SPIDER-MAN

Regia: Sam Raimi

Cast: Tobey Maguire (Spider-Man/Peter Parker), Willem Dafoe (Green Goblin/Norman Osborn), Kirsten Dunst (M.J.), James Franco (Harry), Cliff Robertson (Ben), Rosemary Harris (May)


Trama: Durante una gita scolastica, il giovane Peter Parker viene morso da un ragno geneticamente modificato. Presto si accorgerà di essere entrato in possesso di straordinari poteri sovrumani che giurerà di utilizzare per sconfiggere il crimine.


PETER PARKER: Chi sono? Sicuri di volerlo sapere? La storia della mia vita non è per i deboli di cuore. Se qualcuno ha detto che era una bella favoletta, se qualcuno vi ha raccontato che ero solo un tizio normale senza una preoccupazione al mondo, quel qualcuno ha mentito. Ma ve l'assicuro: questa, come qualsiasi storia che valga il racconto, è a proposito di una ragazza. Questa ragazza. La ragazza della porta accanto: Mary Jane Watson. La donna che ho amato fin da prima di cominciare ad apprezzare le ragazze. Vorrei potervi dire che sono io quello accanto a lei. Cavolo, mi cambierei persino con lui! Ehi! Ferma l'autobus! Ecco, quello sono io. Ehi! Ditegli di fermarsi! Ehi! Ehi! Ferma l'autobus!
MARY JANE WATSON: Ma insomma, si vuole fermare?
PETER: Ferma!
M.J.: Ci sta inseguendo dal Woodhaven Boulevard!
PETER: Grazie. Scusi il ritardo.
I STUDENTESSA: Fuori allenamento?
II STUDENTESSA: Non ci pensare proprio.
STUDENTE: Sei una frana, Parker.
INSEGNANTE: Diplomandi del liceo Midtown, non vi sparpagliate. Procedete direttamente... Tu piantala! Ricordatevi che è un privilegio essere qui. Siamo ospiti del Dipartimento di scienze della Columbia University, quindi comportatevi di conseguenza. Vediamo di evitare una replica della gita del Planetario. Coraggio, gente, restiamo uniti, hm? Procedete su per le scale ed entrate nell'edificio.
STUDENTESSE: Ciao, Mary Jane!
M.J.: Ciao! Ma dov'eri finita?
HARRY OSBORN: Ah, scusa, Charles, possiamo girare l'angolo, per favore?
NORMAN OSBORN: Perché? L'ingresso è proprio là.
HARRY: Sì, papà, ma vado alla scuola pubblica. Non posso arrivare in Rolls Royce.
OSBORN: Beh, vorresti che la cambiassi con una Volkswagen solo perché ti sei fatto cacciare da tutte le scuole private in cui ti ho mandato?
HARRY: Non l'hai fatto per me.
OSBORN: Ma sì, invece. Non devi vergognarti di quello che sei.
HARRY: Io non mi vergogno di quello che sono. Solo che...
OSBORN: Solo che cosa, Harry?
HARRY: Lascia perdere. Peter!
PETER: Ciao, Harry.
HARRY: Ciao, bello. Come va?
OSBORN: Harry, questo non ti serve?
HARRY: Grazie, papà. Ah, Peter, ti posso presentare mio padre, Norman Osborn?
OSBORN: Ho sentito molto parlare di te.
PETER: È un onore conoscerla, signore.
OSBORN: Harry mi dice che sei un vero mago della scienza. Sai, sono una specie di scienziato anch'io.
PETER: Ho letto tutte le sue ricerche sulla nano-tecnologia. Davvero brillanti.
OSBORN: E le hai capite?
PETER: Sì, ho anche scritto un saggio.
OSBORN: Sbalorditivo. Immagino che i tuoi siano fieri di te.
PETER: Vivo coi miei zii. Sì, sono fieri.
INSEGNANTE: Ehi, voi due! Datevi una mossa!
PETER: È stato un piacere.
OSBORN: Spero di rivederti.
PETER: Certo. Non sembra poi tanto male.
HARRY: No, basta che tu sia un genio. Credo che ti voglia adottare.


GUIDA: Dunque, esistono oltre trentaduemila specie conosciute di ragni nel mondo. Appartengono all'ordine degli Araneidi...
PETER: Wow! È stupefacente!
GUIDA: ... che si suddivide in tre sottordini...
PETER: Lo sai che questo è il microscopio elettronico più perfezionato di tutta la Costa Orientale? Eccezionale.
GUIDA: ... Mesothelea, Orthognatha e Labidognatha.
HARRY: Wow...
GUIDA: Gli Aracnidi di tutti e tre i gruppi...
M.J.: Smettila!
GUIDA: ... sono dotati di forze variabili che li aiutano nella loro costante ricerca di cibo. Per esempio, il ragno Delena, famiglia degli Sparassidi, ha la capacità di saltare per catturare la sua preda.
PETER: Per il giornale scolastico?
GUIDA: Hm-hm. Poi abbiamo il ragno dalla tela a rete, famiglia Filistatidi, genus Kukulcania. Tesse una ragnatela a forma d'imbuto i cui fili hanno una resistenza alla trazione proporzionalmente paragonabile a quella dei cavi ad alta resistenza usati per i ponti sospesi.
HARRY: Lascialo in pace.
STUDENTE: Perché, se no?
FLASH THOMPSON: Se no suo padre licenzia tuo padre. E a me cosa mi fa? Causa?
INSEGNANTE: Ma insomma, che vi prende? Il primo che apre bocca lo boccio all'esame. E non scherzo, chiaro?
GUIDA: Il ragno dell'Elba caccia...
INSEGNANTE: Forza.
GUIDA: ...usando un sistema di riflessi con una conduzione nervosa talmente veloce che secondo alcuni ricercatori è al limite della premonizione...
PETER: Quelli sono dei veri coglioni.
GUIDA: ... quasi un'anticipata coscienza del pericolo. Un vero sesto senso.
HARRY: Ehi, guarda quel ragno.
GUIDA: Questo particolare ragno è uno dei miei preferiti...
PETER: Alcuni ragni cambiano colore per mimetizzarsi con l'ambiente.
GUIDA: I ragni di questo laboratorio provengono da ogni parte del mondo.
PETER: È un meccanismo di difesa.
HARRY: Peter, ma cosa ti fa pensare che me ne freghi qualcosa?
PETER: Ma scherzi?
GUIDA: Dopo cinque anni di accurate ricerche, il Dipartimento di Genetica dell'Università...
HARRY: Hai intenzione di parlarle o no?
PETER: No. Figurati. Parlaci tu.
GUIDA: ... ha completato la mappatura del codice genetico di ciascuno di questi ragni. Muniti di questi diagrammi del DNA...
HARRY: Va bene.
GUIDA: ... abbiamo dato inizio ad un'impresa un tempo considerata impossibile.
M.J.; Che schifo.
HARRY: Già, sono animaletti odiosi.
M.J.: Io li trovo adorabili!
HARRY: Sì, pure io. Lo sai che i ragni possono cambiare colore per mimetizzarsi con l'ambiente?
GUIDA: Qualche domanda?
M.J.: Sul serio?
HARRY: Sì, è un meccanismo di difesa.
GUIDA: Qui nel laboratorio di ricombinazione, ci serviamo di...
M.J.: Però!
HARRY: Già.
GUIDA: ...RNA ricombinante sintetico per codificare un genoma del tutto nuovo che combina le caratteristiche genetiche di tutti e tre i ragni in questi quindici super-ragni geneticamente modificati.
M.J.: Ce ne sono quattordici.
GUIDA: Come dice, prego?
M.J.: Ne manca uno.
HARRY: Già.
GUIDA: Ah... Suppongo che i ricercatori ci stiano lavorando su.
HARRY: Lo sai che questo è il più grande microscopio elettronico di tutta la Costa Orientale?
M.J.: Oh...
INSEGNANTE: Tu non hai fatto altro che parlare durante tutta la presentazione. Vieni, che t'insegno io ad ascoltare. Senti, io non so come funziona nelle scuole private di lusso, ma al liceo Midtown...


