla sua azione.
Ricordatevi che in quel quartiere le urla sono piuttosto abituali.
III GIURATO: Ecco la risposta.
VIII GIURATO: Può darsi, può darsi che il ragazzo abbia ucciso suo padre, che non abbia sentito l'urlo, che sia corso fuori in preda al panico, che si sia calmato un'ora dopo, quando è tornato a prendere il coltello, rischiando di essere acciuffato. Può darsi che sia accaduto tutto questo, ma può anche darsi di no. Ci sono dubbi sufficienti perché ci domandiamo se il ragazzo fosse lì quando fu commesso il delitto.
X GIURATO: Che vuol dire? Ma di che parla? Il vecchio non l'ha visto forse scappare di casa? Sta travisando i fatti! Il vecchio l'ha visto o non l'ha visto scappare di casa alle 12:10? Beh, l'ha visto, sì o no?
XI GIURATO: Lui dice di sì.
X GIURATO: Ma come lui dice di sì? Che vuol dire adesso?
V GIURATO: I testimoni possono sbagliarsi.
X GIURATO: Certo, quando si vuole che si sbaglino! E se è lui che vuole che si sbaglino, si sbagliano!
I GIURATO: Non gridi tanto!
X GIURATO: Non sa dire altro, lei! Forse quel che serve qui è un po' di strilli! Non fanno che deviare in un senso o nell'altro. Ha sentito l'urlo, non l'ha sentito, ma che differenza fa? Vi fermate su dei piccoli particolari e dimenticate le cose più importanti, tutti quanti, uno dopo l'altro!
VIII GIURATO: Propongo un'altra votazione.
X GIURATO: Sto parlando, sa!
I GIURATO: È stata chiesta un'altra votazione. Si segga, avanti!
III GIURATO: Non ho mai visto tanto tempo sprecato per niente.
II GIURATO: Ci vuole un secondo.
I GIURATO: Bene, credo che il sistema più rapido sia di vedere chi vota innocente. Tutti quelli che votano innocente alzino la mano. Sempre lo stesso. Uno, due, tre innocente, nove colpevole.
VII GIURATO: Bel risultato! Credete a me, possiamo continuare a chiacchierare fino a martedì qui, cosa risolviamo?
XI GIURATO: Scusate, io voto innocente.
GIURATI: Aaah...
III GIURATO: Ma che gli salta in mente? Insomma, siamo tutti rincretiniti qui, o impazziti? Il ragazzo è colpevole! Perché non volete credere ai fatti? Glielo dica, avanti. Questo sta diventando uno scherzo.
I GIURATO: La votazione è otto a quattro per la colpevolezza.
III GIURATO: Cos'è? La settimana dell'amore verso il prossimo diseredato? Voglio che lei si alzi e mi dica perché ha cambiato il suo voto! Avanti, il motivo!
XI GIURATO: Io non devo giustificare la mia decisione. C'è un ragionevole dubbio nella mia mente.
III GIURATO: Il ragionevole dubbio? Non sono che parole. Ehi, guardi qui. Il ragazzo che lei ora non trova più colpevole è stato visto piantare questo nel petto di suo padre. Come me lo spiega, signor ragionevole dubbio?
IX GIURATO: Non è quello il coltello, non se lo ricorda?
III GIURATO: Spiritoso.
VII GIURATO: Ve lo dico io. Questa è pazzia. Ma insomma, che dobbiamo fare? Voglio dire, lei siede qui è fabbrica delle storie dal niente, e lo sa. Un tipo così, se gli capita di assistere all'incontro Dempsey-Firpo cercherebbe di convincerci che... Senta, su, torniamo al vecchio. Dobbiamo credere che non sia corso alla porta per vedere il ragazzo che scappava quindici secondi dopo il delitto? Lo dice così, per apparire importante, vero? Oh! Ma che scopo c'è a discutere?
V GIURATO: Aspetti un secondo.
VII GIURATO: Oh, il tifoso del Baltimora si fa sentire. Piovono sul campo le bottigliette vuote di gazzosa.
V GIURATO: Aspetti un secondo. Senta: il vecchio ha detto che è corso alla porta?
VII GIURATO: Ha corso o non ha corso, che importanza ha? Ci è andato, insomma, ci è arrivato.
V GIURATO: Un momento!
VI GIURATO: Ha detto che ha corso, almeno così ricordo.
V GIURATO: Beh, io non ricordo, ma non vedo come avrebbe potuto correre alla porta.
IV GIURATO: Ha detto che andò dalla sua stanza alla porta d'ingresso, non è sufficiente?
VIII GIURATO: Dov'era la sua stanza?
V GIURATO: Dava sul corridoio.
X GIURATO: Credevo si ricordasse tutto. Questo non lo ricorda?
VIII GIURATO: No.
VIII GIURATO: Presidente, vorrei una pianta dell'appartamento.
VII GIURATO: Ecco, rifacciamo il processo!
VIII GIURATO: Presidente...
X GIURATO: Lei è l'unico che vuol continuamente vedere dei documenti.
V GIURATO: Vorrei vederli anch'io.
III GIURATO: E io non vorrei perdere tempo!
IV GIURATO: Se ricominciamo con tutte quelle sciocchezze circa il posto dove giaceva il corpo...
VIII GIURATO: Non lo faremo, a meno che qualcuno non lo chieda, ma voglio appurare se un vecchio, che trascina una gamba perché ha avuto un attacco di cuore l'altr'anno può andare dal suo letto all'ingresso in quindici secondi.
III GIURATO: Venti!
VIII GIURATO: Ha detto quindici secondi.
