MARY POPPINS

Regia: Robert Stevenson

 

Cast: Julie Andrews (Mary Poppins), Dick Van Dyke (Bert/Mr. Dawes, Sr.), David Tomlinson (George Banks), Glynis Johns (Winifred)

 

Trama: Chi non conosce Mary Poppins? Milioni di persone in tutto il mondo sono rimaste affascinate da questa storia, vincitrice di cinque premi Oscar, un successo che ha reso "Supercalifragilistichespiralidoso" una parola alquanto familiare! Portando con sé una borsa da viaggio piena di avventure magiche, Mary e il suo divertente compagno di giochi Bert danno gioia e sorprese infinite a una famiglia afflitta da comuni problemi.



BERT: Coraggio, signore e signori. Poesie comiche adatte ad ogni occasione. Estemporanee, ideate proprio qui davanti ai vostri occhi. Andiamo a incominciare. Fatevi attorno a me / posto ce n'è... signor Agente, prego, sia presente, anche la rima c'è. Salve, miss Lark, le chiedo pardon / Miss Lark va a passeggio nel Parco con John. Salute, John! A Mrs. Corry, sa cosa direi? / Lei ha solo due figlie però fan per sei / A Miss Persimmon...
MISS PERSIMMON: Sì?
BERT: Vento dall'est / la nebbia è là / qualcosa di strano fra poco accadrà / Troppo difficile capire cos'è / ma penso che un ospite arrivi per me. Oh, scusate, dov'ero rimasto? Grazie a tutti per il generoso apporto. Oh... oh, miss Lark, grazie. Però! Dio la benedica. Lei è la generosità in persona! Per lei gratis. Ah, siete voi! Salve. Numero 17 viale dei Ciliegi, avete detto? D'accordo, venite con me. Questo qui è viale dei Ciliegi. Bel posticino, non c'è che dire. Il numero 17 è un po' più giù. Questo imponente edificio, che per primo rallegra la vista, è la casa dell'Ammiraglio Boom, già della Marina di Sua Maestà. Tiene la casa come teneva la sua nave, efficiente, pulita e lustra con qualunque tempo.
AMMIRAGLIO BOOM: È pronto il cannone?
MR. BINNACLE: Pronto e carico, signore
BOOM: Tre minuti e sei secondi.
BINNACLE: Signorsì.
BERT: È un uomo famoso per la sua puntualità. Tutto il mondo segue l'ora di Greenwich, ma Greenwich, dicono, segue l'ora dell'Ammiraglio Boom. Come va, Ammiraglio?
BOOM: Buon pomeriggio a te, giovanotto. Per dove fai rotta?
BERT: Numero 17. Ho al rimorchio qualcuno che vuol vedere dov'è.
BOOM: Annotare sul libro di bordo.
BINNACLE: Signorsì.
BOOM: Un piccolo consiglio, giovanotto. Al numero 17 hanno alzato il segnale di burrasca. Si prepara un fortunale da quelle parti.
BERT: Grazie, signore, terrò gli occhi aperti. Eccolo qua, numero 17, viale dei Ciliegi, residenza di George Banks, bancario.
MRS. BRILL: Basta! Non ne posso più!
BERT: Senti, senti, senti. L'Ammiraglio aveva ragione.
KATIE: Non resterei in questa casa neanche un altro minuto, nemmeno se mi coprisse con tutti i gioielli del mondo!
BERT: Al numero 17 si sta formando un ciclone. Non ci sono dubbi.


MRS. BRILL: Basta! Non ne posso più!
ELLEN: No, Tata Katie, non se ne vada!
BRILL: Basta! Basta! Che se ne vada! Che se ne vada, dico io! Alla buon'ora! Non l'ho mai digerita, dal giorno in cui ha messo piede qui dentro.
ELLEN: Ehi, ma chi dovrà sorbirsi i bambini se la Tata se ne va? Io, mica tu!
BRILL: Con tutte quelle arie di superiorità e con quella faccia che farebbe paura a una strega, farebbe.
KATIE: Infatti, signora Brill! Non resterei in questa casa neanche un altro minuto, nemmeno se mi coprisse con tutti i gioielli del mondo!
ELLEN: No, Tata Katie, non se ne vada.
KATIE: Togliti di mezzo, ragazza!
ELLEN: Ma quando il padrone ci chiederà dei bambini, che cosa gli diremo?
KATIE: Non sono affari miei. Quelle piccole belve mi sono scappate di mano per l'ultima volta.
BRILL: Non possono essere spariti. Ha guardato allo zoo, giù al parco? Li conosce Jane e Michael, no? Non sarà che il leone gli avrà dato una zampata? Lo sa che si divertono tanto ad avvicinarsi alla gabbia.
KATIE: Ho detto basta, e non ho altro da aggiungere. Ho chiuso con questa casa, per sempre.
BRILL: Bene, hip, hip, hurrà! E non inciampi scendendo le scale, tesoro!
ELLEN: Oh, no, Tata Katie, no.


WINIFRED BANKS: Lacci e catene noi spezzerem...
BRILL: La signora Banks.
WINIFRED: ... e tutte unite combatterem...
BRILL: Sta arrivando.
WINIFRED: Noi siam le forze del lavoro / e cantiamo tutte in coro / hip hip, suffragette, hurrà!
Buonasera Ellen, Tata Katie. Abbiamo fatto una splendida dimostrazione. La signora Whitbourne-Allen si è incatenata alle ruote della carrozza del primo Ministro. Avreste dovuto vedere!
KATIE: Signora Banks, io vorrei parlarle un momento.
WINIFRED: E la signora Ainslie si è fatta trascinare in prigione cantando e lanciando manifestini...
KATIE: Sono felice che sia tornata. Io ho sempre fatto tutto quello che ho potuto, tuttavia...
WINIFRED: Oh, grazie, Tata Katie.
KATIE: Ma io...
WINIFRED: Ho sempre saputo che eri con noi. Veri soldati in gonnella siam / del voto alle donne gli alfieri siam / ci piace l'uomo preso a tu per tu / ma il governo lo troviamo alquanto scemo.
KATIE: Signora Banks...
WINIFRED: Lacci e catene noi spezzerem / e tutte unite combatterem / noi siam le forze del lavoro / e cantiamo tutte in coro / marciam, suffragette a noi!
KATIE: Comunque stiano le cose non desidero offendere, ma io...
WINIFRED: Non puoi arrestarci o maschio / son finiti i tempi tuoi / e un solo grido unanime: femmine, a noi! / ben presto in politica seguire ci dovrai / se il voto ancor ci neghi / per te saranno guai! / Siam pronte al peggio / anche a morire ormai / chi per il voto muor / vissuto è assai / Femmine a noi!
KATIE: Se mi permette di dire una parola, signora Banks...
WINIFRED: Ah! Lacci e catene noi spezzerem / e tutte unite combatterem / noi siam le forze del lavoro
WINIFRED, BRILL & ELLEN: E cantiamo tutte in coro
WINIFRED: Marciam...
KATIE: signora Banks.
WINIFRED: ... marciam...
KATIE: signora Banks.
WINIFRED: ... marciam...
KATIE: signora Banks!
WINIFRED: ... suffragette... Cosa c'è, Tata Katie?
KATIE: Signora Banks, se permette devo dirle una cosa.
WINIFRED: Dove sono i bambini?
KATIE: Signora, i bambini, per essere precisi, non sono qui. Sono scomparsi di nuovo.
WINIFRED: Tata Katie, questa è eccessiva negligenza da parte tua. Non è già la terza volta in pochi giorni?
KATIE: La quarta, signora. E io, per conto mio, ne ho più che abbastanza. Non che io voglia parlar male dei bambini, però...
WINIFRED: Quando pensi che rientreranno?
KATIE: Non ne ho la minima idea. E ora, se vuole cortesemente darmi quello che mi spetta...
WINIFRED: Oh, che dici, Tata Katie? Non vorrai andar via? Che cosa dirà mio marito? Sarà già abbastanza seccato tornando a casa e non trovando i bambini. Ellen, metti via questa roba, sai che la nostra causa manda in bestia il signor Banks.
ELLEN: Sì, signora.
WINIFRED: Tata Katie, non lo fare. Ti prego di ripensarci. Pensa ai bambini, pensa al signor Banks. Cominciava appena ad abituarsi a te.
ELLEN: Posto di manovra!
BOOM: 4, 3, 2, 1, fuoco!
WINIFRED: Tata Katie, ci hai ripensato?
KATIE: Il mio salario, se non le dispiace.


GEORGE W. BANKS: Un po' in anticipo stasera, vero, Ammiraglio?
BOOM: Sciocchezze, ho spaccato il secondo come al solito. Come vanno le cose nel mondo della finanza?
BANKS: Stupendamente. Il bilancio è solido, i saldi attivi crescono sempre di più, e la nostra moneta desta l'ammirazione del mondo.
BOOM: Oh, bravo!
BANKS: Che previsioni da dove sta lei?
BOOM: Un po' incerte, direi. Si sta alzando il vento e il barometro scende. Non mi dice niente di buono.
BANKS: Ah, bene, bene. Bene.
BOOM: Banks! Non mi stupirei se lei trovasse sulla sua rotta un po' di maretta. Banks! Mi ha sentito?
BANKS: Salve, Tata Katie, deve pesare molto. Lasci fare a me. Che grazioso cappellino.