PETER: Ehi... Ti posso fare una fotografia? Me ne serve una con uno studente.
M.J.: Certo. Sì.
PETER: Grazie.
M.J.: Dove mi vuoi? Va bene qui?
PETER: Sì. Sì, è perfetto.
M.J.: Non mi fare brutta, eh?
PETER: Sarebbe impossibile.
M.J.: Va bene così?
PETER: Certo.
STUDENTESSA: M.J., vieni o no?
PETER: Aspetta. Grazie!
INSEGNANTE: Parker, allora?
MENDELL STROMM: Abbiamo risolto i problemi di parallasse e anche i parametri di equilibrio.
GENERALE SLOCUM: Mi avete già fatto vedere l'aliante. Non sono certo venuto qui per questo.
OSBORN: Generale Slocum, che piacere rivederla. Mister Balkan, mister Fargas...
MAXIMILIAN FARGAS: Norman.
HENRY BALKAN: Mister Osborn.
OSBORN: Fa sempre molto piacere una visitina del nostro consiglio d'amministrazione.
SLOCUM: Voglio sapere a che punto è la ricerca sugli incrementatori delle prestazioni umane.
STROMM: Abbiamo provato con l'inalazione di vapori sui roditori. La loro forza è aumentata dell'800%.
FARGAS: 800%? Eccellente.
SLOCUM: Effetti collaterali?
STROMM: In una prova, sì.
OSBORN: È stata un'aberrazione. Tutti i test seguenti hanno avuto successo.
SLOCUM: E nella prova andata male cos'è successo? Quali effetti collaterali?
STROMM: Violenza, aggressività... e insania.
SLOCUM: E lei che cosa suggerisce?
OSBORN: Si è trattato di un unico test. A eccezione del dottor Stromm, tutto il nostro staff certifica che siamo pronti per la sperimentazione umana.
SLOCUM: Dottor Stromm?
STROMM: Bisogna tornare allo stadio di progettazione.
OSBORN: Ma quale progettazione?
SLOCUM: Dottor Osborn, sarò molto franco con lei. Io non ho mai approvato il suo programma. Dobbiamo ringraziare il mio predecessore, in realtà.
BALKAN: Norman, il generale ha dato il via alla Quest Aerospace per costruire il prototipo del loro progetto di esoscheletro. Lo testano fra due settimane.
SLOCUM: E se i vostri cosiddetti incrementatori di prestazioni non usciranno con successo dalla sperimentazione umana per quella data, vi annullo gli stanziamenti, e li passo a loro. Signori, signore.
BENJAMIN PARKER: E il Signore disse: "Che la luce sia". E voilà! La luce fu. Quaranta morbidi e luminosi Watt di luce.
MAY PARKER: Bravissimo. Dio ne sarà entusiasta. Ma non finire col culo per terra.
BEN: Ci sono già col culo per terra, May. Quando il capo elettricista di una fabbrica viene licenziato dopo trentacinque anni, come altro lo vuoi definire? Sono col culo per terra.
MAY: Dammi quel piatto. Quello verde.
BEN: La società sta licenziando il personale e assumendo il profitto.
MAY: Oh, Ben, troverai un altro posto, vedrai.
BEN: Sì, come no... Beh, diamo un'occhiata al giornale. Ecco gli annunci di lavoro. Vediamo cosa c'è: computer... Venditore di computer, tecnici di computer, analista di computer. Oddio, perfino i computer hanno bisogno dell'analista, oggigiorno! May, ho 68 anni, sono troppo vecchio per i computer e poi ho una famiglia da mantenere.
MAY: Io ti voglio bene. E anche Peter te ne vuole. Tu sei la persona più affidabile che io abbia mai conosciuto. Siamo già stati nei guai. Ma ce la siamo sempre cavata.
BEN: Già.
MAY: Ciao, tesoro. Arrivi... giusto in tempo per la cena.
BEN: Ehi, come va, Peter? Com'è andata la gita?
PETER: Ah... Non mi sento bene. Me ne vado a dormire.
MAY: Che c'è? Ti ha morso la tarantola?
PETER: Ci hai... quasi azzeccato.
BEN: Ah-ah... Hai fatto qualche foto, almeno?
PETER: Ah... sono a pezzi, ma va tutto bene.
BEN: Ma cosa gli prende?
GUIDA: Qui nel laboratorio di ricombinazione, ci serviamo di RNA ricombinante sintetico per codificare un genoma del tutto nuovo che combina le caratteristiche genetiche di tutti e tre i ragni in questi quindici super-ragni geneticamente modificati.


STROMM: Dottor Osborn, per favore. Gli incrementatori di prestazione non sono a punto. I dati non giustificano questo test. Glielo chiedo per l'ultima volta! Non possiamo farlo.
OSBORN: Non si comporti da codardo. I rischi fanno parte della scienza sperimentale.
STROMM: Mi lasci riorganizzare con personale medico adeguato e un volontario. Insomma, mi bastano due settimane.
OSBORN: Due settimane? Fra due settimane perdiamo il contratto a beneficio della Quest, e la Oscorp sarà defunta. Qualche volta uno deve fare le cose di persona. Mi passi la Promacloraperazina.
STROMM: Per cosa?
OSBORN: Dà inizio alla catalizzazione quando il vapore entra nel sangue. Quarantamila anni di evoluzione e abbiamo appena intaccato l'enormità del potenziale umano. Oh, è gelido!
STROMM: Norman? Norman! Norman! Norman... Oh, mio Dio. Norman! Oh, mio Dio! Norman! Norman!
OSBORN: Si torna alla progettazione.


PETER: Buffo.
MAY: Peter?
PETER: Sì?
MAY: Ti senti bene?
PETER: Eh... Sto benissimo.
MAY: Ti senti meglio? Qualche cambiamento?
PETER: Cambiamento? Sì. Smisurato.
MAY: Beh, sbrigati. Stai facendo tardi.
PETER: Arrivo. Okay.
MAY: Uh, santo cielo!
BEN: Gesù. Credevo fossi malato.
PETER: Sono guarito.
MAY: Hai visto?
PETER: Ciao a tutti.
MAY: Non hai mangiato niente. Li hai i soldi per il pranzo?
PETER: Sì, sì, certo.
BEN: Ehi, Michelangelo, non ti dimenticare che pitturiamo la cucina dopo la scuola, capito?
PETER: Sta' tranquillo, zio Ben. Non cominciare senza di me.
BEN: E tu non cominciare con me. Adolescenti. Tempesta ormonale. Non cambiano mai.
PHILIP WATSON: Me ne frego di quello che dice tua madre! Sei una troia! Sei una troia, proprio come lei!
M.J.: Devo andare a scuola!
PHILIP: E hi te lo impedisce?
PETER: Ciao, M.J. Ehi, M.J., non so se te ne rendi conto, ma noi siamo... vicini di casa da quando avevo sei anni e stavo pensando che magari potremmo uscire insieme qualche volta...
M.J.: Salve, ragazzi!
PETER: ... fare qualcosa di divertente, oppure, non so... Secondo me sarebbe ora che ci conoscessimo un po'. O no? Ehi!
STUDENTE: Spiacente, Parker, l'autobus è completo!
PETER: Ehi! Ferma l'autobus! Ehi!
STUDENTESSA: Guardatelo.
PETER: Ehi! Ditegli di fermarsi!
STUDENTE: Prendi un taxi!
STUDENTESSA: Ma guarda!
HARRY: Papà! Papà, ti senti bene?
OSBORN: Harry...
HARRY: Cosa ci fai sul pavimento?
OSBORN: Non lo so.
HARRY: Sei stato qui tutta la notte?
OSBORN: Ieri sera ero...
HARRY: Cosa?
OSBORN: Non me lo ricordo.
ELLIE SIMKINS: Dottor Osborn?
INSERVIENTE: Signore, le avevo chiesto di aspettare di là.
HARRY: Mi dispiace, mio padre non si sente bene, miss Simkins.
SIMKINS: Dottor Osborn, il dottor Stromm è morto.
OSBORN: Che cosa?
SIMKINS: Hanno trovato il suo cadavere stamattina nel laboratorio. L'hanno ammazzato, dottore.
OSBORN: Ma di che cosa sta parlando?
SIMKINS: E la tuta de volo e l'aliante...
OSBORN: Che cosa è successo?
SIMKINS: Sono stati rubati, signore.


M.J.: Wow! Accidenti, che riflessi! Grazie.
PETER: Non c'è problema.
M.J.; Ehi, ma tu hai gli occhi azzurri. Io non li avevo mai notati con gli occhiali. Hai le lenti a contatto? Beh, ciao. Oh, mio dio!
STUDENTE: È pazzesco.
FLASH: Parker.


FLASH: Credi di essere spiritoso, vero?
M.J.: Flash, è stato un incidente.
FLASH: Il mio pugno che gli rompe i denti. Eccolo l'incidente.
M.J.: Andiamo, Flash, calmati.
PETER: Non mi batto con te, Flash.
FLASH: Non lo farei neanche io al posto tuo.
M.J.: Dagli una mano, Harry!
STUDENTESSA: Incredibile
HARRY: A quale dei due?
STUDENTE: Io non mi impiccio. Accidenti, Parker, sei un mostro.
HARRY: Peter, sei stato stupefacente. Peter!