III GIURATO: Ha detto venti secondi. Vuole forse travisare i fatti?
XI GIURATO: Ha detto quindici.
III GIURATO: Cosa ne sa quanto sono lunghi quindici secondi? Non è facile regolarsi!
IX GIURATO: Ha detto quindici secondi, e ne era sicuro!
III GIURATO: È un vecchio, e mi sembrava molto confuso. Come poteva essere sicuro di qualche cosa?



IV GIURATO: Non vedo cosa voglia dimostrare così. L'uomo ha detto che vide il ragazzo correre fuori.
VIII GIURATO: Vediamo se i particolari gli danno ragione. Appena il corpo colpì il pavimento, lui dice di aver sentito dei rumori di passi verso la porta. Udì aprire la porta di sopra e dei passi giù per le scale. Giura che per raggiungere la sua porta di ingresso non ci ha messo più di quindici secondi. Ora, se l'assassino cominciò a correre immediatamente...
XII GIURATO: Forse no.
VIII GIURATO: Il vecchio ha detto così.
VII GIURATO: Lei dovrebbe andare ad Atlantic City al congresso degli spaccacapelli.
GIURATI: Ah, ah, ah!
VI GIURATO: Senta, perché non la smette con le sue battute di spirito?
VII GIURATO: Amico, per i tre dollari che le danno, lei è obbligato ad ascoltare di tutto, lo sa?
X GIURATO: E adesso che ha la pianta che cosa vuol fare?
VIII GIURATO: Ecco qua, l'appartamento dov'è avvenuto il delitto. L'appartamento del vecchio è immediatamente sotto ed è esattamente uguale. Qui sono i binari del treno, salotto, stanza da letto, cucina, bagno, qui c'è l'ingresso e qui le scale. Ora, il vecchio era nella stanza da letto, proprio qui. Lui dice che uscì dalla stanza, percorse il corridoio, aprì la porta di casa proprio in tempo per vedere il ragazzo correre giù per le scale. Tutto chiaro fin qui?
III GIURATO: Tutto chiaro, per la diciannovesima volta.
VIII GIURATO: Quindici secondi dopo che il corpo cadde per terra.
XI GIURATO: Giusto.
VIII GIURATO: Vediamo, sono quattro metri dal letto alla porta, il corridoio è tredici metri. Doveva percorrere quattro metri, aprire la porta della stanza, camminare per altri tredici metri, e aprire la porta di casa, tutto in quindici secondi. Pensate che potesse farcela?
XII GIURATO: Certo che poteva farcela.
XI GIURATO: Cammina molto lentamente, hanno dovuto aiutarlo a sedersi al suo banco.
III GIURATO: Lei ne parla come di un percorso lungo.
IX GIURATO: Per un vecchio che ha avuto un colpo è un percorso lungo.
X GIURATO: Oh! Che sta facendo?
VIII GIURATO: Voglio vedere quanto tempo ci ha messo.
III GIURATO: Cosa vuol dire voglio vedere? Perché la difesa non ne ha parlato se è così importante?
V GIURATO: Forse non gli è venuto in mente.
X GIURATO: Come sarebbe? Pensa che l'avvocato sia un idiota? È una cosa evidente!
V GIURATO: Lei ci aveva pensato?
X GIURATO: Senta, furbone, non ne ha parlato per non peggiorare la sorte del ragazzo. Cosa ne dice lei?
V GIURATO: Stia a sentire...
VIII GIURATO: Può darsi che non ne abbia parlato per evitare di umiliare un povero vecchio invalido. In genere fa cattiva impressione sulla giuria. Molti avvocati lo evitano.
VII GIURATO: Ma che razza di avvocato è?
VIII GIURATO: È proprio ciò che mi sono chiesto. Mi dia quella sedia, per piacere. Queste due sedie sono il letto del vecchio. Ho misurato quattro metri attraverso la stanza, questa sarà la porta della stanza.
III GIURATO: Ah, ma è pazzesco! Non può ricostruire una cosa simile.
XI GIURATO: Io vorrei vedere.
VIII GIURATO: Il corridoio era tredici metri, misurerò fino a quel muro e tornerò indietro.
X GIURATO: Senta, queste sono cose da pazzi. Perché vuol far perdere tempo a noi tutti?
V GIURATO: Secondo lei ci vorranno solo quindici secondi, quindi possiamo perderli.
II GIURATO: Andiamo, la smetta.
VII GIURATO: Va bene. Stia tranquillo. Stia tranquillo, già.
VIII GIURATO: Vuol mettersi al posto della porta d'ingresso?
Era chiusa a chiave secondo il testimone, ricorda? Qualcuno ha un orologio con i secondi?
II GIURATO: Io ce l'ho.
VIII GIURATO: Batta il piede a terra per darmi il via, sarà il segno del corpo che cade, e cronometri da allora.
VII GIURATO: Che giochiamo, ai mimi?
X GIURATO: Avanti!
VIII GIURATO: Su, avanti.
III GIURATO: Cosa aspettiamo?
II GIURATO: Voglio aspettare che la lancetta sia sullo zero.
X GIURATO: Oh, andiamo! Avanti, più svelto! Il vecchio camminava a una velocità doppia.
VIII GIURATO: Vuole che cammini più svelto? Ecco, porta, stop.
II GIURATO: Fatto.
VIII GIURATO: Quanto tempo?
II GIURATO: Oh... esattamente... 41 secondi.
VIII GIURATO: Proprio come immaginavo. Il vecchio udì il ragazzo e suo padre azzuffarsi qualche ora prima. Poi, quando era a letto, udì il corpo cadere al piano di sopra, la donna della casa di fronte che gridava. Raggiunse la porta prima che poté, udì qualcuno per le scale e si figurò che fosse il ragazzo.
