X-FILES IL FILM

Regia: Rob Bowman

Cast: David Duchovny (Fox Mulder), Gillian Anderson (Dana Scully), Martin Landau (Alvin Kurtzweil),
Blythe Danner (Jana Cassidy), Armin Mueller-Stahl (Conrad Strughold).

 

Trama: Trentasettemila anni fa un mortale segreto fu seppellito in una grotta in Texas. Oggi il segreto è stato svelato e la sua scoperta potrebbe significare la fine di tutto il genere umano. Quando una bomba distrugge un palazzo a Dallas, gli agenti del FBI Fox Mulder e Dana Scully sono coinvolti in un misterioso complotto, più pericoloso di qualsiasi cosa abbiano mai affrontato. Con l'aiuto di uno strano dottore, Mulder e Scully, mettendo a repentaglio le loro vite, indagano su un virus mortale che potrebbe avere un'origine aliena e potrebbe distruggere ogni forma di vita sulla Terra. Nella loro ricerca della verità i due agenti si imbattono in una misteriosa e potente lobby, vivendo una serie di avventure ricche di colpi di scena che li conduce da una grotta in Texas alla sede del FBI ed infine in una segreta base in Antartide dove verrà svelato il drammatico e misterioso segreto.


I BIMBO: Stevie, ti sei fatto male?
STEVIE: Che botta! Mi manca il respiro.
II BIMBO: Ha l'aria di una grotta o di una caverna.
I BIMBO: Stevie? Ma dove vai?
II BIMBO: Stevie?
STEVIE: Ho trovato un teschio!
II BIMBO: Lancia, faccelo vedere!
STEVIE: No, bello, stai fresco, questo è mio| È forte questo posto. Ci sono ossa dappertutto. Ma che roba è?
I BIMBO: Stevie!
II BIMBO: Ehi, Stevie!
I BIMBO: Che cos'hai?
II BIMBO: Sapete che vi dico? Sarà meglio squagliarsela! Dai, corri! Veloce!
I BIMBO: Bisognerà chiamare qualcuno!
MILES COOLES: Datemi una cinque metri! Qui è il capitano Miles Cooles, avviata operazione di soccorso.
RADIO: Dove siete?
COOLES: Nei pressi di Old Town Road. Calare le funi, due uomini giù! Muoversi! Ted, trovato niente? Passo. Localizzato il bambino? Passo. Vieni avanti, Ted. Hai visto il bambino? Danny, verifica la radio di Ted.
DANNY: È a posto.
COOLES: Ma che c'è? Glenn, Sal, andate giù!
BEN BRONSCHWEIG: Li faccia allontanare! Porti via tutti!
COOLES: Falli sloggiare!
AGENTE: Capito! Indietro! Qui non potete stare!
COOLES: Ho mandato giù quattro uomini a cercare il bambino. Riferiscono che ha gli occhi completamente neri. Al momento tra me e loro si è interrotto ogni contatto. Dove sono i miei uomini? I miei uomini, dove sono? Che cazzo sta succedendo?
BRONSCHWEIG: Qui è Bronschweig. Signore, quell'evento impossibile non previsto dai protocolli. È opportuno elaborare un piano.


AGENTE: Sì, d'accordo, restate lì. L'edificio è stato evacuato e ispezionato da cima a fondo, signore. Non c'è traccia di ordigni esplosivi, né di altri oggetti sospetti.
DARIUS MICHAUD: Nell'ispezione avete impiegato i cani?
AGENTE: Sì, signore.
MICHAUD: Mandateceli di nuovo.
AGENTE: Forza e coraggio! Si ricomincia!
DANA KATHERINE SCULLY: Pronto, Mulder, sono io.
FOX WILLIAM MULDER: Dove sei?
SCULLY: Sul tetto del palazzo.
MULDER: Trovato qualcosa?
SCULLY: No, macché, niente.
MULDER: Che cos'hai?
SCULLY: Non lo so, mi sono fatta dodici piani a piedi, sono accaldata, sto crepando di sete, e in tutta sincerità mi domando cosa ci faccio quassù.
MULDER: Stai cercando una bomba.
SCULLY: Ah, grazie, questo lo so, ma la telefonata parlava degli uffici federali all'altro lato della strada.
MULDER: Sono già coperti.
SCULLY: Mulder, quando viene annunciata per telefono una bomba terrorista, lo scopo razionale che si prefigge l'anonimo informatore è metterci in condizione di trovare la bomba. La ragion d'essere del terrorismo è appunto quella di propagare il terrore. Se studiassi le statistiche, individueresti un modello comportamentale standard applicabile a tutti i casi in cui alla minaccia è seguito l'attentato. E se non si opera tenendo conto di questa costante, se ci si ostina a ignorarla, come facciamo noi, abbiamo buone probabilità, nel caso la bomba ci sia, di non trovarla, col rischio che muoia della gente. Mulder? Pronto?
MULDER: Boom.
SCULLY: Accidenti, Mulder!
MULDER: Non è più di moda rompere gli schemi? Il fattore sorpresa... l'agire a casaccio dell'inopinabilità... Se non impariamo ad anticipare l'imprevedibile, o ad aspettarci l'inaspettato in un universo di infinite possibilità, ci ritroveremo alla mercé di qualsiasi persona o cosa che non possa essere programmata, catalogata, o facilmente codificata. Che cosa ci facciamo quassù, Scully? Fa un caldo infernale.
SCULLY: So benissimo che questo incarico ti annoia, ma in un momento simile pensare a ruota libera può solo costarti caro.
MULDER: Perché mi annoierei?
SCULLY: Devi smettere di cercare quello che non c'è. Hanno chiuso gli X-Files. D'ora in poi si seguono le procedure, il protocollo.
MULDER: Forse dovremmo annunciare una bomba a Houston. Stasera c'è una finalissima allo stadio.
SCULLY: E adesso?
MULDER: È chiusa?
SCULLY: Altro che anticipare l'imprevedibile. C'eri cascato.
MULDER: Ma figurati!
SCULLY: Altroché. C'eri cascato eccome!
MULDER: Ma fammi il favore! Ho visto che fingevi di tirarla.
AGENTE: E mi raccomando, senza spingere.
INSEGNANTE: Forza, nell'ascensore. Entrate due alla volta.
SCULLY: Te lo si leggeva in faccia. Hai avuto un momento di panico totale.
MULDER: Tu non mi hai mai visto nel panico. Quando sono nel panico la mia faccia è questa.
SCULLY: Infatti era questa.
MULDER: Non era questa.
SCULLY: Era la faccia che hai fatto, invece. Da bere offri tu.
MULDER: Cosa vuoi? Coca, Pepsi, una flebo di salina?
SCULLY: Qualcosa di dolce. Pronto?
MULDER: Scully, ho trovato la bomba.
IMPIEGATO: Per l'economato.
SCULLY: Molto spiritoso.  Dove sei, Mulder?
MULDER: Nel locale ristoro.
SCULLY: Sei tu che batti?
MULDER: Sì, trova qualcuno che venga ad aprirmi.
SCULLY: Dovrei cascarci?
MULDER: Hai meno di quattordici minuti per evacuare l'edificio.
SCULLY: E piantala, Mulder ...
MULDER: Tredici e cinquantasei. Tredici e cinquantaquattro. Tredici e cinquantadue. Tredici e cinquanta. Statisticamente, che ti suggerisce?
SCULLY: Sta' tranquillo, Mulder, ti faccio uscire di lì. Fate evacuare sùbito il palazzo! Lo voglio sgombro entro dieci minuti! Chiami i vigili del fuoco e faccia bloccare il centro città per un raggio di almeno un chilometro intorno a questa strada!
I VIGILANTE: In dieci minuti?
SCULLY: Non deve pensare! Deve alzare il telefono e fare in modo che succeda!
I VIGILANTE: È la vigilanza.
II VIGILANTE: Attuare procedura di allarme incendio.
SCULLY: Qui agente speciale Scully, è urgente. Voglio l'agente speciale in capo Michaud. È andato nel palazzo sbagliato!
MICHAUD: Dov'è?
SCULLY: L'ha trovato in un distributore automatico, e lui è bloccato nel locale.
MULDER: Scully, hai presente la faccia che ti ho fatto vedere? Beh, adesso ce l'ho.
SCULLY: Allontànati dalla porta, veniamo a prenderti.
AGENTE: Attenzione!
MULDER: Ditemi che c'è dell'innocua gazzosa in quelle taniche.
MICHAUD: È di costruzione artigianale, ma devastante. Trenta litri di astrolite. Okay, tutti fuori. Sgombrare la zona.
AGENTE: Forza! Muoversi!
MULDER: Sarà il caso che qualcuno resti con lei.
MICHAUD: Vi ho dato un ordine, levatevi di torno, evacuate l'edificio.
SCULLY: È in grado di disinnescarlo?
MICHAUD: Dovrei riuscirci.
MULDER: Restano meno di quattro minuti per scoprire se è vero.
MICHAUD: Ha sentito cosa ho detto? Fuori.
SCULLY: Andiamo, Mulder.
POMPIERE: Tenetevi pronti, e aspettate istruzioni per radio.
I AGENTE: Forza! Mandali tutti di qua!
II AGENTE: Presto! Salite in macchina!
SCULLY: Mulder! Cosa fai?
MULDER: C'è qualcosa che non quadra!
SCULLY: Mulder!
MULDER: Non mi tornano i conti.
SCULLY: Sali in macchina! Non c'è più tempo!
II AGENTE: Avanti, sbrigatevi! Forza, forza!
MULDER: Un'altra volta offri tu.