PETER: Uuuh-uuuh! Aaah! Uuuh! Va', ragnatela! Vai! Su, su, su, su, e via, ragnatela. Za-bum! Va'! Va', ragnatela, va'! Alla riscossa. Aaah! Michelangelo. Polpettone con verdure nel forno.
PHILIP: Ma quella ancora non torna con la birra?
MADELINE WATSON: Cosa?
PHILIP: Ma a che pensi? Portami sùbito una birra!
MADELINE: Alza il culo, va' a prendertela da solo.
PHILIP: Ma sentitela! L'ho lasciata pagata al negozio, devi solo andarla a prendere!
M.J.: La piantate di strillare?
MADELINE: Falla finita!
PHILIP: Perché non sei andata a prendere la birra, eh? Tua madre...
MADELINE: Sei un poveraccio! Lasciami stare, sei ubriaco!
PHILIP: Ah, sarei pure un poveraccio, eh? Ma tu guardala!
MADELINE: Sei proprio una bestia!
PHILIP: Mary Jane, dove vai? Dove stai andando?
MADELINE: Vai alla cantina a piedi da solo, stronzo!
M.J.: Hai sentito tutto?
PETER: No. Beh, sì, ho sentito, ma stavo portando fuori la spazzatura.
M.J.: Tanto ci sentirai sempre, no?
PETER: Beh, tutti quanti strillano.
M.J.: Tuo zio e tua zia no.
PETER: Strillano parecchio anche loro, certe volte. Senti, M.J., a proposito di oggi a scuola con Flash...
M.J.: Ci hai proprio lasciati secchi.
PETER: Mi dispiace. Sta bene?
M.J.: È contento che non gli hai fatto un occhio nero per la cerimonia del diploma. E tu dove te ne vai dopo il diploma?
PETER: Io... vorrei trasferirmi in città. E spero di... trovare un lavoro come... fotografo. Così mi pago l'università. E tu cosa farai?
M.J.: Anch'io vado in città. Non vedo l'ora di andar via di qua. Io vorrei...
PETER: Cosa? Ah, andiamo. Dimmelo.
M.J.: Io voglio... recitare... in teatro.
PETER: Sul serio? Saresti perfetta. Eri sempre una bomba nelle recite scolastiche.
M.J.: Dici?
PETER: Certo. Io ho pianto come un bambino quando hai fatto Cenerentola.
M.J.: Peter, era in prima elementare.
PETER: Beh? È la stessa cosa. Certe volte, se conosci una persona, riesci a... a vedere il suo futuro.
M.J.: E quale futuro vedi per te?
PETER: Non lo so. Ma quale che sia, è qualcosa che non ho mai provato prima.
M.J.: E... quale vedi per me?
PETER: Per te? Tu illuminerai Broadway.
M.J.: Che strano... sei più alto, lo sai?
PETER: È che sto curvo.
M.J.: Sta' dritto.
FLASH: Ciao, M.J.! Vieni a fare un giro sul mio regalo di compleanno. Dai, andiamo.
M.J.: Devo andare.
PETER: Ciao.
M.J.: Oh, mio dio, è favolosa!
FLASH: Vero?
M.J.: Accidenti, è una meraviglia!
FLASH: Dai, su, monta.
M.J.: È proprio il massimo!
FLASH: Niente male, eh? E aspetta di sentire lo stereo. Attenta a non graffiarmi il cuoio.
M.J.: Uh-uh!
PETER: È proprio il massimo. Lotta libera dilettanti tremila dollari! Per tre minuti sul ring. Gradite personalità pittoresche. Possibilità di costume. Ci vuole più colore.
MAY: Peter? Ma... ma che cosa sta succedendo là dentro?
PETER: Faccio ginnastica. Non sono vestito, scusami.
MAY: Beh, certo che ti comporti in modo strano, Peter.
PETER: Okay. Grazie.
OSBORN: La Oscorp potrebbe perdere il contratto a beneficio della Quest! Sarà la fine di Norman Osborn?
BEN: Ha qualcosa che non va. Forse è troppo imbarazzato per dirmi che cos'è, magari sono troppo imbarazzato io per chiederglielo. Non lo so, non ci capisco più niente.
PETER: Ciao.
MAY: Oh, ciao.
PETER: Vado in biblioteca. Ci vediamo.
BEN: Ah, sì, aspetta, Peter. Io... ti accompagno in macchina.
PETER: Ma no, prendo il treno.
BEN: No, no, no, ho bisogno di muovermi. Forza, andiamo. Via, via, via.


PETER: Grazie del passaggio, zio Ben.
BEN: No, aspetta un momento, Peter. Noi... dobbiamo parlare.
PETER: Possiamo parlare dopo.
BEN: No, possiamo parlare adesso. Se non ti dispiace.
PETER: Ma di cosa dovremmo parlare adesso?
BEN: È che non ci parliamo affatto da tanto tempo. Tua zia May e io non sappiamo nemmeno più chi sei. Scansi le solite faccende, e fai tutti quegli strani esperimenti nella tua camera... E adesso fai a botte a scuola.
PETER: Non sono stato io a cominciare, te l'ho già detto.
BEN: Però sei stato tu a finire.
PETER: Che cosa dovevo fare? Scappare via?
BEN: No, nessuno pretende che scappi via, però... Peter, senti: tu stai cambiando, e io lo so. Mi successe esattamente la stessa cosa alla tua età.
PETER: No. Non la stessa cosa.
BEN: Peter, questi sono gli anni in cui un ragazzo cambia, e si trasforma nell'uomo che sarà per il resto della sua vita. Ma devi stare attento a quello che diventi. Quel ragazzo, Flash Thompson, probabilmente si meritava quello che è successo. Ma il fatto che tu sia in grado di batterlo non ti dà il diritto di farlo. Ricorda sempre: da un grande potere derivano grandi responsabilità. Hm?
PETER: Tu hai paura che io diventi una specie di criminale? Smettila di preoccuparti per me, okay? Qualcosa è cambiato, ma ne verrò a capo. Non mi fare la lezione, ti prego.
BEN: Non ti faccio la lezione, e nemmeno la predica. Lo so che non sono tuo padre.
PETER: Allora non fare finta di esserlo!
BEN: Giusto. Passo a riprenderti alle 10.
PUBBLICO: Sega ossa! Sega ossa! Sega ossa! Sega ossa! Sega ossa! Sega ossa! Sega ossa! Sega ossa! Sega ossa!
ARBITRO: Uno, due, tre. Il vincitore!
SEGA OSSA McGRAW: Allora, chi è il migliore?
PUBBLICO: Sega ossa! Sega ossa! Sega ossa! Sega ossa! Sega ossa!
PRESENTATORE: Signore e signori, un bell'applauso per il nostro Sega Ossa McGraw. Per tremila dollari c'è nessuno che abbia il fegato di restare sul ring per tre minuti con questo titano del testosterone? C'è o no? Lo so io chi è: l'Olandese Volante!
SEGRETARIA: Un altro.
LOTTATORE: Qui ci facciamo notte.
SEGRETARIA: Non esiste la categoria pesi piuma, fringuello. Un altro.
PETER: No, no. Mi iscriva.
SEGRETARIA: Okay. È chiaro che l'organizzazione non è responsabile dei danni in cui potresti probabilmente, anzi, sicuramente incorrere partecipando a questo incontro, al quale  partecipi di tua spontanea volontà?
PETER: Sì.
SEGRETARIA: Segui il corridoio fino alla rampa, e che Dio t'accompagni. Un altro.
ARBITRO: Il vincitore!
SEGA OSSA: Un'altra vittima!
PRESENTATORE: Sei pronto per un altro?
SEGA OSSA: Sega Ossa è sempre pronto! Siete contenti?
PUBBLICO: Sì!
PRESENTATORE: La prossima vittima è pregata di entrare nell'arena immediatamente. Se riuscirà a resistere tre minuti nella gabbia insieme con Sega Ossa McGraw, la somma di tre mila dollari verrà pagata a... Com'è che ti chiami, figliolo?
PETER: Il Ragno Umano.
PRESENTATORE: Il Ragno Umano? È tutto quello che hai saputo trovare?
PETER: Sì.
PRESENTATORE: Che razza di schifo. La somma di tremila dollari sarà pagata al tremendo, micidiale, stupefacente, Spider-Man!
PETER: Il mio nome è "Ragno Umano" .
INSERVIENTE: Chi se ne frega.
PETER: No, quello mi ha sbagliato il nome. Gli devi dire...
INSERVIENTE: E muoviti, idiota!
I BONE-ETTE: Sega Ossa ti mastica e ti sputa.
II BONE-ETTE: Ti sei fatto accompagnare dalla mamma? Se no poi dove vai a piangere?
III BONE-ETTE: Ti facciamo a pezzettini e poi con te ci facciamo polpette, scricciolo!
IV BONE-ETTE: Le hai dette le preghiere, tesoruccio? Io ti strappo tutte e otto le tue zampette, una per una, e poi ti cucino a bagnomaria.
OLANDESE VOLANTE: Oh, mio Dio! Le mie gambe! Oddio, non mi sento più le gambe!
PUBBLICO: Morte! Morte! Morte! Morte! Morte! Morte! Morte! Morte! Morte! Morte! Morte! Gabbia! Gabbia! Gabbia! Gabbia! Gabbia! Gabbia!
SPETTATORE: La gabbia!
PUBBLICO: Gabbia! Gabbia! Gabbia! Gabbia! Gabbia! Gabbia! Gabbia! Gabbia!
PETER: Ragazzi? Scusate...
PRESENTATORE: I guardiani sono pregati di chiudere la gabbia immediatamente.
PETER: Ehi, senta, ci dev'essere stato un equivoco. Io non mi sono iscritto a un incontro in gabbia! Ehi! Levate il catenaccio! Togliete quella catena!
SEGA OSSA: Ehi, mostriciattolo! Tu non vai da nessuna parte. Sei mio per tre minuti. Tre minuti di giochini.