BANKS: Mi posso dir / assai soddisfatto / come un guerrier / in sella al suo destrier. Grazie. quando ho finito di sgobbar / e al focolar / io torno e vivo come un re
WINIFRED: Si tratta dei bambini, caro.
BANKS: Sì, sì, sì. Mi piace aver / preciso un orario / sempre alle 6 io varco il porton / pipa e pantofole ogni dì / mi attendon qui / io adoro questa precision
WINIFRED: George, sono spariti!
BANKS: Benone, benone. Si addice bene all'uomo / il '906 / lontan dall'Inghilterra / viver non saprei / son signor del maniero / il capo, il re / e coi vassalli, servi, figli, moglie / uso forza ma bontà (noblesse oblige) / le 6 e 3 / e i miei teneri rampolli / m'attendon già / nutriti a sazietà / verranno a farsi benedir / poi subito a dormir / io vivo proprio come un re. Winifred, dove sono i bambini?
WINIFRED: Non ci sono, caro.
BANKS: Come? Ma certo che ci sono! Dove altro possono essere?
WINIFRED: Non lo so, George.
BANKS: Non lo sai?
WINIFRED: Beh, sono spariti. Tata Katie ha cercato dappertutto.
BANKS: Molto bene, farò io quanto necessario. Mi passi la polizia. Sùbito, prego.
WINIFRED: Ehm... non credo che dovremmo disturbare la polizia, caro. Il fatto è...
BANKS: Sii cortese, non cominciare a travisare i fatti. Un fatto ed un fatto solo è chiaro come il sole: Tata Katie ha mancato al suo còmpito. Ha tradito la nostra fiducia, e io la punirò come merita. Oh. Se n'è andata, è così?
WINIFRED: Sì, caro, proprio adesso.
BANKS: Cosa? Ah... ah.... parla George Banks. Sì, viale dei Ciliegi 17. È una questione piuttosto urgente. Vorrei che mandaste qui immediatamente un poliziotto.
WINIFRED: Il poliziotto è arrivato, George.
BANKS: Come? Oh, ha fatto presto. Che perfetta efficienza! Ah, ah! Grazie infinite, buonasera. Avanti, agente, si accomodi, prego.
AGENTE JONES: Grazie, signore. Mentre ero di servizio al parco ho notato delle cose di valore che sembravano perdute. Credo che appartengano a lei, signore.
BANKS: Cose di valore?
JONES: Venite avanti, voi. Venite avanti.
WINIFRED: Jane! Michael!
BANKS: Winifred, ti prego, controlla le tue emozioni.
JONES: Io non sarei troppo severo con loro. Hanno fatto una lunga e faticosa camminata.
BANKS: Bambini, venite subito qui. Ebbene?
JANE BANKS: Mi dispiace che abbiamo perduto la Tata, papà.
MICHAEL BANKS: Vedi, c'era molto vento.
JANE: E l'aquilone tirava troppo per noi.
JONES: In parole povere, signore, è stato l'aquilone a scappare, non i bambini.
BANKS: Agente, grazie mille, riesco a cavarmela da solo.
JANE: Vedi, non è un buon aquilone. Lo abbiamo fatto da noi, papà.
MICHAEL: Forse, se tu ci aiutassi a farne uno...
JONES: È così signore, gli aquiloni sono traditori. Anche la scorsa settimana io e i miei figlioli...
BANKS: Le sono molto grato, agente, per aver riportato i bambini. E sono certo che se andrà in cucina, la cuoca le offrirà un piatto di minestra.
JONES: Grazie, signore, ma adesso tornerò al mio lavoro.
JANE: Grazie, grazie mille.
JONES: Buona sera, miss. Signora. Buona sera, signore. Un piatto di minestra!
WINIFRED: Sono estremamente addolorata, George. Immagino che vorrai discuterne.
BANKS: Sì che lo voglio. Ellen, porta Jane e Michael di sopra.
ELLEN: Sì, signore. Lo sapevo, quando si va a fare i conti, a chi càpita tutto il peso sulla schiena qui dentro? A me, ecco a chi. Non hanno bisogno di una brava ragazza lavoratrice in questa casa, ma di un guardiano di giardino zoologico!
WINIFRED: Mi dispiace, caro, ma quando ho scelto Tata Katie ritenevo che sarebbe stata severa con loro. Aveva l'aria così solenne e arcigna.
BANKS: Non confondere l'efficienza con i disturbi di fegato.
WINIFRED: Non sbaglierò la prossima volta.
BANKS: La prossima? Tu hai assunto sei tate negli ultimi quattro mesi, e sono state degli inqualificabili disastri.
WINIFRED: È... è proprio vero.
BANKS: Scegliere una governante è un còmpito importante e delicato. Richiede intùito, una valutazione equilibrata e l'abilità di capire il carattere. Date le circostanze, credo che sarebbe opportuno che io assumessi personalmente questa grave incombenza.
WINIFRED: Oh sì! Fallo.
BANKS: E per trovare la persona adatta, affronterò il problema nel modo adatto. Metterò un'inserzione sul Times. Vuoi scrivere, per favore?
WINIFRED: Oh, sì, certo.
BANKS: Cercasi... no, esigesi bambinaia severa, rispettabile, senza grilli. La bambinaia in questa casa / sarà un esempio di virilità / e con dei pargoli così / io voglio qui / una che tremare li farà. Stai scrivendo tutto?
WINIFRED: Sì, caro. Tutto.
BANKS: Se in banca mai io ho debolezze / neppure qua diverso sarà / esigo quella austerità / che porterà / un freno al caos, disordine, scandali / se no non ci si salva più
WINIFRED: Splendido, George, affascinante, il Times ne sarà entusiasta.


JANE: Papà?
BANKS: Sì?
JANE: Abbiamo parlato fra noi, e ci dispiace molto per quello che è successo oggi.
BANKS: Ne sono convintissimo.
JANE: Abbiamo sbagliato a scappar via da Tata Katie.
BANKS: Proprio così.
JANE: E vogliamo andare d'accordo con la nuova tata.
BANKS: Così è ragionevole. Apprezzerò molto il vostro aiuto.
JANE: Ce l'immaginavamo. Per questo abbiamo preparato un'inserzione.
BANKS: Un'inserzione? Per cosa?
JANE: Per la nuova tata!
BANKS: Avete scritto un'inserzio...
WINIFRED: George, credo che dovremmo sentirla.
JANE: Hai detto che volevi il nostro aiuto!
BANKS: Ma io... e va bene.
JANE: Cercasi tata per due adorabili bambini.
BANKS: Adorabili? Beh, questo è discutibile, devo dire.
JANE: Che sia buona, sia paziente / sempre allegra, divertente
BANKS: Jane io non...
JANE: Non dovrà gridar...
MICHAEL: Questo ce l'ho messo io.
JANE: ... ma solo giocar / dovrà badare a noi bambini / siam vivaci ma carini...
BANKS: Basta con queste sciocchezze.
WINIFRED: George!
JANE: molti regali farci e poi / cantar per noi / Se vorrà farsi amar / le poesie non ci farà studiar / solo còmpiti leggeri / e niente purghe né clisteri
MICHAEL: Anche questo ce l'ho messo io.
JANE: Se te la senti / di obbedire / non te ne faremo mai pentire / nel letto ranocchi non ti metterem / né sale nel tè, né pepe nel caffè / se l'offerta ti va ben / fa' presto
JANE & MICHAEL: Jane e Michael Banks!
BANKS: Grazie, molto interessante, e ora credo sia il caso di smetterla con queste idiozie. Tornate in camera vostra.
WINIFRED: Volevano solo rendersi utili, sono bambini.
BANKS: Lo so anch'io che sono bambini. E sono lieto di aver preso io in mano la questione. Purghe, clisteri, regali... Ridicolo. Non ho assolutamente alcun dubbio. È venuto il momento di agire. Mi passi il Times, prego. No, non lo so, il numero.
WINIFRED: Oh, George, tu sei sempre così efficiente!
BANKS: Il Times? Parla George Banks, viale dei Ciliegi 17. Vorrei pubblicare un annuncio economico.


BOOM: È pronto il cannone?
BINNACLE: Pronto e carico, signore!
BOOM: Aspetto il suo rapporto, signor Binnacle.
BINNACLE: Il vento è cambiato, signore, sembra che soffi da un altro quadrante.
BOOM: Infatti.
BINNACLE: Signore!
BOOM: Cosa c'è?
BINNACLE: Sta succedendo qualcosa dritto di prora, mi pare.
BOOM: Oh! Mai visto una ciurma così abominevole in vita mia.


ELLEN: Oddio, c'è una fila di governanti di fuori, signore. Devo farle entrare?
BANKS: Ellen, ho detto alle 8 e intendo che siano le 8 precise. Vedi? Mancano 12 secondi. 10, 9...
WINIFRED: A posto! 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1...
BANKS: Ellen, ora sono le 8.
ELLEN: Sì, signore.
BANKS: Te l'ho detto più di una volta, Ellen. Detesto che mi si metta fretta.
JANE: È strano, non trovi? Non sono come diceva il nostro annuncio. Michael, guarda!
MICHAEL: Ma quella è una strega!
JANE: Non può essere. Le streghe hanno la scopa. È lei, certamente. Ha risposto alla nostra inserzione.
MICHAEL: Ha proprio un'aria carina.


BANKS: Ellen? Ora puoi farle entrare, una alla volta.
ELLEN: Sì, signore. Potete entrare, una alla volta.
MARY POPPINS: Grazie.
ELLEN: Oh...
POPPINS: È lei il padre di Jane e Michael Banks, dico bene? Ho detto: è lei il padre di Jane e Michael Banks?
BANKS: Ehm... beh... ma... sì, certo. Avrà portato le sue referenze. Posso vederle?
POPPINS: Beh, ecco, io per principio non do mai referenze. Sono usanze all'antica, secondo me.
BANKS: Ah, davvero? Questo sarà da vedersi, non le pare?
POPPINS: Allora, vediamo i requisiti. Punto primo: che sia buona e paziente. Io non mi arrabbio mai. Punto secondo: sempre allegra. Lo sono sempre. Punto terzo: dovrà giocare. Son certa che i bambini troveranno i miei giochi molto divertenti.
BANKS: Ma... Questo foglio dove l'ha trovato? Credevo di averlo strappato.
POPPINS: Mi scusi. Punto quattro: sempre gentile. Io sono gentile ma anche severissima. Ha perduto qualcosa?
BANKS: Ah! Quel foglio, vede, credevo di averlo...
POPPINS: Lei è George Banks, sì o no?
BANKS: Come?
POPPINS: E ha messo un annuncio per una governante, sì o no?
BANKS: George Banks...
POPPINS: Benissimo allora. Permetta una domanda: è indisposto?
BANKS: Spero di no.
POPPINS: E ora, per il mio salario. L'annuncio in questo è piuttosto oscuro.
BANKS: Piuttosto oscuro.
POPPINS: Dobbiamo essere molto chiari su questo punto, le pare?
BANKS: Sì, sì, giusto.
POPPINS: Vorrei avere ogni secondo lunedì libero.
BANKS: Secondo lunedì.
POPPINS: Ripensandoci, credo che sarebbe opportuno un periodo di prova. Hmm... Le darò una settimana, e poi deciderò. Ora vado a vedere i bambini, grazie. Chiudi la bocca, Michael, non sei un merluzzo. Beh, non restate lì a guardare. Piede destro avanti. Oplà!
WINIFRED: George...
BANKS: Oh!
WINIFRED: George, ma che cosa stai facendo? Credevo che ricevessi le governanti.
BANKS: Infatti, infatti.
WINIFRED: Ah. Vuoi dire che ne hai già scelta una?
BANKS: Sì, sì, è fatto, è tutto fatto.
WINIFRED: Bene. E dov'è?
BANKS: Come? Ma è su coi bambini, naturalmente. L'ho messa al lavoro immediatamente.
WINIFRED: Ah, quanto sei bravo. Io avrei fatto un pasticcio colossale. Dimmi, è la tata che noi speravamo che fosse?
BANKS: Beh, è successo tutto così alla svelta. Insomma, io...
WINIFRED: Sarà severa? Si farà rispettare? Saprà forgiare il carattere dei nostri figli?
BANKS: Ti dirò, Winifred: io credo di sì. Ah, ah! Io credo di sì!
WINIFRED: In tal caso è meglio che tu dica a Ellen di mandare via le altre.
BANKS: Le altre? Ah, sì. Ellen?
ELLEN: Sì, signore.
BANKS: Di' alle altre candidate che possono andare. Il posto è stato assegnato.
ELLEN: Le altre, signore?
BANKS: Sì, le altre! Quante governanti crede che servano in questa casa?
ELLEN: Il posto è stato assegnato.


