OLTRE IL GIARDINO

Regia: Hal Ashby

Cast: Peter Sellers (Chance), Shirley MacLaine (Eve), Jack Warden (Presidente), Melvyn Douglas (Rand), Richard Dysart (Allenby), Richard Basehart (Vladimir)

Trama: In una casetta alla periferia di Washington, vive un giardiniere semplice e ingenuo, che conosce il mondo solo attraverso i banali e tranquillizzanti spettacoli televisivi di cui è spettatore abituale. La sua vita  scorre tranquilla finché il caso non lo catapulta improvvisamente in salotti mondani della Washington che conta. Ricchi e potenti sono affascinati dal suo candore e lo scambiano per un genio. Dietro questa favola apparentemente gentile si cela una delle più feroci e pungenti satire sulla società e sulla politica contemporanee mai arrivate sul grande schermo: per capire come fa il giardiniere analfabeta ad assurgere alle vette della finanza e della politica, basta guardare chi lo circonda.


DASTARDLY: Il mio superschiacciapiedipiatti, ah, ah, ah, ah! Chiunque cercasse di fermarmi dovrebbe essere completamente scemo, eh.
CARTONE ANIMATO: Scemo, eh? Ehi, Mumbley, torna indietro! Via!
DASTARDLY: Ehi, Mumbley, aspetta! Eh, eh, eh!
TV: ... neve che è caduta per tutta la settimana. E la tormenta è stata una delle peggiori, come potete vedere: una delle peggiori nella storia della città. Non sono stati davvero fortunati nel Midwest: hanno appena finito di spalare che un'altra bufera dirige verso di loro, e un'altra, in vista da ovest, sembra approssimarsi velocemente. Un inverno...
CARTONE ANIMATO: I miei amici qua fuori? Amici? Ah, io non ho amici. Oh, Big Bird, siamo venuti a vederti guidare. Ora mi sembra un po' tardi, no? Eh, eh, Big Bird, che ne dici di lasciarci entrare un momento?
CHANCE: Buongiorno, Louise.
LOUISE: È morto, Chance. Il vecchio è morto.
CHANCE: Ah, sì.
LOUISE: Non respirava più, Chance. Era freddo. Freddo come un pesce. Io l'ho toccato così, per vedere. Chance... Allora... io gli ho tirato... il lenzuolo sopra la faccia. Oh, Dio! Che mattinata!
CHANCE: Sì, Louise. Sembra che stia per nevicare. Hai veduto il giardino? Sembra proprio che stia per nevicare.
LOUISE: Oh, Santa Madre, figliolo. È tutto quello che trovi da dire? Quel povero vecchio è disteso lassù, morto stecchito, e a te è come se non facesse né caldo né freddo. Oh, Dio, Chance... Chance... Mi dispiace di aver alzato la voce. Del resto non so che potevo aspettarmi da te, Forse è meglio che vada a prepararti un po' di colazione.
CHANCE: Ah, sì, ti prego. Io ho molto appetito, Louise.
LOUISE: Ti farò delle uova.


TV: Ci sono un sacco di animali dentro la stalla. Vuoi andare con il gallo a vederli? Chicchirichì, chicchirichì, chicchirichì! Da un buon sonno a una veglia gloriosa, perché Posturepedic è stato concepito in collaborazione con luminari della chirurgia ortopedica, ed elimina quel mal di schiena mattutino causato dal dormire su un materasso troppo soffice.
MISS KETTLEPUNCH: Tienili all'ombra, Alvin.
ALVIN: Sì, Miss Kettlepunch.
MISS KETTLEPUNCH: Non voglio che i cavalli stiano al sole. Hai capito?
ALVIN: Sì, Miss.
MISS KETTLEPUNCH: Resta in sella.
ALVIN: Sì, Miss.
MISS KETTLEPUNCH: Tieni i guanti e il cappello
ALVIN: Sì Miss.
MISS KETTLEPUNCH: La giubba abbottonata.
ALVIN: Sì. Sì, Miss.
CHANCE: Sì, Miss.
LOUISE: Ah... ma come siamo aristocratici, stamani... Io me ne vado, ora, Chance.
CHANCE: Sì.
LOUISE: Hai bisogno di qualcuno. Bisognerebbe proprio che tu ti trovassi una moglie, Chance. Però credo che sarebbe molto meglio se fosse una donna vecchia, tanto una giovane di te che cosa se ne farebbe, con quell'affarino lì che ti ritrovi, Chance? Tu resterai sempre un bambino, è vero? Addio Chance.
CHANCE: Addio, Louise.


SALLY HAYES: Mi fai una gita guidata?
THOMAS FRANKLIN: Volentieri. La cassaforte è nella camera del signor Jennings.
SALLY: Oh.
THOMAS: Quella sarà il primo monumento.
SALLY: Hmm... Lui e mio padre andavano a cavallo insieme, negli anni '30.
SALLY: Oh-ho.
THOMAS: Prima che nascessi.
TV: Ancora? Ancora non hai capito?
THOMAS: Davvero, sai?
TV: Veramente no. Non lo indovini?
THOMAS: Lo senti?
TV: È una macchina nuova! Stamani, il Presidente ha ricevuto, nell'Ufficio Ovale, quattro dignitari e studenti dello scambio culturale con la Repubblica cinese. Ha fatto loro dono di una scultura dell'aquila americana, nostro simbolo di pace e libertà in tutto il mondo. Il Presidente ha caldamente auspicato future relazioni commerciali. Niente di importante, e nello stesso tempo, niente di più impegnativo...
THOMAS: Ah, salve. Ci era sembrato di aver sentito... Sono Thomas Franklin.
CHANCE: Salve, Thomas. Sono Chance, il giardiniere.
THOMAS: Il giardiniere?
CHANCE: Sì.
THOMAS: Ah, sì, certo! Certo. Ah, ah, ah! Eh, signor Chance, questa è la signorina Hayes.
SALLY: Signor Chance, molto, molto lieta di conoscerla.
CHANCE: Sì.
SALLY: Eh... Sì.
THOMAS: Noi siamo del "Franklin, Jennings & Roberts" lo studio legale che amministra questa proprietà.
CHANCE: Sì, Thomas, io mi rendo conto.
THOMAS: Ah. Eh... lei sta aspettando qualcuno? Un appuntamento?
CHANCE: Sì. Louise mi porterà la colazione.
THOMAS: Ah. Ah, ah! Eh... scherzi a parte, signor Chance, le posso chiedere che cosa sta facendo qui?
CHANCE: Io vivo qui.
SALLY: Qui non c'è nessun accenno a un giardiniere. Anzi, secondo i nostri registri, nessun uomo ha mai lavorato qui dal 1933, eccettuato un certo signor Joe... Saracini, un manovale che fece qualche riparazione a un muro. Lavorò qui per due giornate e mezza nel 1952.
CHANCE: Sì. Io lo ricordo bene, Joe. Con i capelli corti, era molto grasso, e mi fece vedere delle foto da un libriccino buffo.
SALLY: Delle foto?
CHANCE: Sì. Di uomini e donne. Ah, ah, ah.
SALLY: Eh, eh... Oh...
THOMAS: E da quanto tempo, esattamente, lei vive qui, signor Chance?
CHANCE: Eh... ricordo di esserci stato sempre. Fin da quando ero bambino ho lavorato in questo giardino.
SALLY: Allora è davvero un giardiniere!
CHANCE: Le mie rose.
THOMAS: Ci occorrerà qualche prova del fatto che ha sempre vissuto qui, signor Chance.
CHANCE: Avete me. Sono qui. È qui che Joe riparò il muro.
THOMAS: Lei era imparentato con il defunto, signor Chance?
CHANCE: Io no, non credo.
SALLY: Guarda.
THOMAS: Che bella macchina. Lei guida, signor Chance?
CHANCE: Io non sono mai stato su un'automobile.
SALLY: Non è mai stato in macchina?
CHANCE: No. Non mi è stato mai permesso di uscire dalla casa.


TV: Ehi! Mi puoi chiamare Ray, oppure puoi chiamarmi Jay...
CHANCE: Prima ascoltavo la radio, poi il vecchio cominciò a regalarmi degli apparecchi televisivi. E questo ha anche il comando a distanza.
TV: Eh, ma secondo me dev'esserci anche un flipper, in qualche posto.
CHANCE: Vedete? Questo è il mio letto.
TV: Quello è un divano o un frigorifero? Quale? Quello.
CHANCE: Questa è la mia stanza da bagno.
TV: Ma no, è un tavolino.
CHANCE: Il mio lavabo. La mia toilette. Il mio water closet. Qui c'è il mio armadio.
SALLY: Lei ha un bellissimo guardaroba, signor Chance.
CHANCE: Sì. Ho il permesso di andare in soffitta e di indossare qualsiasi vestito del vecchio. Mi stanno molto bene, non è vero?
SALLY: Sì. È sorprendente come questi vestiti siano tornati di moda.
THOMAS: Perché il letto è in quella posizione?
CHANCE: Ah... Io... io... io... io amo dormire con la testa rivolta verso il nord. Io dormo molto meglio in quel modo.
THOMAS: Sì, ho sentito che c'è... Può mostrarci un documento col suo indirizzo? Ma questo è rivolto verso ovest.
CHANCE: Cos'è rivolto verso ovest?
THOMAS: Il letto.
TV: Ma questa linea è sicura? Signore, siamo fieri del nostro record di sicurezza. Sa che non abbiamo avuto un solo disastro dall'inizio dei voli?
CHANCE: Ah sì?
TV: Cioè da quando? Da ieri l'altro. Ah!
THOMAS: Signor Chance, io ora vorrei sapere che tipo di istanze lei intende avanzare riguardo all'eredità dei Jennings.
TV: Benissimo, io devo partire. Per dove? Washington! Mi dispiace, ma non c'è più posto.
CHANCE: Il giardino sta benissimo, Thomas. Io... io... non ho... istanze.
THOMAS: Oh, bene. E vorrebbe allora firmarmi una carta in questo senso?
TV: Sull'aereo per Washington?
CHANCE: Io non la so fare la mia firma, Thomas.
TV: Mi dia un posto sull'aereo per Parigi!
SALLY: Ah, ah.
THOMAS: E va bene, signor Chance. Non ho altra alternativa se non quella di informarla che questa casa ora sarà chiusa. Ammesso che abbia abitato qui, lei non ha nessun diritto legale a rimanerci, e dovrà sgomberare entro... diciamo... domani a mezzogiorno.
CHANCE: Io... non capisco. Sgomberare?
THOMAS: Mi chiami. O che mi chiami il suo avvocato, se lei cambia idea sulla firma.
TV: Io non riesco a capire come un uomo di classe come te [...] si sarebbe vergognato di usare anche suo nonno. Perdio, è vero!
THOMAS: Vieni, Sally, andiamo a mangiare qualche cosa.
SALLY: Ah, e per la sua situazione assistenziale, può dare il nome del suo medico e del dentista?
CHANCE: Non ho nessun dottore o dentista.
TV: ... sempre e dovunque, in qualsiasi situazione, non sempre capiamo quello che va dentro al nostro stomaco.
SALLY: Oh... Vedo. Beh, buondì, signor Chance.
CHANCE: Buondì, Sally.
SALLY: Ah...
CHANCE: Buondì, Thomas.
TV: Ma lei mi garantisce che questi prodotti sono genuini?
THOMAS: Signor Chance.
TV: Dalla nostra grande famiglia alla vostra, senza ingredienti artificiali. Ogni giorno della settimana fate cose nuove, e ogni giorno leggete il Washington Post, che vi aiuta...