VI GIURATO: Ciò è possibile.
III GIURATO: Si figurò? Ah, ah, ah! Fratello, ho visto ogni specie di disonestà in vita mia, ma questa piccola esibizione le batte tutte. Entrate qui col cuore sanguinante per i ragazzi dei quartieri poveri invocando giustizia, ascoltate qualche favoletta, e riuscite a convincere qualcuna di queste donnicciole. Ma non me, ne ho avuto abbastanza. Che v'ha preso a tutti quanti? Sapete che è colpevole, deve essere punito! E fate di tutto perché ci sfugga dalle mani!
VIII GIURATO: Sfuggirci dalle mani? È lei il suo carnefice?
III GIURATO: Sono uno di loro!
VIII GIURATO: Attaccherebbe volentieri la corrente.
III GIURATO: Per quello lì, ci può scommettere!
VIII GIURATO: Mi fa compassione. Deve essere terribile attaccare la corrente. Da quando è entrato in questa stanza lei si è comportato come se si fosse eletto vendicatore pubblico. Vuol vedere morire quel ragazzo perché lo desidera personalmente, non basandosi sui fatti. Lei è un sadico.
III GIURATO: Tu... Lasciatemi! Io l'ammazzo, l'ammazzo!
VIII GIURATO: Non intende sul serio che vuole uccidermi.




CANCELLIERE: È successo qualcosa, signori? Ho sentito del rumore.
I GIURATO: Ah, no, tutto in regola. Solo una piccola discussione amichevole.
Senta, abbiamo finito con la pianta. La può riprendere, se vuole. Ecco qua.
III GIURATO: Che avete da guardare?
VI GIURATO: Dovremmo ricominciare la discussione.
XI GIURATO: Domando la parola.
X GIURATO: Domando la parola. Cos'ha da essere tanto compìto?
XI GIURATO: Per la stessa ragione per cui lei non lo è, sono stato educato così. Queste liti... non siamo venuti qui per litigare. Abbiamo una responsabilità. Questa, ho sempre pensato, è la cosa più notevole della democrazia, che noi siamo stati, come si dice, invitati. Che siamo stati invitati per posta a venire in Tribunale a decidere sulla colpevolezza o l'innocenza di un uomo che non abbiamo mai visto prima. Non abbiamo nulla da guadagnare o da perdere col... col nostro verdetto. È proprio per questo, signori, che siamo forti. Non ne dobbiamo fare una questione personale. Grazie.
XII GIURATO: Se nessun altro ha un'idea, io ne avrei una carina. Non... non ci ho pensato su troppo, ma gettiamola in cortile e vediamo se il gatto la lecca.
II GIURATO: Se il gatto la lecca?
XII GIURATO: Già. Dicevamo?
GIURATI: Ah, ah, ah!
XII GIURATO: Beh...
VII GIURATO: Guardate come si sta facendo scuro. Scommetto che arriva un temporale.
V GIURATO: Per la miseria, fa davvero caldo, eh? Mi scusi, ma... lei non suda mai?
IV GIURATO: No, mai.
VI GIURATO: Sentite, io... io pensavo che... forse... forse dovremmo votare di nuovo.
VII GIURATO: Ecco, come no. E poi potremmo fare quattro salti e servire un rinfresco. Ah!
VI GIURATO: Presidente?
I GIURATO: Ah, per me va bene. Qualcuno non vuol votare? Su, cominciamo. Il fumo.
XII GIURATO: Scusi.
X GIURATO: Ehm, io credo che sia meglio procedere a una votazione palese, no? Vediamo quali sono i pareri.
I GIURATO: Mi pare giusto. Nessuna obiezione? Va bene, farò l'appello per numero. Uno. Ah, già, sono io. Colpevole. Due.
II GIURATO: Innocente.
I GIURATO: Numero tre.
III GIURATO: Colpevole.
I GIURATO: Numero quattro.
IV GIURATO: Colpevole.
I GIURATO: Numero cinque.
V GIURATO: Innocente.
I GIURATO: Numero sei.
VI GIURATO: Innocente.
I GIURATO: Numero sette.
VII GIURATO: Colpevole.
I GIURATO: Numero otto.
VIII GIURATO: Innocente.
I GIURATO: Numero nove.
IX GIURATO: Innocente.
I GIURATO: Numero dieci.
X GIURATO: Colpevole.
I GIURATO: Numero undici.
XI GIURATO: Innocente.
I GIURATO: Numero dodici. Numero dodici!
XII GIURATO: Colpevole.
I GIURATO: Innocente, colpevole... La situazione è sei a sei.
VII GIURATO: Che bello! Dobbiamo fare lo spareggio allora, eh? Oh!
X GIURATO: Sei a sei! Ve lo dico io: qualcuno di voi deve essere diventato pazzo!
Un ragazzo come quello!
IX GIURATO: Non credo che la figura del ragazzo c'entri molto. È dai fatti che deve scaturire il verdetto.
X GIURATO: Non me lo dica! Sono stufo dei fatti! Si possono rivoltare come si vuole, non so se mi spiego!
IX GIURATO: Ed è proprio quello che questo signore voleva dimostrare.
X GIURATO: Ah!
IX GIURATO: Lei non fa che urlare con quanto fiato ha in gola. Vorrei avere qualche anno di meno. Quell'uomo mi dà sui... Fa caldo qua dentro, vero?
VIII GIURATO: Vuole un bicchier d'acqua?