JANE: Temo che la nostra stanza non sia molto in ordine.
POPPINS: Sembra la tana di qualche animale, direi.
MICHAEL: Strana la valigia che hai.
POPPINS: Tappeto.
MICHAEL: Serve a portarci i tappeti?
POPPINS: È fatta con un tappeto.
JANE: Questa è la tua stanza. E c'è una bella vista sul parco.
POPPINS: Hmm... Beh, non è esattamente il palazzo reale. Però è pulita. Sì, la trovo piuttosto accettabile. Con qualche ritocco qua e là... Bene, cominciamo dal principio. Il posto migliore per attaccare un cappello è un bell'attaccapanni. Oh! Questo serve a poco. Io preferisco vedermi il viso tutto quanto insieme.
MICHAEL: Ma dentro la valigia non c'era niente!
POPPINS: Non giudicare mai le cose dal loro aspetto. Nemmeno una valigia. Io non lo faccio mai. Una cosa bella è una gioia sempiterna. Hmm... Ci vuole più luce, forse.
MICHAEL: Sarà meglio che la teniamo d'occhio, non c'è da fidarsi.
JANE: È bravissima.
POPPINS: Molto meglio. Vediamo. È buffo, lo porto sempre con me, dev'essere da qualche parte.
MICHAEL: Cosa?
POPPINS: Il mio metro.
JANE: Che ci vuoi fare?
POPPINS: Voglio vedere che misure avete. Ma è proprio la cosa più buffa del mondo. Lo so che è qui da qualche parte. Ah, ah, ah! Ah, eccolo. Bene. Venite qui. Presto! Su la testa Michael, non stare gobbo. Lo immaginavo: estremamente ostinato e sospettoso.
JANE: Ah, ah, ah!
MICHAEL: Non è vero.
POPPINS: Guarda coi tuoi occhi.
MICHAEL: Estremamente ostinato e sos...
POPPINS: Sospettoso. Ora tu, Jane. Piuttosto incline al riso e anche molto disordinata.
MICHAEL: Vediamo te.
POPPINS: Molto bene. Reggi un momento. Come supponevo: Mary Poppins. Praticamente perfetta sotto ogni aspetto.
JANE: Mary Poppins? È così che ti chiami? È carino!
POPPINS: Grazie. A me è sempre piaciuto. Allora? Vogliamo cominciare?
JANE: Cominciare cosa?
POPPINS: Nella vostra inserzione avete o non avete specificato che vi facessi giocare?
JANE: Oh sì.
POPPINS: Molto bene. Il primo gioco si chiama: chi ben comincia è a metà dell'opera.
MICHAEL: Non mi dice niente di buono.
POPPINS: Altrimenti detto: mettiamo in ordine la stanza.
MICHAEL: Te l'ho detto che non c'era da fidarsi.
POPPINS: Vogliamo cominciare?
JANE: È un gioco però. Vero, Mary Poppins?
POPPINS: Beh, dipende dal punto di vista. Vedi... In tutto ciò che devi far / il lato bello puoi trovar / lo troverai / e... op! / il gioco vien / ed ogni compito divien / più semplice e seren / dovrai capir / che il trucco è tutto qui / con un poco di zucchero la pillola va giù / la pillola va giù, pillola va giù / basta un poco di zucchero e la pillola va giù / tutto brillerà di più / se il pettirosso il nido fa / un po' di sosta mai non ha / che còmpito scappar di qua e di là / ma nonostante il suo daffar / non cessa mai di cinguettar / lui sa che allor / più lieve è il suo lavor / con un poco di zucchero la pillola va giù / la pillola va giù, pillola va giù / basta un poco di zucchero e la pillola va giù / tutto brillerà di più / Allor che vola avanti e indietro / un'ape intenta al suo lavor / non si stanca mai né smette di ronzar / poiché ogni tanto posso star / un po' di miele ad assaggiar / e ancor (e ancor) trovar (trovar) / che è dolce lavorar... Sfacciato! Non perdete tempo, per favore.
MICHAEL: Fammi uscire! Fammi uscire! Fammi uscire!
POPPINS: Grazie, è stato proprio... Grazie è stato... Ma insomma, avete finito? Grazie. Così è più che sufficiente. Cappelli e cappotti. È l'ora della passeggiata nel parco.
MICHAEL: Io non voglio uscire, voglio mettere di nuovo in ordine la stanza.
POPPINS: Lo sai che il troppo stroppia. Venite, per favore. Fatevi vedere. Beh, non siete assestati come vorrei. Comunque... c'è tempo. C'è tempo. Oplà! A passeggiar!
JANE & MICHAEL: Con un poco di zucchero la pillola va giù / la pillola va giù, pillola va giù / basta un poco di zucchero e la pillola va giù / tutto brillerà di più.


BERT: Can Camini / Can Camini / spazzacamin / fo quel che mi va e lo fo per benin. Salve, mecenati. Quest'oggi mi sento artista perchè / di questi bei quadri ognuno che c'è / io l'ho fatto a memoria e tutto da me. Beh, non saranno da esposizione ma sempre meglio che un dito in un occhio. Can Camini / Can Camini / spazzacamin / fo quel che mi va e lo fo per benin / io soldi non chiedo / ma grato sarò / se qualcun nel berretto ne snocciola un po' / qualcun nel berretto ne snocciola un po'. Ferma! Non muoverti! Non muovere un muscolo. Resta ferma dove sei. Riconoscerei questa sagoma dovunque. Mary Poppins!
POPPINS: Mi fa piacere riverderti, Bert. Tu già conosci Jane e Michael?
BERT: Beh, li ho visti qua e là. L'ultima volta davate la caccia a un aquilone, vero?
JANE: Mary Poppins ci sta accompagnando al parco.
BERT: Al parco? No, se conosco Mary Poppins. Le altre portano i bambini al parco, ma quando siete con Mary Poppins vi trovate sempre in posti che non sognate neppure. E senza il tempo di poter dire "bà", cominciano ad accadere le cose più incredibili.
POPPINS: Io non ho la minima idea di che cosa tu stia parlando.
BERT: Badate, non tocca a me dirlo. Ma quello che probabilmente vi prepara è una bella gita in qualche posto strano. Qualcosa di questo genere non mi farebbe meraviglia: in barca sul Tamigi. È divertente se vi va di stare all'aria aperta. Andiamo, su. Il circo. Che ne dite di un bel circo? Leoni e tigri, acrobati famosi che sfidano la morte in prove di abilità davanti ai vostri occhi.
JANE: Ah, questo mi piace. Per favore, preferisco andare là.
BERT: Bello, non è vero? Un tipico paesaggio inglese, dipinto con mano fedele ed affezionata. Anche se non si vede, c'è una piccola fiera di campagna in fondo alla strada, dietro la collina.
MICHAEL: Io non la vedo la strada!
BERT: Come, non c'è la strada? Ecco, mettiamo un po' di giallo qui... e un po' di marrone qua. Ecco. Una strada di campagna, ideale per viaggiare e per belle avventure.
MICHAEL: Per favore, possiamo andarci, Mary Poppins?
JANE: È un così bel posto. Tu non lo trovi bello, Mary Poppins?
BERT: È il momento, Mary Poppins. Non guarda nessuno.
JANE & MICHAEL: Per piacere, Mary Poppins, per piacere.
POPPINS: Non ho alcuna intenzione di dare spettacolo di me stessa, grazie.
BERT: D'accordo, toccherà farlo a me.
POPPINS: Che cosa?
BERT: Un po' di magia.
MICHAEL: Un po' di magia?
BERT: È facile. Vediamo... Rifletti. Ammicchi... Poi sbatti un po' le palpebre. Poi chiudi gli occhi... e salti.
JANE: Dovrebbe accadere qualcosa?
POPPINS: Bert, che sciocchezze sono queste? Oh! Perchè devi sempre complicare le cose quando sono semplicissime? Dammi la mano, Michael. Non stare gobbo. Uno, due...


BERT: Mary Poppins, sei meravigliosa.
POPPINS: Dici davvero, Bert?
BERT: Ti do la mia parola. Come quando t'ho conosciuta.
POPPINS: Trovo bene anche te.
MICHAEL: Non avevi detto che c'era una fiera?
BERT: Sì che l'ho detto! In fondo alla strada, dietro la collina, ricordi?
JANE: Vieni, sento la musica della giostra!
BERT: Andate a nome mio!
POPPINS: Non cadete, che sporcate il disegno!
BERT: Guarda che splendido dì / la primavera è già qui / lassù vorrei volar
POPPINS: Via, Bert, niente pazzie per favore.
BERT: Magico è l'odor / dei prati in fior / tutto azzurro è il ciel / O come è bello passeggiar con Mary / Mary ti sa rallegrar
POPPINS: Non sei cambiato affatto.
BERT: Anche quando è un giorno dei più neri / Mary il sole fa spuntar
POPPINS: Oh, andiamo!
BERT: È tanto bello passegiarle accanto / che non puoi fare a meno di cantar / se Mary è accanto a te / ti senti un re / il cuor ti batte un petto e fa bang bang
POPPINS: Ah, ah, ah! Sei proprio svitato!
BERT: Come è bello passeggiar con Mary / un suo sorriso il sole fa spuntar
CAPRONE: O come è bello passeggiar con Mary
PECORE: Mary ti sa rallegrar,  beee, beee
CAVALLO: Anche quando è un giorno dei più neri
MUCCA: Mary il sole fa spuntar
OCHE: È tanto bello passegiarle accanto
MAIALE: E non puoi fare a meno di grugnir, gronf gronf
CORO: Se Mary è accanto a te / ti senti un re / il cuor ti batte un petto e fa bang bang / Come è bello passeggiar con Mary / un suo sorriso il sole fa spuntar
POPPINS: Grazie.
TARTARUGHE: È stato un piacere, Mary Poppins.
POPPINS: O come è bello passeggiar con te, Bert / raro per davver sei tu
BERT: Una razza che scompare, la mia.
POPPINS: Anche se il tuo aspetto può ingannar, Bert / scorre in te del sangue blu
BERT: Lo dicon tutti.
POPPINS: Sei l'uomo più simpatico del mondo / la buona grazia è tua specialità
BERT: Vero.
POPPINS: Sei il solo che mi dà serenità / e un dolce senso di tranquillità / Come è bello passegiar con te, Bert / è tanto bello passegiar con te
BERT: Cameriere! Cameriere!
POPPPINS: Ecco per cominciar / vorrei un gelato assaggiar / e poi biscotti e tè
PINGUINI: Prego puoi ordinar / quel che ti par / è gratis qui per te
POPPINS: Siete molto gentili.
I PINGUINO: Qualsiasi cosa per te, Mary Poppins.
II PINGUINO: Sei la nostra cliente preferita.
BERT: L'hai detto. Io so che Brigida e Silvia son tanto attraenti / Primula ed Elena son seducenti / Flavia è grazioza / Viki una stella
I PINGUINO: Gianna
II PINGUINO: Susanna
III PINGUINO: Angela
BERT: Bella / Cinzia è maliarda / Lilly è "sciscì" / Stefania è un fiore / Priscilla è chic
I PINGUINO: Veronica
II PINGUINO: Monica
III PINGUINO: Lilly
IV PINGUINO: Lulù
BERT: Son brave e carine ma niente di più / Doris, Emilia e Giorgina lo so / son simpatiche a rate però / ma niente da far / non puoi trovar...
CORO: ... chi Mary Poppins può superar. Se Mary è accanto a te / ti senti un re / il cuor ti batte un petto e fa bang bang / Come è bello passeggiar con Mary / un suo sorriso il sole fa spuntar / un suo sorriso il sole fa spuntar / un suo sorriso il sole fa spuntar!
MICHAEL: Yu-huu! Yu-huu! Yu-huu! Yu-huu! Yu-huu!
JANE: Abbiamo una giostra tutta quanta per noi.
BERT: Molto bello. Molto bello davvero, se non si vuole andare da nessuna parte.
POPPINS: Chi ha detto che non andiamo da nessuna parte? Nonnino?
NONNINO: Sùbito, Mary Poppins!
POPPINS: Grazie.
NONNINO: Sono partiti! C'è Mary Poppins che conduce per due lunghezze! Jane è seconda...
MICHAEL: Il mio cavallo è il più veloce!
BERT: Hai sentito, amico? Accetti questi insulti? Facciamogli vedere! Forza, Michael, tutto lì quello che sai fare?
MICHAEL: Coraggio, bello! Più presto!
POPPINS: Non correre troppo. Michael? Suvvia, Bert, ora sei peggio dei bambini.
BERT: Oh, scusa. Lè, bello, lè, buono, buono, è. Oh. Ah, ah! È che siamo di buonumore, Mary Poppins.
POPPINS: Vogliate controllarvi, per favore, questo non è un ippodromo. Seguitemi, prego. Buongiorno.
I CACCIATORE: Ah, sì, infatti. Ehi, dico! Si è mai visto... una cosa simile...
I CAVALLO: No, mai.
II CACCIATORE: Tally-ho!
II CAVALLO: Oh, sì, non ci sono dubbi: tally-ho!
VOLPE: Eh? Tally-ho? Per mille diavoli! Arrivano le giubbe rosse! Eh! Pista! Pista!
BERT: Povera bestiolina! Diamole una mano.
VOLPE: Gambe, aiutatemi! Che fifa!
BERT: Tally-ho! Ta-ta! Ta-ta! Ta-ta! Vieni, su. Tienti forte.
VOLPE: Ma guarda che ho trovato! Un elegante cavallo da giostra. Fatevi sotto, luridi cagnacci! Vi sistemo tutti per le feste! Più svelto, bellezza! Più svelto!
BERT: Ah!
POPPINS: Scusi, signore. Sarebbe così gentile da lasciarmi passare?
FANTINO: Certo, signorina.
POPPINS: Grazie.
FANTINO: Non c'è di che.
I SPETTATORE: Ottimo tempo, signori.
II SPETTATORE: E splendida forma.
III SPETTATORE: Se mi è permesso di dirlo.
POPPINS: Oh! Oh, molto gentile.
BERT, MICHAEL & JANE: Urrà! Urrà! Urrà! Urrà!
FOTOGRAFO: Ferma un momento. Guardi l'uccellino.
I GIORNALISTA: Che effetto ti fa, Mary Poppins, aver vinto la corsa?
POPPINS: Oh, beh, io...
II GIORNALISTA: Diventare ricca e famosa?
POPPINS: Eh, sì...
III GIORNALISTA: Vedersi fotografata per i giornali?
POPPINS: Naturalmente ne sono felice...
IV GIORNALISTA: E per giunta essere così bella, se posso dirlo?
POPPINS: Oh, ecco, io...
III GIORNALISTA: Probabilmente non vi sono parole per esprimerlo.
POPPINS: Via, via, via, signori, vi prego. Al contrario c'è una parola adattissima. Dico bene, Bert?
BERT: Digli qual è.
POPPINS: Bene. È supercalifragilistichespiralidoso / anche se ti sembra che abbia un suono spaventoso / se lo dici forte avrai un successo strepitoso / supercalifragilistichespiralidoso / E Ambelele ambelela / e ambeleleambelela / e ambeleleambelela / e ambeleleambelela /
BERT: Ricordo che a tre anni per convincermi a parlar / mio padre mi tirava il naso e io giù a lacrimar / finchè un bel giorno dissi quel che in mente mi passò / rimase così male che mai più ci riprovò
BERT & POPPINS: Oh supercalifragilistichespiralidoso / anche se ti sembra che abbia un suono spaventoso / se lo dici forte avrai un successo strepitoso / supercalifragilistichespiralidoso / E Ambelele ambelela / e ambeleleambelela / e ambeleleambelela / e ambeleleambelela
POPPINS: In ghingheri lungo e in largo il mondo è sempre ovunque va / la sua parola magica gli dà notorietà /
BERT: Coi duchi e i marajah, coi mandarini e i vicerè / mi basta appena dirla che mi invitan per il tè
BERT & POPPINS: Oh supercalifragilistichespiralidoso / anche se ti sembra che abbia un suono spaventoso / se lo dici forte avrai un successo strepitoso / supercalifragilistichespiralidoso / Ambelele ambelela / ambeleleambelela
POPPINS: Si può dire anche all'inverso, osodilaripsehcitsiligarfilacrepus, ma sarebbe un po' esagerato, non ti pare?
BERT: Senza dubbio
POPPINS: Se tu non sai che dire non ti devi scoraggiar...
BERT: Udite udite.
POPPINS: ... ti basta una parola e per un'ora puoi parlar / ma attento a usarla bene o la tua vita può cambiar
SPOSO: Per esempio...
POPPINS: Sì?
SPOSO: L'ho detto un giorno a una ragazza e quella mi ha sposato. Ed è veramente deliziosa!
CORO: È supercalifragilistichespiralidoso / supercalifragilistichespiralidoso / supercalifragilistichespiralidoso / supercalifragilistichespiralidoso!
POPPINS: Jane, Michael! Statemi vicini.