JANA CASSIDY: In seguito ai fatti di Waco e Ruby Ridge, e alle polemiche sull'uso della forza nella repressione delle organizzazioni eversive, al Ministero della Giustizia si avverte la necessità di individuare al più presto i responsabili dei catastrofici danni arrecati alla cosa pubblica con attentati terroristici, nonché del pesante tributo di sangue che ne è conseguito. Restano ancora da chiarire molti dettagli, tuttavia il Ministro in persona ci sollecita a un'esauriente relazione sull'accaduto in modo da poter rilasciare una dichiarazione ufficiale. Risulta che cinque persone hanno perso la vita nell'esplosione. L'agente specia... L'agente speciale in capo Darius Michaud che stava tentando il disinnesco della bomba, tre vigili del fuoco di Dallas e un bambino. Vorrei dare inizio all'udienza della...
MULDER: Domando scusa. I vigili del fuoco e il bambino si trovavano nell'edificio?
CASSIDY: Agente Mulder, visto il ritardo con cui si presenta all'udienza, la pregherei di aspettare fuori, così l'agente Scully ci potrà esporre la sua versione dei fatti senza che le venga inflitta la stessa mancanza di riguardo.
MULDER: Il palazzo era sgombro, a quanto ne so.
CASSIDY: Aspetti il suo turno, agente Mulder. È pregato di uscire.
WALTER S. SKINNER: Si sieda, stanno ancora interrogando l'agente Scully.
MULDER: Riguardo a cosa?
SKINNER: Alla sua presenza in un edificio diverso dal presunto obiettivo.
MULDER: Scully era con me.
SKINNER: Lei non si rende conto di cosa c'è in ballo. Danni materiali per quarantacinque milioni di dollari, cinque vittime e neanche un'ipotesi sui colpevoli. La versione che sta prendendo forma è che si poteva evitare.
MULDER: Vogliono dare la colpa a noi?
SKINNER: Agente Mulder, sappiamo entrambi che se si mette male, si mette male per l'FBI. Un capro espiatorio bisogna trovarlo.
MULDER: Se è questo che vogliono, diano pure la colpa a me. Scully non c'entra.
SKINNER: In questo istante sta dicendo la stessa cosa di lei.
MULDER: No, ho violato io il protocollo. Ho lasciato l'agente in capo a disinnescare da solo la bomba, ignorando una fondamentale regola tattica.
SKINNER: L'agente Scully sostiene d'averla costretta ad uscire...
MULDER: No.
SKINNER: ... contro la sua volontà.
MULDER: No.
SCULLY: Vogliono lei, signore.
SKINNER: Grazie.
MULDER: Non so cosa hai detto, ma non sei tenuta a proteggermi.
SCULLY: Non ho detto altro che la verità.
MULDER: Vogliono dividerci. Guai se glielo consentiamo.
SCULLY: Purtroppo ci hanno già divisi. Le nostre vite si separano.
MULDER: Cosa? Come sarebbe a dire?
SCULLY: Dopodomani ho un altro incontro con la Commissione per l'assegnazione a un nuovo incarico.
MULDER: Ma se ci hanno messi insieme loro!
SCULLY: Semplicemente perché volevano che io invalidassi le tue indagini sul paranormale, però... credo che stavolta la posta in gioco sia più grossa.
MULDER: Non è con te che ce l'hanno. Vogliono colpire me.
SCULLY: Loro non c'entrano. Mulder, io ho rinunciato a una carriera in medicina perché ero intimamente convinta di poter dare il meglio di me stessa nel FBI, ma le cose hanno preso un'altra piega. E adesso, se... se per caso avessero intenzione di trasferirmi a
Omaha, o a Cleveland, o in qualche altra sede periferica, è chiaro che il mio interesse per l'FBI non potrebbe più essere lo stesso. Non dopo le cose che ho visto e fatto.
MULDER: Ti dimetti.
SCULLY: Forse faresti bene a chiederti se anche in te qualcosa è cambiato.
SKINNER: Agente Mulder, tocca a lei.
SCULLY: Ti chiedo perdòno. Mulder. In bocca al lupo.