IX GIURATO: No, no, grazie. Grazie. Grazie.
II GIURATO: Ora piove.
VII GIURATO: Lei che ragionamento ha fatto? Dica. Com'è che ha cambiato voto?
II GIURATO: Beh, mi è sembrato che ci fosse adito al dubbio.
VII GIURATO: Non c'è niente di positivo. Questo lo sa, spero.
II GIURATO: Io non la penso così. Tanti particolari non erano emersi.
VII GIURATO: Già. Auguri.
X GIURATO: Andiamo, lei è come tutti gli altri. Pensa troppo e si confonde. Non so se mi spiego.
II GIURATO: Senta, si occupi di quel che la riguarda! Chiacchierone!
I GIURATO: Accidenti, come viene giù, eh? Sa, mi ricorda un temporale che ci fu... eh... verso novembre. Una cosa mai vista, una vera tempesta, ricordo, e nel mezzo di un incontro. Stavamo perdendo 6-7, ma eravamo riusciti a impadronirci della palla. Un passaggio qui, una finta, passa a un altro, poi indietro... e... e... eh, avevamo un certo Slattery. Un vero toro, proprio un toro. Ne avessi avuto un altro come lui! Ah, dimenticavo di dirle che ero secondo allenatore al liceo Andrew McCorkle, nel quartiere di Queens.
VIII GIURATO: Ah!
I GIURATO: E... Comunque... cominciavamo ad andare assai bene. Davvero bene, la loro difesa non si raccapezzava più. E a un tratto comincia a piovere a catinelle come ora. Così. Giù. Giù acqua. Beh, fu un disastro, sa? Lo giuro... io... io quasi scoppiavo. Ero diventato idrofobo. Mah...
VII GIURATO: Che gli avete fatto al ventilatore? Eh! Eh! Ah, ah, ah! Forse funziona quando la luce è accesa. Ah, le cose si mettono bene qui, eh? Già. Ah, ragazzi, va meglio, eh? Ehi! Due punti. Dite, ci andate mai allo stadio?
IX GIURATO: La smette di fare scemenze?
VII GIURATO: Ah... Ah, mi scusi. Io... ho tirato e...
IV GIURATO: Permette?
III GIURATO: Beh, cosa ne dice? Siamo pari. Piuttosto strano, no?
IV GIURATO: Sì.
III GIURATO: Dico... quell'affare di prima, quando quel tizio alto, come si chiama, cercava di provocarmi. Quello non dimostra niente, vero? Io sono eccitabile, però perché è venuto fuori a chiamarmi vendicatore pubblico, sadico e tutto il resto? Chiunque al posto mio si sarebbe infuriato. Voleva solo provocarmi.
IV GIURATO: C'è riuscito egregiamente.
X GIURATO: Sapete cosa penso? Non concluderemo niente qui. Io son disposto a tornare in aula e dichiarare che la giuria è in disaccordo. Non c'è motivo di tirarla ancora per le lunghe.
VII GIURATO: Io sono con lei. Andiamo a dirlo al giudice e lasciamo il ragazzo ad altri dodici giurati.
VIII GIURATO: Non credo che il giudice accetterà un verdetto incerto. Non siamo stati qui abbastanza.
VII GIURATO: Eh, beh, proviamoci.
XI GIURATO: No, non sono d'accordo.
VII GIURATO: Senta, questo ragazzo non avrebbe scampo con un'altra giuria, e lei lo sa. Ormai nessuno cambierà il suo voto. Andiamo senz'altro dal giudice.
V GIURATO: Lei ancora non crede che ci sia motivo di ragionevole dubbio.
VII GIURATO: No. Io no.
XI GIURATO: Mi scusi, ma forse lei non ha capito bene cosa significa "ragionevole dubbio".
VII GIURATO: Come sarebbe non ho capito? Ah, beh, questo qui è fantastico. Ah, parola mia, sono tutti uguali. Arrivano qui di corsa dai Paesi loro e prima di riprendere fiato vogliono già insegnarci a vivere. Ah! Ma che pretese, questi emigranti!
I GIURATO: Smettiamola di litigare per qualche minuto. Vediamo, chi ha qualcosa di costruttivo da dire?
VIII GIURATO: Vorrei discutere una cosa, se a voi non dispiace. Una prova importante per l'accusa è stato il fatto che, benché il ragazzo dichiarasse di essere stato al cinema all'ora del delitto, non riuscì a ricordare il titolo del film e il nome degli attori. Questo signore qui l'ha fatto presente, non è esatto?
IV GIURATO: È esatto. Era l'unico alibi che il ragazzo avesse, e non è riuscito a sostenerlo con nessun particolare.
VIII GIURATO: Ora si metta al posto del ragazzo. Crede che avrebbe ricordato dei particolari dopo l'emozione di una lite e dopo gli schiaffi ricevuti da suo padre?
IV GIURATO: Credo di sì, se ci fossero dei particolari da ricordare. Il ragazzo non poteva ricordare il titolo del film perché quella sera non ci andò.
VIII GIURATO: Secondo la testimonianza della polizia, il ragazzo fu interrogato nella cucina del suo appartamento mentre il corpo di suo padre giaceva nella da letto. Lei avrebbe ricordato dei particolari in tale circostanza?
IV GIURATO: Io sì.
VIII GIURATO: Anche in preda a un'emozione violenta?
IV GIURATO: Anche in preda a un'emozione violenta.
VIII GIURATO: Al processo ha ricordato tutto chiaramente, il titolo del film e i nomi degli attori.