POPPINS: Oh, Bert. Tutti i tuoi bei disegni.
BERT: Posso sempre farne degli altri. Ma nel frattempo cambio mestiere. Questo è il tempo ideale per le caldarroste.
POPPINS: Venite bambini. Ciao Bert.
BERT: Ciao ciao.
MICHAEL: Ciao Bert.
JANE: Ciao Bert.
BERT: Ciao, Jane e Michael.
JANE: Ciao.
BERT: Can camini can camini spazzacamin / lara larala larala lala...


MICHAEL: No, no, non la prendo quella cattiva medicina.
JANE: Dobbiamo proprio prenderla, Mary Poppins?
POPPINS: I bambini che si bagnano i piedi devono prendere la medicina.
MICHAEL: Io non la voglio. Non mi piace.
JANE: Oh! Sa di menta! Deliziosa.
MICHAEL: Lampone. Hmm... Buono.
POPPINS: Punch al rum. Davvero ottimo.
JANE: Mary Poppins, tu non ci lascerai mai, vero?
POPPINS: Hai un fazzoletto sotto il cuscino?
JANE: Hm-hm.
MICHAEL: Resterai se promettiamo di esser buoni?
POPPINS: Oh, promessa da marinaio. Presto fatta, presto dimenticata.
JANE: Ma come faremo senza di te?
POPPINS: Resterò finchè non cambia il vento.
MICHAEL: Mary Poppins, quando credi che cambierà?
POPPINS: Silenzio, è ora di dormire.
JANE: Non possiamo addormentarci dopo tutte le cose belle accadute oggi.
POPPINS: Sono accadute?
JANE: Sì, quando siamo saltati nel disegno di Bert.
MICHAEL: E poi siamo saliti sulla giostra e i cavalli si sono staccati.
JANE: E abbiamo cavalcato per tutta la campagna.
MICHAEL & JANE: Tally-ho! Tally-ho! Oplà! Oplà!
POPPINS: Sul serio?
JANE: Mary Poppins, non ti ricordi più? Hai vinto anche la corsa!
POPPINS: Una signora come me alle corse dei cavalli? Ma come osi insinuarlo?
MICHAEL: Però io ti ho vista alle corse.
POPPINS: Se dite ancora una parola dovrò chiamare un poliziotto. È chiaro?
MICHAEL: Però è successo, io l'ho visto.
POPPINS: Addormentatevi.
MICHAEL: No. Io non voglio addormentarmi.
JANE: Mary Poppins, siamo troppo eccitati.
POPPINS: Molto bene, come volete. State svegli ad aspettar / che la notte scenda giù / che la luna salga su / state svegli ad aspettar / Tutto il mondo dormirà / mentre svegli noi starem / ed insieme sognerem / sogneremo ancor così / di veder spuntar il dì


BOOM: Magnifica giornata, signor Binnacle, magnifica. Che nessuno dorma, stamattina. Metta una doppia carica di polvere.
BINNACLE: Una doppia carica, signorsì.
BOOM: Diamo una bella sveglia, eh?


WINIFRED: Che bella mattina, vero Ellen?
ELLEN: Proprio così, signora.
WINIFRED: Hai messo le uova marce dentro la mia borsa?
ELLEN: Sì, signora.
WINIFRED: Dopo la riunione all'Albert Hall andiamo tutte in Downing Street a gettare roba addosso al Primo Ministro.
ELLEN: Oh, sì, signora.
WINIFRE: Che aspetto distinto hai stamattina, George!
BANKS: Ma cos'è quella spaventosa confusione in cucina?
WINIFRED: È la cuoca che canta.
BANKS: La cuoca che canta? Che cosa le è preso?
WINIFRED: È allegra come un fringuello. A dire il vero, George, da quando hai assunto Mary Poppins in questa casa sembrano accadere le cose più straordinarie.
BANKS: Tu dici?
WINIFRED: Prendi Ellen, per esempio: non ha rotto nemmeno un piatto stamattina.
BANKS: Sul serio? Davvero straordinario.
WINIFRED: Ah, e un'altra cosa: lei e la cuoca litigano sempre come cane e gatto, invece oggi...
BRILL: Aspetta, lascia che ti tenga aperta la porta, Ellen cara.
ELLEN: Grazie di cuore, tesoro.
BANKS: Ellen, basta con questi rumori oltraggiosi. E chiudi la finestra. Quell'uccello mi dà il mal di testa.
ELLEN: Sì, signore. Zitti, fate venire il mal di testa al padrone.
WINIFRED: Mi dispiace che tu non ti senta bene stamattina, George.
BANKS: Chi ha detto che non mi sento bene? Sono in ottima forma. Solo non capisco perchè tutti siano così maledettamente allegri.
JANE & MICHAEL: Supercalifragilistichespiralidoso / supercalifragilistichespiralidoso...
WINIFRED: Oh, deliziosi! Grazie, tesori miei.
JANE & MICHAEL ... supercalifragilistichespiralidoso / supercalifragilistichespiralidoso.
BRILL & ELLEN: Supercalifragilistichespiralidoso...
BANKS: Basta, basta, basta!
JANE: Buongiorno papà.
BANKS: Buongiorno.
JANE: Mary Poppins ci ha insegnato una parola meravigliosa.
MICHAEL: Supercalifragilistichespiralidoso!
BANKS: Ma che diamine andate blaterando? Supercali... supercal... o qualunque infernale cosa sia.
JANE: È una cosa che si dice quando non si sa cosa dire.
BANKS: Io so sempre cosa dire. Andate via per favore.
JANE: Sì papà.
JANE & MICHAEL: Supercalifragilistichespiralidoso / supercalifragilistichespiralidoso...
BANKS: Winifred, vuoi spiegarmi per cortesia questa incredibile baraonda?
WINIFRED: Non credo ci sia qualcosa da spiegare, caro. È ovvio che sei un po' nervoso stamattina. I bambini cercavano solo di farti sentire meglio.
BANKS: Vorrei mettere bene in chiaro una cosa una volta per tutte. Non sono affatto nervoso. Sono di umore perfettamente tranquillo, e non c'è bisogno che mi si faccia sentir meglio!
WINIFRED: George, tu dici sempre che vuoi una famiglia spensierata e allegra.
BANKS: Winifred, vorrei farti osservare che c'è una leggera differenza tra la parola allegria e un'assurda, frivola, irresponsabilità.
WINIFRED: Scusami, caro. Posto di manovra!
BANKS: Io non mi oppongo a che tutti siano spensierati ed allegri. Ma insisto su un minimo di decoro. Ti dirò una cosa, Winifred: non resterò inoperoso a guardare questa Mary Poppins che mina la disciplina della mia famiglia. Sta accadendo qualcosa di strano in questa casa, di molto strano, devo dire, da quando è arrivata quella donna. E voglio che tu sappia che io l'ho notato.
WINIFRED: Sì, caro.
BANKS: E non è finita.
WINIFRED: Sì, caro?
BANKS: Ti consiglio di far riparare questo pianoforte. Quando mi seggo ad uno strumento mi piace che sia accordato.
WINIFRED: Ma George, tu non sai suonare.
BANKS: Mia cara, questo non ha nessunissima importanza!


POPPINS: Allora, vediamo. Prima di tutto dobbiamo andare dall'accordatore, e poi al negozio della signora Corry per comprare un poco di pan pepato. Pan pepato... E poi andremo dal pescivendolo a comprare una bella sogliola e un cestino di gamberi. Eh... Michael, per favore, smettila di rimanere indietro.
BOOM: Ehi, di bordo! Ohilà! Buongiorno a voi!
POPPINS: Buongiorno, Ammiraglio.
BOOM: Michael, quale bella avventura hai in programma per oggi? Vai a combattere gli ottentotti o a scovare tesori nascosti?
MICHAEL: Stiamo andando a comprare del pesce.
BOOM: Molto bene, procedi a velocità d'abbordaggio.
MICHAEL: Signorsì!
BOOM: Mettiamocela tutta, giovanotto! Più sputo e più olio di gomito, ecco cos'è che ci vuole.
MICHAEL: È John!
POPPINS: Non così in fretta. Non capisco una parola di quello che dici. Di nuovo? Oh, pover'uomo! Salute. Ma naturalmente! Non c'è un minuto da perdere! Ci andrò sùbito. E grazie infinite.
JANE: Cos'ha detto?
POPPINS: Non c'è di che.
JANE: E che altro ha detto?
MICHAEL: Io credo che non abbia detto niente.
POPPINS: Tu sai sempre tutto, vero Michael?
MICHAEL: Credevo che andassimo a comprare il pesce.
POPPINS: C'è un cambiamento di programma. Venite, per piacere. Non restate indietro. John, preoccuparsi non serve a niente. Vattene a casa e mettiti un po' steso. Oh, Bert, meno male che ci sei anche tu.
BERT: Sono venuto non appena l'ho saputo.
POPPINS: Come sta?
BERT: Non l'ho mai visto grave come oggi. E dico sul serio. Oh, i bambini? È contagioso, lo sai.
JANE: Ci verranno le bolle?
POPPINS: Non credo proprio.