BARISTA: Mi sa che con questo il fabbisogno minimo giornaliero l'hai superato. Oh! Ci vuole allenamento per il sollevamento pesi. Giornata loffia?
MULDER: Hm.
BARISTA: Racconta. Che fai nella vita?
MULDER: Ti interessa?
BARISTA: Hm-hm.
MULDER: Sono la figura chiave di un'intricata trama governativa, un complotto teso a occultare la verità sull'esistenza degli extraterrestri. È una congiura internazionale, per dirla tutta. Ha i suoi uomini di punta ai più alti livelli della politica e tocca da vicino la vita di ogni uomo, donna o bambino del pianeta. Eh, eh! E nessuno ci crede, naturalmente. Io sono la spina nel fianco dei miei superiori e lo zimbello dei colleghi. Mi chiamano "spettrale". Lo spettrale Mulder, la cui sorella venne rapita dagli alieni quand'era ancora bambino, e ora dà la caccia agli omini verdi con pistola e distintivo, e grida ai quattro venti o a chiunque gli dia ascolto che è scoccata l'ora e il cielo sta crollando. E quando succederà, perché succederà, sarà la madre di tutte le catastrofi.
BARISTA: Ho capito. Complimenti, hai fatto tredici, spettrale Mulder.
MULDER: Scusa, cosa ho fatto?
BARISTA: Hai fatto tredici. Tredici tequile tutte d'un fiato.
MULDER: Il mio numero è uno, il più solo di tutti i numeri. Permesso?
CLIENTE: Occupato!
MULDER: Scusi.
ALVIN KURTZWEIL: Poi dicono che l'FBI la fa fuori dal vaso.
MULDER: Cosa?
KURTZWEIL: Scommetto che è la stessa cosa che l'accusano di aver fatto a Dallas. Starsene lì con l'uccello in mano mentre intorno esplodevano le bombe.
MULDER: Scusi, ci conosciamo?
KURTZWEIL: No, ma è già un bel pezzo che seguo da vicino la sua carriera, fin da quando era una giovane, promettente recluta. Da prima, anzi.
MULDER: È qui per una ragione precisa?
KURTZWEIL: Certo. È evidente. Mi chiamo Kurtzweil, dottor Alvin Kurtzweil.
MULDER: Mai sentito.
KURTZWEIL: Suo padre era un mio caro amico. Lavoravamo al Dipartimento di Stato. Eravamo amici per la pelle, davvero. Poi la sua disillusione superò la mia.
MULDER: Eh, già. Come mi ha scovato?
KURTZWEIL: So che ogni tanto viene in questo bar, e ho immaginato che stasera le ci volesse un goccetto.
MULDER: È un giornalista?
KURTZWEIL: Sono un medico, mi sembra di averglielo detto. Un ginecologo.
MULDER: Se deve parlarmi, ha a disposizione il tempo che mi serve per fermare un taxi.
KURTZWEIL: C'è qualcosa che non sa sull'attentato di Dallas.
MULDER: E cioè?
KURTZWEIL: L'agente speciale in capo Darius Michaud non ha neppure mosso un dito per disinnescare la bomba.
MULDER: Sì, certo, ha lasciato che gli esplodesse in faccia.
KURTZWEIL: C'è una domanda che non si è posto nessuno: perché quel palazzo? E non gli uffici federali?
MULDER: Gli uffici federali sono troppo sorvegliati.
KURTZWEIL: No. Hanno piazzato la bomba nel palazzo di fronte perché c'erano anche lì degli uffici federali. Il Nucleo Federale Gestione Emergenze aveva allestito con discrezione un centro quarantena, dove sono stati trovati i corpi. Ma qui viene il bello. La cosa che lei non sa, e non sarebbe andato a verificare, è che il bambino e i pompieri erano già cadaveri.
MULDER: Prima dell'esplosione?
KURTZWEIL: Sì, precisamente.
MULDER: Darius Michaud aveva ventitré anni di servizio.
KURTZWEIL: Michaud era un patriota. Quelli a cui aveva giurato fedeltà sanno come muoversi, a Dallas. Hanno fatto saltare in aria quel palazzo per nascondere qualcosa, forse qualcosa a cui non erano preparati.
MULDER: Avrebbero messo in piedi quell'inferno solo per far sparire i corpi di tre pompieri?
KURTZWEIL: Non dimentichi il bambino.
MULDER: Lei dice un sacco di cazzate.
KURTZWEIL: Eh, eh, eh! Ne è sicuro?
MULDER: Arlington, per favore. Anzi, guardi, no, voglio andare a Georgetown. A Georgetown, sì. Ti ho svegliata. Ti ho svegliata?
SCULLY: No.
MULDER: Come no? Sono le tre.
SCULLY: Ma sei ubriaco?
MULDER: Sì, sì, fino a mezz'ora fa ero ubriaco, sì.
SCULLY: Cioè prima o dopo avere deciso di venire qui?
MULDER: È una domanda un po' impegnativa.
SCULLY: Vattene a casa.
MULDER: No, vèstiti, invece.
SCULLY: È tardi.
MULDER: Vèstiti.
SCULLY: Per andare dove?
MULDER: Vèstiti. Strada facendo ti spiegherò.


SMOKING MAN: Ha qualcosa da mostrarmi?
BRONSCHWEIG: Abbiamo riportato l'atmosfera sotto zero allo scopo di controllarne lo sviluppo. Mai visto niente di simile, finora.
SMOKING MAN: Cosa l'ha attivato?
BRONSCHWEIG: Il calore, presumo. L'immissione nell'organismo ospite, cioè il pompiere, in concomitanza con un ambiente che ne ha innalzato la temperatura oltre i trentasei gradi.
SMOKING MAN: Ma quest'uomo è ancora vivo.
BRONSCHWEIG: Tecnicamente. E biologicamente. Comunque, ormai è condannato.
SMOKING MAN: Com'è possibile?
BRONSCHWEIG: L'organismo in via di sviluppo si serve dell'energia vitale dell'ospite digerendone ossa e tessuti. Noi non abbiamo fatto che rallentare il processo. Avete intenzione di eliminare anche questo, prima che termini l'incubazione?
SMOKING MAN: Eh, no, no. Sperimenteremo il vaccino.
BRONSCHWEIG: Se l'esperimento fallisse...
SMOKING MAN: Bruciatelo. Come gli altri.