SEGA OSSA: Che cavolo ci fai lassù?
PETER: Cerco di stare lontano da te. Carino quel costumino. Te l'ha regalato tuo marito?
I BONE-ETTE: Fallo a pezzi!
II BONE-ETTE: Distruggilo! Distruggilo!
PUBBLICO: Sega Ossa! Sega Ossa! Sega Ossa! Sega Ossa! Sega Ossa! Sega Ossa!
SPETTATORE: Sì!
III BONE-ETTE: Tieni, non lo mollare! Ammazzalo!
PUBBLICO: Ancora! Ancora! Ancora!
IV BONE-ETTE: Prendilo a calci quel testa di ragno!
ARBITRO: Uno, due, tre! Finito! Finito! Il vincitore!
PRESENTATORE: Signore e signori, un applauso per il nuovo campione...
ARBITRO: Il vincitore!
PRESENTATORE: ... Spider-Man!


PROMOTER: Lèvati dai piedi.
PETER: Cento dollari? L'annuncio diceva tremila.
PROMOTER: Tu le ragnatele ce l'hai in testa. Diceva tremila per tre minuti, e tu l'hai fatto fuori in due. Per cui te ne do cento. E considerati fortunato.
PETER: Ho bisogno di tremila.
PROMOTER: E dove sta scritto che questo è un problema mio? Ehi, ma che diavolo credi di...
DENNIS CARRADINE: Metti i soldi nella borsa. Sbrigati! Che aspetti?
PROMOTER: Fermatelo! Mi ha rubato l'incasso!
VIGILANTE: Fermate quell'uomo!
PROMOTER: Fermatelo! Mi ha rubato tutti i soldi!
CARRADINE: Grazie.
VIGILANTE: Ma che diavolo t'è preso? L'hai lasciato andare! Ehi, Joe, beccalo giù nell'atrio e chiama la polizia!
PROMOTER: Tu quello lo potevi fare a pezzi. Ti rendi conto che sta scappando con i miei soldi?
PETER: E dove sta scritto che questo è un problema mio?


I POLIZIOTTO: No, scusi, non può passare. Indietro! State indietro!
II POLIZIOTTO: Lei deve stare indietro. Si allontani di qui, per favore.
I PASSANTE: C'è una persona a terra.
II PASSANTE: Che è successo?
I POLIZIOTTO: Circolare, su, per favore, circolare.
PETER: Scusate. Scusate, permesso.
POLIZIOTTA: State indietro.
PETER: Permesso, scusate.
POLIZIOTTA: Ehi, indietro! Stia indietro.
PETER: È mio zio! Che è successo?
POLIZIOTTA: Un furto d'auto. Gli hanno sparato. Abbiamo già chiamato l'ambulanza. Sta arrivando. Ehi, tutti indietro, per favore. Circolare!
PETER: Zio Ben? Zio Ben! Zio Ben.
BEN: Peter.
PETER: Sono qui, zio Ben.
BEN: Peter...
PASSANTE: È una vergogna.
POLIZIOTTO: Hanno avvistato l'aggressore. È diretto a sud, sulla Fifth Avenue. Tre autopattuglie lo inseguono. Andiamo, gente. Coraggio, dateci una mano, state indietro, su, forza!


POLIZIOTTO: Manda una macchina sul retro dell'edificio!
CARRADINE: Chi è là? Non mi fare male. Abbi un po' di pietà. Abbi un po' di pietà!
PETER: Ne hai avuta per mio zio? Tu hai avuto pietà di lui? Rispondi. Rispondi!
VIGILANTE: Fermate quell'uomo!
CARRADINE: Grazie. Ti saluto. No! No! Aaah!
POLIZIOTTO: Fermo! L 'edificio è circondato.
MAY: Oh... Oh, no, no. Dio mio...
ALTOPARLANTE: Attenzione. State entrando nel campo sperimentale della Quest Aerospace.
SLOCUM: Buonasera.
COORDINATORE PROGETTO: Buonasera. È un piacere. Il nostro esoscheletro ha una vera potenza di fuoco, Generale.
SLOCUM: Beh, se fa veramente quello che dite voi, vi firmo quel contratto domani stesso.
COUNTDOWN: Diciotto... diciassette... sedici...
ADDETTO: È libero! Avanti!
SLOCUM: Presumo che siate fiduciosi a proposito di questo test.
COORDINATORE: Assolutamente. Il capitano Curtis è il nostro miglior pilota. Cosa ne è del vostro impegno con la OSCORP?
SLOCUM: Niente al mondo mi farebbe più piacere che mandare fallito Norman Osborn.
CAPITANO CURTIS: Preliminari completati. Mark.
RADARISTA: Rileviamo un oggetto non identificato in avvicinamento.
CURTIS: Ma che diavolo è?
RADARISTA: Riesci a vedere qualcosa?
GREEN GOBLIN: Ah, ah, ah, ah!
CURTIS: Oh, mio Dio!
SLOCUM: Aaah!
FOTOGRAFO: Dite "cesso"...
STUDENTI: Cesso!
MAY: Oh, Peter! Tesoro, sono così fiera di te. Eri il più bello di tutti sul podio.
HARRY: Peter, buone notizie: mio padre ha preso casa a New York, siamo a posto per settembre.
PETER: Favoloso!
OSBORN: Ce l'hai fatta. Non è la prima volta che sbaglio previsioni. Congratulazioni.
HARRY: Grazie, papà.
OSBORN: Peter, il premio di scienze. È formidabile.
PETER: Già.
OSBORN: Lo so che è stato un periodo difficile per te, ma voglio che cerchi di goderti questo giorno. Il diploma... è la fine di una cosa e l'inizio di una nuova.
M.J.: Io non voglio più stare con te.
FLASH: Perfetto.
M.J.: Riprenditi l'anello.
FLASH: Sai che ti dico? Chi se ne frega. Sei tu che ci rimetti.
OSBORN: Tu sei come un fratello per Harry. Quindi sei di famiglia. Se ti dovesse servire qualcosa, fammi un fischio.
MAY: Vuoi che ti prepari qualcosa?
PETER: No, grazie. Mi è mancato tanto oggi.
MAY: Lo so. Manca anche a me. Ma lui oggi c'era.
PETER: Sai, è che continuo a pensare all'ultima cosa che gli ho detto. Lui cercava di dirmi qualcosa di importante, e io gliel'ho ributtata in faccia.
MAY: Tu gli volevi bene, e lui ne voleva a te. Non ha mai dubitato che saresti diventato un vero uomo. Uno destinato a fare grandi cose. E so che non lo deluderai.
BEN: Da un grande potere derivano grandi responsabilità. Ricordatelo sempre, Peter. Ricordatelo sempre.


I RAPINATORE: Sbrigati!
STRILLONE: Uomo mascherato sventa rapina!
I UOMO: Non è un uomo. Mio fratello l'ha visto farsi un nido nella fontana del Lincoln Center.
I DONNA: Credo sia umano, secondo me è un uomo. O magari una donna.
POLIZIOTTO: Bobby! Da' un'occhiata lassù!
II UOMO: Lancia le mani in alto, escono delle corde e ci si arrampica come su una ragnatela.
II DONNA: Vedo la ragnatela che è la sua firma, Spider-Man è stato qui.
III UOMO: Quello ci protegge, protegge la gente.
POLIZIOTTO: È un fenomeno da baraccone, è un mattacchione.
IV UOMO: È un fetente, e io non mi fido.
II RAPINATORE: Non ti muovere! Aaah!
VITTIMA: Con gli omaggi del vostro amichevole Spider-Man di quartiere.
RAGAZZA PUNK: Uno con otto mani? Eccitante.
III DONNA: Ha un collant aderente che gli fa un...
CHITARRISTA: Si veste da ragno / Non farti fregar / Uno dei nostri lo deve abbracciar / In guardia, uh! arriva Spider-Man