ZIO ALBERT: Ah, ah, ah, ah, ah!
POPPINS: Zio Albert.
ZIO ALBERT: Uh, meno male, che bellezza! È Mary Poppins. Benvenuta, ah, ah, ah, ah! Sono lieto di vederti, Mary.
POPPINS: Zio Albert, avevi promesso!
ZIO ALBERT: Uh, uh, uh, uh! È vero, lo so! Ci ho provato, sul serio, mia cara, oh, oh, oh!, ma mi diverte tanto ridere, lo sai. Oh, oh, oh, oh! E quando comincio non mi reggo più. Ah, ah, ah, ah! Proprio così. Ah, ah, ah! Mi piace ridere. Uh, uh, uh! Non posso farci nulla, lo vedi. Ah, ah, ah! Mi piace ridere, ecco tutto.
POPPINS: Jane, non ti azzardare, lo farai star peggio. È una cosa molto grave, sai.
BERT: Sì, qualsiasi cosa accada, rimanete seri. L'ultima volta ci vollero tre giorni per tiralo giù.
ZIO ALBERT: Che devo far uh uh uh uh / rido da morir / che devo far oh oh oh oh / tutto mi fa divertir / Che posso far ah ah ah ah / mi vien da sghignazzar...
POPPINS: Non l'aiuti mica così!
ZIO ALBERT: ... che posso far eh eh eh eh / se il mondo mi fa sbellicar. È imbarazzante! Se il mondo mi fa sbellicar
POPPINS: Chi prova a rider col naso / fa più o meno così: mmmm. Orrendo. Chi prova a rider tra i denti potrà / solo un serpente imitar: ssss. Quasi disgustoso, non mi piace affatto.
BERT: Chi in fretta va eaeaeaeaa / chi vuol scoppiar, ah! / chi l'uccelino ti fa ihihihih
POPPINS: Lo sai? Tu sei peggio di lui.
BERT: E poi c'è poi quello indeciso che fa: hm-hm-hm, ah, ah, ah, ih, ih, ih, oh, oh, oh, eh, eh, eh. Eh?
ZIO ALBERT: Se qualcosa di buffo mi capita non so squittir, uh! / e tenerlo per me, uh, uh! / io devo scoppiar in un o o o o e in un a a a a o. Che bravo, speravo proprio che capitassi qui. Ci divertiamo sempre tanto insieme!
ZIO & BERT: Che devo far u u u u / rido da morir uh, uh! / che devo far oh, oh, oh, oh! / tutto mi fa divertir / Che posso far ah, ah, ah, ah!
POPPINS: Non cominciate, voi due. Tornate sùbito giù!
ZIO & BERT: ... mi vien da sghignazzar / che posso far eh, eh, eh / se il mondo mi fa sbellicar. Uh, uh, uh! Ah, ah, ah, ah, ah!
ZIO ALBERT: Benvenuti, ragazzi! Benvenuti! Mettetevi pure comodi.
BERT: Prendete su una sedia.
ZIO ALBERT: Uh, uh, uh! Prendete su una sedia.
POPPINS: Siete proprio uno spettacolo, tutti quanti.
BERT: A proposito, lo sai che differenza c'è tra un serpente a sonagli e una coscia di pollo?
ZIO ALBERT: Che differenza c'è? No, non lo so.
BERT: Dovresti stare più attento a quello che mangi.
ZIO ALBERT: Uh, uh, uh, uh! A quello che mangio. Ah, ah, ah, ah! L'hai inventata tu? È buona!
BERT: Ah, ah, ah, ah!
POPPINS: Dovreste proprio vergognarvi. È lo spettacolo più deplorevole che io abbia mai visto, o non mi chiamo più Mary Poppins.
BERT: Sai, io conosco un tizio con una gamba di legno di nome Smith.
ZIO ALBERT: E come si chiama quell'altra gamba? Ah, ah, ah, ah! Come si chiama quell'altra gamba?
POPPINS: Andiamo, bambini. È l'ora del tè. Non ammetto interferenze nei miei programmi.
ZIO ALBERT: Oh, vi prego, restate. Ho un ottimo tè già pronto per voi.
POPPINS: Sì, ma sarà diventato freddo.
ZIO ALBERT: Ecco, vedi, io speravo che forse avreste accettato di... Splendido, grazie infinite. Tenete indietro i piedi. Fate attenzione al pane e al burro. Visto, bambini?
BERT: Lo sapevo che Mary avrebbe collaborato, ed è proprio un tè completo.
POPPINS: E adesso, immagino, pretenderete che ve lo versi. Eh, già, quando ci vuole ci vuole. Volete smetterla un momento di ridere come se foste un branco di iene? Due zollette, zio Albert?
ZIO ALBERT: Sì, grazie.
POPPINS: Ehm... Bert?
BERT: Eh, no, grazie, niente zucchero.
JANE: Sono contenta che tu sia salita. Non sarebbe stato divertente senza di te.
POPPINS: Tieni, metti un po' di latte nella tazza di Michael e nella tua.
BERT: Però. Abbiamo bel tempo per questa stagione.
ZIO ALBERT: Oh, sì. A proposito di tempo! L'altro giorno, quando faceva tanto freddo, un mio amico è andato a comprare dei mutandoni di lana. Il negoziante gli ha chiesto: "fin dove vuole che le arrivino?", e il mio amico ha risposto: "Beh, almeno fino alla fine di marzo!".
BERT: Ah, ah, ah, ah!
POPPINS: Jane, contegno! Bambini, volete sedere composti a tavola? Il tuo tè, zio Albert.
ZIO ALBERT: Oh, grazie, mia cara. Sapete, mi sto divertendo tanto e vorrei che voi poteste restare quassù per sempre.
MICHAEL: Dovremmo restarci per forza, non c'è modo di scendere.
ZIO ALBERT: Oh, sì che c'è un modo, ma francamente non mi piace parlarne. Bisogna pensare a qualcosa di triste.
POPPINS: E allora pensiamoci, per favore.
ZIO ALBERT: Beh, un momento. Ho trovato quello che ci vuole. Ieri, la mia vicina è andata ad aprire la porta, e c'era un uomo di fuori. E l'uomo ha detto alla signora: "Mi dispiace, ma ho investito il suo gatto poco fa".
JANE: Oh, come è triste.
MICHAEL: Povero gatto.
ZIO ALBERT: E poi l'uomo ha detto: "Però sono disposto a rimpiazzarglielo", e la signora ha risposto: "Per me va bene, ma lei li sa prendere i topi?". Ah, ah, ah, ah, ah! Sai, io faccio di tutto per diventare triste. Mi ci sforzo, ma chissà com'è, tutto finisce per farmi ridere a crepapelle! Uh, uh, uh! Niente! Uh, uh, uh!
POPPINS: Beh, per oggi basta scherzare. È ora di tornare a casa.
JANE & MICHAEL: Oh, no, com'è triste!
ZIO ALBERT: Che tristezza! È la cosa più triste che abbia sentito.
POPPINS: Andiamo, bambini, oplà!
ZIO ALBERT: Dovete proprio andare? Oh! Gli amici vengono a trovarmi, di tanto in tanto, sai, Bert, e io mi diverto molto. Ma poi devono tornarsene a casa e io mi sento tanto triste, ahimè!
MICHAEL: Non temere, torneremo presto.
JANE: Ci siamo proprio divertiti un mondo.
POPPINS: Bert, òccupati tu dello zio Albert.
BERT: Resterò con lui ancora un po'.
POPPINS: Grazie.
BERT: Zio Albert, so una storiella che ho tenuto in serbo per un'occasione come questa. Vorresti sentirla?
ZIO ALBERT: Te ne sarei grato.
BERT: D'accordo. Ecco, riguarda mio nonno, vedi. Una notte lui ebbe un incubo, sai. Si spaventò e cadde dal letto sul pavimento. Sul pavimento. Io corro e gli dico: "Come ti senti, nonno?", e lui: "Ti dirò, Bert, ora mi sento un po' giù, francamente". Ah, ah, ah! L'ho sempre detto. Niente come una bella storiella...
ZIO ALBERT: E quella non era per niente una bella storiella.


BOOM: Un po' in ritardo stasera, vero, Banks? Dico, Banks, qualcosa che non va, Banks? Banks!
JANE: Oh, papà. Finalmente sei tornato.
MICHAEL: Vuoi sentire una storiella?
JANE: Abbiamo passato un magnifico pomeriggio con Mary Poppins.
MICHAEL: Prima che me la dimentichi, la storiella dice così: c'è un tizio con una gamba di legno di nome Smith.
BANKS: Smith? Noi non conosciamo nessun signor Smith!
MICHAEL: E poi c'era un altro tizio, e quest'altro tizio dice: come si chiama quell'altra gamba.
JANE: E abbiamo preso un tè buonissimo. Sul soffitto.
BANKS: Oh, state zitti, per favore.
JANE: Mary Poppins dice che se saremo buoni ci porterà di nuovo!
BANKS: Mary Poppins dice così, eh? Bene, ora tornate in camera vostra. Mary Poppins, vuole venire un momento con me?
POPPINS: Certamente.
BANKS: Mary Poppins, mi dispiace molto di quello che devo dirle.
WINIFRED: Buonasera, George. C'è qualcosa che ti preoccupa?
BANKS: Temo proprio di sì.
WINIFRED: Uh, vorrei tanto restare. Ma devo vestirmi per la dimostrazione a Hampstead.
BANKS: Winifred, è mio desiderio che tu sia presente.
WINIFRED: Oh, sì, George, ma certo.
BANKS: Mary Poppins, devo confessarle di essere estremamente deluso di lei.
ELLEN: Ci siamo anche con questa. Non è la prima volta che il padrone fa questo discorso.
BANKS: Sarò in parte responsabile per aver permesso ai bambini di trascorrere le giornate in inutili frivolezze, trascurando tutto il resto, ma è il momento che si rendano conto della serietà della vita.
WINIFRED: Ma George, sono così giovani.
BANKS: Proprio così. E alla luce di quanto è accaduto...
WINIFRED: George, sei sicuro di sapere quello che fai?
BANKS: Credo proprio di sì. Se in banca mai io ho debolezze / non voglio qua sistema cambiar / esigo quella austerità che porterà / un freno al caos, vizio, scandalo, indisciplina / se no non ci si salva più
POPPINS: Son d'accordo con lei.
BANKS: Io voglio che i bambini sappian già / che chi non sa lottare non sopravvivrà. In breve, sono seccato di sentire che i miei bambini entrano ed escono dai disegni fatti col gesso sopra il marciapiede, che vanno alle corse dei cavalli e alla caccia alla volpe. Cioè, quest'ultima cosa non mi dispiace, in fondo è uno sport tradizionale. Ma il tè sul soffitto? Lo domando a lei. Trova normale una cosa simile? Ed altre passeggiate molto discutibili di vario genere? Se si portano a spasso che queste uscite almen / possan diventar di pratica un terren / sciocchezze come... superca... super... superca...
POPPINS: Supercalifragilistichespiralidoso.
BANKS: Sì, brava, lo ha detto! E poi sul soffitto a bere il tè mai più li porterei / dovranno invece star quaggiù e per di più / imparar...
POPPINS: ... a viver come lei
BANKS: Esatto.
POPPINS: Debbon prender gusto a cose come un bel libron / con tante cifre tutte in succession...
BANKS: Proprio così.
POPPINS: ... e nel vedere un bel diagramma che va in su / dovran in cuor gioire sempre più...
BANKS: Precisamente.
POPPINS: ... ma se dovran seguir le sue impronte...
BANKS: Le mie impronte.
POPPINS: ... la loro vita occorre programmar...
BANKS: Programmar.
POPPINS: ... domani, come sua intenzion / per lezion i bambini porterà con sé
BANKS: Perfetto. Lei ha colpito esattamente nel... Portarli con me per andar dove?
POPPINS: Alla banca, no? Secondo la sua proposta.
BANKS: La mia proposta?
POPPINS: Ma certo. Ora la prego di scusarmi. Domani sarà un giorno importante per loro. Voglio che facciano una bella dormita. Buona notte.
BANKS: Winifred, ho detto che volevo portare i bambini alla banca?
WINIFRED: L'intenzione sembrava quella, caro.
BANKS: Ah, e perchè no? Magnifica idea. Giusto la medicina che ci vuole per quest'atmosfera dolciastra e femminile che respirano qui tutto il giorno. Perfetto. Ottima idea. Perfetto. Ottima idea. Perfetto.