TV: Con i nostri telefoni superdigitali, potrete telefonare dalla vostra casa in Giamaica all'Alaska. Mi perdoni se la disturbo in questo momento, ma lei era molto vicina a Max? Sta scherzando, noi eravamo inseparabili! Ah, sì? ... ginocchio del podista. E i nuotatori? Allora, abbiamo il ginocchio del podista, il gomito del tennista, e i nuotatori? Che cos'hanno? Avanti, coraggio! Mi dispiace, ma mi viene in mente solo pinne. Ah, ah, ah, ah! I nuotatori, ehm... dunque... gomito del tennista... La spina dorsale rotta in tre punti, frattura del cranio e torace sfondato. È paraplegico, ma dopo un anno di ospedale è tornato a scuola, ha preso la sua licenza e adesso guarda al futuro. Ehm... mi piglia... la... la depressione. Sapete, quella cosa che uno... Ma... è momentanea, e di solito mi piglia di notte.


IMBONITORE: Donne! Donne! Donne, signori! Come Dio le ha fatte!
CHANCE: Mi scusi, io ho molta fame. Mi fa fare colazione?
IMBONITORE: Si accomodi. È tutt... tutte donne! E sono tutte nude! Ingresso da questa parte. Come Dio le ha fatte! Tutte nude! Prego, accomodatevi! Avanti, signori! Signori, accomodatevi! Sono tutte nude!
CHANCE: Scusatemi... potreste dirmi dove posso trovare un giardino per lavorare?
LOLO: Eh... Un giardino? E che ci semini?
CHANCE: C'è molto da fare durante l'inverno. C'è da lavorare il terreno e c'è da preparare i semi.
ABBAZ: Che stronzate! Chi è che ti ha mandato, maschio? Non sarà stato Raphael, quel rotto in culo stronzo merdoso!
CHANCE No. Il signor Thomas Franklin m'ha detto che io devo lasciare la casa del vecchio. Sapete, è morto.
ABBAZ È morto il cazzo! Ora gli vai a dire a quello stronzo che se lui ha qualcosa da dirmi, alzi il culaccio e venga qui dal sottoscritto.
LOLO: Già.
ABBAZ: Hai capito, maschio?
LOLO: Certo.
ABBAZ: Va' via, è chiaro?
GANG: Ehi, ma che fa? Ma che hai, l'arma segreta? Ma che fa questo, ci cambia canale? Che tipo, sembra finto, ah, ah, ah!
ABBAZ: E ora sposta, bianco! Sposta, prima che ti buchi il culo!
CHANCE: Se vedrò Raphael gli riferirò il suo messaggio.
ABBAZ: Ecco!
CHANCE: Buondì.
ABBAZ: Buondì il cazzo!
GANG: Ah, ah, ah, ah! Hai la licenza per andare a fare in culo! E vacci! I soliti froci bavosi che ci manda Raphael! Questo coglione! Qua non ti rompono culi bianchi, capito? Ehi, che bel cappello!


CHANCE: Mi scusi... Quell'albero è molto malato. Va curato.
POLIZIOTTO: Sissignore, riferirò subito.
CHANCE: Grazie.
POLIZIOTTO: Buongiorno, signore.
CHANCE: Buondì.
POLIZIOTTO: DW-4.


CHANCE: Ahia!
DAVID: Oh, mio Dio, siamo mortificati!
JEFFREY: Spero che non sia niente di grave, signore.
CHANCE: No, niente di grave, ma la gamba mi fa molto male.
JEFFREY: Ah... Non sarà rotta. può camminare?
CHANCE: Beh, spero di sì.
JEFFREY: Diamoci un'occhiata, le dispiace?
CHANCE: No, mi piacerebbe guardare.
EVE RAND: Che è successo?
JEFFREY: Ah, mi dispiace, signora.
EVE: Oh, mio Dio. Mi faccia vedere.
CHANCE: Sì.
EVE: Ma... bisognerebbe farla visitare. Potremmo portarla all'ospedale.
CHANCE: No, non è necessario l'ospedale.
EVE: Sì, ma dovrebbe vederlo un medico. Io insisto. Portiamolo a un pronto soccorso. 
DAVID: Sono mortificato, non l'avevo proprio visto.
EVE: Ma no, non è stata colpa di nessuno.
JEFFREY: Grazie, signore.
CHANCE: Io veramente non sono mai andato su di un'automobile.
JEFFREY: Stia tranquillo, signore, David è un autista molto prudente.
CHANCE: Mi rendo conto.
JEFFREY: Bene, signore.
EVE: Queste situazioni possono essere così penose... Qualche volta si fa tanto di quel chiasso per un banale, piccolo incidente. La sua gamba non va un po' meglio?
CHANCE: No, non va meglio.
EVE: Ah, capisco.
CHANCE: È come guardare la televisione. Solo che puoi vedere molto oltre.
EVE: Senta, ma perché lei non... non viene a casa nostra? La potremo assistere meglio.
CHANCE: A casa sua?
EVE: Hm-hm. Mio marito è stato molto malato, abbiamo dottore e infermiere fissi da noi. Negli ospedali la gente è curata con un tale distacco...
CHANCE: Acconsento.
EVE: Bene, questo ci risparmierà tante inutili complicazioni, e sarà anche molto più simpatico per lei. David, andiamo diretti a casa. Ehm... Jeffrey, per favore, vuoi telefonare a casa che stiamo arrivando?
JEFFREY: Sì, signora.
EVE: Vuole qualcosa da bere?
JEFFREY: Pronto?
CHANCE: Oh, sì, per favore, ho molta sete. Grazie. Posso guardare la televisione, per favore?
EVE: Ma sì. Sicuro.
TV: Ed ora il piatto forte della serata: Jerry Cummings! Dicevo ieri che non esistono confini precisi fra demenza e civiltà.
EVE: Come si chiama, scusi?
CHANCE: Chance.
EVE: Chance?
CHANCE: Chance giardiniere.
EVE: Chance Giardiniere? Il signor Chance Giardiniere? Ma lei forse è parente di Basil e Perdìta Giardiniere?
CHANCE. No, eh... Io non sono parente di Basil e Perdìta.
EVE: Ah... sono una coppia veramente meravigliosa. Per me e per mio marito sono dei carissimi amici, e andiamo molto spesso alla loro isola.
CHANCE: Grazie.
TV: ... attrazioni che non vengono affatto rifiutate da collettività socialmente progredite, ma tuttavia legate a questi ideali da Walhalla tecnologico. E Cindy e Danny, le altre due. Cindy adora...
EVE: Ha perduto qualcosa?
CHANCE: Sì, ho perduto il mio comando a distanza. Io lo uso per cambiare i canali.
TV: ... trovare dei dementi non condizionati, dei dementi genuini. Tutto era immaginabile, ma che si arrivasse alla sofisticazione... Non si parla mai abbastanza di prudenza, per le strade.
EVE: Mi dispiace.
TV: E non si parla mai abbastanza di sicurezza, per le strade. Non vi verrebbe in mente di guidare senza lo specchietto retrovisore. E quanta gente c'è che ancora guida senza radar-visore?


TV: Quando scartarono le bacchette che dovevano usare i cinesi rossi, sui pacchi era chiaramente stampato "Made in Taiwan", e fu veramente imbarazzante...
EVE: Capisco che è importante essere informati su tutti gli ultimi avvenimenti, ma... con tutte le notizie che si assimilano si ha la testa confusa, qualche volta.
TV: I even put that basketball underneath my pillow / Maybe that's why I can't sleep at night / I need help, ladies and gentlemens / I need someone to stand beside me / I need... I need someone to set a pit for me / at the free-throw line of life / Someone I can pass to / Someone to hit the open man on the give-and-go / So, cheerleaders, help me out / Basketball Jones / I got Basketball Jones / I want everybody in the whole stadium / to stand up and sing...
EVE: Sì, grazie. Wilson, accompagni il signore nell'appartamento degli ospiti al terzo piano.
WILSON: Sì signora.
EVE: Ci vedremo dopo che il dottor Allenby l'avrà visitata.
CHANCE: Grazie, sì. Sì. Io non ero mai stato sopra queste cose.
WILSON: Ne ha tante, il signor Rand, da quando è malato.
CHANCE: Ah sì? E ce ne sono con la televisione?
WILSON: Eh, eh. No. Ma il signor Rand ne ha una con il motore elettrico. Così può anche andare in giro da solo.
CHANCE: Quanto tempo staremo qui?
WILSON: Quanto tempo? Beh, non lo so. Dovrà decidere il dottore.