IV GIURATO: Sì, e il suo avvocato si è preoccupato di farlo notare. Ha avuto tre mesi dalla sera del delitto al giorno del processo per impararli a memoria. Un avvocato può venire a sapere che film c'era in un certo cinema in una certa sera. Io credo alla testimonianza del poliziotto che interrogò il ragazzo sùbito dopo il delitto, quando non riuscì a ricordare niente del film, emozione violenta o no.
VIII GIURATO: Vorrei farle una domanda personale.
IV GIURATO: Faccia pure.
VIII GIURATO: Dov'è stato ieri sera?
IV GIURATO: Ero a casa.
VIII GIURATO: Che ha fatto la sera prima?
X GIURATO: Andiamo! Che significa?
IV GIURATO: No, lasci stare. Sono tornato a casa alle 8:30, e alle 10:00 ero a letto.
VIII GIURATO: E la sera precedente?
IV GIURATO: Dunque, era... martedì sera. La sera del torneo di bridge. Ho giocato a bridge.
VIII GIURATO: E lunedì sera?
VII GIURATO: Oh, quando arrivate al capodanno del '54, fatemi un fischio, eh?
GIURATI: Ah, ah, ah!
IV GIURATO: Lunedì sera? Lunedì sera... ero al cinema con mia moglie.
VIII GIURATO: Che ha visto?
IV GIURATO: Il "Cerchio rosso", era un giallo ben fatto.
VIII GIURATO: Qual era il secondo film?
IV GIURATO: Eh... Glielo dico in un minuto. Il... Il formidabile signor... Uhm... Il signor... signor Bainbridge. Il formidabile signor Bainbridge.
II GIURATO: L'ho visto anch'io. Si chiama "Il fantastico signor Bainbridge".
IV GIURATO: Ah, sì, "Il fantastico signor Bainbridge", esatto.
VIII GIURATO: Chi erano gli interpreti principali?
IV GIURATO: Barbara... Long, credo che fosse. Una brunetta molto carina. Leng... Long, qualcosa del genere.
VIII GIURATO: E gli altri?
IV GIURATO: Non li avevo mai visti prima. Era un complesso di scarso valore, con attori...
VIII GIURATO: E non aveva avuto emozioni violente.
IV GIURATO: No. Affatto.
IX GIURATO: Come volevasi dimostrare.
X GIURATO: Un accidente. Lei può pure farsi scoppiare le corde vocali. Il ragazzo è colpevole, punto. Non so se mi spiego, amico mio. Ha ancora quelle pasticche?
II GIURATO: Sono finite, amico mio.
XII GIURATO: Eh, guardate che pioggia. Addio partita.
VII GIURATO: È solo un acquazzone. Comunque le tribune sono al coperto.
II GIURATO: Potrei vedere quel coltello un istante, per piacere?
I GIURATO: Siamo ancora fermi al sei a sei. Chi ha qualcosa da suggerire?
XII GIURATO: Sono le sei, mangiamo qualcosa.
V GIURATO: Aspettiamo fino alle sette. Chissà che con un'altra ora...
XII GIURATO: Per me sta bene.
II GIURATO: C'è una cosa che non mi ha convinto, e dal momento che siamo arrivati a un punto morto... Ecco, tutta la faccenda della pugnalata e di come è stata inferta.
Dall'alto in basso, insomma.
III GIURATO: Non dovremo ricominciare da capo con quello? Ne hanno parlato e riparlato.
II GIURATO: Sì, lo so, ma io non sono convinto. Il ragazzo è alto un metro e 70, suo padre uno e 90. C'è una differenza di venti centimetri. È difficile colpire al petto, dall'alto al basso, uno che è venti centimetri più alto.
III GIURATO: Dia qua. Le darò una dimostrazione. Qualcuno si alzi. Lei. Vorrei che osservaste bene perché non vorrei ripetere. Farò in modo d'abbassarmi di circa venti centimetri, va bene?
II GIURATO: Ecco, così, forse un po' di più.
III GIURATO: Bene, un po' di più.
GIURATI: No! Ma che fa? Cosa vuol fare?
III GIURATO: No. Ecco, niente danni, vero?
VIII GIURATO: Certo, niente danni.
III GIURATO: Ecco come pugnalerei un uomo che fosse più alto di me. Guardate l'angolo, giù e in dentro. E questo è come è stato fatto. E ora ditemi che ho torto.
XII GIURATO: Credo che non ci siano dubbi.
V GIURATO: Aspetti, prego. Lo dia a me. Mi fanno senso queste cose. Ha mai visto una rissa?
VIII GIURATO: No.
V GIURATO: E lei?
XII GIURATO: No.
V GIURATO: Nessuno qui ha mai visto una rissa al coltello? Beh, io sì. Tempo fa, dietro casa mia, in uno spiazzo fuori mano. Questi aggeggi erano frequenti dove stavo io. Non ci avevo pensato. Forse cerco di dimenticarle, queste cose.
VIII GIURATO: E allora come si usa?
V GIURATO: Beh, non si usa mai così. Vede, ci vuole troppo tempo a girare la mano. Si fa così, dal di sotto. Chiunque abbia usato un coltello simile non lo terrebbe in altro modo.
VIII GIURATO: Ne è sicuro?
V GIURATO: Sicuro. Per questo si apre così.
VIII GIURATO: Pensa che il ragazzo fosse pratico del coltello?
V GIURATO: Hm-hm.
VIII GIURATO: E crede che gli avrebbe provocato quel genere di ferita?
V GIURATO: No. Non con l'esperienza che certo ha nel maneggiare questi arnesi. Lo avrebbe colpito dal di sotto.