JANE: Mary Poppins, noi vogliamo che tu resti.
POPPINS: Ma si può sapere di che cosa state parlando?
JANE: Non sei stata licenziata?
POPPINS: Licenziata? Certo che no. Io non vengo mai licenziata.
JANE: Mary Poppins!
JANE & MICHAEL: Uh-uh-uh-uh-uh!
POPPINS: E non sono un totem indiano. Smettetela di ballarmi intorno.
MICHAEL: Beh...
POPPINS: Le pecore fanno bè, gli uccellini volano, e i bambini che domani vanno fuori col papà devono andare a dormire. Sbrigatevi, su.
MICHAEL: Usciamo con papà?
POPPINS: Sì.
MICHAEL: Non è possibile.
JANE: Non si è mai sognato di uscire insieme a noi.
MICHAEL: Non ci porta mai da nessuna parte.
JANE: Come hai fatto a convincerlo?
POPPINS: Convincerlo di cosa?
JANE: Gliel'hai messa tu quest'idea in testa a papà.
POPPINS: Che impertinente insinuazione! Io mettere idee in testa a vostro padre. Dico io...
JANE: E dove ci porta?
POPPINS: Alla banca.
JANE: Oh, Michael, nella City vedremo un sacco di cose, e papà ci spiegherà tutto.
POPPINS: Beh, potrebbe farlo. Ma a volte una persona che amiamo, anche se non per colpa sua, non vede più in là del suo naso.
JANE: Più in là del suo naso?
POPPINS: Sì, e a volte le cose più piccole sono le più importanti.
MICHAEL: Oh, guarda, la cattedrale!
JANE: Papà passa di lì tutti i giorni. Quella la vede.
POPPINS: La cattedrale qual simbol d'amor / vi dà il benvenuto al mattin / C'è una buona vecchietta che chiede al tuo cuor / due penny per gli uccellin / Queste creature chi può non amar / trepide attendon lassù / i piccoli al nido potranno sfamar / se qualcosa offri anche tu / Solo un po' voglion da noi / date date date anche voi / solo un po' basta per noi / bastan due penny / dati di cuor / tutto intorno alla chiesa ascolti le voci / degli angeli che lassù / innalzano un coro e sorridon felici / se dai qualche cosa anche tu / La vecchietta è sempre laggiù / dona dona due penny anche tu / Va' da lei con tanto amor / dona dona dona di cuor / La vecchietta è sempre laggiù / dona dona qualcosa anche tu / va' da lei con tanto amor / dona dona dona di cuor


BANKS: La banca è un luogo austero e silenzioso. Dovete tenere una condotta esemplare.
JANE: Credevo che la banca fosse tua.
BANKS: Beh, io sono un funzionario, e in un certo senso lo è.
JANE: Michael, guarda.
MICHAEL: È lei.
BANKS: Chi? Chi è?
JANE: La vecchietta dei piccioni. Proprio dove Mary Poppins ci aveva detto. Tu la vedi, non è vero, papà?
BANKS: Ma certo che la vedo. Credi forse che io non veda più in là del mio naso?
JANE: Papà, ascolta cosa sta dicendo.
VECCHIETTA: Briciole, due penny il sacchetto.
BANKS: Ma certo che lo sta dicendo. Cos'altro dovrebbe dire?
JANE: Possiamo dar da mangiare ai piccioni?
BANKS: Per quale motivo?
MICHAEL: Io ho due penny che ho risparmiato.
JANE: Questa volta sola, ti prego.
BANKS: Sperperare il denaro per dei volatili vagabondi? Neanche per sogno!
JANE: Ma Mary Poppins dice...
BANKS: Non mi interessa quello che dice Mary Poppins, è chiaro? E non intendo sentirla nominare per tutta la giornata. Su, venite.
MICHAEL: Ma i due penny sono miei!
BANKS: Michael, non ti permetterò di gettar via i tuoi soldi! Quando saremo alla mia banca, ti mostrerò come impiegare quei due penny, e lo troverai estremamente interessante.


MR. DAWES, JR.: Salve, Banks, cosa le è capitato?
BANKS: Questi sono i miei figli, signor Dawes.
MR. DAWES, JR.: Lo avevo immaginato. Ma perché sono qui?
BANKS: Desiderano aprire un conto corrente.
MR. DAWES, JR.: Davvero? E di quanto danaro disponi, giovanotto?
MICHAEL: Due penny, però ci voglio dar da mangiare ai piccioni.
MR. DAWES, SR.: Due penny? Due penny è la somma con la quale ho cominciato io.
BANKS: Quello è il signor Dawes padre, presidente della banca, un gigante della finanza.
MICHAEL: Un gigante?
MR. DAWES, JR.: Oh, padre, questi sono i figli di Banks. Vogliono aprire un conto corrente.
MR. DAWES, SR.: Oh, sul serio, figliolo? Eccellente, eccellente. fa sempre... fa sempre comodo dell'altro denaro per far lavorare la banca, non è vero? E così tu hai due penny. Mi permetti di vederli?
MICHAEL: No, devo darci da mangiare ai piccioni.
MR. DAWES, SR.: Fandonie! Da' da mangiare ai piccioni e cosa ottieni? Piccioni grassi! Ma se quei due penny in banca subito impiegar / tu li sai / senza troppi sforzi in breve raddoppiar / li vedrai / saran sicuri nei forzieri / e null'altro dovrai far / che affidarti a noi banchieri / che sappiam / quel che più convien comprar
BANKS: Posso, signore?
MR. DAWES, SR.: Continui, Banks.
BANKS: Vedi, Michael, sarai azionista di ferrovie in Africa.
MR. DAWES, SR.: Esatto.
BANKS: Dighe in Canadà.
MR. DAWES, SR.: Le navi, gli dica delle navi.
BANKS: Flotte sopra i mari.
MR. DAWES, SR.: Di più, gli dica di più.
BANKS: Canali che uniscon gli oceani fra loro.
MR. DAWES, SR.: Che incentivo all'immaginazione.
BANKS: Milioni di piante di tè / Con due grami...
CORO: ... miseri, semplici penny che hai versato in banca...
MR. DAWES, SR.: ... o meglio ancora ...
CORO: ... nella grande banca Dawes di credito, risparmio e sicurtà
MR. DAWES, SR.: Molto bene, dammi i tuoi due penny.
MICHAEL: No, non voglio, devo darci da mangiare ai piccioni.
MR. DAWES, SR.: Banks!
BANKS: Sì, signore. Vedi, Michael, se tu non perdi tempo e i due penny dai / un bel dì / arrivar alle stelle il tuo credito vedrai / sempre grazie a noi qui
CORO: Ed anche tu potrai godere / dei vantaggi del denar / e raggiunger quel potere / che soltanto il credito può dar
MR. DAWES, SR.: Puoi comprare obbligazioni e azioni, pensa agli interessi, buoni, quote, titoli, sconti.
DIRETTORI: Pensa poi che abbondar! Le opportunità!
MR. DAWES, SR.: Imprese di immensa utilità.
DIRETTORI: Mobili, immobili, aree, fabbriche, stabilimenti, cooperative, banche!
MR. DAWES, SR.: Finché la Banca d'Inghilterra sta in piedi, l'Inghilterra sta in piedi. Oh... oh... oh... Se crolla la Banca d'Inghilterra, crolla l'Inghilterra.
BANKS: Vedi Michael, tutto per mancanza di due...
CORO: ... grami miseri semplici penny da versare in banca / o meglio ancora nella grande banca / Dawes di credito, risparmio e sicurtà
MR. DAWES, SR.: Benvenuto nella nostra felice famiglia di correntisti.
MICHAEL: Ridammeli! Ridammi i miei due penny!
BANKS: Michael, compòrtati bene!
JANE: Per favore glieli ridia!
BANKS: Jane! Lascia!
MICHAEL: Voglio i miei due penny! Ridammeli!
BANKS: Fermi, vi dico! State buoni!
MICHAEL: Rivoglio il mio denaro!
I CLIENTE: Che sta succedendo? La banca non vuol restituire il denaro?
II CLIENTE: Beh, io rivoglio il mio. Si muova, giovanotto. Tutto il denaro del mio conto.
III CLIENTE: E mi dia anche il mio.
IV CLIENTE 4: E il mio!
BANCARIO: Fermate i pagamenti! Fermate i pagamenti!
FOLLA: Non danno i soldi!
BANKS: Jane! Michael! State fermi! Fermi!
FOLLA: Vogliamo i soldi! Ridateci i soldi!
BANKS: Bambini, tornate qui! Jane! Michael!
FOLLA: I soldi! I soldi! Voglio i miei soldi indietro!
MICHAEL: Vieni.
USCIERE: Fermate quei bambini!