CHANCE: Io questo l'ho visto fare in un film, in televisione.
ROBERT ALLENBY: Hm. Non sentirà niente.
CHANCE: C'era un ospedale, e c'è... Ho sentito.
ALLENBY: Beh, non ci sono lesioni apparenti all'osso, ma per stare tranquilli la porteremo giù e faremo una lastra.
CHANCE: Una lastra?
ALLENBY: A proposito, signor Giardiniere, io vorrei venire subito al nocciolo.
CHANCE: Al nocciolo?
ALLENBY: Sì, signore. È intenzionato ad avanzare qualche istanza nei confronti dei Rand?
CHANCE: Istanza? Ah... è quello che mi ha chiesto Thomas.
ALLENBY: Thomas? Oh, ora può tirarsi su i pantaloni
CHANCE: Ah.
ALLENBY: Chi è... chi è questo Thomas?
CHANCE: Thomas Franklin, è un avvocato.
ALLENBY: Un avvocato.
CHANCE Sì.
ALLENBY: Allora vuole risolvere la questione con l'avvocato.
CHANCE: Non c'è bisogno di istanze. Io non so neanche come sono fatte.
ALLENBY: Ah, ah, ah, ah. Beh, allora... Eh, riconosco che mi ha colto di sorpresa.
CHANCE: Grazie.
ALLENBY: L'unica cosa per cui dobbiamo cautelarci ora è un eventuale versamento. Oh, niente di grave, ma potrebbe dar fastidio in seguito. Ah, mi dica: sarebbe possibile per lei restare qui un paio di giorni? Così la terrei d'occhio.
CHANCE: Ah, sì, potrei restare qui. Ce l'ha un giardino questa casa?
ALLENBY: Oh, certo, più di uno.
CHANCE: Bene.
ALLENBY: Non si appoggi su quella gamba.
CHANCE: Sì.
ALLENBY: Senta, Wilson, vuole portare giù il signore quando ha disfatto le valigie?
WILSON: Sì, dottore.
ALLENBY: Grazie.
TV: Quando guardate una partita in Tv, avete visto i giocatori mandar giù questa? Vi siete chiesti perché?


EVE: Eh, eh, eh. Mi manchi tanto, quando esco. Come stai? Mal di testa?
BENJAMIN TURNBULL RAND: No, è una discreta giornata. Migliore della tua, da quanto ho saputo.
EVE: Te l'hanno già detto!
RAND: Potrò essere un recluso, ma... Mi dispiace, ti sarai spaventata.
EVE: No, niente di grave. Davvero, poteva essere andata molto peggio. E il signor Giardiniere è una persona molto ragionevole.
RAND: Ah, ah, ah, ragionevole... Vorrei conoscere un uomo ragionevole, tanto per cambiare. Perché non inviti a cena questo...
EVE: Giardiniere.
RAND: Eh?
EVE: Giardinere Chance. Chance Giardiniere.
RAND: Ah, Giardiniere.
EVE: Ah, ah, ah. Ma... ti sentirai di scendere a cena?
RAND: Constance! Voglio del sangue fresco per la cena.
CONSTANCE: Sì, signore.
EVE: Allora faccio aggiungere un posto, hm?
RAND: Hm-hm.
ALLENBY: Mio Dio, Eve. Ti gelerai.
EVE: Oh, volevo... Ah. Volevo solo un po' d'aria fresca. Come sta Giardiniere?
ALLENBY: Oh... non sembrerebbe nulla di grave. Però ha una contusione molto estesa, e mi piacerebbe tenerlo d'occhio. Gli ho consigliato di restare qui un paio di giorni.
EVE: Qui? Dici proprio restare qui? Ma perché? È necessario?
ALLENBY: No, necessario no. Ma... forse utile. Potrebbe essere lui una boccata d'aria fresca.
EVE: Uhm... ha un che di diverso. Io trovo che è molto... profondo.
ALLENBY: Può darsi. Veramente io ho trovato che ha un gran senso umoristico.
EVE: Uhm... Eh...
CHANCE: È una camera molto piccola.
WILSON: Eh, eh, eh. Sì, signore, infatti è vero. È un angoletto, in questa casa.
CHANCE: Sì, signore. Infatti è vero.


RAND: Signor Giardiniere, benvenuto nell'ospedale "Santa sopravvivenza Rand".
CHANCE: Grazie.
BILLINGS: Posso aiutarla ad alzarsi, signor Giardiniere?
CHANCE: Grazie. Mi sento molto bene, qua dentro.
RAND: Ah, ah, ah. È l'ossigeno. All'inizio della malattia io feci isolare completamente questa sala con dei cristalli, perché avesse il massimo di tenuta per l'ossigeno. L'ossigeno mi solleva il morale.
CHANCE: Deve stare molto male.
RAND Anemia aplastica, signor Giardiniere. Anemia aplastica. Il midollo spinale non fornisce abbastanza globuli rossi. Non ci possono fare un accidente. Oh, mi tolgono un po' di sofferenza, mi prolungano la vita con la terapia steroidea, e queste trasfusioni. Però, quello che mi manda in bestia, oh... il fatto che mi manda in bestia, signor Giardiniere, è che... che questa, in genere, questa è una malattia da giovani. Beh, eccomi qua, che vado avanti con gli anni e so che morirò di questa malattia che è da giovani. Ah!
CHANCE: Non ho mai visto niente del genere in televisione.
BILLINGS: La prego, si stenda, signor Giardiniere.
RAND: Starà con noi a cena, va bene, signor Giardiniere?
CHANCE: Ah, sì, grazie, molte grazie. Ho molta fame.
RAND: Sì. Ho fame anch'io, figliolo. Ho fame anch'io.
CHANCE: Conosce Raphael?
BILLINGS: No, signore, non credo.
CHANCE Oh. Perché io avrei un messaggio per lui.
BILLINGS: A sì?
CHANCE: Un giovanotto negro mi ha dato un messaggio per Raphael.
BILLINGS: Beh... io non credo di conoscere nessun Raphael. Ora la prego, si distenda.


EVE: Non dovremmo avvertire qualcuno, a casa?
CHANCE: No. Il vecchio è morto, e Louise... se n'è andata.
EVE: Oh. Mi... mi dispiace tanto. Beh, spero tanto che la sua gamba non le impedisca di svolgere la sua attività, signor Giardiniere.
RAND: Ah, le serve una segretaria?
CHANCE: No, grazie. La mia casa è stata chiusa.
RAND: Chiusa? Intende forse cessazione dell'attività?
CHANCE: Sì. Sono stati gli avvocati che l'hanno chiusa.
RAND: Che vi dicevo? È esattamente questo che intendo. L'uomo d'affari oggi è alla mercé degli avvocatini di certe Commissioni.
ALLENBY: Ho paura che questo accada in ogni campo. Se continua così, coi loro interventi, la professione medica come tale finirà per cessare di esistere.
CHANCE: Sì. Per cessare di esistere.
RAND: Ah... È proprio una vergogna. Eh... E lei che intende fare, signor Giardiniere? O posso chiamarla Chauncey?
CHANCE: Eh, eh, Chauncey va bene.
RAND: Allora che cosa intende fare, Chauncey?
CHANCE: Eh... Beh, io... a me piacerebbe lavorare nel suo giardino.
EVE: Oh. Oh... Ben, io so esattamente che cosa intende. Non è una cosa meravigliosa? Starsene fra gli alberi e fra i fiori, così.
RAND: Oh, io non le ho mai sentite molto queste cose.
CHANCE: Io sono un bravo giardiniere.
EVE: È un così... piacevole modo di scordare i propri guai.
CHANCE: Eh, eh.
RAND: Beh, ma non è questo in fondo un uomo d'affari? Un giardiniere. Lui lavora la dura terra per renderla produttiva, con la fatica delle sue braccia. E la innaffia con il sudore della sua fronte. Compie qualcosa che ha valore per la sua famiglia e per la comunità. Sì, davvero, Chauncey, un uomo d'affari che produce è un bracciante nel vigneto.
CHANCE: Hm... Io so esattamente cosa intende, Ben. Il giardino che ho lasciato era così bello. Eh... Ma adesso il giardino non l'ho più. Non mi è restato che quell'angoletto lassù.
RAND Oh, andiamo, no, un momento, Chauncey. Tu hai la salute. Ma sant'Iddio, non puoi lasciare che quei bastardi ti demoliscano, tu devi lottare! E non ti voglio più sentir parlare di quello che ti aspetta lassù. Lì è dove andrò io, troppo presto, accidenti!
CHANCE: È un angoletto molto piacevole, Ben.
RAND: Ah... Ne sono sicuro. Almeno così dicono. Sai, Chauncey, ci sono migliaia d'uomini d'affari, grossi e piccoli, nella tua situazione. Io sto... sto considerando il problema seriamente, da qualche tempo. Sono stati tartassati abbastanza dall'inflazione, dalla pressione fiscale, e da ogni sorta di indecenza. In fondo, rappresentano la nostra difesa più forte contro gli inquinanti delle nostre libertà fondamentali, come rappresentano il benessere del nostro ceto medio. E stavo pensando di costituire un fondo finanziario di assistenza. Dì un po', Chanuncey, tu non avresti qualche idea a questo riguardo?
CHANCE: No.
RAND: Riluttante a parlare, eh? Beh... posso anche trovarlo logico. Dopo che un uomo ha perduto tutto, l'ira tende a bloccare la sua razionalità, per un po'. Ma... tu lavoraci a quest'idea. Irrigala. Fertilizzala.
CHANCE: Io lo farò, Ben. Sì.
RAND: Sono certo che ti germoglierà qualcosa, tra qualche giorno.
CHANCE: Io lo farò, Ben. Sì.