III GIURATO: Cosa ne sa? Era nella stanza quando il vecchio fu ucciso?
V GIURATO: No, non c'ero né io né altri.
III GIURATO: Ma perché ci racconta tutte queste fandonie? Io non le bevo!
IV GIURATO: Non credo si possa stabilire quale tipo di ferita il ragazzo gli avrebbe fatto semplicemente perché sa maneggiare un coltello.
VIII GIURATO: Lei cosa crede?
XII GIURATO: Non lo so.
III GIURATO: Cosa vuol dire non lo so?
XII GIURATO: Non lo so.
VIII GIURATO: E lei? Che pensa?
VII GIURATO: Non so gli altri, ma io sono un po' stanco di tutte queste chiacchiere avanti e indietro, non si conclude niente. Quindi credo che romperò l'equilibrio. Cambio il mio voto a innocente.
III GIURATO: Che cosa?
VII GIURATO: Mi ha sentito, ne ho abbastanza.
III GIURATO: Come ne ho abbastanza? Non è una risposta.
VII GIURATO: Ehi, senta, si faccia i fatti suoi, lei, capito? Intesi?
XI GIURATO: Ha ragione. Non è una risposta. Che razza di uomo è lei? Lei è stato qui e ha votato colpevole come tutti gli altri soltanto perché ha dei biglietti per una partita di baseball che le bruciano in tasca. E ora cambia il suo voto perchè dice che ne ha abbastanza delle chiacchiere che si fanno qui.
VII GIURATO: Mi ascolti, amico...
XI GIURATO: Si può sapere chi le dà il diritto di scherzare in questo modo con la vita di un suo simile? Non le importa che...
VII GIURATO: Un momento! Lei non può parlarmi così!
XI GIURATO: E invece è così che le parlo! Se lei vuole votare innocente, lo faccia perché è convinto che quell'uomo è innocente, non perché è stanco. E se non lo crede innocente, allora voti in quel senso. Insomma, abbia il coraggio di dire veramente quello che pensa.
VII GIURATO: Ehi, dico!
XI GIURATO: Colpevole o innocente?
VII GIURATO: Gliel'ho detto. Innocente.
XI GIURATO: Perché?
VII GIURATO: Oh, senta, io non devo...
XI GIURATO: Sì, invece, che deve. Lo dica, perché?
VII GIURATO: Beh, non credo che sia colpevole.
VIII GIURATO: Vorrei un'altra votazione.
I GIURATO: D'accordo, un'altra votazione. Il sistema più rapido è per alzata di mano. Nessuna obiezione? Bene. Tutti quelli che votano innocente alzino la mano. Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette... otto... ehm... nove. Quelli che votano colpevole alzino la mano... Uno, due, tre. Siamo nove a tre in favore dell'assoluzione.
X GIURATO: Io non vi capisco, voialtri. Non capisco tutti i cavilli che tirate fuori. Non significano niente. Avete visto il ragazzo come l'ho visto io. Non vorrete dirmi che credete a quella fandonia della... perdita del coltello e a quella faccenda del cinema. Quella gente mente istintivamente! Insomma, non dovrei neanche dirvelo. Non sanno cos'è la verità. E credete a me, non hanno neanche bisogno di un vero movente per uccidere. Nossignore. Si ubriacano! Sono degli ubriaconi! Tutti quanti! E lo sapete! E bang! Qualcuno è a terra accoltellato. Nessuno vuole criticarli, in fondo, sono fatti così per natura, non so se mi spiego. Sono bestie. Beh, dove va lei? La vita umana per loro non ha il valore che ha per noi. Passano... passano la vita a bere e a rissare continuamente, e se qualcuno resta ucciso, peggio per lui! Non nego che abbiano anche qualche lato buono, vedete, sono io il primo a dirlo. Ne ho conosciuto un paio che erano a posto, ma sono eccezioni, non so se mi spiego. Per lo più non hanno alcun sentimento, farebbero di tutti. Ma che succede qui? Io... io vi dico una cosa. State commettendo un grosso sbaglio. Quel ragazzo è un bugiardo, conosco i tipi come quello. Amici, credete a me, sono gente inutile, non ce n'è uno che valga qualcosa. Ma... Ma che succede ora? Io sto parlando a voi... io... Ascoltatemi. Io... noi... Questo ragazzo sappiamo di che razza è. Non sapete come sono fatti? Sono... sono un vero pericolo. È gente pericolosa. Ah... Beh? Mi sentite? Lei mi ha sentito?
IV GIURATO: L'ho sentito. Ora basta, si segga e non riapra più bocca.
X GIURATO: Perché? Che ho detto?
VIII GIURATO: È difficile mantenere i pregiudizi personali al di fuori di queste cose, e quando questo accade il pregiudizio offusca sempre la verità. Io non so quale sia la verità, e immagino che nessuno di noi lo saprà mai. Nove di noi ora sembrano ritenere che l'accusato sia innocente. Ma stiamo solo basandoci su delle probabilità. Possiamo sbagliarci. Stiamo forse cercando di lasciar libero un colpevole, non so. Nessuno può saperlo. C'è in noi un ragionevole dubbio. E ciò è d'importanza capitale nel nostro sistema. Nessuna giuria può condannare un uomo se non è più che certa. E noi nove non comprendiamo come voi tre siate ancora così sicuri. Forse può spiegarcelo lei.
IV GIURATO: Proverò. Lei ha portato delle ottime ragioni, ma sono ancora convinto che il ragazzo sia colpevole, e per due motivi. Primo, la testimonianza della donna della casa di fronte, la quale vide commettere l'omicidio.