J. JONAH JAMESON: Chi è Spider-Man? È un criminale, ecco chi è. Un mercenario, un pericolo pubblico. Che cosa ci fa sulla mia prima pagina?
BETTY BRANT: Mister Jameson, sua moglie è sulla uno. Ha bisogno di sapere se...
HOFFMAN: Mister Jameson, c'è un problema per la pagina sei.
JAMESON: È in prima pagina, il problema, sta' zitto!
HOFFMAN: Sissignore.
JAMESON: Beh?
JOSEPH "ROBBIE" ROBERTSON: Fa notizia.
HOFFMAN: Sono clienti importanti, non possono aspettare.
JAMESON: Beh, impareranno.
ROBERTSON: Ha salvato sei persone da quel vagone della metro.
JAMESON: Sì, e magari ha provocato l'incidente. Succede qualcosa e il viscido verme è sempre presente. Guarda qui! Scappa dal luogo dell'incidente. Questo che ti dice?
ROBERTSON: Non sta scappando, sta probabilmente andando a salvare qualcun altro. È un eroe!
JAMESON: E perchè porta una maschera? Hm? Cos'ha da nascondere?
BETTY: La signora chiede se lei vuole chintz o ciniglia per la sala da pranzo.
JAMESON: Quello che costa meno.
HOFFMAN: Mister Jameson, stia a sentire: abbiamo venduto la pagina sei a due clienti, e ora tanto Macy's che Conways hanno tre quarti della stessa pagina.
ROBERTSON: Abbiamo esaurito quattro ristampe.
JAMESON: Esaurito?
ROBERTSON: Tutte le copie.
JAMESON: Domattina, Spider-Man, pagina uno, con una foto decente. Passa Conways a pagina sette.
HOFFMAN: Escluso pagina sette.
JAMESON: Mettilo a pagina otto, sconto 10%.
HOFFMAN: Veramente...
JAMESON: Anzi, 5%
HOFFMAN: Non si può fare.
JAMESON: Fuori!
ROBERTSON: Il problema è che non ce l'abbiamo una foto decente. Eddie ci sta provando da settimane. Si riesce appena a intravederlo.
JAMESON: Ah, è pure timido? Riusciamo ad avere una foto di Julia Roberts in tanga e non rimediamo una foto di questo essere? Metti un annuncio in prima pagina: "Premio in denaro per una foto di Spider-Man". Non vuole essere famoso? E io lo faccio diventare famigerato!
PETER: Ciao!
M.J.: Oh, no, un altro!
PETER: M.J., sono io, Peter.
M.J.: Ciao!
PETER: Ciao.
M.J.: Ma tu che cosa ci fai qui?
PETER: Io sto mendicando un lavoro. E tu, invece?
M.J.: Oh... Sto andando a un'audizione.
PETER: Un'audizione? Allora, reciti, adesso?
M.J.: Già, la... lavoro regolarmente, e... Veramente, ho finito ora una cosa.
PETER: Favoloso, Mary Jane. Ce l'hai fatta.
ENRIQUE: Ehi, Miss America!
PETER: Hai realizzato il tuo sogno.
ENRIQUE: Dal tuo cassetto mancano sei dollari! La prossima volta che succede, te li trattengo dalla paga. Mi scusi, miss Watson? Sto parlando con lei, eh?
M.J.: Sì, Enrique, ci sento! Ho capito!
ENRIQUE: Beh, meglio che non succeda più, chiaro? E non guardarmi più così.
M.J.: Che bel sogno, eh?
PETER: Non ti devi sentire imbarazzata.
M.J.: Non dirlo a Harry.
PETER: Non dirlo a Harry?
M.J.: Non abiti con lui? Usciamo insieme, non te l'ha detto?
PETER: Ah, sì, certo.
M.J.: Non credo gli andrebbe a genio che io faccia la cameriera. Lo troverebbe di basso livello.
PETER: Non è di basso livello. Tu fai un lavoro. Sai, Harry non vive nel posto meschino che io chiamo Terra.
M.J.: Ah! No, direi di no. Grazie, Peter. Perché non chiacchieriamo una volta?
PETER: Ceniamo insieme una mattina di queste? Eh... beh... Magari... magari vengo a prendere un caffè al Moondance un giorno di questi. E non dico niente a Harry.
M.J.: No, non dirlo a Harry.
PETER: Sta' traquilla. Non lo dico a Harry.
OSBORN: Tempismo perfetto. Ciao. Cinque nuovi contratti. È eccezionale, ah, ah, ah, ah!
HARRY: L'ammiraglio Norman che fa la sua ispezione settimanale. Ha passato metà tempo al telefono. Meno male che sei qua. Mi serve il tuo aiuto. Io non ci capisco niente. Ti senti bene? Hai l'aria di uno che è arrivato secondo al concorso di scienze.
PETER: No, è che ho fatto tardi al lavoro e il dottor Connors mi ha cacciato via.
HARRY: Di nuovo tardi? Io non capisco. Ma dov'è che passi il tempo?
PETER: In giro.
OSBORN: Ciao, Peter Parker. Forse tu me lo dirai chi è.
PETER: Chi è chi?
OSBORN: La misteriosa ragazza che esce con Harry.
HARRY: Papà.
OSBORN: Quand'è che me la presenti?
HARRY: Papà!
PETER: Mi dispiace. Harry non me ne ha parlato.
HARRY: Ehi, Pete, probabilmente ti devi trovare un lavoro, no? E... papà, gli puoi dare una mano?
PETER: No, io... grazie mille, ma me la caverò.
OSBORN: Nessun problema, faccio qualche telefonata.
PETER: No, non potrei accettare, signore. Io... preferisco farcela da solo. Mi troverò un lavoro.
OSBORN: Ti rispetto molto. Vuoi cavartela con le tue forze. Formidabile. Quanti altri talenti hai, Parker?
PETER: Vorrei riuscire a sfondare come fotografo.


RAPINATORE: Salve. Andiamo! Muoviti! Attento alla strada.
PETER: Wow!
RAPINATORE: Aaah!
PETER: Cheese!
JAMESON: Questa fa schifo. Idem. Idem. Mega-schifo. Ti do duecento dollari per il malloppo.
PETER: Mi sembra un po' poco.
JAMESON: Dalle a qualcun altro, allora.
BETTY: Signore, sua moglie dice che le piastrelle per il foyer sono esaurite.
JAMESON: Dille che ci mettiamo un tappeto. Seduto. Dammele qua. Te ne do trecento, è la tariffa per i free-lance. Butta giù la prima pagina, usa questa foto.
ROBERTSON: Titolo?
JAMESON: "Spider-Man, eroe o minaccia? Foto esclusive del Daily Bugle".
PETER: Minaccia? Ma stava proteggendo quel furgone portavalori...
JAMESON: Sta' a sentire, avvocato: tu fai le foto e io m'invento i titoli. Okay? Ti sta bene così?
PETER: Sissignore.
JAMESON: Fico. Da' questo alla ragazza all'ingresso. Penserà lei a pagarti.
PETER: Io vorrei un lavoro, signore.
JAMESON: Niente lavori fissi, solo free-lance. È la cosa migliore per uno della tua età. Tu portami altri scatti di quel pagliaccio che fa tanto notizia e magari te li prendo pure. Ma guarda che non ti ho promesso un lavoro. Una bistecca. Ti mando una bella bistecca per Natale, di più non posso. Fuori dai piedi! E portami altre foto!
PETER: Salve.
BETTY: Salve.
PETER: Mister Jameson mi ha detto di darle questo.
BETTY: Ah. Benvenuto al Daily Bugle.
PETER: Grazie. Mi chiamo Peter Parker. Sono un fotografo.
BETTY: Sì. L'avevo capito.
OSBORN: In data odierna la OSCORP Industries ha sorpassato la Quest Aerospace come principale fornitore delle forze armate statunitensi. In breve, signore e signori del Consiglio, i costi sono scesi, i ricavi sono aumentati, e le nostre azioni non sono mai salite tanto.
BALKAN: Meravigliose notizie, Norman, meravigliose. È proprio per questo che vendiamo la società.
OSBORN: Come?
BALKAN: Sì, la Quest Aerospace sta ricapitalizzando in conseguenza del bombardamento. Si espandono. Ci hanno fatto un'offerta che non possiamo ignorare.
OSBORN: Perché non mi è stato detto?
BALKAN: L'ultima cosa che vogliono è una lotta di potere con dirigenti inamovibili.
FARGAS: Se ci sei dentro tu, non se ne fa niente. Il consiglio si aspetta le tue dimissioni entro trenta giorni.
OSBORN: Non potete fare questo a me. L'ho fondata io questa società. Vi rendete conto di quanto le ho sacrificato? Oh, Max. Per favore.
FARGAS: Norman, abbiamo deciso all'unanimità. Annunceremo la vendita dopo la Fiera dell'Unità Mondiale. Mi dispiace.
BALKAN: Sei fuori, Norman.
OSBORN: Davvero?


SPEAKER: Benvenuti alla Fiera dell'Unità Mondiale della Oscorp Industries. Un bell'applauso per Macy Gray.
PETER: La Grande Mela teme il morso di Spider-Man!
HARRY: M.J., perchè non ti sei messa il vestito nero? Io volevo fare colpo su mio padre. Lui adora il nero.
M.J.: Beh, forse gli farò colpo comunque. Tu come mi trovi?
HARRY: Io ti trovo bellissima. Mary Jane, me lo fai un favore? Ho lasciato il mio drink dentro, me lo vai a prendere? Oh, salve, mister Fargas.
FARGAS: Oh, Harry.
M.J.: Ah, grazie.
HARRY: Ha visto mio padre, per caso?
FARGAS: Ah, beh, io non sono sicuro che venga oggi.