WILSON Ah, ah, ah, ah,... Scusi, signore. Ho creduto che se ne uscisse con un'altra delle sue battute sull'ascensore. Mi scusi.
CHANCE: Ascensore?
WILSON: Eh, eh, ascensore! Eh, eh, eh.
EVE: Chauncey, volevo solo che sapesse quanto sono contenta che resti con noi, e quanto mi sento mortificata per la sua gamba.
CHANCE: Grazie, Eve.
EVE: Oh, ha talmente sollevato il morale di Ben, stasera. Lo sa, sì? Lei... lei gli è piaciuto tanto, Chauncey, veramente.
CHANCE: Ben è molto malato, Eve. Ho già visto questo.
EVE: Lo so.
CHANCE: Mi ricorda il vecchio.
EVE: Ah, davvero?
CHANCE: Eve, lei se ne andrà e chiuderà questa casa quando Ben muore?
EVE: Ah, eh... Io... Io... non credo.
CHANCE: Buona notte, Eve.
EVE: Buona notte, Chauncey,


RIFF: Buongiorno, signor Perkins.
PERKINS: Buongiorno, signor Riff. È sempre un piacere.
RIFF: Grazie.
PERKINS: Abbiamo un ospite in più da noi, oggi. Il signor Chance Giardiniere.
RIFF: Ah, bene. Sistemiamo i mezzi di comunicazione nel solito posto.
PERKINS: Sicuro.
RIFF: Va bene, al lavoro.
LEWIS: Il signore vorrebbe un'auto?
CHANCE: Sì. Io la vorrei sì un'auto.
LEWIS: Sì, signore.
CHANCE: Grazie.
LEWIS: Manda la numero sette, Peter.
ALLENBY: Chance, lei è qua! Che cosa fa con quella gamba?
CHANCE: Sto bene, stamani, Robert.
ALLENBY: Ah... si vergogni, Chance, questo lo lasci giudicare a me. Per favore, sulla poltrona. Ah, le giuro, Chance, che tra lei e Benjamin io proprio non ho riparo. Ehi, andiamo molto bene! Il gonfiore è molto diminuito.
LEWIS: La sua limousine, signore.
CHANCE: Oh, grazie, è anche troppo.
ALLENBY: Va... da qualche parte?
CHANCE: No.
ALLENBY: Oh... Ah, comunque il Presidente si è offerto di sostituire Ben al congresso, è un gesto molto carino, e saranno qui presto, credo.
CHANCE: Io lo so, Robert, che deve venire il Presidente.
ALLENBY: Oh? Lo sa, sì?
CHANCE: Sì. Ben vuole che io lo conosca.
ALLENBY: Ah, sì? Davvero?
CHANCE: Sì. Quando saranno le dieci, come lo saprò, Robert?
ALLENBY: Beh... sono le nove e diciassette... e se non trova un orologio, beh, chi le dirà l'ora lo troverà certamente.
CHANCE: Mi rendo conto. Ora vado a passeggiare.
ALLENBY: Cosa? Oh, sì, diavolo, sì! Passeggi! Conoscerà il Presidente, non è vero?
CHANCE: Sì. Sì, io l'ho visto alla televisione.


WILSON: È molto preciso, signore. Sono le dieci.
LEWIS: Grazie, Jim. Signora Aubray? Il Presidente sta arrivando.
RAND: Chauncey, stiamo già in piedi, stamattina, eh?
CHANCE: Mi piace camminare, Ben.
RAND: Questa è una bella notizia, figliolo.
CHANCE: Tu stai molto meglio, oggi.
RAND: Ah, ah, ah, ah! Dipende dal make-up. Ho chiesto qui a Teresa che mi facesse un po' bello. Non volevo che il Presidente mi credesse in agonia mentre stava parlando con me.
CHANCE: Eh, eh.
RAND: Eh, eh, eh, eh.
CHANCE: Sì.
RAND: Eh, i moribondi non piacciono a nessuno, Chanuncey, perché nessuno sa che cosa sia la morte. Tu sembri essere un eccezione. È proprio una delle cose che sto ammirando in te, il tuo ammirevole equilibrio. Tu sembri essere un individuo veramente pacifico.
CHANCE: Grazie, Ben. Grazie. La signora Teresa ha fatto un ottimo lavoro, eh?
AUBREY: Mister Rand, il Presidente sta arrivando.
RAND: Accompagnate il Presidente nella biblioteca, lo raggiungiamo tra qualche minuto. Una vecchia abitudine che si accompagna al potere: falli aspettare, eh, eh, eh. Ora no, Arthur, no.
ARTHUR: Ma, signore...
RAND: No. Voglio andare incontro al Presidente reggendomi sulle mie gambe. Chauncey, vogliamo andare?
CHANCE: Sì, è una gran buona idea.
RAND: Oh, quand'ero più giovane avevo ambizioni di cariche pubbliche, ma scoprii, Chauncey, che avevo maggiori possibilità di rendermi utile come privato cittadino. È chiaro, la mia... la mia ricchezza mi procurava una considerevole influenza, ma io ho cercato, Chauncey, credimi, ho cercato di non abusare mai del mio potere. È estremamente importante, Chauncey, che noi non permettiamo a noi stessi di diventare ciechi alle necessità del nostro governo, per quanto possa essere forte la tentazione. Oh, mi considerano un'eminenza grigia, ma io ho cercato di... di mantenermi aperto alla voce del popolo. E sono rimasto sincero con me stesso. È fondamentale. Buongiorno, signori.
ENTOURAGE: Buongiorno, signor Rand.


RAND: Ma dove diavolo è? Signor Presidente!
PRESIDENTE "BOBBY": Ben! Eh, eh, eh! Che piacere vederla! Sta magnificamente.
RAND: Grazie, signor Presidente. La sua visita ha risollevato il mio morale.
PRESIDENTE: Beh, lei mi è mancato molto. Venga, sieda, si sta meglio seduti. Ecco.
RAND: Grazie.
CHANCE: Salve, signor Presidente.
PRESIDENTE: Eh... Salve.
RAND: Signor Presidente, le voglio presentare un mio carissimo amico: il signor Chance Giardiniere.
CHANCE: In televisione, signor Presidente, lei sembra molto più piccolo.
RAND: Ah, devo avvertirla che Chauncey non è uomo da giri di parole, eh, eh, eh, eh!
PRESIDENTE: No? Davvero? Beh, signor Giardiniere, io sono un uomo che apprezza moltissimo le discussioni franche. Hmm... vuole sedersi?
CHANCE: Ah, sì che voglio.
PRESIDENTE: Ah. Ben, lei crede che sia stata una chance per me...
CHANCE: Sì?
PRESIDENTE: Lei considera una chance per me...
CHANCE: Sì?
PRESIDENTE: Ben, ha letto il mio discorso?
RAND: Hmm, nel complesso molto buono. Ma io credo, signor Presidente, che sia molto pericoloso temporeggiare con delle misure provvisorie in momenti come questi.
PRESIDENTE: Ah, Ben, insomma...
RAND: Ha tutta la mia comprensione, e io so quanto sia difficile andare dritti allo scopo. Ma io glielo dico subito, Bobby.


RIFF: Salve.
ALLENBY: Salve.
RIFF: Sono Riff, del servizio di sicurezza.
ALLENBY: Ah... Ah, bene, certo.


PRESIDENTE: Quello che sta dicendo, Ben, è che... che non dovrei correre rischi.
RAND: Assolutamente no.
PRESIDENTE: E lei è d'accordo con Ben? Pensa che possiamo stimolare la crescita con incentivi temporanei?
CHANCE: Fintanto che le radici non sono recise, va tutto bene, e andrà tutto bene, nel giardino.
PRESIDENTE: Nel giardino.
CHANCE: Sì. In un giardino c'è una stagione per la crescita. Prima vengono la primavera e l'estate, e poi abbiamo l'autunno e l'inverno. Ma poi ritorna la primavera e l'estate.
PRESIDENTE: Primavera e estate.
CHANCE: Sì.
PRESIDENTE: E... autunno e inverno.
CHANCE: Sì.
RAND: Io credo che quello che il nostro intuitivo e giovane amico intende dire, è che noi accettiamo le inevitabili stagioni della natura, ma siamo sconvolti dalle stagioni della nostra economia.
CHANCE: Sì, ci sarà la crescita, in primavera.
RAND: Hmm...
CHANCE: Hm?
PRESIDENTE: Hm! Signor Giardiniere, le rendo atto che non sentivo una dichiarazione così ottimista e confortante da molto, molto tempo. Ammiro il suo solido buon senso, è proprio quello che ci manca al Campidoglio. Beh, ora devo andare. Questa visita è stata illuminante.
CHANCE: Sì, lo è stata.
PRESIDENTE: Ben, grazie per il suo tempo e i suoi pareri.
RAND: Oh, ma che sciocchezza. Grazie a lei che riesce a trovare il tempo per un moribondo.
PRESIDENTE: Ah, via, queste sono sciocchezze! Perché non ascolta il suo saggio amico, qui? Questo è il momento di pensare alla vita.
RAND: È giusto, signor Presidente.
PRESIDENTE: Si abbia cura, Ben.
RAND: Si abbia cura anche lei, Bobby.
PRESIDENTE: Chauncey.
CHANCE: Bobby.
RAND: È una degna persona, non è vero, il Presidente?
CHANCE: Sì. Sono contento che è venuto.
PRESIDENTE: Kaufman, ho bisogno di qualche informazione riguardo a quello Chance Giardiniere.
KAUFMAN: Giardiniere, sissignore.
PRESIDENTE: E le vorrei avere in giornata.
KAUFMAN: Non c'è problema, signore.


RAND: Hai una grande virtù. Tu non stai a ricamare con le parole per nascondertici dietro. E, no, no, no, tu dici pane al pane, eh? Ti ricordi di che cosa ti stavo parlando ieri sera?
CHANCE: No, Ben.
RAND: Oh, sì che te lo ricordi. Il mio progetto di assistenza finanziaria per gli uomini d'affari. Brh, io credo che tu sia l'uomo giusto per tenere le redini di un'istituzione del genere.
CHANCE: Mi rendo conto, Ben. Sì.
RAND: E, Chauncey, io so che tu non sei il tipo d'uomo da agire impulsivamente, perciò non pensare che ti costringa a decisioni affrettate.
CHANCE: Grazie, Ben.
RAND: Ora, Chauncey, io ho paura di dovermi scusare con te. Ho una grande stanchezza.
CHANCE: Mi dispiace che tu sia tanto ammalato.


EVE: Abbiamo sessantamila bulbi di tulipano quassù, Chauncey. È meraviglioso quando fioriscono. Naturalmente le preferite sono le rose. Ne abbiamo ventimila cespi. E qua piantiamo ogni anno qualcosa di diverso. Non ho ancora deciso cosa metterci, quest'anno. E quella è la casa del giardiniere. E questa è la serra.
CHANCE Mi piace guardare crescere le piante giovani.
EVE: È meraviglioso, vero?
CHANCE: Sì. Le piante giovani vanno molto meglio se una persona li aiuta.
EVE: Sa, Chauncey, Ben mi ha detto che il Presidente è rimasto conquistato da lei stamani.
CHANCE: Oh!
EVE: Chauncey, ieri sera lei ha parlato di un vecchio che è morto. Lei doveva essergli molto vicino.
CHANCE: Infatti, sì.
EVE: Mi spiace. Ah, ha nominato anche quella... Louise, che se n'era andata. Era molto vicino anche a Louise?
CHANCE: Sì, mi piaceva Louise, moltissimo. Era la sua cameriera.
EVE: Oh... oh, la sua cameriera!
CHANCE: Sì.
EVE: Ah, ah, ah, allora... Ah, ma quanto sono stupida! Pensavo che... che fosse una persona a cui era legato sentimentalmente, o magari sua sorella, non lo so.
CHANCE: No. Lei... lei mi portava da mangiare. Era molto gentile con me.