III GIURATO: E per me, questa è la testimonianza più importante.
IV GIURATO: Secondo, il fatto che ha descritto l'omicidio con esattezza, ha visto il ragazzo alzare il braccio al di sopra della testa e colpire in giù al petto il padre.
Nel modo sbagliato, secondo lei.
III GIURATO: È assolutamente esatto.
IV GIURATO: Parliamo di questa donna per un momento. Disse che andò a dormire verso le 11:00, quella sera. Il suo letto era davanti alla finestra, e lei poteva guardare fuori, mentre era distesa, e così vedere la finestra del ragazzo, di fronte alla sua. Si rigirò nel letto per oltre un'ora, incapace di prender sonno. Finalmente, si girò verso la finestra, più o meno dieci minuti dopo mezzanotte, e guardando fuori vide il delitto attraverso i finestrini del treno che passava. Ha detto che le luci si spensero sùbito dopo il delitto, ma che poté vedere bene il ragazzo mentre questi pugnalava suo padre. A mio avviso, la sua testimonianza è inconfutabile.
III GIURATO: La storia è tutta qui.
IV GIURATO: Cosa ne dice? Lei che ne pensa?
XII GIURATO: Non lo so, troppe cose da considerare. È una faccenda molto complicata.
IV GIURATO: Francamente non vedo come possa votare innocente.
XII GIURATO: Non è tanto facile considerare tutti quanti i fatti.
III GIURATO: Lei può scartare tutti gli altri fatti! La donna ha visto! Che vuole di più?
XII GIURATO: Beh, forse...
III GIURATO: Votiamo ancora.
I GIURATO: E va bene, c'è un'altra richiesta di voto. Nessuno si oppone?
XII GIURATO: Ecco, io cambio il mio voto. Colpevole.
III GIURATO: Nessun altro? Il voto è otto a quattro.
XI GIURATO: Perchè ne fa un trionfo così personale? È solo un voto.
III GIURATO: Allora io dico che siamo in disaccordo. Propongo di rimetterci al giudice. Che ne pensate? Voglio sentire i pareri. Lei, lei che difende la causa, cosa mi dice?
VIII GIURATO: Riesaminiamo tutto.
III GIURATO: L'abbiamo già fatto. L'uomo in grigio, il signorino, qui, sta rimbalzando avanti e indietro come una palla da tennis.
IV GIURATO: Non c'è motivo di essere acidi e trasformare la discussione in una gara.
III GIURATO: E va bene.
IV GIURATO: Forse potremmo fissare un certo limite di tempo.
VII GIURATO: Ecco, bravo, chiediamo i giri, hm?
IV GIURATO: Sono... le sei e un quarto. Qualcuno prima ha parlato delle sette. Io credo che a quel punto potremmo decidere se dobbiamo declinare l'incarico oppure no.
IX GIURATO: Non si sente bene?
IV GIURATO: Sto perfettamente bene, grazie. Stavo dicendo che alle sette sarebbe un'ora ragionevole.
IX GIURATO: Le ho fatto quella domanda perché stava strofinandosi il naso come... ah, mi scuso per l'interruzione, ma lei ha fatto un gesto che mi ha ricordato qualcosa.
IV GIURATO: Vi invitavo a una decisione, le dispiace?
IX GIURATO: Beh, anche questo è importante. La ringrazio. Dunque, sono certo che mi perdonerà, ma mi domandavo perché si strofinava il naso così.
III GIURATO: Ah, andiamo, per piacere!
IX GIURATO: In questo momento sto parlando al signore che è seduto vicino a lei! Dunque, perchè si strofinava il naso in quel modo?
IV GIURATO: Beh, se ci tiene a saperlo, me lo strofinavo perché mi dava un po' noia.
IX GIURATO: Mi spiace. È per via degli occhiali, vero?
IV GIURATO: È così. Ora vogliamo parlare di qualcos'altro?
IX GIURATO: I suoi occhiali le hanno lasciato due segni profondi ai lati del naso. Non lo avevo notato prima. Dev'essere fastidioso.
IV GIURATO: Fastidiosissimo.
IX GIURATO: Io non posso saperlo, non ho mai portato occhiali. Dieci e dieci.
VII GIURATO: Senta, occhio di lince, ne ha ancora per molto?
IX GIURATO: La donna che asserì di aver visto il delitto aveva le stesse impronte ai lati del naso.
VII GIURATO: Porca miseria, sapete che ha ragione?
IX GIURATO: Per piacere, un solo minuto... e avrò finito. Non so se qualcun altro ha notato il particolare. Allora non ci pensai, ma ho spesso studiato il suo viso nella mia mente. Aveva quegli stessi segni, se li strofinava sempre in aula.
V GIURATO: Ha ragione. Lo ha fatto un sacco di volte.
IX GIURATO: Questa donna ha più o meno... più o meno 45 anni, e faceva ogni sforzo per dimostrarne 35 per la sua prima apparizione in pubblico. Trucco eccessivo, capelli tinti. Vestiti nuovi di zecca, molto più appropriati a una donna più giovane. Niente occhiali. Le donne lo fanno. Riuscite mentalmente a ricordarla?
III GIURATO: Come sarebbe niente occhiali? Cosa ne sa lei se porta gli occhiali? Solo perché si strofinava il naso?
V GIURATO: No, ne aveva le impronte. Io le ho viste.
III GIURATO: E con ciò? Cosa crede che significhi?
VI GIURATO: Senta, comincio a stufarmi dei suoi strilli.
V GIURATO: Su, andiamo, si calmi.