BALKAN: Ma che cos'è?
FARGAS: Sarà una novità di quest'anno.
I SPETTATRICE: Ma che cos'è?
II SPETTATRICE: Guarda.
BALKAN: È il nostro aliante!
HARRY: Ma che diavolo è quello?
GREEN GOBLIN: Ah, ah, ah, ah!
M.J.: Aaah!
POLIZIOTTO: Codice tre! Codice tre!
M.J.: Aaah! Oh, mio Dio! Harry! No!
HARRY: Mary Jane!
M.J.: Aaah! Aaah! Aiutami Harry!
GREEN GOBLIN: Ah, ah, ah, ah! Sono fuori, eh?
HARRY: Mary Jane!
M.J.: Harry!
GREEN GOBLIN: Salve, mia cara.
M.J.: Aaah!
SPETTATRICE: È Spider-Man!
PETER: Forza, muoviti, ragazzino!
MADRE: Vieni, Billy! No! No! Qualcuno lo aiuti! No!
BILLY: Mamma!
POLIZIOTTO: Fermo, non ti muovere!
GREEN GOBLIN: Mi arrendo, signori.
PETER: Porca miseria.
POLIZIOTTO: Fermo dove sei!
GREEN GOBLIN: Impressionante. Ah, ah, ah, ah, ah!
M.J.: Aaah!
PETER: Mary Jane!
M.J.: Aiuto! Aiuto! Vi scongiuro! Aaah! Aaah!
PETER: Fermo!
GREEN GOBLIN: Ah, ah, ah, ah, ah!
M.J.: Sta' attento!
GREEN GOBLIN: Ci rivedremo, Spider-Man!
M.J.: Aaah!
PETER: Beh, sempre meglio della metropolitana, no? Non fate caso a noi. Lei aveva bisogno dell'ascensore.
M.J.: Aspetti. Ma chi è lei?
PETER: Tu lo sai chi sono io.
M.J.: Davvero?
PETER: Il tuo amichevole Spider-Man di quartiere. Uuuh-uuuh!
HARRY: Ah, lui è incredibile? Come sarebbe a dire incredibile? No. Okay, aspetta. Resta lì. Vengo subito da te. No, ho detto che ven... D'accordo, sì, perfetto. Allora chiamami domani mattina. E magari facciamo colazione insieme e... ah, ti voglio comprare una cosa. Perché mi va. Ti farà sentire meglio. Okay. Ehi, senti, come sarebbe a dire incredibile? Va bene. Scusami. Dormi bene, se no il baubau ti... Sta bene, è solo un pò scossa.
PETER: Bene.
HARRY: Senti, Peter, io avrei dovuto dirtelo di noi due. Il fatto è che sono pazzo di lei. E tu invece non ci hai mai neanche provato.
PETER: Hai ragione. Non l'ho fatto.
HARRY: Beh, io me ne vado a letto. Sono stanco.
PETER: Io resto alzato ancora un po'.
HARRY: Cos'era quella cosa?
PETER: Non lo so. Ma qualunque cosa sia, qualcuno deve fermarla.


GREEN GOBLIN: Ah, ah, ah, ah, ah!
OSBORN: C'è qualcuno là?
GREEN GOBLIN: Qualcuno.
OSBORN: Ma chi è stato?
GREEN GOBLIN: Non fare l'innocente con me. Tu hai sempre saputo.
OSBORN: Ma dove sei?
GREEN GOBLIN: Segui il brivido freddo che ti scorre lungo la schiena. Sono qui!
OSBORN: Io non capisco.
GREEN GOBLIN: Secondo te si trattava di una coincidenza? Tutte quelle belle cose che ti succedevano. Tutte per te, Norman.
OSBORN: Cosa vuoi?
GREEN GOBLIN: Dire ciò che tu non vuoi dire. Fare ciò che tu non vuoi fare. Eliminare coloro che ti ostacolano.
OSBORN: Il Consiglio d'Amministrazione della Oscorp... assassinato. Li hai uccisi tu.
GREEN GOBLIN: Noi li abbiamo uccisi.
OSBORN: Noi?
GREEN GOBLIN: L'hai dimenticato? Il tuo incidente nel laboratorio.
OSBORN: Gli incrementatori di prestazioni!
GREEN GOBLIN: Bingo. Eccomi! La tua eccezionale creazione. Pronto a darti quello che hai sempre voluto: un potere che supera i tuoi sogni più folli, e questo è solo il principio. Esiste uno solo che può fermarci. Oppure, pensa se si unisse a noi. Ah, ah, ah, ah, ah!!


JAMESON: Spider-Man e Goblin. Già, Goblin. Che te ne pare?
PETER: Mister Jameson...
JAMESON: L'ho inventato da me. Oggi questi mostri devono avere un nome.
PETER: Mister Jameson, Spider-Man...
JAMESON: Hoffman!
HOFFMAN: Sì?
JAMESON: Chiama l'ufficio brevetti, deposita il nome "Goblin". Voglio dieci cents ogni volta che si dice.
HOFFMAN: Non è meglio "Il pericolo verde"?
PETER: Spider-Man non ha attaccato la città, stava cercando di salvarla. È una calunnia.
JAMESON: Non che non lo è, ti sbagli di grosso. La calunnia è verbale. A stampa è diffamazione.
JAMESON: Lei non si fida di nessuno, ecco il suo problema.
PETER: Mi fido del mio barbiere. Ma sei il suo avvocato? Lèvati dai piedi! Che mi faccia causa. Si arricchisca come una persona normale. È così che questo Paese è...
GREEN GOBLIN: Jameson, brutto verme. Chi è il fotografo che fa le fotografie di Spider-Man?
JAMESON: Non lo so chi è. La sua roba mi arriva per posta.
GREEN GOBLIN: Bugiardo!
JAMESON: No, lo giuro!
GREEN GOBLIN: Il fotografo è l'unico che può condurmi a lui.
JAMESON: Ma io non lo so chi è.
GREEN GOBLIN: Sei proprio inutile, brutto...
PETER: Mettilo sùbito giù, gorilla.
GREEN GOBLIN: Parli del diavolo...
JAMESON: Spider-Man! Lo sapevo che voi due eravate complici! Lo sa...
PETER: Ehi, ragazzino, lascia che mamma e papà facciano due chiacchiere, eh?
GREEN GOBLIN: Fai la nanna... Ah!


GREEN GOBLIN: Svègliati, ragnetto. Svègliati. No, non sei morto. Per ora. Sei paralizzato... temporaneamente. Sei una creatura stupefacente, Spider-Man. Io e te non siamo poi così diversi.
PETER: Io non sono come te. Tu sei un assassino.
GREEN GOBLIN: Beh, a ciascuno il suo. Io ho scelto la mia strada, tu hai scelto il cammino dell'eroe. E ti ha trovato divertente, per un po', la gente di questa città. Ma l'unica cosa che la gente ama più di un eroe è il vedere l'eroe fallire, cadere, morire combattendo. Nonostante tutto quello che hai fatto per loro, alla fine ti odieranno. Perchè disturbarsi?
PETER: Perchè è giusto.
GREEN GOBLIN: Ma la dura verità è questa: ci sono otto milioni di persone in questa città. E quelle masse brulicanti esistono al solo scopo di portare i pochi esseri eccezionali sulle loro spalle. Tu e io siamo esseri eccezionali. Potrei schiacciarti come un insetto in questo momento. Ma ti sto offrendo una scelta. Unisciti a me. Immagina che cosa potremmo combinare insieme. Che cosa potremmo creare. Oppure potremmo distruggere ogni cosa. Causare la morte d'innumerevoli innocenti battendoci egoisticamente ancora, ancora e ancora fino a morire entrambi. È questo che vuoi? Pensaci bene, eroe.
STRILLONE: Spider-Man e Goblin terrorizzano il giornale Daily Bugle! I cittadini chiedono l'arresto di Spider-Man!
GREEN GOBLIN: Nonostante tutto quello che hai fatto per loro, alla fine ti odieranno...
PETER: Ciao. Sono di nuovo io.
M.J.: Ciao.
PETER: Com'è andata l'audizione?
M.J.: E tu come lo sai?
PETER: Linea rossa: Da tua madre a mia zia, fino a me.
M.J.: Allora sei venuto apposta?
PETER: Mi trovavo nei paraggi. Volevo vedere una faccia amica. Ho preso due autobus e un taxi per trovarmi nei paraggi, ma... Beh, com'è andata?
M.J.: Ah... Dicono di andare a lezione di recitazione. Una soap opera che mi manda a lezione di recitazione.
PETER: Beh, fatti offrire un cheeseburger. Fondi illimitati, fino a sette dollari e 84 centesimi.
M.J.: Avrei voglia di un cheeseburger. Oh, però sto andando a cena con Harry. Vieni con noi.
PETER: No, grazie. Come va con... Lascia perdere. Non sono affari miei.
M.J.: Ah, no? E perchè tanto interessato?
PETER: Ma no.
M.J.: Dici di no?
PETER: Perchè dovrei esserlo?
M.J.: Non lo so. Perchè dovresti esserlo?
PETER: Eh... Non lo so.
M.J.: Mi dispiace che non vieni con noi. Meglio che vada, tigre.
I BALORDO: Ehi, da' un'occhiata.
II BALORDO: Non male.
I BALORDO: Dai, andiamo.


BALORDO: Ehi, dove te ne vai, bellezza? Aspetta, vieni qua! Non avrai mica paura, no?
M.J.: Non mi toccate!
BALORDO: Andiamo!
M.J.: Aspetta!
PETER: Tu hai un talento per metterti nei guai.
M.J.: E tu hai un talento per salvarmi la vita. Ho idea di essere braccata da un super-eroe.
PETER: Mi trovavo nei paraggi.
M.J.: Tu sei... stupefacente.
PETER: C'è gente che non la pensa così.
M.J.: Ma è la verità.
PETER: Fa piacere avere una fan.
M.J.: Riuscirò a dirti grazie questa volta?
PETER: Aspetta!