PRESIDENTE: Chance Giardiniere, amico e consigliere del signor Rand, era al nostro meeting stamani. Ho scoperto che il signor Giardiniere ha per il Paese una sensibilità superiore alla nostra. Cito il signor Giardiniere, un uomo di grande intuito: "Finché le radici dell'industria restano solidamente confitte nel suolo nazionale, le prospettive economiche sono indubbiamente radiose".
EVE: Oh!
TERESA: Che succede? Dottore!
EVE: Ben!
ALLENBY: Decoral!
EVE: Ben!
ALLENBY: Cinque milligrammi!
TERESA: Piano, piano!
EVE: Tira su le braccia!
ALLENBY: Calmo, Ben!
EVE: Tira su le braccia! Ecco, così!
ALLENBY: È meglio che tu esca, Eve.
EVE: Riprende, sì?
ALLENBY: Sì, sta' tranquilla. Tranquillo, Ben, tranquillo.
EVE: Venga, Chance.
PRESIDENTE: ... esse mi hanno ispirato. E io ho deciso che non esistono gap temporanei. Quindi io rivedrò le mie posizioni e troverò un'altra soluzione, e sarete felici di sapere che il vostro fondatore, e presidente del consiglio di amministrazione, il signor Benjamin Rand, è d'accordo con me in questo, per una volta. Signori, non temiamo l'inevitabile gelo e i temporali dell'autunno e dell'inverno. Pregustiamo invece la rapida crescita della primavera, aspettiamo le ricompense dell'estate. Come in un orto o in un giardino, impariamo ad accettare, ad apprezzare il tempo in cui gli alberi sono nudi, e il tempo in cui cogliamo i frutti.


EVE: Chauncey, io... Io non so come ringraziare Iddio che... che lei è con noi.
CHANCE: Neanch'io, Eve.
ALLENBY: È stata una giornata sfibrante per Ben. Ora sta riposando. Non c'è motivo di allarme.
AUBREY: Signor Giardiniere, c'è una telefonata per lei.
CHANCE: Telefonata?
AUBREY: Sì. Sidney Courtney, il redattore finanziario del Washington Post. Ci vuol parlare, signore?
CHANCE: Sì.
AUBREY: Nel mio ufficio.
EVE: Beh, vada. Se è per me, non si dia pensiero.
CHANCE: Sì, non mi darò pensiero.
EVE: Ma quant'è caro, gentile, sensibile... Tu non trovi?


CHANCE: Ma non c'è.
AUBREY: Non c'è? Signor Courtney, pronto, è lei? Ah, sì, c'è, c'è!
CHANCE: Ma dov'è? Lì o qui?
AUBREY: È su tutt'e due le linee.
SIDNEY COURTNEY: È lì? Pronto?
CHANCE: Sì, sono qui.
COURTNEY: Salve, signor Giardiniere. Eh... ho sentito il discorso del Presidente all'Istituto Finanziario oggi, e gradirei sentire un suo commento sull'incontro tra il signor Rand, il Presidente e lei.
CHANCE: Sì. È stato molto bello incontrare il Presidente.
COURTNEY: Ah... noi vorremmo acclarare alcuni fatti, tipo qual è esattamente il rapporto che intercorre tra lei e la prima società finanziaria americana.
CHANCE: Io credo che questo dovreste chiederlo al signor Rand.
COURTNEY: Beh, sì, certo, ma il signor Rand sta male, così mi prendo la libertà di chiederlo a lei.
CHANCE: Eh... eh... cosa? Vuole ripetere?
AUBREY: Sì?
COURTNEY: Ho detto che dato che il signor Rand sta male, mi prendo la libertà di chiederlo a lei.
CHANCE: Sì, infatti. Dovrebbe chiederlo al signor Rand.
COURTNEY: Certamente. Ah, solo una domanda rapida, signor Giardiniere...
TV: ... ed ora, braccia in fuori. Roteare lentamente...
AUBREY: Sì, attenda un attimo, prego.
TV: Braccia tese.
AUBREY: Signor Giardiniere, ho il produttore del "Gary Burns Show" in linea.
CHANCE: Ah, sì. Ho guardato quello show.
AUBREY: Ah, certo. La vorrebbero come ospite nello show stasera. Doveva esserci il vicepresidente, pare abbia disdetto. Chiedono se a lei interesserebbe.
CHANCE: Sì. Sono stato in televisione.
AUBREY: Bene. Pronto, signor Hull? Il signor Giardiniere accetta di venire allo show. È già stato in televisione. Sì, lo show sarà registrato... e poi trasmesso alle dieci. Bene, e lui dovrà essere lì...


PRESIDENTE: Che significa non ha un fascicolo? Ma non è possibile! Io l'ho citato alla televisione nazionale, è un uomo più che noto.
KAUFMAN: Oh, questo lo sappiamo bene, signore, ma, vede...
PRESIDENTE: È un intimo amico e consigliere di Benjamin Rand! Cristo, abbiamo volumi di dati su Benjamin Rand!
KAUFMAN: Guardi, io prevedo di contattare il signor Rand non appena...
PRESIDENTE: Non voglio che Ben sia disturbato! Ci sono altri modi di informarsi senza seccare un moribondo. Usate tutti i canali per mettere insieme una storia dettagliata di Giardiniere. La voglio nel mio ufficio domani alle sette. Mi scappa la pipì. Questo non scriverlo.
SEGRETARIA: Bene, signore.


MORTON HULL: Certo, signor Giardiniere, la sua posizione nella comunità finanziaria ha un bel po' di peso. Ma quello che desta il nostro interesse è la sua filosofia così naturalistica.
CHANCE: Eh, sì.
HULL: Eh, eh... Si rende conto che stasera la guarderanno più persone di quanti abbiano assistito a spettacoli teatrali negli ultimi quarant'anni?
CHANCE: Ah, sì?
HULL: Sì.
CHANCE: Perché?
HULL: Eh, diavolo, non lo so! Eh, eh, eh, eh!
CHANCE: Eh, eh! Bene.
HULL: Di qua.
CHANCE: Grazie, sì.


COURTNEY: Giardiniere è laconico, non permette a nessuno di guardare le carte che ha, e corre voce che sia un forte candidato per il consiglio d'amministrazione della prima finanziaria americana. Kinney, che siamo riusciti a sapere di lui?
KINNEY: Niente.
COURTNEY: Ah, sì, sì, ma non scherziamo ora.
KINNEY: Lo so che è ridicolo, ma non c'è nessuna informazione di nessun tipo su Giardiniere. Non esiste nessun materiale su di lui. Siamo in tilt.


TV: Allora, si metta sulle spalle di questa imbottita. No, no, no, aspetti! Prima deve mettere la testa nel buco! Sì, la testa nel buco. La testa nel buco, bene. Ecco, allunghi le gambe... Sì. Spinga il corpo, esercitando...
INSERVIENTE: Ho pensato che ne avesse bisogno, signore. Fa un bel caldo sotto queste luci.
CHANCE: Grazie. Ho molta sete, infatti.
HULL: Ah, ascolti. Se Gary vuole interromperla o farle una domanda, si toccherà con l'indice della sinistra il sopracciglio destro. Va bene?
CHANCE: Mi rendo conto.
HULL: Bene.
CHANCE: Grazie.
INSERVIENTE: Prego.
CHANCE: Questo a Ben lo fa Teresa, l'infermiera.
COLSON: Davvero? E gli fa un buon lavoro?
CHANCE: Sì, un lavoro uguale a questo.
COLSON: Ecco, tocca a lei, signor Giardiniere.
CHANCE: Sì?
HULL: Sì, Gary la sta aspettando.
CHANCE: Ah, sì.
COLSON: Auguri.
CHANCE: Auguri.
HULL: Di qua.