I GIURATO: Sentite! Sentite! Eh... ha ragione, anch'io li ho visti, ero il più vicino a lei. Aveva quei cosi ai lati del naso. Come si chiamano quei segni?
III GIURATO: Cosa vuole dimostrare allora? Aveva capelli tinti e impronte sul naso. Beh, e che significa?
IX GIURATO: Quei segni possono essere provocati da altro se non dagli occhiali?
IV GIURATO: No. Da nient'altro.
III GIURATO: Io non ho visto nessun segno.
IV GIURATO: Io sì. Strano, ma non ci avevo pensato prima.
III GIURATO: Beh, e l'avvocato? Perché lui non ci ha pensato?
VIII GIURATO: Ci sono dodici persone qui che compongono questa giuria. Undici non ci avevano pensato.
III GIURATO: Ma nemmeno il giudice istruttore? Crede che avrebbe usato il trucco di farla testimoniare senza occhiali?
VIII GIURATO: Non conosce nessuna donna che dovrebbe portarli e non li porta perché pensa che la imbruttiscano?
III GIURATO: D'accordo, aveva le impronte sul naso. Ammetto questo... per gli occhiali, va bene? Non voleva portarli fuori di casa per apparire giovane. Ma quando vide il ragazzo uccidere suo padre era dentro casa, da sola.
VIII GIURATO: Lei ha gli occhiali quando va a dormire?
III GIURATO: No. No di certo. Nessuno porta gli occhiali quando dorme.
VIII GIURATO: È quindi logico desumere che la donna non li avesse quando era a letto rigirandosi, cercando di dormire.
III GIURATO: Cosa ne sa?
VIII GIURATO: Non lo so, me l'immagino. E immagino anche che probabilmente non si mise gli occhiali quando si girò a guardare per caso dalla finestra. E lei disse che il delitto fu commesso proprio quando guardò. Le luci si spensero sùbito, non aveva il tempo di metterli.
III GIURATO: Un momento!
VIII GIURATO: E ho un'altra idea. Può darsi che creda onestamente di aver visto il ragazzo, però io dico che vide solo un'ombra.
III GIURATO: Cosa ne sa cosa vide? Come lo sa tutto questo? Che ne sa che genere di occhiali portava? Forse erano occhiali da sole! Forse era presbite! Che ne può sapere?
VIII GIURATO: Io so solo che ora è in discussione la vista della donna!
XI GIURATO: Doveva essere capace di riconoscere una persona venti metri distante, di notte, senza occhiali.
II GIURATO: Non si condanna a morte la gente con prove come questa!
III GIURATO: Ah, non me lo dica!
VIII GIURATO: Lei non crede che la donna potrebbe aver sbagliato?
III GIURATO: No.
VIII GIURATO: Come? Non è possibile?
III GIURATO: No, non è possibile.
VIII GIURATO: È possibile?
XII GIURATO: Innocente.
VIII GIURATO: Lei pensa che sia colpevole?
III GIURATO: Per me è colpevole.
VIII GIURATO: E lei?
IV GIURATO: No. Mi sono convinto, innocente.
III GIURATO: Che le prende ora?
IV GIURATO: Ho un ragionevole dubbio adesso.
XI GIURATO: Undici a uno.
III GIURATO: Ma dimenticate tutte le altre prove? C'era pure altra roba. Il coltello, tutti gli altri fatti.
II GIURATO: Lei ha detto che potevamo scartare tutti gli altri fatti.
VII GIURATO: E adesso? Cosa facciamo?
VIII GIURATO: Lei è solo.
III GIURATO: Non mi interessa di essere solo. È mio diritto.
VIII GIURATO: Sì. È suo diritto.
III GIURATO: Che cosa volete? Ho detto colpevole.
VIII GIURATO: Vogliamo sentire le sue ragioni.
III GIURATO: Ho detto le mie ragioni.
VIII GIURATO: Non ne siamo convinti. Vogliamo sentirle di nuovo. Abbiamo tutto il tempo che ci occorre.
III GIURATO: Ogni cosa, ogni singola cosa che avvenne in quella stanza, intendo proprio tutto, accusa il ragazzo. Che credete? Che sia un idiota per caso? Perché non riflettete sul racconto del vecchio che abita al piano di sotto e sentì tutto? E la faccenda del coltello? Perché lui ne ha trovato un altro identico? Il vecchio lo vide, proprio là, sulle scale! Che importa quanti secondi passarono? Ogni singola cosa, il coltello perduto dalla tasca, da un buco... chi può provare che non raggiunse la porta? Sicuro, vada con calma, zoppichi intorno alla stanza, ma non può provarlo. E la faccenda del passaggio del treno? E il film? La storia più fasulla che ho mai sentito. Scommetto cinquemila dollari che io mi ricordo i film che vedo. Vi dico che tutto quanto è successo è stato travisato. E ancora: la faccenda degli occhiali! Che ne sa se non li aveva? Quella donna ha pure testimoniato, sotto giuramento! E poi le minacce del ragazzo? Eh? Vi dico, io ho tutti i fatti qui. Qui. Ecco. Il caso è tutto lì! Beh? Dite qualcosa! Non siete altro che un branco di piagnucoloni. Non crediate di intimidirmi. Ho diritto alle mie opinioni. Ragazzaccio... T'ammazzi per loro, e così ti ripagano! No... Innocente. Innocente.
I GIURATO: Usciamo.



IX GIURATO: Dica! Scusi, come si chiama lei?
VIII GIURATO: Davis.
IX GIURATO: Io mi chiamo McCardle. Beh, arrivederci.
VIII GIURATO: Arrivederci.

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(2009)