MILITARE: Documenti e nome del paziente.
MULDER: Andiamo giù all'obitorio.
MILITARE: È zona interdetta, al momento, salvo che per i sanitari autorizzati.
MULDER: Su ordine di chi?
MILITARE: Del generale McAddie.
MULDER: Ha richiesto lui la nostra presenza. Siamo stati svegliati alle tre. Ci è stato detto di venire sùbito qui.
MILITARE: A me non risulta niente.
MULDER: Beh, chiama il generale.
MILITARE: Ma non ho il numero.
MULDER: Chiama il centralino e fattelo passare. Gesù, non sai neanche il numero del centralino?
MILITARE: Cerco l'ufficiale di servizio.
MULDER: Giovanotto, non abbiamo il tempo di cazzeggiare mentre tu fai sfoggio della tua ignoranza in materia di gerarchia. È un ordine del generale McAddie. Chiamalo. Mentre ti fai confermare l'autorizzazione, noi ci mettiamo al lavoro.
MILITARE: Va bene, magari cominciate a scendere, io intanto chiedo conferma al generale.
MULDER: Grazie. Da quando in qua i generali interdicono l'accesso agli obitori?
SCULLY: Questo è uno dei pompieri che sono morti a Dallas?
MULDER: Stando alla targhetta.
SCULLY: E tu cosa vorresti scoprire?
MULDER: Causa del decesso.
SCULLY: Te lo posso dire io, senza neanche guardarlo. Lesioni multiple degli organi interni imputabili a deflagrazione a distanza ravvicinata. Mulder, gliel'hanno già fatta l'autopsia. Si vede benissimo da com'è stato impacchettato.
MULDER: Corrisponde alla descrizione che hai letto?
SCULLY: Oh, mio dio. Questo poveraccio ha i tessuti ridotti...
MULDER: ... a gelatina.
SCULLY: Si direbbe una disgregazione cellulare. Oh, ma è completamente edematoso. Qui non è stata eseguita nessun'autopsia. Non c'è incisione a Y, è chiaro che non l'hanno aperto.
MULDER: In altre parole, quello che dice il referto è falso? Non è morto per una deflagrazione a distanza ravvicinata.
SCULLY: Io non ti so dire che cosa ha ucciso quest'uomo, ma penso che nessuno te lo saprebbe dire. Mulder, tu sapevi già da prima che non è morto sul luogo dell'attentato.
MULDER: Così mi è stato detto.
SCULLY: Quindi secondo te è una copertura? Ma di che cosa?
MULDER: Non ne ho idea. Ma ho il sospetto che quello che scoprirai si presti poco a essere catalogato o facilmente codificato.
SCULLY: Mulder, aspetta. Un'autopsia richiede tempo, e prima o poi qualcuno si accorgerà che qui dentro non ci dovremmo stare, in teoria.
MULDER: Ci accusano della morte di quest'uomo. Io gradirei sapere di cosa è morto. A te non interessa?
RADIO: Fermata alla Quindici in tre minuti.
MULDER: Dovrebbe essere lì.
RADIO: 157 Capitol Avenue. 157 Capitol Avenue.
DETECTIVE: Controlla bene. Puoi scommettere che quel porco tiene nascosto la sua riserva speciale in qualche doppio fondo. Smontate armadi, cassettiere, librerie. Non tralasciate niente. Scusi, lei. Desidera?
MULDER: Abita qui il dottor Kurtzweil?
DETECTIVE: Se vuole saperlo, ci sarà un motivo.
MULDER: Sì, lo sto cercando.
DETECTIVE: Se lo cerca, ci sarà un motivo.
AGENTE: Anche qui è pieno di cassette.
DETECTIVE: Lo stanno cercando anche i Federali. Bel commercio ha messo su, eh?
MULDER: Cioè?
DETECTIVE: Vendeva porno foto di bambini via internet. Lo cerca per qualche altra ragione?
MULDER: Sì. Sì, avevo appuntamento per un'ecografia dell'utero. Hm.
DETECTIVE: Ah, ah, ah, ah! Le faccio un colpo se prendiamo Kurtzweil?
MULDER: No, non si disturbi.
KURTZWEIL: Ha visto che commedia? Qualcuno sa che ho parlato con lei.
MULDER: No, almeno a sentire la polizia.
KURTZWEIL: Cos'è stavolta? Ancora pedofilia? Molestie sessuali a una paziente?
MULDER: La vogliono screditare, perché?
KURTZWEIL: Perché sono pericoloso. Perché io conosco troppo bene la verità.
MULDER: Ah, sì, quella spazzatura millenaristica che si diverte a scrivere.
KURTZWEIL: Conosce i miei saggi? Su Dallas avevo ragione, però.
MULDER: Come faceva a saperlo?
KURTZWEIL: Sa dell'esistenza di un virus chiamato Hanta?
MULDER: Sì, è un virus mortale diffuso parecchi anni fa dai topi selvatici negli Stati Uniti sudoccidentali.
KURTZWEIL: Secondo i giornali, il còmpito di impedire il diffondersi di un'epidemia venne affidato al NFGE, Nucleo Federale Gestione Emergenze. Lei ha idea di quali sono i suoi effettivi poteri? In caso di emergenza nazionale, l'NFGE autorizza la Casa Bianca a sospendere le garanzie costituzionali. Rifletta. Perché un organismo dotato di un potere pressoché assoluto si mobilita per combattere una modesta epidemia nelle campagne texane?
MULDER: L'epidemia in realtà non era così modesta?
KURTZWEIL: No. Non si trattava di un'epidemia di virus Hanta.
MULDER: Di che si trattava? Di che si trattava?
KURTZWEIL: In gioventù, quando eravamo ancora militari, io e suo padre venimmo reclutati per un progetto, finalizzato alla guerra biologica, ci dissero. Un virus.
MULDER: Che cosa ha ucciso quegli uomini?
KURTZWEIL: Qualcosa a cui non crederebbero neanche i miei lettori. Qualcosa che sfugge a ogni umana comprensione. Qualcosa che quando si scatenerà avrà conseguenze oggi inimmaginabili.
MULDER: Una pestilenza.
KURTZWEIL: La pestilenza che porrà fine a tutte le pestilenze. L'arma silenziosa di una guerra silenziosa. La sistematica inoculazione di un organismo incontrollabile, che non lascia scampo agli uomini che ne sono i portatori. Ci hanno lavorato sopra per cinquant'anni! Mentre il resto del mondo combatteva asiatici e comunisti, quella gente ha negoziato in tutta segretezza un'apocalisse preordinata!
MULDER: E con chi l'avrebbe negoziata?
KURTZWEIL: Ci può arrivare anche da solo, no? La data è già stabilita. Un giorno festivo. La popolazione sarà lontana dalle proprie case. Il Presidente dichiarerà lo stato di emergenza, da quel momento tutti i ministeri e gli enti governativi passeranno sotto il controllo del Nucleo Federale Gestione Emergenze. Si insedierà il governo ombra.
MULDER: E poi danno a me del paranoico.
KURTZWEIL: Torni sùbito a Dallas, agente Mulder, e indaghi. O scopriremo la verità insieme al resto degli Americani, quando sarà tardi.
MULDER: Scully, sono io.
SCULLY: Sì.
MULDER: Perché bisbigli?
SCULLY: Mulder, adesso non posso parlare.
MULDER: Cos'hai trovato?
SCULLY: Tracce evidenti di una massiccia infezione.
MULDER: Che tipo di infezione?
SCULLY: Non lo so.
MULDER: Okay, sta' a sentire: ora vado a casa e prenoto un posto per Dallas. Prendo un biglietto anche per te.
SCULLY: Mulder...
MULDER: Ti prego. Ho bisogno di te, mi serve la tua consulenza.
SCULLY: Domattina ho un'altra udienza a Washington.
MULDER: Ti ci porterò in tempo, sta' tranquilla, e forse con delle prove che faranno scalpore.
SCULLY: Non posso, non insistere! Mi sono già spinta molto al di là del ragionevole.
MULDER: In questa storia di ragionevole c'è ben poco. Scully? Sei ancora lì? Scully! Scully!


AGENTE: Temo che lei stia cercando il classico ago nel pagliaio. L'esplosione è stata talmente violenta che finora non siamo riusciti a mettere insieme granché.
MULDER: Mi interessa qualsiasi cosa esuli dalla normalità. Magari proveniente dai locali del NFGE dove c'erano i corpi.
AGENTE: Beh, non ci aspettavamo di trovare cadaveri, tra le macerie. Ora sono a Washington.
MULDER: C'è altro rinvenuto in quei locali che Washington sta ancora aspettando?
AGENTE: Dei frammenti ossei, sono usciti dal setaccio stamattina. Abbiamo pensato a un'altra vittima, ma poi si è saputo che provenivano da un sito archeologico nei dintorni.
MULDER: Li avete esaminati?
AGENTE: No, sono solo fossili, a quanto ci risulta.
MULDER: Vorrei che li vedesse quella collega, se non le dispiace.
AGENTE: Se sono a portata di mano, l'accontento volentieri.
MULDER: Hai detto che non saresti venuta.
SCULLY: Non era previsto. Oltretutto stanotte ho passato più di mezz'ora in una cella frigorifera. Ma ho studiato i campioni di sangue e di tessuto prelevati dal corpo del pompiere.
MULDER: Cos'hai scoperto?
SCULLY: Qualcosa che non potrei mostrare a nessuno. Non senza suscitare quel genere di attenzione che al momento tendo a evitare. Comunque, ciò che ha infettato le vittime è rivestito di uno strato proteinico che finora non avevo mai visto. La sua azione su di loro è stata estremamente rapida.
MULDER: Com'è avvenuta l'infezione?
SCULLY: Questo non lo so, ma a meno che non risponda ai trattamenti convenzionali potrebbe costituire una seria minaccia
AGENTE: Sono solo fossili, come le ho detto. Erano lontani dall'epicentro dell'esplosione, non ne ricaverete granché.
MULDER: La ringrazio. Ti spiacerebbe dare un'occhiata a questo reperto? Da quale località ha detto che provengono?
AGENTE: Glielo faccio vedere sulla carta.
BRONSCHWEIG: Voglio che tutte le regolazioni siano verificate e ricalibrate. Voglio una temperatura costante di due gradi sotto zero, quando trasferiremo il soggetto dopo la somministrazione del vaccino. È uscito!
TECNICO: Come?
BRONSCHWEIG: Ha abbandonato l'ospite. L'incubazione è terminata.
TECNICO: Cosa c'è?
BRONSCHWEIG: Aspetta. Lo vedo. Oh! Bontà divina.
TECNICO: Lo vede ancora?
BRONSCHWEIG: Sì. Altro che piccoli omini verdi. Ho bisogno di voi, quaggiù! Presto! Ho bisogno di aiuto! Ma cosa fate? Cosa fate? Oh, mio dio! Oh...