GARY BURNS: Signor Giardiniere... Beh, è molto simpatico averla con noi stasera, signor Giardiniere.
CHANCE: Salve, Gary.
BURNS: Questa è la signorina Annie Lawson, il signor Chance Giardiniere.
CHANCE: Salve.
ANNIE LAWSON: Molto lieta.
CHANCE: Salve.
BURNS: Ehm... signor Giardiniere...
CHANCE: Ah, sì. Sì.
BURNS: Bene, bene.
CHANCE: Mi scusi.
BURNS: Voglio prima di tutto ringraziarla per essere venuto su così breve preavviso, sostituendo il vicepresidente.
CHANCE: Sì. Sì.
BURNS: È sempre, in certo modo sorprendente, trovare uomini come lei che lavorano a stretto contatto col Presidente eppure trovano il modo di rimanere relativamente sconosciuti.
CHANCE: Sì, è sorprendente. Sì.
BURNS: Sì, naturalmente. Beh, d'ora in avanti il suo anonimato probabilmente diventerà una cosa del passato.
CHANCE: Oh... Ecco!
BURNS: Beh, io presumo, dato che il Presidente l'ha citata, che lei sia portato a condividere le sue idee per l'economia.
CHANCE: Eh? Quali... quali idee?
BURNS: Il Presidente ha paragonato l'economia del Paese ad un giardino, affermando che dopo un periodo di declino seguirà naturalmente un periodo di crescita.
CHANCE: Sì. Sì, è possibile. Per... per tutto una crescita robusta. E c'è... tanto, tanto posto per nuovi alberi e nuovi fiori di tutte le specie.
BURNS: Lei sta dicendo, signor Giardiniere, che questa è solo una stagione come un'altra nel "giardino", diciamo così.
CHANCE: Sì. Sì. Un giardino ha bisogno di tante cure, e di tanto amore. Se tu dai al tuo giardino tanto amore, le cose crescono. Ma prima certe cose devono seccare, e... e certi alberi morire.
THOMAS: È quel giardiniere!
JOHANNA FRANKLIN: Sì, Chance Giardiniere.
THOMAS: No, lui è un vero giardiniere.
JOHANNA: Si esprime da giardiniere, ma in modo così profondo...
BURNS: Molto interessante, davvero! Ma, signor Giardiniere, cosa ci dice per le cattive stagioni? Il Paese non ha bisogno di qualcuno che sappia superare questi periodi di crisi? Un leader capace di guidarci nelle cattive stagioni come nelle buone?
PRESIDENTE: Quel bastardo!
CHANCE: Sì. Oh, sì. Ci serve un giardiniere molto bravo. E sono d'accordo col Presidente che il giardino ha bisogno di tanta cura. È un buon giardino. I suoi alberi sono sani.
TV: Oh! Ih! Doh! Ka! Doh! Ih! Doh! Ka! Doh! Ki! Nunga nunga! Ejebeehayee ahyee eeh! Eyaheeha!
BURNS: Mi rendo conto che questa è una domanda a cui le sarà estremamente difficile rispondere, ma... lei ritiene che noi abbiamo, per dirla con lei, un giardiniere molto bravo al lavoro in questo momento?
PRESIDENTE: Ah, Gesù!
CHANCE: Ah, sì. Sì. Certe piante vengono bene al sole, e altre crescono meglio all'ombra.
BURNS: Sembra ci sia bisogno di un bel po' di giardinaggio, qui.
CHANCE: Certamente che ce n'è bisogno, sì.
LOUISE: Di sicuro c'è una cosa: in America il mondo è dei bianchi! Ho cresciuto quel ragazzo da quando si faceva ancora la piscia addosso. E che mi venga un accidente se ha mai imparato a leggere o a scrivere. Nossignore! Era mezzo deficiente. Al posto del cervello aveva un pugno di fichi secchi. Una svista del Padreterno. Era cretino, come un papero. Guardatelo ora. Sissignore, non hai che da essere un bianco, in America, per avere tutto quello che vuoi! Tutte stronzate!
BURNS: E che tipo di giardiniere sarebbe lei, signor Giardiniere?
CHANCE: Io sono un giardiniere molto serio.
BURNS: Oh, ne sono sicuro, signor Giardiniere. Ne sono sicuro.
RAND: Notevole.
BURNS: Beh, sarò di nuovo da lei tra un minuto.
RAND: Piace tanto anche a te, vero Eve?
EVE: Sì.
RAND: Sono contento.
TV: Il vostro viaggio in un privato cittadino.
RAND: È una buona cosa.


SERVITÙ: Complimenti, signor Giardiniere! Bravo, signor Giardiniere! Congratulazioni!
PERKINS: Vuole darmi il soprabito, signore?
CHANCE: Sì.
WILSON: Complimenti! Vuole darmi anche il cappello?
CHANCE: Sì.


THOMAS: Hm-hm. Hm... Hm... Okay, Sally. Vogliamo vederci tra... venti minuti? Okay. Non starò molto. Devo solo... dirle qualcosa di quel giardiniere.
JOHANNA: Buonanotte.
THOMAS: Senti, Johanna, io...
JOHANNA: Ho detto buonanotte!
THOMAS: Okay.


RAND: Chauncey, domani sera la vedova del senatore Rowley dà un ricevimento in onore dell'ambasciatore sovietico, ed è prevedibile che il nostro Robert, qui, non mi darà il permesso di andarci. Perciò mi faresti veramente un grande favore se potessi andarci tu al mio posto, accompagnando Eve.
CHANCE: Sì, Ben. Mi piacerebbe sì accompagnare Eve.
RAND: Tu ed Eve dovreste creare un bello scalpore. Eh, eh, eh, eh, eh! Mi sembra di sentire le chiacchiere! Eh, eh, eh, eh! Eh, Chance... tu hai il grande, immenso dono di essere naturale. È una grande virtù, amico mio. Io spero che il Paese intero stesse ascoltando. Il Paese intero!


FIRST LADY: Caro, che cos'hai?
PRESIDENTE: Non posso! Non posso, adesso, è... è... oh! Mi dispiace, tesoro, è proprio che... non posso! Ecco.


EVE: Gliene adatteremo uno di Ben. Sophie insiste per lo smoking.
CHANCE: Ah, sì?
EVE: Chauncey.
CHANCE: Sì?
EVE: Io, sa, non ho molti amici, ecco, e gli amici di Ben hanno... oh, un bel po' di anni più di me. Tutti di età... Buonanotte, Chauncey.
CHANCE: Buonanotte, Eve.


SALLY: Oh, è stato abilissimo. Si è mantenuto ad un livello elementare. Si è fatto capire da tutti.
THOMAS: Sì? Beh, quello che non capisco io è perché si trovava in casa di Jennings. Che gioco voleva fare nel comportarsi da tonto? Che stava combinando? E perché?
SALLY: Chissà... Non è che per qualcosa c'entrava il governo?
THOMAS: Sai, Sally, che quello mi ha preso per il culo? E tu sai che cosa significa, vero?
SALLY: No...
THOMAS: Qualsiasi avvenire politico potessi avere è finito dentro il cesso. Gesù, soltanto il pensiero di passare il resto della mia vita a fare l'avvocato...
SALLY: Beh...
THOMAS: ... è veramente avvilente. Piuttosto, Sally, quasi dimenticavo: Johanna comincia a sospettare qualche cosa di noi.
KINNEY: Sii ragionevole, Sid, sono stata dappertutto. Non so più dove cercare.
COURTNEY: Prova ancora.
KINNEY: Certo, provo ancora. Ma dove? Non c'è niente. È come se non fosse mai esistito.
COURTNEY: Prova ancora.
KINNEY: Sid, è inutile.
COURTNEY: Ho detto: "Prova ancora".
KINNEY: Oh, fottiti, Sid! Prova tu ancora! Io mollo!


KAUFMAN: Signor Presidente.
PRESIDENTE: Buongiorno, signori.
STAFF: Buongiorno, signor Presidente.
KAUFMAN: Signore, ci è stato impossibile di avere...
PRESIDENTE: Non è quello che avevo chiesto!
KAUFMAN: ... qualsiasi notizia ulteriore della comparsa di Giardiniere in casa Rand.
PRESIDENTE: Informazioni che risalgono a due giorni!
KAUFMAN: È vero, signore.
PRESIDENTE: Voglio il fascicolo standard, ve l'ho detto.
KAUFMAN: Bene, signore.
PRESIDENTE: Va bene. Dov'è?
KAUFMAN: Ehm... vede, signore... qualche cosa ci sarebbe...
PRESIDENTE: Kaufman, che diavolo sta farfugliando?
KAUFMAN: Beh, l'FBI ha qualche dato, signore, ma non... non è... non è pertinente.
PRESIDENTE: Va bene, vorrei vedere questi dati!
KAUFMAN: Sì, signore. I suoi abiti sono stati fatti a mano da un sarto di New York nel 1928. Il sarto cessò l'attività nel 1933, in seguito si tolse la vita. Ah... la... la biancheria è tutta del tessuto più fine. La fabbrica fu distrutta dal fuoco nel 1949. L'uomo non possiede nessuna identità. Non ha patente di guida, né passaporto, né carte di credito. Ah, ecco: i computers hanno analizzato le sue caratteristiche vocali...
PRESIDENTE: Miss Davis. Vorrei le uova in camicia, stamani, prego.
KAUFMAN: ... ma non si possono determinare le sue origini etniche.


TV: It's a beautiful day in this neighborhood / A beautiful day for a neighbor / Would you be mine? / Could you be mine?
CHANCE: Avanti.
EVE: Eh... Chauncey. Li ha già letti i giornali?
CHANCE: Io non leggo i giornali.
EVE: Beh, lei è descritto come uno dei principali fautori del discorso del Presidente di ieri sera. E citano i suoi commenti allo show televisivo fianco a fianco con quelli del Presidente.
CHANCE: Oh... Mi piace il Presidente, moltissimo. È un uomo carino.
EVE: Sì. È molto carino anche lei.
TV: Ciao vicino! C'è qualcuno alla porta. Vediamo chi è questa persona particolare. Ah! Il signor McFeeland! Buonasera, signor McFeeland, benvenuto fra noi. Buonasera, grazie. Naturalmente lei passava per caso... Bah... sì. Si dà il caso che passassi per caso, ah, ah, ah. In televisione sembra avvenire tutto per caso.
EVE: Non le dispiace che io stia qui così, con questa.
CHANCE: No, no, Eve. Mi piace che lei stia qui.
EVE: Sì?
TV: Facciamo un caso di forza maggiore. È ancora un po' cattivello. Facciamo un caso fortunato. Sì. Nel caso fortunato ci stiamo. Caso fortunato va bene, e ci porta al caso fortunato che lei sia qui con noi stasera. Ah, lei sì che è un buon vicino. Ma non speciale. Lei, signor McFeeland, è veramente una persona speciale, che fa tutte le cose che fa in modo speciale. Ah sì? E allora mi piacerebbe cantare qualcosa di veramente speciale. Una canzone dedicata al vero amico. You are my friend, you are special / You are my friend / You're special to me / You are the only one like you / You are my friend, I like you / In the daytime, in the nighttime / Any time that you feel's the right time / For a friendship with me, you see / F-R-I-E-N-D / Special. You are my friend / You're special to me / There's only one in this wonderful world / You are special / In the daytime / In the nighttime / Any time that you feel's the right time / For a friendship with me, you see / F-R-I-E-N-D special / You are my friend / You're special to me / There's only one in this wonderful world / You are special.
EVE: Oh... Oh... Grazie, Chauncey... Io... io ti sono così grata, Chauncey. Oh... io mi sarei abbandonata al benché minimo tocco. Io mi sarei abbandonata, capisci? Tu lo sai, vero? Oh... Ma tu sei così forte, che insieme a te posso fidarmi di me.
CHANCE: Sono contento che non ti sei abbandonata, Eve.
EVE: Beh...
TV: Tempo fa, la gente non aveva la televisione, ma si dilettava a guardare foto interessanti. E allora mettevano le foto, come queste, in un apparecchio speciale.
EVE: Grazie.
TV: E le guardavano molto molto attentamente. Ecco, ora ve ne mostro un'altra. Sembravano cartoline. Sì, ecco. cartoline illustrate. Ma in realtà erano fotografie. Osservatele attentamente. Quello che hanno di interessante è che sono due, eh? Due. E che sono pressoché uguali. Ecco, ve ne mostro un'altra.
ALLENBY: Il signor Thomas Franklin, prego. C'è il signor Franklin? Ah, certo, sono il dottor Robert Allenby. Vuol dire al signor Franklin che vorrei parlare con lui? Riguardo a Chance Giardiniere.