VECCHIA: Venite con me, tesori. La nonna vi nasconderà.
JANE: Aaah!
BERT: Ehi, un momento!
MICHAEL: Lasciala stare! Lascia stare mia sorella!
BERT: Andiamo, su. Il vostro amico non vi farà del male.
JANE: Bert, sei tu?
BERT: In carne ed ossa, e al vostro servizio.
MICHAEL: Come sei sporco.
BERT: Oh. Forse un po' di fuliggine. Pensate un po'. Oggi faccio lo spazzacamino.
JANE: Oh, Bert, abbiamo paura.
BERT: Via, via, non fate così. Bert si occuperà di voi come se fosse vostro padre. Allora, chi vi sta inseguendo?
JANE: Nostro padre.
BERT: Cosa?
MICHAEL: Ci ha portato con sé alla banca.
JANE: Non so cosa abbiamo fatto, ma deve essere stato qualcosa di orribile.
MICHAEL: Ci ha fatto seguire dalla polizia, dall'esercito e da tutti quanti.
JANE: Michael, non esagerare.
BERT: Vediamo, ci deve essere stato un equivoco. Vostro padre è una brava persona e vi vuole bene.
JANE: Io credo di no. Dovevi vedere con che occhi ci guardava.
MICHAEL: Non ci vuole affatto bene.
BERT: Beh, questo non mi sembra possibile, no?
JANE: Sì, è vero.
BERT: Sediamoci. Sapete, vi domando scusa, ma vi confesso che le mie simpatie vanno a vostro padre. Lui sta lì in quella banca, fredda e spietata, un giorno dopo l'altro, chiuso in mezzo a montagne di denaro, freddo e spietato. Non mi piace vedere la gente chiusa in una gabbia.
JANE: Papà in una gabbia?
BERT: Fabbricano gabbie di ogni forma e dimensione, sapete. A forma di banca, perfino coi tappeti e tutto.
JANE: Papà non ha pensieri, noi sì.
BERT: Oh. Ne sei proprio sicura? Guardala in questo modo: voi avete la mamma che si occupa di voi, e Mary Poppins, e l'agente Jones, e me. Chi si occupa di vostro padre? Ditemelo un po'. Quando gli capita qualcosa di brutto che cosa fa? Deve sbrigarsela da solo. A chi può raccontarlo? A nessuno. E a casa non parla dei suoi guai. Lui continua a fare il suo lavoro, senza lamentarsi, solo e silenzioso.
MICHAEL: Non è molto silenzioso.
JANE: Michael, vuoi star zitto? Bert, credi che papà abbia bisogno del nostro aiuto?
BERT: Ecco, non spetta a me dirlo, osservo soltanto che a un padre può sempre far comodo un po' di aiuto. Venite, vi accompagno a casa. Can Caminì Can Caminì spazzacamin / allegro e felice pensieri non ho / Can Caminì Can Caminì spazzacamin / la sorte è con voi se la mano vi do / Chi un bacio mi dà felice sarà / Tu penserai che lo spazzacamin / si trovi del mondo al più basso gradin / io sto fra la cenere eppure non c'è / nessuno quaggiù più felice di me / Can Caminì Can Caminì spazzacamin / allegro e felice pensieri non ho / Can Caminì Can Caminì spazzacamin / la sorte è con voi se la mano vi do
BERT, JANE & MICHAEL: Can Caminì Can Caminì spazzacamin / è allegro e felice pensieri non ha / Can Caminì Can Caminì spazzacamin / la sorte è con te se la mano ti dà
WINIFRED: Oh, Ellen, guarda chi è, e mandali via. Sono terribilmente in ritardo.
ELLEN: Sì, signora.
BERT: Adesso devo andarmene.
JANE: Ti prego, resta finché papà torna a casa. Si sentirà molto meglio se potrà stringerti la mano.
ELLEN: Signora, sono i bambini.
WINIFRED: Uh, credevo che fossero col padre. Non sarete scappati di nuovo, vero? Sapete come mi metto in orgasmo.
BERT: Oh, non sono precisamente scappati, ma hanno preso un po' di paura, e qualcuno dovrà occuparsene.
WINIFRED: Ma certo. Mary Poppins lo farà, Oh, no, è il suo giorno di uscita. Ellen, vuoi per favore...
ELLEN: No, signora, non ho ancora fatto le pulizie.
WINIFRED: E la signora Brill?
ELLEN: Neanche per tutto l'oro del mondo! Sta facendo i biscotti al forno, e lo sa come sono le cuoche.
WINIFRED: Ah! Perché non se ne occupa lei che è stato così gentile da riportarci i bambini?
BERT: Ah, beh... Dice a me, signora? Io devo andarmene. Vede, il sindaco ha il caminetto intasato.
WINIFRED: Il caminetto? Come ha fatto a indovinare? Il caminetto del nostro salotto dev'essere completamente otturato. Riempie la casa di fumo. Non so come ringraziarla. E poi i bambini si divertiranno tanto.
BERT: Sì, ma il sindaco se la prenderà a morte.
WINIFRED: Oh, grazie infinite. Lei è un uomo prezioso. Ora devo scappare. Le nostre coraggiose colleghe arrestate aspettano ch'io vada a dirigere il coro. Ciao tesori miei, a più tardi!


BERT: Scelgo le spazzole proprio a puntin / con una la canna con l'altra il camin
JANE: Oh è proprio nero da far paura lassù.
BERT: Ecco: lo vedi come è facile a sbagliarsi? Quella lì si potrebbe chiamare benissimo "la soglia di un mondo incantato". Là dove il fumo di perde nel ciel / lo spazzacamino / ha il suo mondo più bel / tra la terra e le stelle di Londra nel cuor / rischiara la notte un vago chiaror / sopra i tetti di Londra / oh, che splendor
JANE: Come mi piacerebbe andare lassù.
MICHAEL: Anche a me. Io adoro i camini.
BERT: Hai proprio ragione. Un camino è una cosa meravigliosa. È bello alto lassù sul tetto. Quando il vento fa il suo dovere soffia attraverso la cima e tira via il fumo dalla canna fumaria. Ecco, senti come tira su questo spazzolone? È come se avessi una balena attaccata alla lenza, no?
POPPINS: Michael, attento. Non si sa mai cosa può accadere dentro a un caminetto. Oh, lo sapevo.
JANE: Michael! Michael, torna sùbito giù! Michael, dove sei?
BERT: Beh, questo è un po' strano, devo dire.
POPPINS: Bert, ti prego, smettila di metter loro delle idee in testa. Se ne è andata anche l'altra.
BERT: Devo riacchiapparli?
POPPINS: Beh, non possiamo lasciarli a saltellare lassù come canguri, non credi?
JANE: Michael, non avere paura. Tutto si aggiusterà.
POPPINS: Mettetevi sùbito i cappotti addosso. Presto, per piacere. Muovetevi!
BERT: Oh oh, credevo ci aveste abbandonati.
JANE: Non l'abbiamo fatto apposta.
BERT: Beh, niente di male. Questa è quella che si potrebbe definire "una circostanza davvero eccezionale". Guardate là: una foresta vergine che aspetta solo di essere esplorata. La esploriamo, Mary Poppins?
JANE: Per favore, Mary Poppins.
MICHAEL: Sii buona!
POPPINS: Ah, beh... Quando ci vuole ci vuole. In riga! Su la testa, petto in fuori, fate presto, muovetevi! Allineati! Attè! Spall'arm! Fianco dest! Dest! Avanti, march!
MICHAEL: C'è nessuno?
BERT: È solo della buona fuliggine, Michael. Siamo arrivati, vero?
POPPINS: Neanche per sogno.
BERT: Che cosa ti avevo detto? C'è un mondo intero ai nostri piedi. E chi lo vede così, a parte le stelle, gli uccelli e gli spazzacamini?
POPPINS: Molto bello. Ma l'aria della notte è piuttosto fredda. Seguitemi, vi prego. Can Camini Can Camini spazzacamin / la mano puoi dar alla felicità
BERT: È bello vivere sempre così
BERT & POPPINS: E insieme cantare Can Can Caminì / Can Caminì Can Cam lo spazzacamin.


SPAZZACAMINI: Salve!
I SPAZZACAMINO: Salve!
II SPAZZACAMINO: Salve!
SPAZZACAMINI: Salve! Salve!
BERT: Sono tutti miei amici. Venite a ballare. Tutti insieme.
SPAZZACAMINI: Tutti insieme. Tutti insieme. Tutti insieme.
BERT: Tutti insieme. Tutti insiem tutti insiem / forza amici / tutti insieme
SPAZZACAMINI:  Tutti insiem! Tutti insiem tutti insiem / tutti insieme tutti insiem / senza una ragione viene come vien / si va d'accordo si va insiem
BERT: Calci all'aria!
SPAZZACAMINI: Calci all'aria tutti insiem / Calci all'aria tutti insiem / senza una ragione viene come vien / calci all'aria tutti insiem
BERT: Girotondo!
SPAZZACAMINI: Girotondo tutti insiem / girotondo tutti insiem / senza una ragione viene come vien / girotondo tutti insiem
BERT: Sbattere le ali!
SPAZZACAMINI: Sbattere le ali tutti insiem / sbattere le ali tutti insiem / senza una ragione viene come vien / sbattere le ali insiem
BERT: Sul parapetto!
SPAZZACAMINI: Sul parapetto tutti insiem / sul parapetto tutti insiem / senza una ragione viene come vien / sul parapetto tutti insiem
BERT: Su per i tetti!
SPAZZACAMINI: Su per i tetti tutti insiem / su per i tetti tutti insiem / senza una ragione viene come vieeen / tutti insiem. Su per i tetti! Su per i tetti!
BERT: Sottobraccio!
SPAZZACAMINI: Sottobraccio tutti insiem / sottobraccio tutti insiem / sottobraccio, sottobraccio, sottobraccio / Tutti insiem tutti insiem / tutti insiem tutti insiem / senza una ragione viene come vien / si va d'accordo si va insiem
BERT: Mary Poppins, tocca a te.
I SPAZZACAMINO: Con me, Mary Poppins.
II SPAZZACAMINO: Non è fantastica?
III SPAZZACAMINO: Non è bella?
IV SPAZZACAMINO: È deliziosa!
SPAZZACAMINI: Ancòra, ancòra!
BERT: Coraggio!


BOOM: Siamo assaliti dagli ottentotti!
BINNACLE: Signorsì!
BOOM: Diavoli scatenati! Diamogli una lezione! Caricare con tutto quello che c'è!
BINNACLE: Signorsì!
BOOM: Si muova, signor Binnacle! Una bella bordata! Diamo una lezione a quei pezzenti!
BINNACLE: Cannone pronto, signore.
BOOM: Pronti? Fuoco! Fuoco! Bel colpo, signore, magnifico colpo!


BRILL: Aaah! Rieccoli qua!
SPAZZACAMINI: Rieccoli qua tutti insiem / rieccoli qua tutti insiem / rieccoli qua tutti insiem
ELLEN: Ah!
SPAZZACAMINI: Ah tutti insiem / ah tutti insiem / senza una ragione viene come vien / ah tutti insiem
WINIFRED: Oh, Ellen, quando hai un secondo...
SPAZZACAMINI: Voto alle donne tutti insiem / voto alle donne tutti insiem
WINIFRED: Oh no, davvero, non è questo il momento.
SPAZZACAMINI: Voto alle donne tutti insiem
WINIFRED: Voto alle donne!
ELLEN: C'è il padrone!
SPAZZACAMINI: C'è il padrone tutti insiem / C'è il padrone tutti insiem
BANKS: Ma cos'è?
SPAZZACAMINI: Ma cos'è...
BANKS: Ma cos'è?
SPAZZACAMINI: ... ma cos'è, ma cos'è, ma cos'è, ma cos'è / sottobraccio tutti insiem / calci all'aria tutti insiem / calci all'aria / calci all'aria / calci all'aria / calci all'aria / calci all'aria...
POPPINS: Bert.
I SPAZZACAMINO: Buona fortuna, capo.
II SPAZZACAMINO: Una serata stupenda.
III SPAZZACAMINO: Salve.
IV SPAZZACAMINO: Ci siamo divertiti un mondo.
V SPAZZACAMINO: Salve.
MICHAEL: Buona fortuna, capo.