POMPIERE: Abbiamo tirato fuori tre adulti!
MADRE: Mi ero allontanata solo per un minuto! Devo tornare là dentro! C'è il mio bambino là dentro!
POMPIERE: Si calmi signora! Non posso lasciarla entrare!
MADRE: È il mio bambino! È là dentro!
POMPIERE: Il tetto sta per crollare!
MADRE: Lasciatemi andare!
POMPIERE:  È troppo pericoloso!
MADRE: C'è il mio bambino! Qualcuno salvi il mio bambino! Il mio bambino!
DONNA: Guardate lassù!
MADRE: Salva il mio bambino, ti prego! No!
PETER: Ecco qua. Il suo bambino sta bene.
MADRE: Oh, il mio bambino! Che Dio ti benedica, Spider-Man. Sii benedetto.
POLIZIOTTO: Eccolo là! Non lasciatelo scappare! Fermo! Fermo, non ti muovere! Ti dichiaro in arresto. Adesso ti porto dentro.
DONNA: Oh, mio Dio, c'è ancora qualcuno nel palazzo!
PETER: Devo andare.
POLIZIOTTO: Mi trovi qui, quando torni.
PETER: Non torno affatto, capo.
POLIZIOTTO: Vai! Vai!
PETER: Ma dove sei? Rispondimi, dove sei? Ti tirerò fuori di qua. Sta' tranquilla.
GREEN GOBLIN: Sei pateticamente prevedibile, come una falena verso la fiamma. Hai pensato alla mia generosa proposta? Cos'hai deciso? Sei dentro o sei fuori?
PETER: Sei tu che sei fuori, Goblin. Fuori di testa.
GREEN GOBLIN: Risposta errata.
PETER: Ah, benone.
GREEN GOBLIN: Nessuno dice di no a me!


HARRY: Mary Jane, la smetti di perdere tempo?
M.J.: Dai, Harry, rilassati.
HARRY: Sta arrivando.
MAY: Siete pronti?
HARRY: Eh... Sì.
OSBORN: Ah, zia May. Mi scusi per il ritardo. Una giornata letale. Le ho portato un dolce.
MAY: Grazie, mister Osborn. Ci fa molto piacere che sia potuto venire.
HARRY: Sei bellissima.
M.J.: Grazie.
OSBORN: Piacere anche a me. E chi è questa deliziosa signorina?
HARRY: Ah, M.J., vorrei presentarti mio padre, Norman Osborn. Papà, questa è Mary Jane Watson.
M.J.: Piacere.
OSBORN: Il piacere è mio. È da parecchio che speravo di conoscerti.
M.J.: Buon Thanksgiving, signore.
MAY: Allora, dove sarà finito Peter? Deve portare la salsa di cranberry.
HARRY: Oh, che strano. Non sapevo che fosse in casa.
MAY: Peter? Peter, sei tu?
HARRY: Peter?
MAY: È buffo. Non c'è nessuno qua.
OSBORN: Un pò disordinato il ragazzo, eh?
MAY: Oh, come tutti gli uomini di genio.
PETER: Salute a tutti quanti.
MAY: Ah, Peter!
OSBORN: Peter!
PETER: Scusate il ritardo, è una giungla là fuori. Ho dovuto prendere a bastonate una vecchietta per questa salsa.
MAY: Oh, oh, oh, Peter! Grazie.
PETER: Niente.
MAY: Allora, mettetevi tutti a sedere, così possiamo rendere grazie.
PETER: Norman.
OSBORN: Ciao, Parker.
MAY: Siamo a posto. Ecco qua.
M.J.: Hmmm... Ha l'aria squisita.
MAY: Norman! Prego, a lei l'onore. Ma Peter, tu perdi sangue.
PETER: Ah... eh... sì, eh... Sono sceso dal marciapiede... e un pony express in moto mi ha fatto cadere.
MAY: Fammi un pò vedere. Oh, santo cielo. Ma è proprio un brutto taglio.
PETER: No, non è niente.
MAY: Prendo la cassetta del pronto soccorso. Poi diremo la preghiera. È la prima festa del Ringraziamento che i ragazzi passano nel nuovo appartamento, dobbiamo fare tutto per bene.
OSBORN: Come hai detto che è successo?
PETER: Un pony express mi ha buttato a terra.
OSBORN: Se volete scusarmi, devo proprio scappare.
HARRY: Ma perchè?
OSBORN: Mi è venuta... in mente una cosa.
HARRY: Ti senti bene?
OSBORN: Sì, sì, sto benissimo. Grazie, signora Parker. Ciao a tutti. Godetevi il dolce.
HARRY: Papà! Papà! Ma che cosa fai? Ho organizzato tutto per farti conoscere Mary Jane e tu te ne vai?
OSBORN: Harry, devo andare.
HARRY: Papà, questa ragazza è importante per me.
OSBORN: Harry, per favore! Ma l'hai guardata bene? E tu credi che una donna del genere ti stia intorno perchè è innamorata della tua personalità?
PETER: Che cosa vuoi dire?
OSBORN: Anche tua madre era bellissima. Sono tutte bellissime, finchè non cominciano a ringhiare intorno al tuo conto in banca come un branco di lupi voraci.
HARRY: Ti sbagli su Mary Jane.
OSBORN: Posso darti un consiglio da esperto a proposito della tua amichetta? Lèvati lo sfizio con lei, e poi scaricala al volo.
M.J.: Grazie per avermi difeso, Harry.
HARRY: Hai sentito?
M.J.: L'hanno sentito tutti, quella carogna!
HARRY: La carogna è mio padre, capito? Se mi va bene, diventerò la metà di quello che è lui. Quindi tieni il becco chiuso sulle cose che non capisci!
MAY: Harry Osborn!
M.J.: Mi dispiace, zia May.
GREEN GOBLIN: Spider-Man è quasi invincibile. Ma Parker, lo possiamo distruggere.
OSBORN: Non posso.
GREEN GOBLIN: Il tradimento non deve essere incoraggiato. Parker deve essere educato.
OSBORN: Che cosa devo fare?
GREEN GOBLIN: Istruiscilo a proposito di perdita e dolore. Fallo soffrire. Fagli desiderare di essere morto.
OSBORN: Sì.
GREEN GOBLIN: E poi esaudisci il suo desiderio.
OSBORN: Ma come?
GREEN GOBLIN: Un guerriero astuto non attacca né il corpo né la mente.
OSBORN: Dimmi come!
GREEN GOBLIN: Il cuore, Osborn. Prima di tutto, lo attacchiamo al cuore.


MAY: Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori. E non ci indurre in tentazione, ma liberaci... Aaah!
GREEN GOBLIN: Ah, ah, ah, ah, ah!
MAY: Liberaci!
GREEN GOBLIN: Finisci! Finisci!
MAY: Liberaci dal male!
GREEN GOBLIN: Ah, ah, ah, ah, ah!
ALTOPARLANTE: Il dottor Streamer in rianimazione. Il dottor Streamer in rianimazione.
INFERMIERA: Vediamo la pressione.
PETER: Ah, zia May!
MEDICO: Due milligrammi, per endovena.
PETER: È molto grave? Che è successo?
INFERMIERA: Se la caverà, stia tranquillo.
PETER: Ma che cosa è successo?
MEDICO: Fatelo uscire, per favore!
INFERMIERA: Senta, se ne deve andare!
PETER: Che cos'è successo?
INFERMIERA: Non può restare qui!
MAY: Gli occhi! Quegli orribili occhi gialli!
PETER: Lui sa chi sono.
PETER: Mi dispiace.
M.J.: Ma si rimetterà?
PETER: Sì, si rimetterà presto. Ha dormito tutto il giorno. Grazie della visita.
M.J.: Figurati.
PETER: Tu come stai? Cioè, ti sei ripresa dall'altra sera?
M.J.: Sì, sto bene. Ma mi dispiace di aver lasciato sola zia May.
PETER: Hai parlato con Harry?
M.J.: Mi ha telefonato. Ma non l'ho richiamato. Il fatto è che... mi sono innamorata di un altro.
PETER: Sul serio?
M.J.: Sì, almeno credo di esserlo. Ma non è il momento di parlarne, adesso.
PETER: No, no. Continua. So per caso come si chiama, questo tizio?
M.J.: Mi prenderai per una stupidella con una cotta.
PETER: Fidati di me.
M.J.: È buffo. Mi ha salvato la vita due volte e non l'ho nemmeno mai visto in faccia.
PETER: Ah. È lui.
M.J.: Ah, ah, vedi, stai ridendo di me.
PETER: No, no, no, anzi, ti capisco. È un tipo attraente.
M.J.: Ma secondo te, sono vere le cose terribili che dicono sul suo conto?
PETER: No, no, non Spider-Man, mi ci gioco la camicia. Io lo conosco un po'. Diciamo che sono il suo fotografo ufficioso.
M.J.: Ti ha mai parlato di me?
PETER: Certo.
M.J.: E che cosa ti ha detto?
PETER: Eh... io ho detto... Lui... lui mi ha chiesto... che cosa pensavo di te.
M.J.: E tu che gli hai detto?
PETER: Gli ho detto, ehm... Spider-Man... Gli ho detto... ehm... la cosa più straordinaria di M.J... è... quando tu... la guardi negli occhi... e lei ti restituisce lo sguardo... allora tutto quanto diventa... non proprio normale. Perchè ti senti... più forte... e più debole allo stesso tempo. Ti senti eccitato... e allo stesso tempo... terrorizzato. La verità è che non sai più che cosa provi... ti rendi solo conto di che tipo di uomo vorresti essere. È come se tu... avessi raggiunto l'irraggiungibile... e non fossi ancora pronto.
M.J.: Gli hai detto così?
PETER: Beh, una cosa del genere. Ciao.
HARRY: Papà?
GREEN GOBLIN: Ah, ah, ah, ah, ah!
HARRY: Papà, sei tu?
OSBORN: Che cosa c'è?
HARRY: Avevi ragione su Mary Jane. Avevi ragione su tutto. È innamorata di Peter.
OSBORN: Parker?
HARRY: Già.
OSBORN: E lui che cosa prova per lei?
HARRY: Lui è pazzo di lei dalla quarta elementare. Fa finta di no, ma... non c'è nessuno che Peter ami di più.
OSBORN: Mi dispiace molto. Non sono mai stato un padre molto presente, vero?
HARRY: Beh, sei occupato. Tu sei una persona importante. Io lo capisco.
OSBORN: No, non ho scuse. Io sono fiero di te. Ho un po' perso di vista la cosa, ma ora cercherò di compensarti, Harry. Ho intenzione di rettificare alcune ingiustizie.
GREEN GOBLIN: Ah! Svegliati, ragnetto.
MAY: Svègliati. Vattene a casa, tesoro. Hai una gran brutta cera.
PETER: Tu invece sei bellissima.
MAY: Ah, beh, grazie.
PETER: Non mi va di lasciarti qui.
MAY: Oh, ma qui sono al sicuro.
PETER: Posso fare qualcosa per te?
MAY: Fai già anche troppo. Università, lavoro, tutto questo tempo con me. Non sei mica Superman, sai. Un sorriso, finalmente. Non te ne vedevo uno dal giorno che è venuta Mary Jane.
PETER: Ehi! Tu dovevi essere addormentata.
MAY: Avevi all'incirca sei anni quando la famiglia di M.J. venne ad abitare accanto a noi. E quando lei scese dall'auto, e tu la vedesti per la prima volta, mi afferrasti e dicesti: "Zia May, zia May, ma quella è un angelo?".
PETER: Sul serio dissi così?
MAY: Sì, proprio così.
PETER: Beh, Harry è innamorato di lei. È ancora la sua ragazza.
MAY: Ma non deve decidere lei?
PETER: Lei in realtà non sa nemmeno chi sono.
MAY: Perchè tu non glielo fai sapere. Sei sempre così misterioso... Dimmi, sarebbe davvero così pericoloso far sapere a Mary Jane quanto tieni a lei? Tanto tutti gli altri lo sanno già.
PETER: Scusa, torno subito.
MAY: Ma...
PETER: Ah, andiamo, rispondi.
M.J.: Salve, sono io...
PETER: Ciao, Mary Jane, sono...
M.J.: ... cantate una canzoncina dopo il bip.
PETER: Mary Jane, sono Peter. Ci sei? Pronto? Ci sei? Beh, chiamo per sentire come stai. Mi richiami quando torni? Okay? Allora, beh... Non... Non t'infilare in vicoli oscuri. Pronto?
GREEN GOBLIN: Ah, ah, ah, ah! Spider-Man, può venire fuori a giocare?
PETER: Dov'è lei?