I GIORNALISTA: Signor Giardiniere, come ha reagito all'articolo di fondo del Post sul discorso del Presidente?
CHANCE: Eh... Io non l'ho letto.
II GIORNALISTA: Ma, senta, ci avrà dato almeno un'occhiata.
CHANCE: Io non ci ho dato un'occhiata.
III GIORNALISTA: Signor Giardiniere, il New York Times ha parlato di una sua particolare barca di ottimismo. Qual è stata la sua reazione?
CHANCE: Io non so che cosa significa.
II GIORNALISTA: Scusi se insisto, ma mi interesserebbe moltissimo sapere quali sono i giornali che legge, signor Giardiniere.
CHANCE: Io non leggo mai i giornali. Io guardo la televisione.
GIORNALISTA TV: Intende dire che lei trova i servizi di informazione televisivi superiori a quelli dei giornali?
CHANCE: Mi piace guardare la televisione.
GIORNALISTA TV: Grazie, signor Giardiniere.
CHANCE: Prego.
EVE: Eh, eh, e!
GIORNALISTA TV: Beh, pochi uomini, nella vita pubblica, hanno il coraggio di non leggere i giornali. Nessuno, che io abbia il bene di conoscere, ha il fegato di ammetterlo.
EVE: Chauncey, io non ho mai visto nessuno trattare con la stampa come te. Sei così freddo, distaccato...
CHANCE: Grazie, Eve. 
SOPHIE ROWLEY: Eve!
EVE: Sophie! Come stai? Ah, ah!
SOPHIE: Bene, e tu?
EVE: Benissimo. Ho il piacere di presentarti il signor Chance Giardiniere.
CHANCE: Salve, Vladimir.
SOPHIE: ... quasta è la signora Skrapinov.
NATASHA SKRAPINOV: Natasha.
CHANCE: Salve, Natasha.
NATASHA: Ho molto piacere di conoscerla.
CHANCE: Anch'io.
VLADIMIR SKRAPINOV: Dovete sedervi con noi, amici. Abbiamo molto da discutere.
CHANCE: Mi rendo conto.
SOPHIE: Eve, lasciamo parlare gli uomini. Volete scusarci un momento, noi due?
VLADIMIR: Oh, con rammarico noi cederemo il piacere della vostra compagnia ad altri.
CHANCE: Lo cederò anch'io, Eve.
EVE: Sì, beh, allora buona chiacchierata.
VLADIMIR: Signor Giardiniere, non dovremmo trovarci più spesso per scambiare nostre idee?


COURTNEY: Per adesso è semplicemente una voce, Lyman. Ma c'è qualcosa nell'aria.
LYMAN STUART: C'è qualcosa di grosso nell'aria, direi. Dove hanno distrutto il fascicolo? Alla CIA o all'FBI?
COURTNEY: Non lo so.


VLADIMIR: Si accorgerà, amico, che non siamo poi tanto lontani, l'uno dall'altro, eh? Non poi tanto.
CHANCE: Noi non siamo poi tanto lontani, eh. Le nostre sedie quasi si toccano.
VLADIMIR: Ah, ah, ah, ah, ah! Bravo, bravo!
NATASHA: Bravo.
VLADIMIR: Le nostre sedie effettivamente quasi si toccano. E noi ci rimarremo seduti sopra, esatto? Non vogliamo che ce le strappino di sotto, non è vero? Perché se ne parte una, va via anche l'altra. E allora bum-bum, e bum-bum.


STUART: Cosa ci sarà mai stato nel suo passato che stanno cercando di seppellire? Precedenti penali? L'appartenenza a qualche organizzazione sovversiva? O magari un invertito?
THOMAS: Poi mi disse che aveva sempre vissuto lì, fino da quando era bambino, e che faceva il giardiniere, e ci mostrò una stanza sul garage dove ci disse che stava. Beh, non è che ci credetti, naturalmente, ma perché mentire?


VLADIMIR: E mi dica, signor Giardiniere, a lei, per combinazione, piacciono le... le favole di Krylov? Ecco, glielo chiedo perché c'è qualche cosa di... c'è qualche cosa di Kryloviano in lei, mio caro.
CHANCE: Crede? Sì?
VLADIMIR: Sono convinto che lei conosce Krylov. Eh... [...] Ah, ah, ah! Ah, certo, lei conosce Krylov in russo, vero? Eh, signor Giardiniere, confesso che l'avevo immediatamente sospettato.
CHANCE: Mi scusi, ma vuole dirmi ancora il suo nome?
VLADIMIR: Eh, eh, eh! Un tocco di humour americano, eh? Vladimir Skrapinov.
CHANCE: Ah... è un nome molto carino.
VLADIMIR: Oh, anche il suo, Chauncey Giardiniere. [...] Chauncey [...], Giardiniere [...]


THOMAS: O magari era stato coinvolto in qualche operazione finanziaria ad altissimo livello con il defunto.
ALLENBY: Con chi?
THOMAS: Il signor Jennings. Ma il nostro studio non ha documenti di nessuna transazione del genere.
ALLENBY: Hm!


EVE: Chauncey, l'ambasciatore russo praticamente è venuto a beccare sulla tua mano, lo sai? Non sapevo che parlassi il russo. È incredibile.
GAUFRIDI: È enormemente utile parlare il russo oggi. Lei, signor Giardiniere, è padrone di altre lingue?
CHANCE: Ah, è così modesto, ambasciatore Gaufridi, non accade mai che sbandieri le sue qualità, davvero. Mai che...


FIRST LADY: Forse dovresti farti vedere da qualcuno, caro.
PRESIDENTE: No... No, no, non... No, non servirebbe a niente.


CHANCE: Salve, Ronald. Come sta, Ronald?
RONALD STIEGLER: Bene, grazie.
CHANCE: Bene. Anch'io bene, grazie.
STIEGLER: Bene.
CHANCE: Sì, bene. Stiamo bene.
STIEGLER: Sì, bene. Ah, signor Giardiniere, col mio editore ci chiedevamo se a lei interesserebbe scrivere un libro per noi. Qualcosa sulla sua filosofia politica. Che ne direbbe?
CHANCE: Io non so scrivere.
STIEGLER: Ah, meno male! Oggi sono tutti scrittori! Da noi si rischia di restare sepolti dai manoscritti. Eh... Ecco, noi le anticiperemmo una cifra con cinque zeri, e avrebbe la collaborazione di un grosso scrittore ombra, lettori professionali...
CHANCE: Neanche leggere.
STIEGLER: Ma naturalmente! E chi ce l'ha più il tempo di leggere? Si... si sbircia una rivista, si guarda la televisione...
CHANCE: Hm, hm. Ecco, a me piace guardare la televisione.
STIEGLER: Ah, non ne dubito. Nessuno legge.
SOPHIE: È molto, molto sexy. Non lasciarmi troppo sola insieme a lui.
EVE: Ah, ah, ah, ah!


ALLENBY: Lei dice che vi mostrò il suo giardino?
THOMAS: Beh, lui disse che era suo. Insomma, ci accompagnò lui.
ALLENBY: Capisco. Signor Franklin, devo chiedere a lei e alla signorina Hayes di mantenere su questo episodio con Giardiniere il più assoluto riserbo.
THOMAS: Hm.
ALLENBY: Non si può sapere in cosa è stato immischiato, magari in faccende estremamente segrete.
THOMAS: Hm-hm.
ALLENBY: La prego, non una parola.
THOMAS: Certo, dottore, io capisco.
ALLENBY: Bene. Grazie infinite e piacere.
THOMAS: Le pare. Un favore, quando si può...


SENATORE SLIPSHOD: Ho sentito che parla otto lingue. E oltretutto è un uomo che ha una laurea in medicina e una in legge. Non è vero, Eve?
EVE: Beh, io non lo so, senatore. Però non è che mi sorprenderebbe.
MRS. SLIPSHOD: È molto attraente. Eh, eh.
EVE: Vero.
DENNIS WATSON: Sa che non avevo mai incontrato a Washington uno come lei?
CHANCE: Eppure ho vissuto qui tutta la mia vita.
WATSON: Davvero? E... dove ha vissuto per tutta la mia vita? Eh, eh, eh, eh. Senta un po', signor Giardiniere: lei ha mai avuto rapporti con un uomo?
CHANCE: No. Io no, non credo.
WATSON: Potremmo andare di sopra ora.
CHANCE: C'è un televisore di sopra?
WATSON: Ah, ah, ah, ah!
CHANCE: Mi piace guardare.
WATSON: Ti piace... guardare.
CHANCE: Sì.
WATSON: Tu aspetta qui. Ora chiamo Warren.


FIRST LADY: Dipende da me? È per qualcosa che ho fatto?
PRESIDENTE: No, tesoro, non è... No è... Non sei tu.
FIRST LADY: Non ti è mai successo quando eri senatore.
PRESIDENTE: Non è quello, è solo che io... Io...
KAUFMAN: Signore.
PRESIDENTE: Sì, Kaufman, cosa c'è?
KAUFMAN: La CIA e l'FBI hanno distrutto il fascicolo di Giardiniere...
PRESIDENTE: Cosa?
KAUFMAN: ... prima che qualcuno potesse arrivarci.
PRESIDENTE: Perché?
KAUFMAN: Nessuna delle due organizzazioni lo ammetterebbe.
PRESIDENTE: Va bene. Chiama qua Baldwin e Honeycutt. Io scendo subito.


EVE: Mi sento così vicina a te, Chauncey. Mi sento al sicuro. Ben capisce i miei sentimenti per te, sai? E li accetta.
CHANCE: Ben è molto saggio.


PRESIDENTE: ... e terzo, il suo fascicolo è stato distrutto. Ora vorrei qualche risposta.
CLIFFORD BALDWIN: Giardiniere non è un agente straniero. Ora sono sedici i paesi che indagano su di lui.
PRESIDENTE: Vedo... E per la terza domanda, è possibile cancellare ogni traccia di un uomo?
GROVER HONEYCUTT: Molto improbabile, signore. Infatti... i ragazzi dell'FBI pensano che potrebbe essere capace di un'impresa simile solo un loro ex agente.
BALDWIN: Io non credo che questo sia del tutto vero, Grover.
PRESIDENTE: E cosa ne pensano i ragazzi del servizio segreto?
BALDWIN: Beh, signor Presidente, loro... non sanno proprio.