JANE: Oh, papà, tutti quegli spazzacamini ti hanno stretto la mano. Sarai la persona più fortunata del mondo.
POPPINS: Venite, bambini. Avanti, march!
BANKS: Un momento. Mary Poppins, cosa significa questa scena oltraggiosa?
POPPINS: Come ha detto, prego?
BANKS: Vuole avere la cortesia di spiegarmi tutto questo?
POPPINS: Prima di tutto vorrei mettere bene in chiaro una cosa.
BANKS: Sì?
POPPINS: Io non spiego mai niente.
BANKS: Sì, parla Banks. Signor Dawes... sono terribilmente desolato per quanto è successo alla banca oggi. Le posso assicurare... Stasera, signore?
MR. DAWES, JR.: Sì, Banks. L'aspettiamo qui alle nove precise.
MR. DAWES, SR.: E senza fallo.
MR. DAWES, JR.: E senza fallo. Ma sì, Banks. È estremamente grave.
MR. DAWES, SR.: Ci duole di questa incresciosa situazione.
MR. DAWES, JR.: Ci duole di questa incresciosa situazione.
MR. DAWES, SR.: Dopotutto lei è stato con noi per parecchi anni.
MR. DAWES, JR.: Dopotutto lei è stato con noi per parecchi anni.
MR. DAWES, SR.: Come pure suo padre prima di lei.
MR. DAWES, JR.: Come pure suo padre prima di lei.
BANKS: Sì, signor Dawes. Sarò da lei alle nove esatte. A volte l'uomo si crede un gigante / e sogna già ciò che i posteri diran / ma prima ancora di riuscir / il successo a carpir... Vede il miraggio svanire, la fiamma che si spegne, e ahimè, si accorge che ha lottato invano.
BERT: La vita è piena di amarezze, questa è la verità.
BANKS: Sa cosa penso? È tutta colpa di Mary Poppins. Da quando è entrata in questa casa sono cominciati a piovermi i guai.
BERT: Mary Poppins?
BANKS: Sì. Sì, non c'è dubbio. Vivevo nel mio mondo serafico / che questa donna decise di turbar / la sua influenza micidial / mi fa star mal / davvero non so più che far. È colpa di quella donna! È stata lei!
BERT: La conosco la persona di cui parla. Mary Poppins è quella che canta: un poco di zucchero e quel che ci vuol / può trasformar perfino un corvo in usignol
BANKS: Ecco, è proprio quello che voglio dire. Cambiare addirittura un corvo in un usignolo, andiamo. Lo credo che tutto è finito sottosopra, qui.
BERT: Un poco di zucchero è la soluzion / basta un bel cucchiaio colmo a colazion. Un bel cucchiaio colmo di guai, direi.
BANKS: Lo sa che cosa ha fatto? Adesso me ne accorgo. Ha fatto in modo che portassi Jane e Michael alla banca. È così che sono cominciati i guai.
BERT: L'ha convinta con l'inganno a portar fuori i bambini?
BANKS: Sì.
BERT: Incredibile, un uomo con tante cose importanti da fare come lei. Che vergogna! Lei che è molto importante, stimato da tutti. Se un suo bambino sta piangendo non ha mai tempo da sprecar / per consolarlo e poi vedere gli occhi suoi brillar / perché il papà sa sempre cosa deve far
BANKS: Beh, ammetto di non...
BERT: Sì, come dice lei, capo. Lei pensa al suo tran tran giornaliero / tempo non ha mai da regalar / ma tutto a un tratto scoprirà / che più non ha / dei bimbi da poter viziar / Manca quel po' di zucchero / e la pillola non va / la pillola non va / la pillola non va. Beh, arrivederci, capo, e scusi il disturbo.
JANE: Papà? Ci dispiace per i due penny. Non sapevamo che ti avrebbero causato tanti dispiaceri.
MICHAEL: Tieni, papà, ti regalo i miei due penny.
JANE: Credi che questo sistemerà tutto?
BANKS: Grazie.


MR. DAWES, SR.: Avanti! Si tolga il cappello, Banks.
BANKS: Buonasera, signori.
MR. DAWES, SR.: Bene, che cosa aspetti?
MR. DAWES, JR.: Sì, padre. Nel 1773 un funzionario di questa banca concesse imprudentemente un grosso prestito per finanziare una spedizione di tè alle colonie americane. Lo sa che cosa accadde?
BANKS: Sì signore, credo di saperlo. Mentre la nave era nel porto di Boston, una banda di coloni travestiti da indiani abbordò la nave, si comportò in modo scorretto e gettò tutto il tè in mare. Questo rese il tè imbevibile perfino per gli americani.
MR. DAWES, JR: Esatto. Il prestito andò insoluto e un'ondata di panico investì queste mura. La banca venne presa d'assalto.
MR. DAWES, SR.: Da quel lontano giorno, signore, non era mai più accaduto niente di simile. Sino ad oggi! Un assalto provocato dalla inqualificabile condotta di suo figlio! Vuole negarlo?
BANKS: Io non lo nego signore, e sono pronto ad assumermi ogni responsabilità per mio figlio.
MR. DAWES, SR.: Che cosa aspetti? Procedi, su.
MR. DAWES, JR: Sì, padre.
I DIRETTORE: No, quello no!
II DIRETTORE: Contròllati!
MR. DAWES, SR.: Bene. Ha qualcosa da dire, Banks?
BANKS: Ecco, signore, si dice che quando non si ha nulla da dire tutto quel che si può dire è...
MR. DAWES, SR.: Maledizione, Banks! Ho detto: ha qualcosa da dire?
BANKS: Ah, ah, ah, ah! Una sola parola signore.
MR. DAWES, SR.: Sì.
BANKS: Supercalifragilistichespiralidoso. MR. DAWES, SR.: Come?
BANKS: Supercalifragilistichespiralidoso. Mary Poppins aveva ragione. È straordinario. Ti fa davvero sentir meglio.
MR. DAWES, SR.: Cosa va blaterando? Questa parola non esiste.
BANKS: Ah, sì, certo che esiste. Una parola con le carte in regola. A dire il vero lo sa invece che cosa non esiste? Va a finire, con tutto il rispetto, e tutto considerato, quello che non esiste è lei!
MR. DAWES, SR.: Che impertinenza!
BANKS: E a proposito di impertinenza, la vuol sentire una storiella veramente buona? Una cannonata?
MR. DAWES, SR.: Storiella? Cannonata?
BANKS: Sì. Ci sono due meravigliosi personaggi: Jane e Michael, che un giorno si incontrano per la strada. Jane dice a Michael: "Io conosco un uomo con una gamba di legno di nome Smith", e Michael dice: "Davvero? E come si chiama quell'altra gamba?". Ah, ah, ah, ah, ah!
MR. DAWES, SR.: Quest'uomo è impazzito! Chiama i custodi!
BANKS: Supercalifragilistichespiralidoso! Continuo a sentirmi sempre meglio!
MR. DAWES, JR: Banks! Non osi toccare mio padre.
BANKS: Ecco i due penny. I magnifici, fatali, supercalifragilistichespiralidosi due penny. Li conservi bene. Addio.
MR. DAWES, SR.: Banks, dove va?
BANKS: Non lo so. Forse mi ficcherò in un disegno fatto sul marciapiede per andare a fare una gita in campagna, oppure prenderò un cavallo da una giostra e vincerò il derby, oppure giocherò con un aquilone. Solo Poppins può dirlo.
MR. DAWES, SR.: Poppins?
BANKS: La mia tata. È lei che canta quella ridicola canzone. Basta un poco di zucchero e la pillola va giù / la pillola va giù / la pillola va giù / un poco...
MR. DAWES, JR: È proprio matto da legare.
MR. DAWES, SR.: Una gamba di nome Smith... Una gamba di nome... Smith. Ah, ah! Ah, ah! Ah, ah!
MR. DAWES, JR: Padre! Padre! Vieni giù, papà! Papà, torna qui. Papà!


BOOM: Il vento è cambiato, soffia dritto da nord-ovest.
MICHAEL: A lei non importa che cosa ci accadrà.
JANE: Aveva detto che restava finché non cambiava il vento. Non è così, Mary Poppins?
POPPINS: Mi portate l'attacapanni, per piacere?
JANE: Mary Poppins, tu non ci vuoi bene.
POPPINS: E che cosa mi accadrebbe, posso chiederlo, se volessi bene a tutti i bambini a cui ho detto addio?


JONES: Sì signore, esatto. Si chiama George Banks. 17, viale dei Ciliegi. Un metro e 85 direi, signore. Abbiamo telefonato alla sua banca stamattina presto. L'unica cosa che abbiamo saputo è che ieri sera lo hanno licenziato. Chissà che cosa può avere fatto in una crisi di disperazione.
ELLEN: Non sarebbe male far dragare il fiume. C'è un bel posticino sotto il ponte di Suffolk molto frequentato dai suicidi.
WINIFRED: Ti prego, Ellen.
JONES: A quanto pare è stato sempre bravo ed equilibrato. Niente scappatelle, sa quello che voglio dire. Un tipo abitudinario, secondo quanto risulta a tutti.
BANKS: ... pillola va giù / Basta un poco di zucchero...
BRILL: È lui.
ELLEN: O almeno qualcuno che ha la sua voce.
JONES: Signora Banks, si potrebbe avere un po' di silenzio, per favore? Non riesco a capire quel che dice l'ispettore.
BANKS: Basta un poco di zucchero e la pillola va giù...
WINIFRED: George! Oh, George! Non ti sei buttato nel fiume. Sei stato proprio bravo!
JONES: Tutto a posto, signore! È stato trovato... No, vivo, almeno così suppongo. Sta baciando la signora Banks.
WINIFRED: Ero tanto preoccupata. Che è successo alla banca?
BANKS: Sono stato licenziato, mia cara! Buttato in mezzo alla strada! Un poco di zucchero e la pillola va giù
ELLEN: Gli ha dato di volta il cervello, ecco cosa è successo. Sta dando i numeri.
WINIFRED: George, cosa mai hai combinato giù in cantina?
BANKS: Lo vedrai tra un minuto. Dove sono i bambini? Jane, Michael.


POPPINS: Vostro padre vi chiama.
MICHAEL: Non sembra la voce di papà.
BANKS: Jane, Michael.
POPPINS: Correte, avanti, oplà.
MICHAEL: Non te ne andrai, Mary Poppins, vero?
POPPINS: Oplà.


MICHAEL: L'ha accomodato.
JANE: Sei stato bravissimo.
MICHAEL: Come sei riuscito ad accomodarlo?
BANKS: Due penny ti fanno comprar / carta e spago e puoi fabbricar / il tuo paio di ali per poi volar / nello spazio padron / col tuo bell'aquilon / oh, oh, oh / che gran gioia andar / là sulla terra e il mar / e con l'aquilon / poter volare / là dove tutto è blu / su puoi salire tu / più su con l'aquilon
WINIFRED: Per un bell'aquilone ci vuole una bella coda, non credete?
JONES: Le ho detto proprio così, signore: è pazzo da legare! No, signore no, non alludevo mica a lei.
BANKS: Oh che gioia andar / là sulla terra e il mar / e con l'aquilone / poter volare / là dove tutto è blu / su puoi salire tu / più su con l'aquilon


BERT: Se ti lasci un po' trasportar / ti parrà con lui di volar / Puoi danzar nella brezza / e sentir di lassù / dello spazio padron / col tuo bell'aquilon
MICHAEL: Via!
CORO: Oh che gioia andar / là sulla terra e il mar / e con l'aquilon / poter volare.
MR. DAWES, JR: Ah, eccola qui, Banks. Voglio congratularmi con lei. Proprio una bella storiella. Una gamba di legno di nome Smith, o Jones, o come si chiama. Papà è morto dalle risate.
BANKS: Oh, mi dispiace, signore.
MR. DAWES, JR: Oh, no, non c'è niente di cui dispiacersi. Mai visto più felice in vita sua. Ha lasciato un posto per un nuovo socio. Rallegramenti.
BANKS: Grazie, signore, grazie infinite, signore.
CORO: Là dove tutto è blu / su puoi salire tu / più su con l'aquilon


PAPPAGALLO: Beh, bella gratitudine per te. Non ti hanno neppure salutata.
POPPINS: No, non è vero.
PAPPAGALLO: Guardali. Lo sai, ora stimano loro padre più di quanto stimano te.
POPPINS: È così che dev'essere.
PAPPAGALLO: Beh, e non ti importa?
POPPINS: Le persone praticamente perfette non si lasciano confondere dai sentimenti.
PAPPAGALLO: Credi davvero? Beh, ti voglio dire una cosa, Mary Poppins. Tu a me non la dai a bere.
POPPINS: Oh, davvero?
PAPPAGALLO: Sì, davvero. Io so benissimo quello che provi per quei bambini, e se credi che abbia intenzione di continuare a tenere la bocca chiu...
POPPINS: Adesso basta parlare a vanvera. Grazie.
BERT: Arrivederci, Mary Poppins. Non stare via molto.

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(2008)