BIMBA: Corri! Corri! Corri!
MATTHEW: Non mi prendi! Non mi prendi!
MADRE: Bravissima! Corri così, che lo prendi! Corri così, che lo prendi!
MATTHEW: Sono molto più veloce di te!
MADRE: Brava!
BIMBA: E adesso ti prendo io!
MADRE: Va bene, adesso basta. Basta, tutti in casa, forza, che è ora di fare merenda!
BIMBI: Sì!
MADRE: Bambini, ubbidite!
DOMESTICO: Il signore è desiderato al telefono.
BIMBI: Non vogliamo rientrare a casa! Dai, corri, corri!
UOMO DALLE MANI CURATE: Sì?
SMOKING MAN: Siamo in allerta. Il gruppo si riunisce.
UOMO DALLE MANI CURATE: È in atto un'emergenza?
SMOKING MAN: Sì. L'appuntamento è per stasera, a Londra. Si studierà una strategia.
UOMO DALLE MANI CURATE: Chi ha convocato la riunione?
SMOKING MAN: Strughold. Era a Tunisi, è partito poco fa.
MATTHEW: Ahi! Mamma!
MADRE: Matthew! Matthew! Cos'è successo, amore mio? James! James, venga ad aiutarmi!
MATTHEW: Mamma, mi fa male la gamba!
MADRE: Forza, tesoro, adesso chiamiamo sùbito il dottore.
MATTHEW: Mi fa male, mamma!
UOMO DALLE MANI CURATE: È arrivato Strughold?
UOMO: Sì, signore. L'attendono in biblioteca.
CONRAD STRUGHOLD: Eravamo in apprensione. Alcuni di noi hanno fatto un lungo viaggio, eppure lei arriva per ultimo.
UOMO DALLE MANI CURATE: Domando scusa. Mio nipote è caduto e si è rotto una gamba.
STRUGHOLD: Per ingannare la noia dell'attesa, abbiamo guardato dei video che ci preoccupano ulteriormente.
UOMO DALLE MANI CURATE: Ulteriormente rispetto a cosa?
STRUGHOLD: Siamo costretti a rivedere la nostra posizione, il nostro piano, per alcuni eventi biologici che si impongono all'attenzione.
I ANZIANO: Il virus ha subìto una mutazione.
UOMO DALLE MANI CURATE: Dando luogo a cosa?
STRUGHOLD: A una nuova entità biologica extraterrestre.
UOMO DALLE MANI CURATE: Misericordia... divina.
STRUGHOLD: La configurazione dell'infezione di massa deve indurci a riconsiderare la filosofia stessa del nostro apporto alla loro operazione.
UOMO DALLE MANI CURATE: Qui non si tratta più di colonizzazione! Stiamo parlando di ripopolamento incontrollato! Tutto il lavoro di questi decenni... Se fosse vero, vorrebbe dire che ci hanno strumentalizzati, che siamo vittime di un inganno!
I ANZIANO: Potrebbe sempre essere un caso isolato.
SMOKING MAN: E chi ce lo assicura?
STRUGHOLD: Comunicheremo loro cosa abbiamo scoperto, e le nostre conclusioni, mettendo a disposizione uno dei corpi infettati dall'organismo in incubazione.
UOMO DALLE MANI CURATE: E con quali speranze? Per sentirci dire che è vero? Che non siamo altro che materia digeribile finalizzata alla nascita di nuovi stirpi aliene? Collaborando non faremo che elemosinare il nostro annientamento.
STRUGHOLD: Collaborare è la nostra ultima e unica possibilità di salvezza.
SMOKING MAN: Hanno bisogno di noi per ultimare i preparativi.
STRUGHOLD: Continueremo ad usarli come loro stanno usando noi. Guadagneremo il tempo necessario per mettere a punto... il nostro vaccino.
UOMO DALLE MANI CURATE: A quanto vedo il mio ritardo ha sortito gli effetti di un'assenza: è già stata elaborata una strategia.
SMOKING MAN: C'è un'altra complicazione. Mulder ha visto il cadavere di una delle presunte vittime dell'attentato, e ora è tornato a Dallas. Qualcuno gli ha dato un'imbeccata.
UOMO DALLE MANI CURATE: Di chi si tratta?
SMOKING MAN: Di Kurtzweil, pensiamo.
UOMO DALLE MANI CURATE: Nessuno è disposto a credere a Kurztweil, o ai suoi libercoli. È un eccentrico farneticante.
I ANZIANO: Mulder però gli crede.
SMOKING MAN: Allora Kurtzweil va eliminato.
STRUGHOLD: La stessa cosa vale per Mulder.
UOMO DALLE MANI CURATE: Uccidete Mulder, e le ossessioni di un singolo si trasformeranno come per incanto in una crociata.
STRUGHOLD: E allora non ci rimane che privarlo di quanto ha di più caro, qualcosa che ami più della sua stessa vita.