GREEN GOBLIN: Ah, ah, ah, ah, ah! Ah!
BIMBI: Forte!
GREEN GOBLIN: Un bel ragnetto si voleva arrampicar / Poi arrivò Goblin che lo fece stramazzar... Ah, ah, ah, ah!
PETER: Goblin, che cos'hai fatto?
GREEN GOBLIN: Ah, ah, ah, ah, ah! Spider-Man! Ecco perchè solo gli scemi sono degli eroi. Perchè non si può mai sapere quand'è che qualche maniaco ti propone un giochetto sadico: lasci morire la donna che ami... oppure lasci che i pargoli vadano...
BIMBI: Aaah! Salvaci!
GREEN GOBLIN: Fa' la tua scelta, Spider-Man, e vedrai come un eroe viene ricompensato.
PETER: Non farlo, Goblin!
GREEN GOBLIN: Noi siamo quello che scegliamo di essere. Ora, scegli!
PETER: No!
ACCOMPAGNATORE: State tutti fermi! Non vi muovete!
M.J.: Aaah! Aaah!
GREEN GOBLIN: Ah!
CAPITANO DELLA CHIATTA: Ehi, voi, là in cima! Attenti, portiamo la chiatta proprio sotto di voi.
GREEN GOBLIN: Ah, ah, ah, ah!
M.J.: Aaah! Sta tornando! Lo vedo!
PETER: Ascolta! Devi cercare di scendere.
M.J.: Non ci riesco!
PETER: Sì che ci riesci!
M.J.: Aaah!
PETER: M.J., puoi farcela. Devi farcela. Fidati di me.
M.J.: Sì.
PETER: Tieniti stretta, e fa' presto.
GREEN GOBLIN: Ah, ah, ah, ah!
PETER: Presto!
M.J.: Non posso! Non ce la faccio!
PETER: Dai, scendi, Mary Jane!
BIMBI: Aaah!
M.J.: Aaah!
I MARITTIMO: Non ce la farà mai!
II MARITTIMO: Vedrai che ce la fa!
GREEN GOBLIN: Preparati a morire!
I PASSANTE: Vieni un po' quassù, carogna, che ho una bella cosa per te!
II PASSANTE: Ti prendiamo a calci!
I PASSANTE: Lascialo stare! Te la prendi con uno che cerca di salvare dei bambini?
III PASSANTE: Qui c'è chi ti sistema: se te la prendi con Spider, te la prendi con New York!
I PASSANTE: Se te la prendi con uno di noi, te la prendi con tutti quanti!
MARITTIMO: Sì!
PASSANTI: Sei grande, sei il migliore!
M.J.: Spider-Man, attento!
GREEN GOBLIN: Ah, ah, ah, ah, ah!


GREEN GOBLIN: Miseria, dolore, e morte. Ecco qual è stata la tua scelta. Io ti ho offerto la mia amicizia, e tu mi hai sputato in faccia! Hai tessuto la tua ultima ragnatela, Spider-Man. Se tu non fossi stato così egoista, la morte della tua amichetta sarebbe stata rapida e indolore. Ma ora che mi hai fatto incazzare sul serio, io le infliggerò una morte lenta e dolorosa. M.J. e io ci divertiremo come pazzi.
OSBORN: Peter, fermo! Basta! Sono io.
PETER: Mister Osborn!
OSBORN: Peter, grazie a Dio esisti.
PETER: Lei ha ucciso tutte quelle persone sulla balconata.
OSBORN: No, Goblin le ha uccise! Io non c'entravo niente! Non... non lasciare che s'impossessi di me! Ti scongiuro, proteggimi!
PETER: Lei ha tentato di uccidere zia May, ha cercato di uccidere Mary Jane.
OSBORN: Ma non te. Ho cercato di smettere. Ma non riuscivo a fermarmi. Non t'avrei mai fatto del male. Lo sapevo fin dall'inizio: se mi fosse accaduto qualcosa era su di te che potevo contare. Tu, Peter Parker, mi avresti salvato e così hai fatto. Grazie a Dio esisti. Dammi la mano. Credi in me come io ho creduto in te. Io sono stato un padre per te. Sii un figlio per me, ora.
PETER: L'ho già avuto un padre. Si chiamava Ben Parker.
GREEN GOBLIN: Va' con Dio, Spider-Man. Oh...
OSBORN: Peter. Non dirlo a Harry.
HARRY: Che cosa hai fatto? Che cosa hai fatto?


PETER: Ehi... Mi dispiace tanto, Harry. Io lo so che significa perdere un padre.
HARRY: Io non l'ho perso. Mi è stato portato via. Un giorno Spider-Man la pagherà. Lo giuro sulla tomba di mio padre, Spider-Man la pagherà. Grazie a dio ci sei tu, Peter. Sei la sola famiglia che mi rimane.
PETER: Qualunque cosa io faccia, e per quanto io mi sforzi, le persone che amo sono sempre quelle che pagano.
M.J.: Ti deve mancare molto.
PETER: È stata dura, senza di lui.
M.J.: C'è una cosa che volevo dirti da tempo. Quando mi trovavo lassù, e credevo di dover morire, c'era una sola persona alla quale pensavo. E non era quella che avrei creduto prima. Eri tu, Peter. Continuavo a pensare: "Spero tanto di cavarmela, così posso rivedere la faccia di Peter Parker ancora una volta".
PETER: Sul serio?
M.J.: C'è un solo uomo al mondo che ha sempre vegliato su di me, che mi fa sentire come se valessi più di quanto abbia mai pensato. Che mi fa sentire... me stessa. E mi sta bene. La verità è... che ti amo. Ti amo da morire, Peter.
PETER: E io non volevo altro che dirle quanto anch'io l'amavo. Non posso...
M.J.: Che cosa non puoi?
PETER: Dirti... ogni cosa. Voglio dire, c'è moltissimo da dire.
M.J.: Già. C'è moltissimo da dire.
PETER: Voglio che tu sappia che io veglierò sempre su di te, che sarò sempre presente per avere cura di te. Questo te lo prometto. Sarò sempre il tuo migliore amico.
M.J.: Solo un amico, Peter Parker?
PETER: È tutto ciò che ho da dare. Qualunque cosa la vita abbia in serbo per me, non dimenticherò mai queste parole: "Da un grande potere derivano grandi responsabilità". È il mio talento, e la mia maledizione. Chi sono io? Sono Spider-Man!

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(2007)