EVE: È molto difficile... per me dirti buonanotte, Chauncey. È molto arduo per me lasciarti.
CHANCE: È molto arduo anche per me, Eve.
EVE: Oh...


RAND: No. Venda le 750.000 azioni della CCT. A...spetti. Venda un milione di azioni della Inland Oil. Ah, signora Aubrey, faccia trasferire 30.000 azioni della Standard nel suo conto personale. Sono per lei.
ALLENBY: Ben.
RAND Oh, Robert... Ero qui, che sistemavo alcuni sospesi. Liquido la minutaglia in modo che non ci debba combattere Eve.
ALLENBY: Ben, io vorrei parlare con te riguardo a Chauncey.
RAND: Chauncey? Lo sai, Robert, c'è qualcosa in quell'uomo che... che mi dà fiducia. Mi fa sentire sereno. Da quando lui è in questa casa, il pensiero della morte è molto meno agghiacciante per me.


EVE: Chauncey! Io non ne potevo più!
TV: Basta, ti prego. Caro, basta. Tanto è inutile continuare. E poi sono talmente stanca che non ho neanche la forza di parlarne. Anzi, quando esci, chiudi quella porta, per favore. Ci vedremo domattina, forse.
EVE: Ma cosa c'è?
TV: No, ora!
EVE: Che t'è successo?
TV: Domattina forse sarà tardi.
EVE: Chauncey, ma...
TV: Ti prego.
EVE: Che cos'hai, Chauncey? Oh! Io non lo so quello che ti piace, scusami.
CHANCE: Mi piace guardare, Eve.
EVE: Cosa vuoi dire... ti piace... guardare?
CHANCE: Ehm... mi piace guardare.
EVE: Ah... Oh... Vuoi dire... me? Ti piace guardare me... farlo?
CHANCE: È molto bello, Eve, hm?
EVE: Eh... oh...
TV: No, no. Io no. La roba mai, mai. Un sigaro, allora, eh? Ah, sì, sì. Un sigaro, sì. Siediti. Sì, grazie.
EVE: Chauncey...
TV: Bene, Rico. Ora ascolta: io ora ti dirò una cosa e te la seppellirai dentro al cervello, d'accordo? Sono faccende di casa, e se di casa escono, saranno guai per qualcuno. Mi conosci, no? Allora senti: Pete Montana è finito. Ah, e io che credevo che fosse tanto... È finito. Ora metti che io ti dicessi che d'ora in avanti sei tu Pete Montana, che puoi rilevare la sua zona e metterla insieme alla tua.
EVE: Chauncey, una delle prime cose che devi sapere di me, gioia, è che... è che sono un po' timida.
TV: Sto facendo molto per te, Rico. Quando ti avrò piazzato mi aspetterò un sacco di favori da te. E li avrai, contaci. Bene. Permettimi allora di bere al nuovo boss della Riva Nord. Grazie. Ah, sei un figurino, boss. È una camicia di forza. Sai che nessuno di noi è mai stato invitato a mangiare nella tana del gran capo? Nessuno ci ha mai sbafato, eccetto Pete Montana. Comunque, se credi che io esca conciato così, sei pazzo. Ma no, stai benissimo, Boss, eh, eh, eh, eh, eh! Forza, forza! Il capo ci tiene! Quello che mi ci vuole ora è un bicchiere di whisky. Eh, eh, eh, eh! Salute! Eh,eh, salute! Ma lo sai che stai proprio bene così? Sembri perfino bello. Permesso? Vieni, entra, entra. Salve, capitano. Ciao. Cosa? Ah, sì, sì. Grazie, grazie tante. Di' un po', sei piuttosto invitante, non è vero? Beh, sì, io... Quest'esercizio va eseguito con molta lentezza, perché si tratta di un'esplorazione. E come ogni esplorazione richiede calma. Allora procediamo con l'esercizio. Dovete fare tutto con lentezza. Che nessuno sollevi le gambe, adesso, anche se qualcuno sarebbe tentato di farlo. Ecco, questo è già un modo di controllare i propri impulsi. Qui non si fa solo dell'educazione fisica.
EVE: No! Dove stai andando? No, Chauncey!
TV: Controllate quindi ogni movimento.
EVE: Aaah! Ah, ah, ah, ah, ah! Ah, ah, ah, ah, ah! Aaah! Ah, ah, ah, ah, ah!
TV: Anche vincere questo timore rientra nell'educazione mentale di quest'esercizio. Si comanda ai centri motori, e si comanda a quelli inibitori. Come vedete, un esercizio adatto ad ogni carattere: frena gli impulsivi e stimola i prudenti. Non abbiate paura, prudenti. È importante sapere che potreste rovesciarvi.


ALLENBY: Riportiamo la pressione a valori accettabili!
RAND: Non voglio più iniezioni. Basta.
ALLENBY: Non va molto bene.
RAND: Lo so. Lo so.


EVE: Ah... tu liberi la mia libido. Il desiderio esplode dentro di me. E quando mi guardi, la mia passione, ah, dissolve il desiderio. Tu mi liberi, Chauncey. E io rivelo me stessa a me stessa, e sono irrorata, e purificata.
PERKINS: Signor Giardiniere, il signor Rand amerebbe vederla.
CHANCE: E io amerei vedere lui.
RAND: Chauncey...
CHANCE: Sì, Ben. Morirai adesso, Ben?
RAND: Io credo che... che rinuncerò al corno dell'abbondanza per le trombe del giudizio. Dammi la mano. Fammi sentire la tua forza. Chauncey, io spero che tu resterai qui, con Eve. Abbi cura di lei. Ti vuole bene, vigila su di lei. È un fiore molto delicato. Un fiore.
CHANCE: Sì, Ben.
RAND: C'è tanto... È rimasto tanto da fare... Io ho parlato con i miei soci. Sono ansiosi, molto ansiosi, di conoscerti. Dì a Eve...
ALLENBY: Se n'è andato, Chance.
CHANCE: Sì, lo so, Robert. Ho già visto questa cosa che capita alle persone vecchie. Te ne andrai, adesso, Robert?
ALLENBY: Hm? Sì, tra un giorno o due. Sì.
CHANCE: Eve resta. Ha detto che lei non la vuole chiudere, la casa.
ALLENBY: Sei diventato un amico molto intimo di Eve, non è vero? Chance...?
CHANCE: Sì. Sì. Io... io amo molto Eve, molto, Robert.
ALLENBY: E tu davvero sei un giardiniere, Chance?
CHANCE: Sì, eccome. Un giardiniere. Beh, ora vado a dire a Eve che è morto Ben.
ALLENBY: Sì, capisco. Capisco.


PRESIDENTE: Io so che Ben ha detto col massimo della semplicità. E non voglio andare contro i desideri di Ben. Ma ho pensato fosse bello, mentre i suoi più intimi amici lo accompagnano al luogo dell'estremo riposo, citare alcune sue frasi. "Non mi stanno bene quelli che campano sulle previdenze. Non ho nessuna pazienza con loro, ma se devo essere sincero con me stesso, devo riconoscere che neanch'io sto bene a loro". "Io non mi dolgo di avere divergenze politiche con uomini che rispetto. Mi dolgo molto, comunque, che le nostre filosofie ci tengano divisi".
JAMES DUDLEY: Sì, d'accordo, solo che è tanto noioso, e poi c'è che Max non vincerebbe mai un'elezione.
SEWELL NELSON: È vero, il popolo di questo Paese ha bisogno di essere svegliato.
PETER CALDWELL: Allora Lawson. È carismatico, stimolante...
DUDLEY: Ho paura che sia troppo stimolante. Se cominciano a tirar fuori le storie del suo passato...
WEBB: Beh, signori, il tempo stringe. Bisogna arrivare prestissimo a una decisione.
PRESIDENTE: "Ho sentito la parola "signore" più spesso di quanto ho sentito la parola "amico". Ma in compenso ho avuto dei signori amici". "Ho conosciuto dei re. E in loro presenza facevo strane considerazioni: che li avrei battuti alla corsa, che saltavo la corda meglio di loro". E inoltre Ben diceva: "qualunque sia la nostra facciata, noi siamo tutti bambini".
WEBB: Che ne direste di Chance Giardiniere?
DUDLEY: Ma che ne sappiamo di lui? Nulla assolutamente. Non sappiamo un'acca del suo passato.
NELSON: Appunto. Potrebbe essere un vantaggio. Spesso il passato paralizza un uomo, diventa una palla al piede, alimenta indagini.
CALDWELL: Fino a questo momento non ha detto niente che possa essere usato contro di lui.
NELSON: L'indice di ascolto per quella sua apparizione in Tv è il più alto che abbiamo avuto, e... con il 95% a favore.
CHARLIE BOB BENNET: E io sono apertissimo a quest'idea. Sarebbe un'autentica follia appoggiare questo Presidente per un'altra legislatura.
LYMAN MURRAY: È proprio per questo che sono d'accordo con le ultime volontà di Ben.
PRESIDENTE: "La mia vita è stata un riesame continuo. Ho cercato sempre di guardarmi in faccia, di fare una sana contabilità di me stesso. Ho vissuto molto, e tremato molto, circondato da piccoli uomini, dimentichi che nella vita si entra nudi e si esce nudi, e che nessun contabile può falsare il nostro bilancio".
MURRAY: Io sono convinto, signori, se vogliamo avere in pugno la presidenza, la nostra unica chance è Chance Giardiniere.
PRESIDENTE: "Quando ero bambino, mi dissero che Iddio ci aveva creato a sua immagine e somiglianza. Fu allora che decisi di fabbricare specchi". "Sicurezza, tranquillità, e un meritato riposo. Tutti gli scopi che ho perseguito presto li avrò raggiunti. La vita è uno stato mentale".


CARTONE: Cretino! Stupido! Devi dargli addosso!
DASTARDLY: Ah, stai scherzando! Chiunque cerchi di fermarmi con il mio superschiacciapiedipiatti deve essere completamente idiota.
CARTONE: Ehi, Mumbley! Torna indietro. Ti ho detto di tornare indietro, hai capito o no?

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(2007)