SCULLY: Non so che dire, Mulder. Io qui non vedo segni di scavi archeologici o di sondaggi di altra natura.
MULDER: Eppure il posto è questo. È qui che i fossili sono stati dissotterrati. Tu sei sicura che sono stati infettati dal medesimo virus che hai visto all'obitorio?
SCULLY: La porosità del tessuto osseo era la stessa, come se il virus, o l'agente microbico, lo stesse decomponendo.
MULDER: E tu quel virus non l'hai mai visto prima.
SCULLY: No.
MULDER: Okay. Guarda là. Da' un'occhiata. Quel prato non ti sembra appena fatto?
SCULLY: È un po' troppo verde per questo clima.
MULDER: Hm-hm. La terra è secca per almeno due dita. È stato impiantato di recente.
SCULLY: Sono nuove di fabbrica anche le attrezzature.
MULDER: E non c'è impianto di irrigazione. Qualcuno sta coprendo le proprie tracce. Ragazzi! Scusate!
SCULLY: Abitate nei paraggi?
I RAGAZZO: Sì.
MULDER: Avete visto fare degli scavi laggiù?
II RAGAZZO: Di questo non possiamo parlare.
SCULLY: Di questo non potete parlare? Chi ve l'ha detto?
III RAGAZZO: Nessuno.
MULDER: Nessuno? Lo stesso nessuno che ha costruito il campo giochi, e che vi ha regalato le biciclette nuove?
SCULLY: Fareste bene a rispondere.
I RAGAZZO: Non sappiamo neanche chi siete.
SCULLY: Siamo agenti dell'FBI
I RAGAZZO: Non siete dell'FBI. Non ci credo.
MULDER: Come fai a dirlo?
I RAGAZZO: Avete l'aria tutti e due di venditori a domicilio.
MULDER: Vi interessa un tesserino?
III RAGAZZO: Sono andati via un'ora fa.
I RAGAZZO: Sì.
II RAGAZZO: In quella direzione.
MULDER: Autocisterne senza scritte. Da quando in qua gli archeologi girano con le autocisterne?
SCULLY: Non lo so, Mulder.
MULDER: E poi per andare dove?
SCULLY: È la prima domanda a cui rispondere se vogliamo trovarli.
MULDER: Che opzioni abbiamo, Scully?
SCULLY: Cento chilometri di niente nelle due direzioni.
MULDER: Per te da che parte sono andati?
SCULLY: Hai due possibilità, di cui una sbagliata.
MULDER: Io dico a sinistra.
SCULLY: Non so perché, io dico a destra, invece.
MULDER: Cinque anni insieme, e quante volte mi sono sbagliato, Scully? Mai. Almeno riguardo alle strade. Però sulla bomba avevo ragione io.
SCULLY: Perfetto! È il massimo!
MULDER: Cosa?
SCULLY: Teoricamente, tra undici ore dovrei essere a Washington per un'udienza, dal cui esito potrebbe dipendere una delle più grandi decisioni della mia vita, e dove mi ritrovo? Nel centro di Nientopoli, Texas, a caccia di autocisterne fantasma!
MULDER: Non a caccia di autocisterne. A caccia di prove.
SCULLY: Ma prove di cosa?
MULDER: La bomba di Dallas è scoppiata per nascondere qualcosa, corpi infettati da un virus che tu stessa hai individuato.
SCULLY: Si trasporta benzina con le autocisterne. Si trasporta gas con le autocisterne. Non si trasportano virus con le autocisterne.
MULDER: Potrebbero trasportare virus con queste autocisterne.
SCULLY: Come sarebbe a dire? Mulder? Mi nascondi qualcosa? Mulder?
MULDER: Il virus potrebbe essere extraterrestre.
SCULLY: Lo sapevo... Mulder, io non... Che c'è? Che c'è? Mi rispondi?


SCULLY: Secondo te cosa sono?
MULDER: Non ne ho la più pallida idea.
SCULLY: Mi piace poco, Mulder.
MULDER: A me pochissimo.
SCULLY: Non ti viene in mente di chi può essere la trovata di coltivare granturco in pieno deserto?
MULDER: Mah, quelle potrebbero essere confezioni giganti di popcorn apri-e-cuoci.
SCULLY: Fa freddo qui dentro. Cìè un impianto di condizionamento.
MULDER: E a cosa servirebbe?
SCULLY: Ho l'impressione che ci troviamo al di sopra di una struttura più grande, sembra un sistema di ventilazione.
MULDER: Aspetta, aspetta un momento. Hai sentito?
SCULLY: Sento un ronzio.
MULDER: Hm-hm.
SCULLY: Tipo elettricità. Alta tensione, forse.
MULDER: Forse. O forse no. Scully?
SCULLY: sì?
MULDER: Scappa! Scully!
SCULLY: Non vedo niente!
MULDER: Di qua! Di qua! Ti hanno punta?
SCULLY: Credo di no.
MULDER: Scully, dove sei? Scully! Scully! Rispondi! Scully! Scully! Dove sei, Scully?
SCULLY: Mulder!
MULDER: Scully!
SCULLY: Mulder!
MULDER: Scully, mi senti?
SCULLY: Mulder!
MULDER: Scully! Scully! Scully!
SCULLY: Mulder!
MULDER: Scully! Rispondi!
SCULLY: Mulder! Dove sono andati?
MULDER: Dai!


SKINNER: È arrivata.
CASSIDY: Agente speciale Scully...
SCULLY: Domando scusa per il ritardo. Ho acquisito nuove prove.
CASSIDY: Nuove prove di cosa?
SCULLY: Questi sono frammenti ossei fossilizzati, che ho avuto modo di analizzare, e che sono stati rinvenuti sul luogo dell'esplosione a Dallas.
CASSIDY: Si è recata di nuovo a Dallas?
SCULLY: Infatti.
KURTZWEIL: Trovato qualcosa?
MULDER: Sì. È un centro di ricerca, in apparenza. Una sostanza che hanno estratto dal sottosuolo è stata portata là con delle cisterne.
KURTZWEIL: Che sostanza?
MULDER: Non potrei giurarlo, ma è un virus. Ne sono convinto.
SCULLY: ... inoltre ho fondati motivi per ritenere che... che fosse coinvolto in una certa misura l'agente speciale in capo Darius Michaud.
CASSIDY: Queste sono affermazioni di particolare gravità, agente Scully.
SCULLY: Ne sono cosciente.
KURTZWEIL: Siete riusciti a entrare?
MULDER: Qualche istante, finché non siamo stati scoperti.
KURTZWEIL: Ma qualcosa avrete visto!
MULDER: Api, soprattutto. E campi di granturco.
CASSIDY: E ha prove esaurienti di quanto afferma? Tali da porre in relazione con l'attentato i fatti descritti?
SCULLY: No... non completamente esaurienti, almeno per ora. Però siamo... siamo vicini e... siamo entrambi impegnati nell'acquisizione di queste prove.
CASSIDY: Entrambi?
SCULLY: Io e l'agente Mulder.
MULDER: Che ruolo hanno?
KURTZWEIL: La sua opinione qual è?
MULDER: Le api sono il veicolo. E il granturco è geneticamente manipolato in modo che in quel polline si annidi il virus.
KURTZWEIL: È un'ipotesi che regge.
MULDER: Ipotesi? Come sarebbe a dire, ipotesi? Ehi! Lei non era quello che sa tutto?
KURTZWEIL: Sì, cioè... quasi tutto.
MULDER: Non conosceva mio padre!
KURTZWEIL: Come le ho detto, eravamo grandissimi amici.
MULDER: Lei mi sta usando e basta!
KURTZWEIL: Ma come usando?
MULDER: Mi sta usando per ottenere informazioni per i suoi libri del cazzo!
KURTZWEIL: Abbassi la voce, la prego!
MULDER: Kurtzweil? Si fermi!
KURTZWEIL: Lei sarebbe nella merda fino al collo se non fosse per me! Se ha visto quello che ha visto è me che deve ringraziare! Io qui sto rischiando il culo, se lo vuol proprio sapere!
MULDER: Il culo di chi? Sono io quello che stanotte veniva braccato da due elicotteri!
KURTZWEIL: Non si chiede perché nonostante tutto è qui a raccontarmelo? Non commette mai errori, quella gente.
MULDER: Che cos'hai?
SCULLY: Salt Lake City, Utah. Trasferita con effetto immediato. Ho già dato a Skinner la mia lettera di dimissioni.
MULDER: Non puoi mollare proprio adesso, Scully.
SCULLY: Sì che posso mollare. Sono stata un po' incerta se dirtelo o no personalmente...
MULDER: Scully, siamo a un passo dalla verità! Li abbiamo in pugno!
SCULLY: No, tu sei a un passo dalla verità. Ti prego, è già così difficile...
MULDER: Dopo quello che hai visto stanotte? Dopo tutte le cose che hai scoperto, prendi e te ne vai?
SCULLY: L'ho già fatto. E indietro non si torna.
MULDER: Scully, ragiona, ho bisogno di te.
SCULLY: Di me non hai alcun bisogno. Anzi, semmai è il contrario. Sono stata una palla al piede. Ciao.
MULDER: Se vuoi raccontartela così per andar via con la coscienza pulita, padronissima, però ti sbagli.
SCULLY: Per quale altro scopo anni fa mi avrebbero assegnato a te? Se non per invalidare il tuo lavoro, per metterti un freno, per imbrigliarti?
MULDER: Sei stata la mia salvezza. Per quanto odioso e frustrante mi apparisse talvolta, i tuoi insopportabile razionalismo mi ha evitato di prendere migliaia di cantonate. L'onestà l'ho imparata da te. Mi hai fatto diventare adulto. Io ti devo tutto quello che sono. Invece tu a me non devi niente. Non so se me la sento di andare avanti da solo. Non so neanche se ci riuscirei. E se mollo adesso, gliela do vinta.
SCULLY: Ahi! Gesù!
MULDER: Perdonami.
SCULLY: No, mi ha punto qualcosa.
MULDER: Si era nascosta sotto il colletto.
SCULLY: Mulder... sto male, mi sento strana.
MULDER: Cos'hai?
SCULLY: Mi è venuto un dolore lancinante in mezzo...
MULDER: Cosa?
SCULLY: ... al torace.
MULDER: Scully!
SCULLY: Ho le funzioni motorie alterate.
MULDER: Scully! Appoggiati a me.
SCULLY: E... il polso filiforme. E sento... sento uno strano sapore in fondo alla gola.
MULDER: Stai andando in shock anafilattico.
SCULLY: No, escluso, non ho allergie.
MULDER: Torno sùbito!
POLIZIA: Polizia, dica pure.
MULDER: Sono l'agente speciale Mulder, ho un'emergenza! Una collega in condizioni gravissime!
PARAMEDICO: Mi sente? Può dirmi come si chiama? Contrazione di gola e laringe. O2 partito. Vie aeree libere, sbrighiamoci a portarla giù, forza. Fammi posto, attenzione!
MULDER: Diceva di sentire uno strano sapore in gola. Non ha mai manifestato allergie alle api, ma quella che l'ha punta potrebbe essere portatrice di un virus.
PARAMEDICO: Un virus?
MULDER: Ditelo al medico che la visiterà.
PARAMEDICO: Dai, avverti via radio che abbiamo una reazione allergenica.
MULDER: Ditegli che potrebbe averla infettata un virus.
PARAMEDICO: Fatti dare istruzioni per la terapia d'urgenza.
MULDER: A proposito, in che ospedale la portate? Dove la portate? Mi dite in che ospedale la state portando?


MELVIN FROHIKE: Cosa fai?
RICHARD "RINGO" LANGLY: Voglio vedere com'è fatto dentro.
FROHIKE: Rimettilo dov'era.
LANGLY: E chi glielo tocca, figurati!
JOHN FITZGERALD BYERS: Si sta svegliando.
LANGLY: È uscito dal letargo? Ciao, Mulder.
FROHIKE: Come va?
MULDER: Oh, dio. Leone codardo, Spaventapasseri, e Toto. Perché sono qui?
BYERS: Un proiettile ti ha colpito di striscio all'osso temporale.
LANGLY: Tre centimetri più a sinistra, e suonavi l'arpa su una nuvola.
FROHIKE: Sei arrivato che eri già in stato di incoscienza.
MULDER: Dov'è Scully?
BYERS: Risulta che tu hai fatto una telefonata alla polizia, ma evidentemente è stata intercettata.
FROHIKE: Scully ha avuto una grave reazione a un'ape africanizzata che abbiamo trovato sul tuo pianerottolo.
MULDER: Devo andare a cercarla.
SKINNER: Mulder, cosa crede di fare? Lei di qui non si muove.
MULDER: Ma non capisce? C'è una relazione con l'attentato.
SKINNER: Mi dica dov'è, la troverò io.
MULDER: Io non lo so dov'è, ma ho in mente qualcuno che potrebbe saperlo.
SKINNER: Da solo e senza protezione quanta strada può fare? Perché le saranno addosso nel preciso istante in cui lascerà questa stanza.
LANGLY: Ti possiamo aiutare?
MULDER: Fate spogliare Byers.
BYERS: Scusa?
MULDER: Mi servono i tuoi vestiti. Sono Mulder...


UOMO DALLE MANI CURATE: Il dottor Kurtzweil, suppongo. Il dottor Alvin Kurtzweil. Signor Mulder.
MULDER: E il dottor Kurtzweil?
UOMO DALLE MANI CURATE: Com'è venuto se n'è andato.
MULDER: Voglio sapere dov'è Scully.
UOMO DALLE MANI CURATE: Le istruzioni per trovare l'agente Scully e quanto occorre per salvarle la vita. Si accomodi.
MULDER: Cosa contiene?
UOMO DALLE MANI CURATE: Un vaccino contro il virus che ha infettato l'agente Scully. È un composto ancora instabile, va somministrato entro novantasei ore. Non le resta molto tempo, quelle sono le coordinate.
MULDER: È un tranello.
UOMO DALLE MANI CURATE: No, quantunque non abbia il modo di provarlo. Il virus è di origine extraterrestre. Non ne sappiamo quasi nulla, salvo che è stato la prima forma di vita ad abitare questo pianeta.
MULDER: Un virus.
UOMO DALLE MANI CURATE: Cos'è un virus, se non una forza colonizzatrice che non può essere sconfitta? Nascosta nell'oscurità di una caverna, ha atteso la mutazione e sferrato l'attacco.
MULDER: Questo il vostro complotto mirava a occultare? Una malattia?
UOMO DALLE MANI CURATE: Ma no, per amor del cielo. Capovolga la prospettiva: in realtà, il virus Ebola e l'AIDS in termini evolutivi sono gli ultimi arrivati. Quest'organismo invece camminava sulla Terra ancora prima dei dinosauri.
MULDER: Camminava, addirittura?
UOMO DALLE MANI CURATE: I suoi alieni, agente Mulder. I suoi omini verdi. Sono giunti qui milioni di anni fa. Durante l'ultima glaciazione alcuni ripartirono, gli altri rimasero in stato di latenza, sotto forma di agenti patogeni evoluti, aspettando di essere riportati alla vita dai progenitori alieni, che sarebbero tornati a colonizzare il pianeta servendosi di noi come ospiti. E contro questo non abbiamo difese, a parte un vaccino instabile. Capisce perché tanta segretezza? Perché uomini di valore, uomini come suo padre, occultarono la verità? Prima di Dallas ci illudevamo che il virus ci avrebbe solo dominati, che l'infezione di massa ci avrebbe ridotti in schiavitù. Immagini il nostro sgomento quando avvenne la mutazione. La mia organizzazione ha dovuto cooperare con gli alieni dando vita a programmi come quello cui ha assistito, per mettere le mani sul virus con la speranza di poter sviluppare in segreto una cura.
MULDER: Una cura per salvarvi il culo.
UOMO DALLE MANI CURATE: Sopravvivere. È la nostra unica parola d'ordine. Suo padre fu il solo a dimostrarsi scettico.
MULDER: Mio padre sacrificò Samantha, la consegnò nelle loro mani.
UOMO DALLE MANI CURATE: Senza l'ausilio del vaccino, gli unici che supereranno indenni l'olocausto virale saranno gli individui immuni, gli ibridi generati dalla clonazione. Sua sorella fu consegnata agli alieni e inserita nel programma di replicazione per un unico motivo.
MULDER: Per renderla un ibrido. E consentirle di sopravvivere.
UOMO DALLE MANI CURATE: Suo padre rifiutò l'egoismo e scelse la speranza. E voi due eravate il suo ponte verso il futuro. Si augurava che lei riuscisse a scoprire la verità sul progetto, che riuscisse a fermarlo, che riuscisse a sfidare il futuro.
MULDER: Perché mi racconta queste cose?
UOMO DALLE MANI CURATE: Per amore dei miei nipotini. Quando ciò che le ho detto verrà divulgato, io non sarò più tra i vivi.
MULDER: Dov'è il dottor Kurtzweil?
Vorrei scendere, se non le secca. Si fermi, voglio scendere!
UOMO DALLE MANI CURATE: Procediamo. Le persone con cui lavoro non si fermeranno dinanzi a nulla pur di accaparrarsi la loro parte nell'inevitabile futuro. Ho avuto l'ordine di uccidere Kurtzweil, e di uccidere anche lei. Non si fidi di nessuno, Mulder. Scenda, per favore.
MULDER: Perché? Ormai la tappezzeria è rovinata.
UOMO DALLE MANI CURATE: Le ho chiesto di scendere. Ogni minuto può esserle prezioso. Di ciò che le ho consegnato gli alieni ignorano ancora l'esistenza. Il vaccino in suo possesso è a tutt'oggi l'unica difesa contro il virus. Introdurlo in ambiente alieno potrebbe comportare l'immediato fallimento del piano di colonizzazione su cui per cinquant'anni abbiamo steso un manto di assoluta segretezza.
MULDER: Come sarebbe a dire "potrebbe"?
UOMO DALLE MANI CURATE: Pensi a trovare l'agente Scully. Solo allora si renderà conto della portata e della vastità del progetto. Vada. Non perda tempo!


MULDER: Cazzo!


SMOKING MAN: Procedure di protezione, tutto il resto del personale giù. Se non siete armati provvedete sùbito. Probabile intrusione.
SOLDATO: Muoversi! Muoversi! Anche voi, forza!
MULDER: Scully!
INTERCOM: Datemi conferma attivazione allarme di secondo e terzo livello.
TECNICO: C'è un contaminante nel sistema!
INTERCOM: ... sistema di ventilazione a regime, procedere a ispezione aree...
SMOKING MAN: Mulder ha il vaccino, è chiaro.
MULDER: Respira! Scully, ce la fai a respirare?
SCULLY: Ho freddo. Ho freddo.
MULDER: Ora ti faccio uscire.
TECNICI: Conflitto di sistema! I comandi a distanza non rispondono! Impianti 8, 9 e 10 fuori servizio! Abbandonare... Evacuare... Attendiamo istruzioni! Controllo, rispondete! Controllo, rispondete! Ma cosa succede?
SMOKING MAN: Sta andando tutto a puttane!
TECNICO: Che ne facciamo di Mulder?
SMOKING MAN: Non ne uscirà mai vivo!
TECNICO: Via! Via! Comincia a mettere in moto! Fate in fretta! Fate in fretta! Dirigi verso Nord, non ti fermare! Muoversi! Muoversi!
MULDER: Non ci possiamo fermare! Tieni duro!
SCULLY: Non ce la faccio.
MULDER: Sì che ce la fai! Scully, prova a aggrapparti a quel condotto. Scully, aggràppati a quel condotto! Scully... Ti prego, respira! Respira! Scully, respira! Brava, ora inspira. Inspira. Inspira.
SCULLY: Ci sei cascato di nuovo.
MULDER: Nel condotto! Vai, forza! Fa' presto, Scully! Presto!
SCULLY: Mulder!


MULDER: Guarda. Voglio che tu la veda, Scully. Guarda!


CASSIDY: Alla luce del rapporto che ho sotto gli occhi e del resoconto che ho poc'anzi sentito, la mia relazione conclusiva appare incompleta, se si tiene conto dei fatti nuovi che mi è stato chiesto di acquisire. Agente Scully, sebbene ora questa Commissione disponga di prove dirette del coinvolgimento di un agente federale nell'attentato, gli altri eventi da lei qui riferiti sono troppo poco credibili di per sé stessi, e poco plausibilmente connessi tra loro.
SCULLY: Cosa c'è di poco credibile?
CASSIDY: Mi dica lei da dove cominciare. Sono molti i fatti da lei descritti che superano ogni immaginazione. L'Antartide è molto lontana da Dallas, agente Scully. Non... non può pretendere che io presenti al Ministro una relazione in cui si adombrano le connivenze da lei ipotizzate. Api e campi di granturco non fanno parte del campionario tipico del terrorismo di casa nostra.
SCULLY: Senza alcun dubbio.
CASSIDY: In ciò che ho letto manca soprattutto la rappresentazione coerente di un'organizzazione cui si possano attribuire precise finalità. Mi rendo conto che le dure esperienze di questi giorni l'hanno seriamente provata, tuttavia la lacunosità della sua testimonianza non lascia a questa Commissione altra scelta che di stralciare tali riferimenti dalla relazione conclusiva, fintanto che non saranno acquisite prove materiali tali da indurre la Commissione stessa ad aprire un'inchiesta.
SCULLY: Tendo a escludere che sulla base delle prove che ha in mano, l'FBI al momento disponga di un nucleo investigativo in grado di condurre un'inchiesta.
MULDER: C'è un interessante esempio di realtà romanzesca a pagina 24. Stranamente i nostri nomi sono stati omessi. Tra poco tutto sarà insabbiato. Non faranno che scavare l'ennesima buca e ricoprirla.
SCULLY: Ho detto alla Commissione tutto quello che so. Ciò che ho vissuto in prima persona. Il virus, la sua diffusione tramite le api e il granturco transgenico...
MULDER: Perdi il tuo tempo, Scully, non ti crederanno mai. A meno che la tua storia non possa essere programmata, catalogata, o facilmente codificata.
SCULLY: Ci rivolgeremo più in alto, allora.
MULDER: No. No. Quante volte ci siamo trovati a questo punto, Scully? Così vicini? Tanto vicini alla verità da sfiorarla? E per l'ennesima volta, nonostante quello che sappiamo, ci ritroviamo al punto di partenza.
SCULLY: È diverso, stavolta.
MULDER: È tutto uguale. Avevi ragione a voler mollare. Dovresti tenerti alla larga da me più che puoi. Vattene! Non voglio vederti morire, Scully, in nome di una folle causa che è soltanto mia. Torna a fare il medico. Finché sei in tempo, approfittane.
SCULLY: Non riesco. Non voglio. Tornerò a fare il medico, ma il mio posto adesso è accanto a te. Io non ti lascio. Per il virus che mi ha infettata, di qualunque natura esso sia, c'è una cura efficace. Mulder, l'hai avuto tra le mani, il vaccino. Immagina quante vite si possono salvare. Se io mollo adesso, gliela do vinta.
STRUGHOLD: Il caldo l'ha messa a dura prova. Perché ha affrontato un viaggio così faticoso?
SMOKING MAN: Per parlare di una certa questione.
STRUGHOLD: Ci sono anche i canali ordinari, volendo.
SMOKING MAN: Si tratta dell'agente Mulder.
STRUGHOLD: Dio, ancora Mulder. È un'ossessione.
SMOKING MAN: Ha visto più di quanto doveva.
STRUGHOLD: Cos'ha visto in realtà? Poche tessere di un immenso mosaico.
SMOKING MAN: Ha ripreso a indagare. E con che ostinazione.
STRUGHOLD: È pur sempre isolato. E un uomo solo non può sfidare il futuro.
SMOKING MAN: Ieri, ho ricevuto questo.

Creative Commons License


Questa pagina è pubblicata sotto una
(2008)